Il nome Marino De Rosas ai più non dirà nulla, o quasi. Invece porta con sé una lunga storia musicale, che affonda le radici nel primo beat anni '60, quindi nel pop anni '70, per approdare a due prove soliste di indubbio valore, basate sul suono della chitarra acustica. Una costante delle composizioni di Marino De Rosas è l'amore per la sua nativa Sardegna (è originario della Gallura), tradotto nell'uso di strumenti tradizionali e nella miscela delle tipiche sonorità vocali del folklore sardo con i suoni elettrici e acustici.
Il suo percorso musicale inizia allorché, quattordicenne, ottiene in regalo una chitarra e, grazie alla passione per la musica trasmessa dal padre, impara i primi rudimenti. Con un gruppo di amici conterranei forma nel 1962 i
Devils, una delle tante "cover band" sorte allora, che propongono brani di Beatles, Shadows, Ventures e altri gruppi beat loro contemporanei. Trasferitosi "in continente" (per la precisione a Milano) nel 1965, insieme al gruppo, De Rosas firma un contratto con la Southern Music e cambia nome ai Devils. Nascono così
I Pelati, una tra le beat band italiane più originali dell'intero decennio anni '60, grazie anche al look controcorrente: ai lunghi capelli portati da Beatles, Stones e dai loro epigoni, contrappongono una bel cranio lucido, rapato a zero, antesignani di mode più recenti.
I Pelati si caratterizzano per una breve stagione musicale, anche se intensa, e per una altrettanto breve discografia. Riescono ad incidere solo due 45 giri, entrambi nel 1966. Nel 1967 viene pubblicato un EP per il mercato spagnolo che raccoglie le quattro tracce. Tra queste spiccano
Come i ragazzi di via Paal, il brano più conosciuto, e l'originalissima
Brunedda, un rock 'n roll cantato in gallurese e ispirato dalla musica tradizionale sarda. Il coro iniziale lo testimonia. Dopo alcune apparizioni televisive, insieme ai Nomadi partono per un tour italiano al fianco del cantante italo-francese Salvatore Adamo. Piccolo aneddoto: nel corso dell’elezione di Lady Europa, a Cortina, i Pelati ricevono l’Oscar come miglior complesso d'Europa e, a Salsomaggiore, l'Oscar dell'anticonformismo. Più che meritato.
Giunto nel 1967, l'anno di sublimazione della psichedelia internazionale (Sgt. Pepper's docet), Marino De Rosas propone una trasformazione della band ad iniziare dal look. I cinque Pelati si fanno ricrescere i capelli, cambiano il nome in
Colours e firmano un contratto con la RI-FI Records. I Colours, anche in questo caso, non riescono ad incidere altro che due 45 giri. il primo nel 1967, il secondo nel 1968. Quest'ultimo contiene sul lato A una bella versione di
Hush, di Joe South, proposta in versione Deep Purple Mark I. Qui sotto due scatti fotografici dei Colours (che prima dello scioglimento abbrevieranno il nome in Colors).
All'alba del 1969, conclusa l'avventura milanese, Marino De Rosas esce dal gruppo e si ristabilisce definitivamente in Gallura dove inizia un nuovo capitolo artistico. Come riportato sul suo sito ufficiale, che vi invito a visitare cliccando qui http://www.marinoderosas.com/index.html, messa da parte la Stratocaster si dedica alla chitarra acustica. Traendo ispirazione dalla musica popolare sarda, dopo aver messo a punto una particolare accordatura aperta, si dedica alla composizione di brani originali che saranno incisi nel 1990 su una musicassetta intitolata "
Kiterras". E' un album di difficile reperibilità, quindi lancio il solito appello: se lo possedete fatecelo sapere, in modo tale da condividerlo sul nostro blog. Questa la copertina della MC
Dal 1991, dopo una serie di concerti in Sardegna e un’apparizione sulla TV nazionale, Marino De Rosas non si mostrerà più in pubblico, isolandosi nei suoi studi per riapparire solo nel 1997, dopo sei anni di silenzio, in un’edizione del Festival ICHNOS, nello scenario del Santuario di Santu Antine. Nel maggio 1998, partecipa alla tre giorni del Festival Internazionale di Danza di Praga, come solista e come accompagnatore di Ballo Sardo. Nello stesso anno svolgerà una densa attività concertistica da solista e in diverse formazioni. Nel frattempo, a partire dalla fine del 1996, Marino inizia a lavorare ad un nuovo progetto discografico intitolato "
Meridies", prodotto in seguito, da Andrea Parodi per la Amiata Records e pubblicato nel giugno 1999 (il CD è stato ristampato nel 2006).
Dal 2000 in poi è attivo in numerosi concerti sia in Italia che all'estero, da solista e, per un breve periodo, nel duo
Boke & Kiterras col cantante Andrea Parodi. Nel 2007 viene pubblicato un nuovo album, l'ultimo in ordine di tempo, dal titolo "
Femina 'e mare", prodotto dall'etichetta indipendente Tronos. Siamo all'epilogo. Riassumendo la sua attività come solista, dal 1990 ad oggi, Marino De Rosas ha tenuto quasi mille concerti, esibendosi in teatri, auditorium, piazze, chiese, feste private, musei e siti archeologici, in Sardegna, in Italia e all'estero. Qui sotto tre immagini di Marino De Rosas "yesterday & today" (tratte dal suo sito ufficiale)
Ultima annotazione: il disco è postato su un'unica traccia.
Bonus CD - I Pelati e i Colours - 1966/1968
I Pelati - Singoli - 1966
01. Pepe e Miele (I Don't Love You No More) (lato A, 1966)
02. Brunedda (lato B, 1966)
03. Come i ragazzi di via Paal (lato A, 1966)
04. Oh, Giorgio (lato B, 1966)
Premessa: avevo già postato nel 2013 i singoli de I Pelati, ma il link è da tempo inattivo. Una buona occasione per riascoltarli. Riecco quindi i due 45 giri registrati dal gruppo nel 1966. Il primo contiene una cover degli Hot Rods tradotta in italiano in
Pepe e Miele. Il lato B presenta invece la divertente
Brunedda, già cavallo di battaglia dei Devils. Il secondo singolo, pubblicato qualche mese dopo, include sul lato A
Come i ragazzi di via Paal, brano che verrà riscoperto e apprezzato anni dopo, quando si inizieranno a cercare le gemme dimenticate del beat italiano, Sul lato B appare l'anonima
Oh, Giorgio. Nel 1967 l'etichetta Belter pubblica, solo per il mercato spagnolo, un EP contenente i quattro brani. Qui sotto la copertina.
La formazione dei Pelati era la seguente: Marino De Rosas e Franco Terzitta alle chitarre, Tony De Rosas all'organo, Giorgio Asara al basso e Paolo Careddu alla batteria.
I Colours - Singoli - 1967/1968
05. Con un sorriso (lato A, 1967
Detroit City (lato B, 1967 -
missed)
06. Hush (lato A, 1968)
07. Anniversario dell'amore (lato B, 1968)
Il primo singolo dei Colours è raro, ma reperibile sul mercato on line. In questo post manca dunque il lato B, Detroit City, cover di un brano di Tom Jones. Il gruppo, a cavallo tra il 1967 e il 1968, tiene una serie di concerti un po' in tutta Italia. Proprio nel 1968 incidono una cover di Hush, in perfetto Deep Purple style, brano che verrà inserito negli anni successivi in numerose compilation.
Intanto avvengono alcuni cambiamenti nella formazione: Terzitta cede il posto a Franco Scorza, mentre Asara viene sostituito da Marco Menna. Alcuni dissapori con la casa discografica li porta a rompere anche con la Ri-Fi e a modificare il nome in
Colors. Con questa denominazione realizzano un altro 45 giri, su etichetta Eleven Music, contenente un brano di Miriam Makeba,
Malaika. Assolutamente introvabile.
E così si conclude questo lungo post dedicato a Marino De Rosas. Resta fuori il suo secondo disco solista che potrà essere oggetto di un prossimo post. Sempre che possa interessarvi.
Buon ascolto
Link Meridies
Link Bonus CD
Post by George