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venerdì 12 aprile 2024

Artisti vari - Grande Italia (1975, double vinyl)

 

TRACKLIST:

01. Luciano Sirotti & Pavullo Band - La vita - 4:46
02. Rosanna Barbieri - Mosaico femminile - 4:42
03. Francesco Guccini - Le belle domeniche - 3:07
04. G. I. Band - G.I. Blues - 1:57
05. Victor Sogliani - L'inquietitudine - 4:14
06. Piero Guccini - Antidoto - 11:04
07. Panzer & G. I. Band - Pensieri di un amico (Eroina) - 3:48
08. Pavullo Band - Mnephoto - 3:47
09. I Nomadi - Sorprese - 3:29
10. Ghirlandina Libera - Dolce Tropico - 3:29
11. Piero Guccini - Muccona mia -2:13
12. Franco Ceccarelli - Perché no - 2:47
13. Ghirlandina Libera - Linea E.O. - 6:20
14. Amos & Amici - Glassberg (Urzinato) - 5:39
15. Ghirlandina Libera - Escalation - 5:34
16. Amos & G.I. Band - L'amore su di voi - 4:35
17. Germano & G.I. Band - Hacienda - 3:16


MUSICISTI ACCREDITATI:

Amos Amaranti: acoustic guitar, electric guitar
Franco Anderlini: harmonics
Rosanna Barbieri: vocals, little bells
Giuliano Bolchini: acoustic guitar, havaian guitar
Toni Bonfrisco: tenor sax, flutes
Giuliano Brusiani: drums
Marino Brusiani: bass
Sandro Campasso: drums
Beppe Carletti: keyboards
Franco Ceccarelli: vocals, acoustic guitar
Augusto Daolio: vocals
Chris Dennis: acoustic guitar, synth
Paolo Gainotti: drums, tabla
Alberto Girgenti: piano
Francesco Guccini: vocals, 6 acoustic guitar, 12 acoustic guitar
Paolo Lancellotti: drums, percussion
Umberto Maggi: 3 chords bass
Silvano Ori: electric guitar, tabla
Romano Rossi "Panzer": vocals
Luciano Sirotti: alto sax, flute
Victor Sogliani: vocals, bass
Luciano Stella: organ, electric piano
Germano Tagliazucchi: acoustic guitar, electric guitar, mandolin
Marco Tosatti: acoustic guitar, electric guitar, bass
Fabrizio Urzino: drums
Glauco Zappiroli: bass
Tony Esposito
Robert Fix
Vince Tempera
Ettore De Carolis


La Stratosfera riprende i suoi lavori con un disco che era già stato pubblicato molto tempo fa. Era il 2013 allorché Grog, uno tra i nostri primi collaboratori, si dedicò a questo doppio album. Purtroppo i link di questo e di altri numerosi album vennero disattivati a seguito del "grande indicente", come lo definisco io (forse qualcuno se lo ricorderà) che rischiò di farci chiudere il blog per sempre. Poi, con forza e perseveranza, Robi ed io, dopo lunghi confronti, discussioni e ripensamenti, ricominciammo praticamente da capo. Vabbé, incidenti di percorso, direte voi. Questo fu comunque un brutto incidente. In ogni caso, dopo 11 anni da quella apparizione, ho voluto riproporlo perché è un disco a cui sono particolarmente affezionato. Nel frattempo è finito anche su altre piattaforme, ma poco importa. "Grande Italia" è un disco semplicemente geniale e di grande bellezza, pur in assenza di grandi nomi, eccezion fatta per Francesco Guccini (presente con un brano inedito), i Nomadi, Victor Sogliani (ex Equipe 84) e alcuni musicisti indicati nel lungo elenco dei collaboratori (vedi sopra). La genesi e i contenuti dell'album, pubblicato l'11 marzo 1975 dalla Columbia in formato doppio vinile (e tanto per cambiare mai ristampato) ce la racconta Marco Giunco, in una recensione pubblicata sul suo sito "Marco Giunco on the net".


"L'idea del progetto Grande Italia fu concepita intorno al 1973/74 da Dodo Veroli, all'epoca produttore dei Nomadi e Pier Farri, uomo della Emi, entrambi frequentatori del bar Grande Italia, a Modena. L'intenzione era quella di riunire in un disco i musicisti più o meno noti che frequentavano l'omonimo locale, in quel periodo punto d'incontro di un'umanità varia affascinata dal fenomeno beat e dal movimento hippie, sia dal punto di vista musicale che da quello artistico letterario. Al disco avrebbe poi dovuto far seguito una serie di concerti. I vari gruppi prepararono i loro brani e li incisero senza particolari difficoltà. Il doppio LP uscì nella primavera del 1975 ma del tour  non se ne seppe più nulla e, dato che in quel periodo non esistevano ancora le cosiddette radio libere, non credo sia stato programmato da qualche rubrica Rai.


Il  disco rimase per un po' nelle vetrine dei negozi  poi sparì dalla circolazione ed anche le persone coinvolte, occupate in altre faccende,  non se ne curarono troppo. La storia è abbastanza semplice ma ha poi avuto un seguito. L'immagine di copertina, che ritrae parte dei musicisti ed abituali frequentatori del bar, senza voler essere retorici o autocompiacersi, direi che ricorda la foto centrale dell'album Brothers and Sisters degli Allman Brothers, oppure anticipa la locandina del film Almost Famous, anche se nel nostro caso le ragazze invitate per la posa all' alba delle 10 di mattina, se ne rimasero quasi tutte a letto. Questa fotografia ha esercitato un certo fascino, così che venne ripescata nel 1988 in occasione di un concerto reunion ed arte varia tenutosi nella piazza del Duomo di Modena. Il bar Grande Italia non esisteva già più, al suo posto era stata aperta una pellicceria. Il momento più atteso della serata era costituito dall'esibizione dei Nomadi con l'ancora presente Augusto Daolio e gran parte del pubblico, interessato soprattutto alla musica, ad un certo punto invitò la presentatrice a compiere disparati atti sessuali, al che la ragazza abbandonò il palco sul quale fu catapultato il cantautore Romano " Panzer " Rossi accompagnato da me all'armonica. 


Io, che ero inattivo da alcuni anni, incappai in due stecche strepitose, di cui mi vergogno ancora.  Nessuno sembrò accorgersene ma io sì e da quel momento e per diversi anni mi impegnai seriamente nello studio dello strumento. Dopo quella serata la foto fu usata spesso quando a qualcuno veniva in mente di organizzare manifestazioni, mostre, o scrivere qualcosa sui fantasiosi anni 60/70, fino ad essere inserita in una raccolta di fotografie dal titolo " Modena,  immagini di un secolo " pubblicata in mille esemplari numerati nel 1999, ed anche nel libro " Seduto in quel caffè... fotocronache dell'era beat " uscito agli inizi del 2003 per le edizioni rfmpanini.it curato da Massimo Masini, che in quel passato periodo aveva collaborato con varie formazioni di orchestrali. Naturalmente non manca la leggenda metropolitana.  All' estrema sinistra della foto si nota un personaggio con giacca ed occhiali scuri che nessuno conosceva. Qualcuno chiese chi fosse e qualcun altro, visti i tempi e l'ambiente rispose: " E' un poliziotto in borghese " così,  quel curioso divenne un agente  mandato a scoprire cosa fosse quell'assembramento di capelloni a quell'ora mattutina. Quanto ai musicisti che parteciparono alle registrazioni, dei più noti, come Francesco Guccini o I Nomadi si sa più o meno tutto, ma anche la maggior parte degli altri ha seguitato a suonare, chi in campo rock folk come i componenti della Pavullo Band, chi, come Glauco Zuppiroli è apprezzato e conosciuto bassista jazz, altri come Amos Amaranti,  Sandro Capasso e Silvano Ori collaborano con diversi gruppi musicali. Da parte mia, rimasto fedele all'armonica, continuo a fare serate con gruppi locali".


Cari amici, con questa foto d'epoca di Francesco Guccini (era proprio il 1975), vi saluto augurandovi il consueto buon ascolto. Alla prossima.


Post by George

sabato 28 ottobre 2023

Le Compilation della Stratosfera Vol. 29 - 2010 - Artisti vari - This is Italian Progressive Rock (Collection of rare Prog tracks - vinyl)


TRACKLIST:

Lato A
01. Officina Meccanica – Bambini Innocenti (1973 - pubblicato solo su 45 giri)
02. Officina Meccanica – Nel grattacielo delle idee il pensiero più alto è la pazzia
(1973 - versione alternativa)
03. Invisible Force – Morti Vident (1971 - pubblicato solo su 45 giri)
04. Invisible Force – 1999 Mundi Finis (1971 - pubblicato solo su 45 giri)

Lato B
05. Maya – Solomon (1972 - pubblicato solo su 45 giri - originariamente intitolato "Salomon")
06. Maya – Yucatan (1972 - pubblicato solo su 45 giri)
07. Il Balletto di Bronzo – Si Mama Mama (1970 - versione in spagnolo, pubblicato solo su 45 giri)
08. Il Balletto di Bronzo – Nieve Calda (1970 - versione in spagnolo - pubblicato solo su 45 giri)
09. Jet – Sinfonia per un re (1973 - versione alternativa)
10. Jet – Gloria, Gloria 
11. III Classe – It Brings A Tear (1972 - pubblicato solo su 45 giri)


Poteva forse mancare sul nostro blog questa compilation dedicata al progressive rock italiano? Certo che no. Pubblicato nel 2010 in vinile rosso ed in tiratura limitata e numerata (Discogs parla di 300 copie numerate a mano), il disco non ha etichetta discografica e verosimilmente non è nemmeno stato pubblicato ufficialmente. Al di là della discutibile scelta dei protagonisti che dovrebbero rappresentare il prog italiano, l'album ha il pregio di contenere 11 brani rari, in versioni alternative o pubblicati solo su singoli. Ho indicato la provenienza direttamente nella tracklist. Le informazioni sono quelle presenti sulla copertina del disco. L'unica traccia che non viene riportata (è stata probabilmente saltata o dimenticata) è "Gloria Gloria" dei Jet, ma trattasi con ogni probabilità della versione 45 giri del 1973. I gruppi non hanno certamente bisogno di presentazione. Curioso l'inserimento in chiusura dei III Classe, un trio di Bergamo con alle spalle la facciata A di un singolo, condiviso con gli Yoice, pubblicato nel 1972. Non mi resta che augurarvi buon ascolto. 


LINK

Post by George

martedì 17 ottobre 2023

Artisti vari - 2006 - Canossa (Rock Opera)


TRACKLIST:

01. Gigi Cavalli Cocchi – Del nascere di un castello (2:05)
02. Mangala Vallis – Pietra su pietra (6:13)
03. Gigi Cavalli Cocchi – Adelaide (1:40)
04. Trama Sonora La Regina (6:27)
05. Gigi Cavalli Cocchi – Goffredo il Gobbo (1:36)
06. Sequencer – Danza di Matilde e Goffredo (7:37)
07. Gigi Cavalli Cocchi – Matilde ed Enrico IV (1:44)
08. Arcanoise – Tre giorni (10:57)
09. Gigi Cavalli Cocchi – Del combattere l'Imperatore (2:05)
10. Type – La battaglia (4:14)
11. Gigi Cavalli Cocchi – Ludovico Ariosto (1:27)
12. Oltremare – Il poeta (10:33)
13. Gigi Cavalli Cocchi – Come nulla muore (1:43)
14. Master Experience Il suo richiamo (10:10)


Pubblicato dalla Ma.Ra.Cash Records nel 2006. "Canossa" è un concept album in puro stile prog progettato da  Gigi Cavalli Cocchi, batterista dei Mangala Vallis. Il disco ha un suo filo conduttore, ovvero la storia del castello di Canossa, che sorge nell'omonimo paesino in provincia di Regio Emilia. L'antico maniero risale al 940 e al suo fianco venne costruito un monastero benedettino.  L'episodio più celebre, riportato su tutti i libri di storia, è quello accaduto durante la lotta per le investiture, nell'anno 1077, quando l'imperatore Enrico IV si recò nel castello di Matilde di Canossa per umiliarsi davanti a papa Gregorio VII perché venisse ritirata la scomunica. Da qui ebbe origine il detto "andare a Canossa", come segno di remissione e pentimento. 


Il disco mi è stato inviato dal nostro infaticabile collaboratore Osel, che ringrazio di cuore, amico di Gigi Cavalli Cocchi e, sicuramente, ammiratore del castello di Canossa, che sorge dalle sue parti, Cavalli Cocchi è la voce narrante delle 7 tracce che si alternano ai 7 brani suonati da differenti band prog rock italiane. Il castello invita un viandante immaginario a visitare il suo interno e a scoprire la storia di quelle mura che videro papi, imperatori, cavalieri, re e regine, impauriti e indomiti. "Entra viandante e osserva ciò che di me ancora non resta, ma vive", così si chiude il primo recitato. Tocca ai Mangala Vallis (nostra vecchia conoscenza già su queste pagine) aprire la sequenza musicale. Hammond e chitarra acustica, sintetizzatore, belle voci e cori: perfetto 70's sound. I MV non si smentiscono mai e non deludono mai. 


Gli altri sei gruppi, anche se decisamente meno conosciuti, si fanno apprezzare ugualmente. Niente male i Trama Sonora, un quintetto di Cavriago che comprende una ottima cantante di nome Greta Fornasari e due altrettanto bravi chitarristi quali Claudio Bianchini e Marco Scolari. "La Regina" è con ogni probabilità l'unico brano inciso dalla band. Nulla sappiamo dei Sequencer, interpreti di "Danza di Matilde e Goffredo", oltre 7 minuti di autentico prog "pesante", dominato da chitarre elettriche e tastiere. Stessi discorso vale per gli Arcanoise, interpreti  di una lunga cavalcata sonora di oltre 10 minuti con frequenti cambi di tempi, ottimi assoli e una bella voce femminile a condire il tutto. Anche in questo caso non esiste una loro discografia. Grandissimi i Type che ci riportano direttamente ai suoni dei King Crimson, con quella chitarra "frippiana" che tormenta le note de "La battaglia". Ma da dove sbucano questi meravigliosi alieni mai ascoltati prima? Atmosfere intense e grande sfoggio di sintetizzatori e chitarre elettriche per gli Oltremare alle prese con "Il poeta", brano della durata di oltre 10 minuti. La conclusione è lasciata ai Master Experience: superlativi, grande dinamismo con organo e chitarre a dialogare su ritmi incalzanti e un gran finale che richiama direttamente i vecchi Genesis o se preferite lo Steve Hackett dei tempi migliori. 


Un disco nascosto nelle pieghe del nostro progressive nostrano che merita di uscire dall'anonimato ed essere apprezzato in tutta la sua bellezza. Piacerà a tutti gli appassionati del prog classico, quello dominato dalle tastiere e dai suoni vintage di Moog, Hammond e mellotron. Lode e gloria a Gigi Cavalli Cocchi per questa sua idea geniale e per avere raccolto intorno a questo progetto gruppi sconosciuti, al di là dei suoi Mangala Vallis, ma assolutamente grandi sotto il profilo artistico. Grazie Osel, per questo regalo. A voi tutti buon ascolto.

Gigi Cavalli Cocchi


Post by George - Music by Osel
 

mercoledì 11 ottobre 2023

Le Compilation della Stratosfera Vol. 28 - 1996 - Artisti vari - The River of Constant Change (Tribute to Genesis)


TRACKLIST CD 1:

01. Dusk - Algebra (6:37)
02. Can-Utility And The Coastliners - Decode (5:34)
03. The Carpet Crawlers - Notturno Concertante (6:27)
04. Living Forever - Moongarden (4:47)
05. Time Table - Lincoln Veronese (5:20)
06. Blood On The Rooftops - Queen Of Maybe (5:19)
07. Lillywhite Lilith - Art And Illusion (3:41)
08. Harlequin - Finisterre (3:09)
09. Ravine - T.M.A. (3:51)
10. The Day The Lights Went Out - Legend (5:32)
11. Am I Very Wrong?/A Place To Call My Own - Nostalgia (4:48)
12. Twilight Alehouse - Men Of Lake (5:20)
13. The Knife - Germinale (7:26)
14. The Lamia - The Ancient Veil (7:16)


TRACKLIST CD 2:

01. Horizons - Max Micheletto (1:56)
02. Looking For Someone - Graziano Romani (4:29)
03. The Light Dies Down On Broadway - Dracma (4:41)
04. Entangled (instrumental) - Submarine Silence (6:38)
05. Watcher Of The Skies (live) - Seconds Out (7:52)
06. Hairless Heart - Mysia (5:26)
07. Dancing With The Moonlit Knight - Mirage (7:56)
08. White Mountain - Evolution (7:07)
09. No Son Of Mine - Final Conflict (7:30)
10. In The Rapids - Irrgarten (3:11)
11. Wot Gorilla? - Paul Ward (3:23)
12. Afterglow - Unicorn (4:22)
13. The Chamber Of 32 Doors - Galahad (5:19)


Sarà perché sto ascoltando e riascoltando l'ultimo lavoro di Steve Hackett, quel grandioso "Foxtror At Fifth" registrato dal vivo a Brighton, ma mi è venuta una grande nostalgia per i vecchi Genesis, quelli dell'era Gabriel-Hackett. Sono quindi andato a riprendere questa vecchia compilation pubblicata dalla Mellow nel 1996, un grande doppio album tributo ad una delle band che ho più amato e che ha rappresentato una parte importante della colonna sonora della mia adolescenza. I dischi dell'era Collins mi hanno spesso lasciato l'amaro in bocca, così come i tour, fino a giungere alla penosa ultima reunion del 2021-2022, con il povero Phil seduto su una sedia al centro del palco, con la schiena logorata da anni di concerti dietro i tamburi, a cantare gli  hit dei Genesis 2.0. E' vero che allo show business non si resiste, ma è meglio evitare scene patetiche e fermarsi al momento opportuno. In questa compilation, per fortuna, quasi tutto lo spazio è dedicato ai Genesis del periodo classico. 


Analizziamo ora l'album ad iniziare dalla tracklist. Vediamo innanzitutto da dove sono stati tratti i 27 brani distribuiti nei 2 CD. E qui si fa interessante vedere le scelte effettuate dagli altrettanti 27 artisti. La parte del leone la gioca "The Lamb Lies Down On Broaway", con ben 8 tracce tratte da questo capolavoro del 1974. Seguono "Trespass" e "Foxtrot" con 4 brani ciascuno. A ruota troviamo "Wind & Wutering" con 3 brani. L'era Collins è rappresentata da "We Can't Dance" con 2 sole tracce (Living Forever e No Son Of Mine). Addirittura un brano è stato ripescato dallo storico disco di esordio "From Genesis To Revelation" del 1969, un medley tra "Am I Very Wrong? e A Place To Call My Own". Stranamente vi è solo un brano tratto da "A Trick Of The Tail", una versione strumentale di "Entangled".  Interessanti le cover di due brani apparsi su 45 giri, "Twilight Alehouse" risalente al 1972 e "The Day The Light Went Out" dal singolo "Mani Too Many" del 1978. Mi ha un po' sorpreso la scarsità di cover tratte da  "Nursery Cryme" e "A Trick Of The Tail". 
 

Diamo un'occhiata agli artisti, indicando la loro provenienza. Come vedete, non tutti i gruppi sono italiani, anche se i "made in Italy" rappresentano la schiacciante maggioranza. 

Italia: Algebra - Decode - Notturno Concertante - Moongarden - Lincoln Veronese - Queen of Maybe - Art and Illusion - Finisterre - T.M.A. - Nostalgia - Men of Lake - Germinale - The Ancient Veil - Max Michieletto - Graziano Romani - Submarine Silence - Mysia - Mirage
Gran Bretagna: Evolution - Galahad - Legend - Final Conflict - Paul Ward
Canada: Irrgarten
Svezia: Unicorn
Spagna: Dracma
Germania: Seconds Out


Dopo avere riascoltato questa corposa compilation mi sono subito posto una domande: "Ma quanto sono bravi i nostri musicisti? Che cover meravigliose hanno realizzato". Oltre ai nomi conosciuti (alcuni già ospitati sulla Stratosfera) quali Algebra. Notturno Concertante, Finisterre, Germinale,. Graziano Romani, troviamo nomi meno noti ma non per questo meno bravi. Anche le cover spaziamo da una riproposta precisa fin nei minimi dettagli (vedi "Can-Utility and the Coastliners dei Decode riproposta alla perfezione, voce esclusa, ovviamente) ad un arrangiamento che dà una nuova veste sonora, come nel caso della classica "Dancing With The Moonlight Knight" dei Mirage. Nel mezzo ci sta di tutto: dall'irriconoscibile "Horizons" di Max Michieletto (che al termine sussurra "scusa Steve") alla quanto mai improbabile cover di "Ravine" ad opera dei TMA. 


In sostanza, un grande album, bello e nostalgico che valorizza la bravura e il tecnicismo dei nostri musicisti. Le cover dei Genesis sono tutt'altro che facili da realizzare, ma pare che la sfida sia stata vinta. Vi ricordo che nel 1998 venne pubblicato un altro album tributo ai Genesis (titolo: The Fox Lies Down"), con cover realizzate da soli musicisti stranieri - tra cui Brand X II, John Ford and The Strawbs, Patrick Moraz, John Wetton, David Allen e altri ancora - decisamente meno interessante e musicalmente più debole. Godiamoci quindi questi 27 brani e, naturalmente, buon ascolto.


LINK CD 1
LINK CD 2

Post by George

mercoledì 10 maggio 2023

Vari - 2011 - I buoni maestri (CD compilation)

 

TRACKLIST:

01. The Crooks - Piccolo uomo (Ciarchi-Della Mea)
02. Come le Foglie & Keith Easdale -  Piazza Fontana (Claudio Bernieri)
03. Faz Walts - Working Class Heroes (John Lennon)
04. Mario Bellomare - Cara maestra (Luigi Tenco)
05. Como Lake Rovers - We Shall Not Be Moved  (trad.)
06. Claudio Fucci - Vedrai com'è bello (Marini-Bertelli)
07. Club 27 - El me gatt (Ivan Della Mea)
08. Marco Ferradini - Jean e Paul (Marco Ferradini)
09. Senzapatria - Master Of War  (Bob Dylan)
10. La madonnina - Avola (Del Re-Fo)
      11 Parole senza musica - Interviste di Claudio Bernieri


"I buoni maestri" è una compilation di canzoni di protesta, omaggio del grande Frank-One al quale va tutta la mia riconoscenza per avere voluto condividere i file. Si tratta di un CD di non facile reperibilità, pubblicato sul finire del mese di ottobre 2011, in contemporanea con la pubblicazione del libro di Claudio Bernieri,  "Non sparate sul Cantautore" - Vololibero Edizioni. Il CD conteneva anche un mini poster B/N e venne distribuito dalla Btf. Le 10 tracce propongono rifacimenti di canzoni politiche (non solo italiane, vedasi Working Class Hero o Master Of War scritte rispettivamente da due mostri sacri quali John Lennon e Bob Dylan) interpretati da gruppi e musicisti noti e meno noti. I più conosciuti sono sicuramente Claudio Fucci, Come le Foglie e Marco Ferradini. Gli autori li ho indicati tra parentesi. Il periodo preso in considerazione dall'autore del volume è il decennio compreso tra il '68 e il '78. Di seguito quanto riportato al momento della pubblicazione sia del libro che del CD:

Una foto "storica" di Claudio Fucci

"Dal canto politico alla canzone d’autore, una metamorfosi che ha rivoluzionato la cultura italiana trasformando per sempre poesia e romanzo popolare. Non sparate sul cantautore è un prezioso documento storico che raccoglie le voci dei protagonisti in una serie di interviste realizzate da Claudio Bernieri alla fine degli anni Settanta. Il tutto accompagnato da I buoni maestri, un album che contiene alcune perle della canzone d’autore più politica reinterpretate appositamente per l’occasione e una registrazione, aParole senza musica, dove si possono ascoltare le voci tratte dalle interviste originali contenute nel libro". L'ultima traccia, della durata di oltre di oltre 10 minuti, ci propone una serie di interviste realizzate nel 1976 dallo stesso Claudio Bernieri. Lascio a voi il piacere di scoprire i protagonisti. Grazie ancora a Frank-One e a voi tutti auguro buon ascolto. 

Claudio Bernieri

LINK

Post by George - Music by Frank-One

lunedì 8 maggio 2023

Artisti vari - Club Tenco vol. 1 (1991) e vol. 2 (1993) - 20 anni di canzone d'autore (post by George, Osel & Cimabue)

 

Questo post contenente le due compilation del Club Tenco datate 1991 e 1993 è frutto di un lavoro a sei mani: quelle del sottoscritto, che ha curato testi, immagini e impaginazione e quelle dei collaboratori di lunga data Osel e Cimabue che, bontà loro, mi inviarono i file qualche tempo fa. Grazie amici, per il prezioso contributo che arricchisce ulteriormente le pagine dedicate ai Dischi del Club Tenco. Sono felice che queste collaborazioni proseguano costantemente nel tempo. Sono la garanzia che il blog continua a rimanere vivo e, soprattutto,  partecipato. Conclusa la breve premessa passiamo alle tracklist dei due album. 

Artisti vari - 1991 - Club Tenco
 Vent'anni di canzone d'autore - Volume primo


TRACKLIST:

01. Antonio Silva – Presentazione
02. Gino Paoli - Lontano lontano
03. Ornella Vanoni - Tatuaggio
04. Roberto Benigni – Mi piace la moglie di Paolo Conte
05. Paolo Conte – Dal loggione
06. Roberto Vecchioni - Canzone per Francesco
07. Francesco Guccini - Luci a San Siro
08. Francesco Baccini - Le donne di Modena
09. Fiorella Mannoia - La storia
10. Pino Daniele - Na tazzulella  e' caffé
11. Ivano Fossati e Ars Antiqua - Confessione di Alonso Chisciano
12. David Riondino e Paolo Rossi - Canzone del silenzio degli animali
13. Gianna Nannini - Dea
14. Francesco Guccini e Roberto Vecchioni - Gli amici
15. Antonio Silva - Buonanotte


Il volume primo proviene dagli archivi di Marco Osel a cui rivolgo il mio ringraziamento. Venne pubblicato nel 1991 dall'etichetta Dischi del Club Tenco sia in formato CD che come doppio LP-vinile (etichetta CGD), nonché in musicassetta. Le 15 tracce - 13, escludendo la presentazione e la buona notte di Antonio Silva - sono  tutte registrate dal vivo a Sanremo nel corso di varie Rassegne della Canzone d'Autore e in larga misura sono inedite. La compilation offre l'opportunità di ascoltare una buona fetta di grandi interpreti della canzone italiana che vanno da Gino Paoli a Paolo Conte, da Roberto Vecchioni a Francesco Guccini, passando attraverso Ivano Fossati, David Riondino, Pino Daniele e altri ancora. Piuttosto anomala la presenza di Roberto Benigni con una composizione ironica e divertente, dedicata alla moglie di Paolo Conte (che ricambierà la cortesia qualche tempo dopo). Assolutamente pregevoli i duetti presentati  nella sezione finale dell'album.: Ivano Fossati con gli Ars Antiqua, David Riondino con Paolo Rossi e, ultima delizia, Francesco Guccini con Roberto vecchioni in una registrazione del 1989 dedicata ad un amico allora da poco scomparso, ovvero il celebre "Bigi", anima del Club Tenco al fianco di Amilcare Rambaldi. Di seguito le pagine del booklet con le foto dei protagonisti,


Artisti vari - 1993 - Club tenco
Vent'anni di canzone d'autore - Volume secondo


TRACKLIST:

01. Antonio Silva – Presentazione
02. Milva - Lontano lontano (live 1991)
03. Gianni Morandi - Uno su mille (live 1986)
04. Roberto Vecchioni - Alessandro e il mare (live 1990)
05. Enzo Jannacci - Musical (live 1989)
06. Bruno Lauzi – Quella gente là = Ces gens là (live 1977)
07. Paolo Pietrangeli - Io ti voglio bene (live 1988)
08. Gianna Nannini – Come una schiava (live 1989)
09. Francesco Guccini–Il frate (live 1989)
basso – Ares Tavolazzi; batteria – Ellade Bandini
chitarra – Juan Carlos "Flaco" Biondini*; tastiere - Vince Tempera
sax. armonica - Roberto Manuzzi
10. Enzo Gragnaniello – Indifferentemente (live 1990)
11. Francesco Baccini – Genova Blues (live 1990)
12. Pino Daniele – Napule è (live 1989)
13. Angelo Branduardi – Il ladro (live 1991)
14. Mia Martini – Almeno tu nell'universo (live 1989)
15. Ivano Fossati – Luna Spina (live 1990)
16. Zucchero & Gino Paoli – Come il sole all'improvviso (live 1986)
piano – Gino Paoli, Zucchero; sax – Eric Daniel
17. Antonio Silva – Buonanotte


Ed eccoci al volume secondo, pubblicato nel 1993 come sempre dall'etichetta I Dischi del Club Tenco. I file provengono dagli archivi del nostro amico e collaboratore Cimabue, che ringrazio. L'album venne immesso sul mercato sia in formato CD che musicassetta. Le compilation, anche in questo caso, raggruppa una serie di esibizioni live inedite di molti artisti italiani  provenienti da varie edizioni della rassegna (tra parentesi ho indicato l'anno). La voce del presentatore è sempre quella di Antonio Silva, una sorta di istituzione. Curiosamente l'album si apre nuovamente con "Lontano lontano", questa volta interpretata da Milva con la sua splendida voce. Oltre a ritrovare Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Gianna Nannini, Pino Daniele e Ivano Fossati (le colonne portanti del Club Tenco), abbiamo il piacere di ascoltare un Gianni Morandi (edizione 1986) con la sua classica "Uno su mille" e anche un ottimo Bruno Lauzi d'annata, edizione 1977, con "Quella gente là", il brano più "vecchio" della compilation. Angelo Branduardi e Mia Martini sono a mio avviso i gioiellini di questo album. E a proposito di duetti, che dire dell'inedita accoppiata Zucchero-Gino Paoli? Assolutamente unici. 
Per completezza, inserisco anche per questo secondo volume le immagini del booklet. 
Con questo vi saluto e vi auguro buon ascolto.


LINK Club Tenco - volume primo (1991)
LINK Club Tenco - volume secondo (1993)

Post by George - Music by Osel & Cimabue

lunedì 17 aprile 2023

Various - 2010 - Artisti per Re Nudo (CD non in commercio allegato al volume "Re Nudo & altri Festival" di Matteo Guarnaccia

 

TRACLIST with LINE-UP:

01. Simon Luca & L'enorme Maria – Miss Rebel - 3:34
acoustic guitar – Marco Ferradini
bass – Paolo Donnarumma
drums – Flaviano Cuffari
electric guitar – Ricky Belloni
piano – Pepè Gagliardi
vocals, acoustic guitar – Simon Luca

02. Come Le Foglie – Via Lodovico Il Moro - 3:31
guitar, vocals – Attilio Zanchi, Claudio Lugli, Giancarlo Galli

03. Martin & Jutta (Analogy) – Franco's Rock - 4:22
guitar – Martin Thurn
classic guitar – Alessio Spertini
vocals – Jutta Nienhaus

04. Garybaldi – Dipende da te - 4:54
bass – Angelo Traverso
drums – Maurizio Cassinelli
guitar, vocals – Bambi Fossati
keyboards – Nico Labinto

05. Yu Kung – Troppo fredda la notte - 2:55
bass – Gigi Folino
mandolin – Franco Di Biase
vocals – Marco Cavedon, Mimma Caldirola
vocals, acoustic guitar – Mauro Bertani, Paolo Perazzini

06. Riccardo Zappa – King - 7:03
guitar – Riccardo Zappa

07. Jumbo – Sta accadendo qualcosa dentro me (acoustic set) - 3:15
flute, harmonica – Dario Guidotti
guitar – Daniele Bianchini
vocals, acoustic guitar – Alvaro Fella

08. I Cancelli della Memoria – Plancton - 5:31
bass – Stefano Vietta
drums – Gianfranco D'Adda
guitar – Mario "Ellepì" Dalla Stella
keyboards – Paolo Botta
percussion – Carlo "Manolo" Cilibrasi
vocals – Roberta Pagani

09. Simon Luca & L'enorme Maria – Everybody's Gotta Drink Another Round With Me - 2:00
acoustic guitar – Marco Ferradini
bass – Paolo Donnarumma
drums – Flaviano Cuffari
electric guitar – Ricky Belloni
piano – Pepè Gagliardi
vocals, acoustic guitar – Simon Luca

10. Claudio Fucci – Prima di partire - 3:10
vocals, guitar - Claudio Fucci

11. Battiato – Improvvisazione - 3:25
synthesizer - Franco Battiato

12. Donatella Bardi – Incoscienza - 3:16
vocals, guitar - Donatella Bardi

13. Alberto Camerini – La ballata dell'invasione degli extraterrestri - 4:27
vocals, guitar - Alberto camerini

14. Claudio Rocchi – Sotto i portici di marmo - 4:20
vocals, guitar - Claudio Rocchi

15. Ricky Gianco & Fernanda Pivano – Danni collaterali - 3:23
vocals – Fernanda Pivano
vocals, guitar – Ricky Gianco

16. Claudio Fucci & Come Le Foglie – Voglia di libertà - 2:47
percussion – Tullio Granatello
vocals, guitar – Claudio Fucci, Claudio Lugli, Giancarlo Galli


IL DISCO - NOTE DI COPERTINA
Il CD qui proposto, stampato nel 2010, era allegato al volume di Matteo Guarnaccia intitolato "Re Nudo pop & altri festival - Il sogno di Wookstock in Italia 1968-1976" e quindi non commercializzato separatamente. Oltre al CD. venne allegato al volume un DVD dal titolo "Alpe del Viceré 1973 e Re Nudo". E ora passiamo alle note riguardanti le singole tracks:

Tracks 1, 5, 7, 9, 13 registrate il 17 dicembre 2006  durante la "Notte delle chitarre ricordando i Festival di Re Nudo" nell'Auditorium di Radio Popolare a Milano
Track 2 registrata ai Real Sound Studio di Milano
Track 3 registrata a Radio Laveno, estate 1978
Track 6 registrata dal vivo al Fingerpicking.net Studios, 2010
Track 8 registrata dal vivo a Rescaldina, 10 maggio 2008
Track 10 registrata ai Real Sound Studios, 2005.
Track 11 registrata dal vivo negli anni '70
Track 12 registrata dal vivo a Catania durante un Pop Festival negli anni '70
Track 14 registrata dal vivo a "Le rotonde" in Garlasco (Pv), 1972
Track 16 registrata ai Real Sound Studios, Milano, 2006.

Oltre a Matteo Guarnaccia, i curatori di questa eccezionale compilation furono Patrizio Fariselli e Claudio Fucci. Che dire? una sfilata del meglio del pop italiano degli anni '70 (a parte qualche eccezione come I Cancelli della Memoria) con numerose tracce live. Si passa da Simon Luca ai Garybaldi, dai Jumbo a Donatella Bardi, da Claudio Rocchi a Franco Battiato fino agli immancabili Yu Kung. 
Ma non potevo fermarmi al solo disco vista l'opportunità di disertare anche sulla rivista (che ho particolarmente amato ed apprezzato in altre epoche)  e sui concerti organizzati dalla sua redazione. Sta di fatto che il viaggio si è prolungato con alcuni approfondimenti.. 

LA RIVISTA "RE NUDO"
(fonte: Giovanna Lo Monaco)


Per coloro che avessero la memoria corta (pochi, ne sono certo), vale la pena tracciare i tratti salienti della più importante rivista dell'underground italiano. "Re Nudo" rappresentò una delle più note e significative espressioni della controcultura dagli anni successivi alla contestazione sessantottina fino all’esplosione del Settantasette. Nacque a Milano su iniziativa di Andrea Valcarenghi, Guido Vivi e Michele Straniero; Valcarenghi, ex membro del gruppo provo Onda verde, sarà direttore e principale responsabile della linea editoriale della rivista per tutta la sua durata. Il n. 0 del novembre del 1970 venne pubblicato come supplemento al numero 19 di «Lotta Continua» e presentava in copertina il disegno di un ragazzo hippie sovrapposto al testo della favola Gli abiti nuovi dell’imperatore di Andersen, conosciuta come la favola del “Re nudo”, da cui venne tratto il titolo della rivista. La grafica essenziale e il formato inconsueto, di grandi dimensioni, vennero ideati da Gianni Emilio Simonetti, appartenente all’area situazionista italiana e, in seguito, direttore della casa editrice Arcana. Il secondo numero, indicato come n. 1, venne pubblicato nel dicembre 1970. La rivista mantenne una periodicità mensile, per lo più regolare, fino alla chiusura e vide il susseguirsi di due serie: la prima va dal n. 0 fino al n. 34 del 1975, la seconda, che presentava un formato ridotto in A4 e un maggior numero di pagine, dal n. 35 fino all’ultimo, il n. 92 del novembre del 1980.


«Re Nudo» divenne un laboratorio attivo e estremamente partecipato di cultura alternativa. In primo luogo si deve ricordare l’organizzazione dei principali pop festival del periodo – tra cui il famoso raduno di Parco Lambro a Milano svoltosi dal 1974 al 1976 – ideati nell’ottica di una riappropriazione degli spazi e della trasformazione del tempo libero in tempo liberato da parte dei giovani. Un’altra iniziativa di rilievo fu la creazione, nel 1972, di un vero e proprio centro di cultura underground in via Maroncelli a Milano, dove si trasferì la stessa redazione e vennero organizzati concerti musicali, una cineteca, performance e spettacoli teatrali, ma anche un mercatino e una free clinic. La qualità degli argomenti trattati nel corso del tempo era estremamente rappresentativa dei temi sociali, delle correnti culturali e delle linee ideologiche che si intersecarono durante gli anni Settanta negli ambienti della controcultura, tempestivamente rilevati e discussi dalla rivista. La parte riservata alla politica nazionale – che acquisì rapidamente maggiore importanza rispetto a quella internazionale – fu dedicata alla controinformazione e alla denuncia delle istituzioni repressive, con particolare riferimento a carceri e manicomi.


Nel 1975 la redazione di «Re Nudo» avvertì la fine di un’esperienza, in base ad alcune delusioni – la chiusura della sede in via Maroncelli e i problemi con la polizia e i partecipanti verificatisi durante i festival a Parco Lambro – e alla constatazione dei profondi mutamenti generazionali avvenuti all’interno dei movimenti, che fecero apparire la rivista come esponente di strategie e ideologie superate. Si verificò di conseguenza la svolta redazionale che diede avvio alla seconda serie, completamente incentrata sulle tematiche mistiche derivate dalla religione settaria del guru Rajneesh, di cui Valcarenghi divenne seguace. Nel 1996 Valcarenghi rieditò la testata – tutt’oggi attiva – in collaborazione con alcuni dei protagonisti della prima stagione, tra cui Claudio Rocchi e Franco Battiato, proponendo argomenti relativi all’ecologia e alla ricerca spirituale. Ma nella memoria collettiva «Re Nudo» continua ad identificarsi, di fatto, con la prima serie degli anni Settanta, che ha segnato profondamente le vicende della controcultura italiana". Per la lettura integrale dell'articolo vi rimando a questa pagina (qui). 


I POP FESTIVAL "RE NUDO"
(fonte Giovanna Lo Monaco)
Come sopra ricordato, la redazione della rivista ebbe il merito storico di avere organizzato alcuni tra i più importanti festival di musica pop a livello nazionale. Di seguito le date e i luoghi.

I Festival – 25-26 settembre 1971, Ballabio (Lecco)
II Festival – 16-18 giugno 1972, Zerbo (Pavia)
III Festival – 15-18 giugno 1973, Alpe del Vicerè (Como)
IV Festival 13-16 giugno 1974, Parco Lambro di Milano
V Festival -29 maggio- 2 giugno 1975, Parco Lambro di Milano
VI Festival -26-29 giugno 1976, Parco Lambro di Milano
VII Festival – 1977 Guello (Como)
VIII Festival -1978 Alpicella (Savona)


A questi raduni di musica pop parteciparono i più importanti gruppi e artisti italiani degli anni '70 presenti sulla sena nazionale, e non solo. Di seguito l'elenco dei principali protagonisti, non solo musicali, intervenuti alle varie edizioni del festival: Acqua fragile, Aktuala, Area, Atomic Rooster, Come le foglie, Drogheria di Solferino, Garybaldi, Hawkwind, Yu Kung, Latte e Miele, Living Theatre, Pink Fairies,  PFM; Donatella Bardi, Franco Battiato, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Ivan Cattaneo, Don Cherry, Lucio Dalla, Pino Daniele, Francesco De Gregori, Ivan Della Mea, Eugenio Finardi, Giorgio Gaber, Peter Hammil, Pino Masi, Claudio Rocchi, Alan Sorrenti, Demetrio Stratos, Antonello Venditti; Bambini di Dio, Dario Fo – Compagnia teatrale La Comune, Alberto Grifi, Matteo Guarnaccia, Antonio Peticov, Carlo Silvestro, Massimo Villa.


"Legato nell’immaginario collettivo a grandi eventi come quello di Woodstock negli Stati Uniti o dell’isola di Wight in Gran Bretagna, il fenomeno dei pop festival si sviluppò in Italia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e trovò nei festival organizzati dalla rivista «Re nudo» – otto in totale svoltisi durante gli anni Settanta – una delle manifestazioni più significative e durature. Il raduno musicale nacque dalla necessità delle realtà controculturali e dei movimenti giovanili di creare eventi aggregativi che si facessero espressione di un senso di identità collettivo e della massima libertà creativa, prefigurando, in un luogo e in un tempo circoscritti, l’avvento di una società segnata da un profondo cambiamento nei costumi. Alle origini di questi festival risiedeva dunque una diversa idea di collettività, basata sulla solidarietà e sulla trasgressione dalle norme borghesi. 


Consapevole del processo di mercificazione che minacciava a livello internazionale lo “spirito” dei raduni, la redazione di «Re nudo» assunse inizialmente come priorità nell’organizzazione dei festival quella di mantenere l’autonomia rispetto al mercato, gestendo e producendo in proprio l’evento. I festival di «Re nudo» – e più in generale i festival italiani – presentarono inoltre una maggiore connotazione politica rispetto a quelli statunitensi: sulla rivista il festival venne infatti paragonato alle occupazioni delle case e alle barricate in piazza durante le manifestazioni, ribadendo la necessità della congiunzione tra il momento politico e quello esistenziale nell’ottica di una rivoluzione politica, e di riorganizzare il tempo libero trasformandolo in tempo liberato dai condizionamenti sociali e economici, in maniera del tutto coerente rispetto alla linea editoriale della rivista stessa"
Anche in questo caso, vi rimando qui per la lettura integrale dell'articolo. 



E INFINE...IL VOLUME DI MATTEO GUARNACCIA
"Re Nudo pop & altri festival: il sogno di Woodstock in Italia 1968-1976 " è stato pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Vololibero di Milano e presenta i due allegati già illustrati. Oltre al CD oggetto del post, il DVD "Alpe del Vicerè 1973" presenta i seguenti contenuti:
riprese di Luigi Verderio (26 min 30 s); Massimo Villa / riprese di Luigi Salvaggio (15 min 19 s); Eugenio Finardi / riprese di Luca Bozzo (12 min 15 s); Simon Luca / riprese di Luigi Salvaggio (10 min 13 s); Andrea Mjid Vacarenghi / riprese di Enzo e Davide Giandomenico (6 min 11 s).

Copertina originale edizione 2010



Dopo il grande successo ottenuto nel 2010 il volume è tornato nel 2022 con una nuova edizione. I temi sono sempre quelli dei festival pop: le loro origini, il loro approdo e sviluppo in Italia negli anni Settanta, il  Parco Lambro nel 1976, sino ad arrivare all'attualità dei rave con le loro problematiche. La nuova edizione è stata rivista e aggiornata nella parte testuale e iconografica dallo stesso Matteo Guarnaccia e da Claudio Fucci. Contiene inoltre interventi ed estratti dall'edizione 2010, di Bruno Casini, Enzo Gentile, Claudio Rocchi e Majid Valcarenghi. Mancano i due allegati (DVD e CD) sostituiti da collegamenti con QR-code ai contenuti video e audio.


NOTE SULL'AUTORE
Matteo Guarnaccia (Milano 1954-2022), da poco scomparso, è stato artista e storico del costume, figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea. Attivo nel campo della moda, del design, della comunicazione, della musica, docente alla NABA di Milano, autore di numerosi saggi dedicati alle controculture e alle avanguardie, tra cui Mix & Match (2021), Malamoda (2021), Il grande libro della psichedelia (2017), Pirati (2015), Vivienne Westwood (2015), Ribelli con Stile (2009).
Per Volibero Edizioni ha pubblicato anche: Psychedelic Heroes (2010), Alphabeat e Bob Dylan Fun Book (2011), Dreamers & Dissenters (con Giulia Pivetta 2012). Un suo saggio appare su Rock Poster scritto da Martina Esposito (2021)


Ben, cari amici, vi lascio all'ascolto del disco oltre, naturalmente, a consigliarvi l'acquisto del volume. Vi lascio con questa vignetta che evidenzia come anche le regine (a prescindere dalla tinta dei capelli) e non solo i re, possono essere nude. A buon intenditor...Buon ascolto e buona lettura. 



Post by George