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venerdì 23 novembre 2018

Le Compilation della Stratosfera Vol. 25 - Autori Vari - 1980 - Grand’amore (vynil)


TRACKLIST
01 Madonina (Memo Remigi)
02 Tu non mi lascerai (Adriano Celentano)
03 Tu, musica divina (Rettore)
04 Ma l’amore no (Bobby Solo)
05 Non partir (Fred Bongusto)
06 Nustalgia de Milan (Enzo Jannacci)
07 Silenzioso Slow (Drupi)
08 Ma le gambe… (Pippo Franco)
09 Non dimenticar le mie parole (Ornella Vanoni)
10 Voglio vivere così (Dino Sarti)
11 Bambina Innamorata (New Trolls)

Certe raccolte, al di là della musica che propongono, hanno un valore particolare. Nel 1979 la Ricordi mise sul mercato “Cantautori srl”, un disco che chiamava molti dei più affermati cantautori degli anni Settanta a donare una propria canzone per l’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro). Gli artisti (o piuttosto le rispettive case discografiche) contribuirono attingendo al repertorio già inciso, salvo Lucio Dalla che propose una versione alternativa di “Come è profondo il mare”. Scusate la falsa partenza, non è di questo che volevamo parlare, bensì del secondo capitolo che nel 1980 la Ricordi, visto il successo della raccolta precedente (si parlò di 100.000 copie) immise sul mercato, sempre a scopo benefico di sostegno dell’AIRC.


Questa volta però cambia la formula, ed è qui che il nostro discorso si fa interessante, perché in questa occasione si pensò di commissionare a 11 artisti altrettante registrazioni inedite tratte dal repertorio di Giovanni D’Anzi, autentica macchina di successi canzonettisti tra gli anni Trenta e Cinquanta. Date una rapida scorsa ai titoli sopra riportati e fatevi un’idea. Orbene, se la memoria non ci inganna (ma siamo sempre pronti ad essere smentiti), si tratta probabilmente, nella storia della discografia italiana, del primo disco tributo collettivo, così come siamo abituati oggi a concepirlo, cioè composto da registrazioni inedite con le quali vari artisti omaggiano un loro collega. “Grand’amore” è proprio questo, sebbene in copertina il nome di Giovanni D’Anzi, chissà perché, non campeggi. 


La raccolta, mai ristampata in CD (ma reperibile sul mercato collezionistico a prezzi molto accessibili) ha anche  la particolarità di presentare pezzi che poi, in buona parte, non sono mai stati inseriti nei cataloghi dei rispettivi interpreti. Il caso più eclatante è forse “Nustalgia de Milan” riletta da Enzo Jannacci, mai più ripresa e non disponibile in rete, che io sappia. Il pezzo è un evergreen che parecchi altri cantanti, prima e dopo, hanno ripreso, da Nanni Svampa a Milly (che l’aveva interpretata in “Milanin Milanon”, lo spettacolo che aveva lanciato nel 1962 proprio il giovanissimo Jannacci).


Mai inclusa nella discografia ufficiale mi risulta, a meno di sviste, anche “Bambina innamorata” cantata dai New Trolls con un arrangiamento vocale curato da Gianfranco Lombardi, che aveva seguito anche il precedente omonimo album del gruppo. Stesso discorso per “Ma le gambe”, cantata (e, non vi sorprenda, discretamente bene) da Pippo Franco, e “Tu musica divina” della Rettore. Una curiosità: l’inizio del pezzo della Vanoni mi sembra assai simile all’intro di “Sailor” di Alberto Fortis (stesso anno), ma forse è solo un’impressione. Probabilmente anche altre canzoni sono state pubblicate solo qui, ma, perdonateci, non abbiamo tempo e voglia di spulciarci tutte le discografie. Sappiateci dire voi.

Musicalmente, gli arrangiamenti seguono perlopiù le mode dell’epoca, ma tutto sommato risultano complessivamente non malvagi.  Quella che osa di più è la Rettore, che trasporta il classico “Tu, musica divina”, cantato tra gli altri da Rabagliati e Wanda Osiris, in ambiente dance. Il più vicino al modello originale sembra il bolognese Dino Sarti, mentre fin troppo easy listening risulta l’inossidabile Fred Bongusto. Singolare appare anche “Tu non mi lascerai” rivisitata da Adriano Celentano che sul parlato inedito si lascia andare a una parolaccia. Un discorso a parte merita infine “Nustalgia de Milan”, arrangiata dallo stesso Jannacci, che sta vivendo in quegli anni gli ultimi scampoli della sua seconda stagione d’oro, regalandoci ancora un’ultima perla.


Buon ascolto!


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Post di Andrea Altrocanto, costruzione anomala by Captain

sabato 15 dicembre 2012

Serie "Colonne Sonore" - 8 - 1967 Fred Bongusto - Il Tigre

Fred Bongusto, pseudonimo di Alfredo Antonio Carlo Buongusto (Campobasso, 6 aprile 1935), è un cantante italiano di musica leggera. Popolare negli anni sessanta e settanta come il classico cantante confidenziale all'italiana, una figura che rimanda a quella del crooner in ambiente anglo-americano, di cui Frank Sinatra è l'esempio più celebre.

Bongusto inizia la carriera come cantante di piccoli complessi locali; entra poi nel 1960 nel gruppo I 4 Loris (composto da Renato Silvestri, Loris Boresti, Luciano Bigoni e Nini Mezzet, oltre che da Bongusto), con cui inizia a cantare come voce solista.

Il debutto discografico arriva grazie all'amicizia che lo lega a Ghigo Agosti, che gli scrive e compone il brano Bella Bellissima incisa su 45 giri nel 1960, accompagnata sul lato B da Doce Doce; Bella bellissima, ma ancora di più il lato B, si rivelò per l'esordiente cantante, un trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo.

I 4 Loris ottengono un contratto discografico con la Primary di Gianbattista Ansoldi e debuttano nel 1961 con il 45 giri Madison Italiano/Notte d'amore; Notte d'amore è la reinterpretazione di Jealous Lover di Charles Williams, canzone inserita nella colonna sonora del film L'appartamento, di Billy Wilder, con il testo italiano curato da Misselvia.

È sposato dal 1967 con Gabriella Palazzoli, apprezzata soubrette degli anni cinquanta e sessanta che recitò in teatro con Macario e nel cinema a fianco di Alberto Sordi nel film Buonanotte avvocato e che, nel 1960, fu protagonista di un breve matrimonio con l'attore americano John Drew Barrymore dal quale ebbe una figlia di nome Blyth, sin da piccola cresciuta con Bongusto


Il tigre è un film del 1967 diretto da Dino Risi con Vittorio Gassman, vincitore di un David di Donatello per il miglior attore protagonista.

Un quarantenne dirigente di una importante industria, uomo di successo, perde la testa per una ragazzina ventenne, mettendo a repentaglio la famiglia e la carriera professionale. Alla fine, dopo un tentativo di lasciare la moglie per recarsi a Parigi con la ragazza, decide di tornare a casa ed i familiari fingono di non sapere niente dei suoi propositi.

Vittorio Gassman: Francesco Vincenzini
Ann-Margret: Carolina
Eleanor Parker: Esperia Vincenzini
Fiorenzo Fiorentini: Tazio
Antonella Steni: Pinella
Luigi Vannucchi: presidente
Caterina Boratto: Delia
Jaques Herlin: monsignore
Eleonora Brown: Luisella
Giambattista Salerno
Ruggero Orlando: se stesso


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