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domenica 24 giugno 2018

Marino De Rosas - 2008 - Femina 'e mare


TRACKLIST:

01. Iscrarea    4:17  
02. Poseidon    3:55  
03. Tyrsenoi    4:20  
04. Soliana    3:23  
05. Balziga    5:42  
06. Assaie'    4:27  
07. Ventu d'agliola    4:08  
08. Carignos    1:46  
09. Femina 'e mare    6:15


Abbiamo tracciato da poco la biografia di Marino De Rosas, nativo di Olbia, classe 1946. ex componente dei Devils, dei Pelati e dei Colours. E' ancora fresco il post con cui vi abbiamo presentato "Meridies", suo secondo album del 1999 con l'aggiunta di un bonus CD dedicato ai Pelati. Se per caso vi fosse sfuggito lo ritroverete qui 

Quest'oggi abbiamo invece sul piatto il suo terzo e, per il momento, ultimo CD, intitolato "Femina 'e mare", pubblicato nel 2008 dalla piccola etichetta Tronos. Marino De Rosas, armato della sua chitarra classica, sfoggia ancora una volta tutto il suo virtuosismo, regalandoci 9 brani di grande bellezza. E' un disco di atmosfera, da ascoltare con la giusta calma e attenzione. Ne vale veramente la pena. 
Buon ascolto.


 
Post by George

domenica 18 febbraio 2018

Marino De Rosas - 1999 - Meridies (plus bonus CD)


TRACKLIST:


Il nome Marino De Rosas ai più non dirà nulla, o quasi. Invece porta con sé una lunga storia musicale, che affonda le radici nel primo beat anni '60, quindi nel pop anni '70, per approdare a due prove soliste di indubbio valore, basate sul suono della chitarra acustica. Una costante delle composizioni di Marino De Rosas è l'amore per la sua nativa Sardegna (è originario della Gallura), tradotto nell'uso di strumenti tradizionali e nella miscela delle tipiche  sonorità vocali del folklore sardo con i suoni elettrici e acustici.


Il suo percorso musicale inizia allorché, quattordicenne, ottiene in regalo una chitarra e, grazie alla passione per la musica trasmessa dal padre, impara i primi rudimenti. Con un gruppo di amici conterranei forma nel 1962 i Devils, una delle tante "cover band" sorte allora, che propongono brani di Beatles, Shadows, Ventures e altri gruppi beat loro contemporanei. Trasferitosi "in continente" (per la precisione a Milano) nel 1965, insieme al gruppo, De Rosas firma un contratto con la Southern Music e cambia nome ai Devils. Nascono così I Pelati, una tra le beat band italiane più originali dell'intero decennio anni '60, grazie anche al look controcorrente: ai lunghi capelli portati da Beatles, Stones e dai loro epigoni, contrappongono una bel cranio lucido, rapato a zero, antesignani di mode più recenti.


I Pelati si caratterizzano per una breve stagione musicale, anche se intensa, e per una altrettanto breve discografia. Riescono ad incidere solo due 45 giri, entrambi nel 1966. Nel 1967 viene pubblicato un EP per il mercato spagnolo che raccoglie le quattro tracce. Tra queste spiccano Come i ragazzi di via Paal, il brano più conosciuto, e l'originalissima Brunedda, un rock 'n roll cantato in gallurese e ispirato dalla musica tradizionale sarda. Il coro iniziale lo testimonia. Dopo alcune apparizioni televisive, insieme ai Nomadi partono per un tour italiano al fianco del cantante  italo-francese Salvatore Adamo. Piccolo aneddoto: nel corso dell’elezione di Lady Europa, a Cortina, i Pelati  ricevono l’Oscar come miglior complesso d'Europa e, a Salsomaggiore, l'Oscar dell'anticonformismo. Più che meritato.


Giunto nel 1967, l'anno di sublimazione della psichedelia internazionale (Sgt. Pepper's docet), Marino De Rosas propone una trasformazione della band ad iniziare dal look. I cinque Pelati si fanno ricrescere i capelli, cambiano il nome in Colours e firmano un contratto con la RI-FI Records. I Colours, anche in questo caso, non riescono ad incidere altro che due 45 giri. il primo nel 1967, il secondo nel 1968. Quest'ultimo contiene sul lato A una bella versione di Hush, di Joe South, proposta in versione Deep Purple Mark I.  Qui sotto due scatti fotografici dei Colours (che prima dello scioglimento abbrevieranno il nome in Colors).



 All'alba del 1969, conclusa l'avventura milanese, Marino De Rosas esce dal gruppo e si ristabilisce definitivamente in Gallura dove inizia un nuovo capitolo artistico. Come riportato sul suo sito ufficiale, che vi invito a visitare cliccando qui http://www.marinoderosas.com/index.html, messa da parte la Stratocaster si dedica alla chitarra acustica. Traendo ispirazione dalla musica popolare sarda, dopo aver messo a punto una particolare accordatura aperta, si dedica alla composizione di brani originali che saranno incisi nel 1990 su una musicassetta intitolata "Kiterras". E' un album di difficile reperibilità, quindi lancio il solito appello: se lo possedete fatecelo sapere, in modo tale da condividerlo sul nostro blog. Questa la copertina della MC


Dal 1991, dopo una serie di concerti in Sardegna e un’apparizione sulla TV nazionale, Marino De Rosas non si mostrerà più in pubblico, isolandosi nei suoi studi per riapparire solo nel 1997, dopo sei anni di silenzio, in un’edizione del Festival ICHNOS, nello scenario del Santuario di Santu Antine. Nel maggio 1998, partecipa alla tre giorni del Festival Internazionale di Danza di Praga, come solista e come accompagnatore di Ballo Sardo. Nello stesso anno svolgerà una densa attività concertistica da solista e in diverse formazioni. Nel frattempo, a partire dalla fine del 1996, Marino inizia a lavorare ad un nuovo progetto discografico intitolato "Meridies",  prodotto in seguito, da Andrea Parodi  per la Amiata Records e pubblicato nel giugno 1999 (il CD è stato ristampato nel 2006).

Dal 2000 in poi è attivo in numerosi concerti sia in Italia che all'estero, da solista e, per un breve periodo, nel duo Boke & Kiterras col cantante Andrea Parodi. Nel 2007 viene pubblicato un nuovo album, l'ultimo in ordine di tempo, dal titolo "Femina 'e mare", prodotto dall'etichetta indipendente Tronos. Siamo all'epilogo. Riassumendo la sua attività come solista, dal 1990 ad oggi, Marino De Rosas ha tenuto quasi mille concerti, esibendosi in teatri, auditorium, piazze, chiese, feste private, musei e siti archeologici, in Sardegna, in Italia e all'estero. Qui sotto tre immagini di Marino De Rosas "yesterday & today" (tratte dal suo sito ufficiale)




Ultima annotazione: il disco è postato su un'unica traccia.

Bonus CD - I Pelati e i Colours - 1966/1968


I Pelati - Singoli - 1966

01. Pepe e Miele (I Don't Love You No More) (lato A, 1966)
02. Brunedda (lato B, 1966)
03. Come i ragazzi di via Paal (lato A, 1966)
04. Oh, Giorgio (lato B, 1966)


Premessa: avevo già postato nel 2013 i singoli de I Pelati, ma il link è da tempo inattivo. Una buona occasione per riascoltarli. Riecco quindi i due 45 giri registrati dal gruppo nel 1966. Il primo contiene una cover degli Hot Rods tradotta in italiano in Pepe e Miele. Il lato B presenta invece la divertente Brunedda, già cavallo di battaglia dei Devils. Il secondo singolo, pubblicato qualche mese dopo, include sul lato A Come i ragazzi di via Paal, brano che verrà riscoperto e apprezzato anni dopo, quando si inizieranno a cercare le gemme dimenticate del beat italiano, Sul lato B appare l'anonima Oh, Giorgio. Nel 1967 l'etichetta Belter pubblica, solo per il mercato spagnolo, un EP contenente i quattro brani. Qui sotto la copertina.


La formazione dei Pelati era la seguente: Marino De Rosas e Franco Terzitta alle chitarre, Tony De Rosas all'organo, Giorgio Asara al basso e Paolo Careddu alla batteria.



I Colours - Singoli - 1967/1968

05. Con un sorriso (lato A, 1967
Detroit City (lato B, 1967 - missed)
06. Hush (lato A, 1968)
07. Anniversario dell'amore (lato B, 1968)


Il primo singolo dei Colours è raro, ma reperibile sul mercato on line. In questo post manca dunque il lato B, Detroit City, cover di un brano di Tom Jones. Il gruppo, a cavallo tra il 1967 e il 1968, tiene una serie di concerti un po' in tutta Italia. Proprio nel 1968 incidono una cover di Hush, in perfetto Deep Purple style, brano che verrà inserito negli anni successivi in numerose compilation. 
Intanto avvengono alcuni cambiamenti nella formazione: Terzitta cede il posto a Franco Scorza, mentre Asara viene sostituito da Marco Menna. Alcuni dissapori con la casa discografica li porta a rompere anche con la Ri-Fi e a modificare il nome in Colors. Con questa denominazione realizzano un altro 45 giri, su etichetta Eleven Music, contenente un brano di Miriam Makeba, Malaika. Assolutamente introvabile.

E così si conclude questo lungo post dedicato a Marino De Rosas. Resta fuori il suo secondo disco solista che potrà essere oggetto di un prossimo post. Sempre che possa interessarvi.
Buon ascolto


Link Meridies
Link Bonus CD

Post by George

sabato 23 febbraio 2013

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 6 - Gli Spettri e I Pelati - I Singoli

Una bella doppietta per presentarvi alcuni singoli pubblicati da gruppi minori dell'epopea beat italiana. Iniziamo con
Gli Spettri



Da Firenze arrivano gli Spettri e, a dispetto del loro nome, le loro incisione sono piene di vitalità e soprattutto i singoli incisi sulla Net (Nuova Enigmistica Tascabile) sono abbastanza validi. Nascono nel 1963 per iniziativa dei fratelli Ugo e Raffaele Ponticiello (voce e chitarra); a loro si aggiungono Giuliano Giunti (basso) e Ubaldo Paolanti (batteria). Come altri gruppi toscani iniziano incidendo per la Net condividendo i singoli con alti gruppi. Il primo singolo, inciso nel 1966 e intitolato “Non mi lascerai” è condiviso con Danny, mentre gli altri due “Non eri per me” e “Come Farei” sono condivisi con i Telstars. Sempre nel 1966 esce il loro singolo per la Saphir “ Cerchiamo di Capire/La Promessa”, mentre nel 1967 incidono per la SBX il loro ultimo singolo “Brivido di freddo/Non Eri Per Me”. Tra le caratteristiche del gruppo c'è quella di avere un forte impatto scenico: diventano famosi in tutta la Toscana per la loro abitudine di iniziare i concerti uscendo dalle bare e suonando con tute nere alla Kriminal. Inoltre sono i primi a Firenze ad utilizzare amplificatori per chitarra GRS da 100 watt, una potenza inaudita per l’epoca.
La discografia anni '60 presente in questo post è completa.

TRACKLIST:
01  Non mi lascerai (sul retro Danny - Net 1966)
02  Non eri per me (sul retro i Telstars - Net 1966)
03  Come Farei (sul retro i Telstars - Net 1966)
04  Cerchiamo di Capire (lato A, 1966)
05  La Promessa (lato B, 1966)
06  Brivido di freddo (lato A, 1967)
07  Non Eri Per Me (lato B, 1967)

Dopo 40 anni di ibernazione la band toscana è salita di nuovo agli onori delle cronache musicali, grazie al ritrovamento e alla pubblicazione di un album che ha fatto la gioia di tanti appassionati del prog. Nel 2011 nella cantina/laboratorio musicale dei fratelli Ponticiello, rovistando tra cavi, ampli, cd e cassette ecco spuntare un vecchio nastro bobinato. Per ascoltarlo occorre uno di quei vecchi registratori Revox, in voga alla fine dei ’60. Con molta sorpresa, l’audizione del nastro svela un’opera registrata dagli Spettri, risalente al 1972. Il disco si ispira a sonorità dark-prog, si compone di 4 tracce (3 di esse sono disponibili su You Tube) ed è stato ufficialmente pubblicato dalla Black Widow Record nel 2011. Questa è la copertina dell'album (che naturalmente non possiamo postare).

Link Spettri - I singoli


I Pelati

Nella primavera del 1966, cinque ragazzi di Olbia, i chitarristi Marino De Rosas e Franco Terzitta, l'organista Tony De Rosas, il bassista Giorgio Asara e il batterista Paolo Careddu, danno vita ad un gruppo abbastanza singolare, che all'epoca suscitò parecchia curiosità per il nome e il look decisamente controcorrente. I "Devils"  questo il nome che il quintetto portava già dal 1962), accettando la proposta del direttore artistico della casa editrice milanese "Southern Music", decidono di tagliare a zero la loro folta chioma e di cambiare il nome in "Pelati". Trasferitisi a Milano, entrano subito in sala d'incisione per registrare un brano in sardo gallurese di loro composizione, "Brunedda", già cavallo di battaglia dei Devils. Sul lato B viene inserita una cover di "I don't love you no more", degli Hot Rods, che in italiano diventa "Pepe e Miele". I Pelati, pur non riscuotendo grossi successi di vendita, riescono a guadagnarsi diverse apparizioni in TV e un tour col cantante italo-belga Adamo. A fine anno ('66), registrano un altro 45 " Come i ragazzi di Via Paal / Oh, Giorgio". Non soddisfatti però dalla promozione e distribuzione del nuovo prodotto rompono con la Southern Music e si rivolgono alla "RI.FI. Records", cambiando ancora una volta nome e look.

I "Colours"(questa la nuova denominazione dei cinque, che intanto si sono fatti crescere nuovamente i capelli), pubblicano su 45 giri, una cover in italiano di un brano di Tom Jones "Detroit City". 
Come "Colours" si presentano in una serie di concerti in giro per l'Italia e pubblicano un'altro 45 con una versione italiana di "Hush", brano di Joe South portato al successo mondiale dai primi Deep Purple. Intanto avvengono alcuni cambiamenti nella formazione: Terzitta cede il posto a Franco Scorza, mentre Asara viene sostituito da Marco Menna. Alcuni dissapori con la casa discografica li porta poi a rompere anche con la Ri.Fi. e il nome del gruppo viene modificato in "Colors". 
Con questo nome pubblicano un altro 45, su etichetta "Eleven Music", con un brano di Miriam Makeba, intitolato "Malaika". L'atttività concertistica proseguirà anche negli anni '70, a fasi alterne e con molti cambiamenti di organico.
La discografia a 45 giri qui presentata non è completa (sigh!)

TRACKLIST:

01  Brunedda (lato A, 1966)
02  Pepe e Miele (lato B, 1966)
03  Come i Ragazzi di via Paal (lato A, 1966)
04  Oh, Giorgio (lato B, 1966)
05  Con un sorriso (lato A, 1967 - come Colours)
06  Hush (lato A, 1968 - come Colours)
07  Anniversario dell'amore (lato B, 1968 - come Colours)


Post by George