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lunedì 17 aprile 2023

Various - 2010 - Artisti per Re Nudo (CD non in commercio allegato al volume "Re Nudo & altri Festival" di Matteo Guarnaccia

 

TRACLIST with LINE-UP:

01. Simon Luca & L'enorme Maria – Miss Rebel - 3:34
acoustic guitar – Marco Ferradini
bass – Paolo Donnarumma
drums – Flaviano Cuffari
electric guitar – Ricky Belloni
piano – Pepè Gagliardi
vocals, acoustic guitar – Simon Luca

02. Come Le Foglie – Via Lodovico Il Moro - 3:31
guitar, vocals – Attilio Zanchi, Claudio Lugli, Giancarlo Galli

03. Martin & Jutta (Analogy) – Franco's Rock - 4:22
guitar – Martin Thurn
classic guitar – Alessio Spertini
vocals – Jutta Nienhaus

04. Garybaldi – Dipende da te - 4:54
bass – Angelo Traverso
drums – Maurizio Cassinelli
guitar, vocals – Bambi Fossati
keyboards – Nico Labinto

05. Yu Kung – Troppo fredda la notte - 2:55
bass – Gigi Folino
mandolin – Franco Di Biase
vocals – Marco Cavedon, Mimma Caldirola
vocals, acoustic guitar – Mauro Bertani, Paolo Perazzini

06. Riccardo Zappa – King - 7:03
guitar – Riccardo Zappa

07. Jumbo – Sta accadendo qualcosa dentro me (acoustic set) - 3:15
flute, harmonica – Dario Guidotti
guitar – Daniele Bianchini
vocals, acoustic guitar – Alvaro Fella

08. I Cancelli della Memoria – Plancton - 5:31
bass – Stefano Vietta
drums – Gianfranco D'Adda
guitar – Mario "Ellepì" Dalla Stella
keyboards – Paolo Botta
percussion – Carlo "Manolo" Cilibrasi
vocals – Roberta Pagani

09. Simon Luca & L'enorme Maria – Everybody's Gotta Drink Another Round With Me - 2:00
acoustic guitar – Marco Ferradini
bass – Paolo Donnarumma
drums – Flaviano Cuffari
electric guitar – Ricky Belloni
piano – Pepè Gagliardi
vocals, acoustic guitar – Simon Luca

10. Claudio Fucci – Prima di partire - 3:10
vocals, guitar - Claudio Fucci

11. Battiato – Improvvisazione - 3:25
synthesizer - Franco Battiato

12. Donatella Bardi – Incoscienza - 3:16
vocals, guitar - Donatella Bardi

13. Alberto Camerini – La ballata dell'invasione degli extraterrestri - 4:27
vocals, guitar - Alberto camerini

14. Claudio Rocchi – Sotto i portici di marmo - 4:20
vocals, guitar - Claudio Rocchi

15. Ricky Gianco & Fernanda Pivano – Danni collaterali - 3:23
vocals – Fernanda Pivano
vocals, guitar – Ricky Gianco

16. Claudio Fucci & Come Le Foglie – Voglia di libertà - 2:47
percussion – Tullio Granatello
vocals, guitar – Claudio Fucci, Claudio Lugli, Giancarlo Galli


IL DISCO - NOTE DI COPERTINA
Il CD qui proposto, stampato nel 2010, era allegato al volume di Matteo Guarnaccia intitolato "Re Nudo pop & altri festival - Il sogno di Wookstock in Italia 1968-1976" e quindi non commercializzato separatamente. Oltre al CD. venne allegato al volume un DVD dal titolo "Alpe del Viceré 1973 e Re Nudo". E ora passiamo alle note riguardanti le singole tracks:

Tracks 1, 5, 7, 9, 13 registrate il 17 dicembre 2006  durante la "Notte delle chitarre ricordando i Festival di Re Nudo" nell'Auditorium di Radio Popolare a Milano
Track 2 registrata ai Real Sound Studio di Milano
Track 3 registrata a Radio Laveno, estate 1978
Track 6 registrata dal vivo al Fingerpicking.net Studios, 2010
Track 8 registrata dal vivo a Rescaldina, 10 maggio 2008
Track 10 registrata ai Real Sound Studios, 2005.
Track 11 registrata dal vivo negli anni '70
Track 12 registrata dal vivo a Catania durante un Pop Festival negli anni '70
Track 14 registrata dal vivo a "Le rotonde" in Garlasco (Pv), 1972
Track 16 registrata ai Real Sound Studios, Milano, 2006.

Oltre a Matteo Guarnaccia, i curatori di questa eccezionale compilation furono Patrizio Fariselli e Claudio Fucci. Che dire? una sfilata del meglio del pop italiano degli anni '70 (a parte qualche eccezione come I Cancelli della Memoria) con numerose tracce live. Si passa da Simon Luca ai Garybaldi, dai Jumbo a Donatella Bardi, da Claudio Rocchi a Franco Battiato fino agli immancabili Yu Kung. 
Ma non potevo fermarmi al solo disco vista l'opportunità di disertare anche sulla rivista (che ho particolarmente amato ed apprezzato in altre epoche)  e sui concerti organizzati dalla sua redazione. Sta di fatto che il viaggio si è prolungato con alcuni approfondimenti.. 

LA RIVISTA "RE NUDO"
(fonte: Giovanna Lo Monaco)


Per coloro che avessero la memoria corta (pochi, ne sono certo), vale la pena tracciare i tratti salienti della più importante rivista dell'underground italiano. "Re Nudo" rappresentò una delle più note e significative espressioni della controcultura dagli anni successivi alla contestazione sessantottina fino all’esplosione del Settantasette. Nacque a Milano su iniziativa di Andrea Valcarenghi, Guido Vivi e Michele Straniero; Valcarenghi, ex membro del gruppo provo Onda verde, sarà direttore e principale responsabile della linea editoriale della rivista per tutta la sua durata. Il n. 0 del novembre del 1970 venne pubblicato come supplemento al numero 19 di «Lotta Continua» e presentava in copertina il disegno di un ragazzo hippie sovrapposto al testo della favola Gli abiti nuovi dell’imperatore di Andersen, conosciuta come la favola del “Re nudo”, da cui venne tratto il titolo della rivista. La grafica essenziale e il formato inconsueto, di grandi dimensioni, vennero ideati da Gianni Emilio Simonetti, appartenente all’area situazionista italiana e, in seguito, direttore della casa editrice Arcana. Il secondo numero, indicato come n. 1, venne pubblicato nel dicembre 1970. La rivista mantenne una periodicità mensile, per lo più regolare, fino alla chiusura e vide il susseguirsi di due serie: la prima va dal n. 0 fino al n. 34 del 1975, la seconda, che presentava un formato ridotto in A4 e un maggior numero di pagine, dal n. 35 fino all’ultimo, il n. 92 del novembre del 1980.


«Re Nudo» divenne un laboratorio attivo e estremamente partecipato di cultura alternativa. In primo luogo si deve ricordare l’organizzazione dei principali pop festival del periodo – tra cui il famoso raduno di Parco Lambro a Milano svoltosi dal 1974 al 1976 – ideati nell’ottica di una riappropriazione degli spazi e della trasformazione del tempo libero in tempo liberato da parte dei giovani. Un’altra iniziativa di rilievo fu la creazione, nel 1972, di un vero e proprio centro di cultura underground in via Maroncelli a Milano, dove si trasferì la stessa redazione e vennero organizzati concerti musicali, una cineteca, performance e spettacoli teatrali, ma anche un mercatino e una free clinic. La qualità degli argomenti trattati nel corso del tempo era estremamente rappresentativa dei temi sociali, delle correnti culturali e delle linee ideologiche che si intersecarono durante gli anni Settanta negli ambienti della controcultura, tempestivamente rilevati e discussi dalla rivista. La parte riservata alla politica nazionale – che acquisì rapidamente maggiore importanza rispetto a quella internazionale – fu dedicata alla controinformazione e alla denuncia delle istituzioni repressive, con particolare riferimento a carceri e manicomi.


Nel 1975 la redazione di «Re Nudo» avvertì la fine di un’esperienza, in base ad alcune delusioni – la chiusura della sede in via Maroncelli e i problemi con la polizia e i partecipanti verificatisi durante i festival a Parco Lambro – e alla constatazione dei profondi mutamenti generazionali avvenuti all’interno dei movimenti, che fecero apparire la rivista come esponente di strategie e ideologie superate. Si verificò di conseguenza la svolta redazionale che diede avvio alla seconda serie, completamente incentrata sulle tematiche mistiche derivate dalla religione settaria del guru Rajneesh, di cui Valcarenghi divenne seguace. Nel 1996 Valcarenghi rieditò la testata – tutt’oggi attiva – in collaborazione con alcuni dei protagonisti della prima stagione, tra cui Claudio Rocchi e Franco Battiato, proponendo argomenti relativi all’ecologia e alla ricerca spirituale. Ma nella memoria collettiva «Re Nudo» continua ad identificarsi, di fatto, con la prima serie degli anni Settanta, che ha segnato profondamente le vicende della controcultura italiana". Per la lettura integrale dell'articolo vi rimando a questa pagina (qui). 


I POP FESTIVAL "RE NUDO"
(fonte Giovanna Lo Monaco)
Come sopra ricordato, la redazione della rivista ebbe il merito storico di avere organizzato alcuni tra i più importanti festival di musica pop a livello nazionale. Di seguito le date e i luoghi.

I Festival – 25-26 settembre 1971, Ballabio (Lecco)
II Festival – 16-18 giugno 1972, Zerbo (Pavia)
III Festival – 15-18 giugno 1973, Alpe del Vicerè (Como)
IV Festival 13-16 giugno 1974, Parco Lambro di Milano
V Festival -29 maggio- 2 giugno 1975, Parco Lambro di Milano
VI Festival -26-29 giugno 1976, Parco Lambro di Milano
VII Festival – 1977 Guello (Como)
VIII Festival -1978 Alpicella (Savona)


A questi raduni di musica pop parteciparono i più importanti gruppi e artisti italiani degli anni '70 presenti sulla sena nazionale, e non solo. Di seguito l'elenco dei principali protagonisti, non solo musicali, intervenuti alle varie edizioni del festival: Acqua fragile, Aktuala, Area, Atomic Rooster, Come le foglie, Drogheria di Solferino, Garybaldi, Hawkwind, Yu Kung, Latte e Miele, Living Theatre, Pink Fairies,  PFM; Donatella Bardi, Franco Battiato, Edoardo Bennato, Angelo Branduardi, Ivan Cattaneo, Don Cherry, Lucio Dalla, Pino Daniele, Francesco De Gregori, Ivan Della Mea, Eugenio Finardi, Giorgio Gaber, Peter Hammil, Pino Masi, Claudio Rocchi, Alan Sorrenti, Demetrio Stratos, Antonello Venditti; Bambini di Dio, Dario Fo – Compagnia teatrale La Comune, Alberto Grifi, Matteo Guarnaccia, Antonio Peticov, Carlo Silvestro, Massimo Villa.


"Legato nell’immaginario collettivo a grandi eventi come quello di Woodstock negli Stati Uniti o dell’isola di Wight in Gran Bretagna, il fenomeno dei pop festival si sviluppò in Italia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e trovò nei festival organizzati dalla rivista «Re nudo» – otto in totale svoltisi durante gli anni Settanta – una delle manifestazioni più significative e durature. Il raduno musicale nacque dalla necessità delle realtà controculturali e dei movimenti giovanili di creare eventi aggregativi che si facessero espressione di un senso di identità collettivo e della massima libertà creativa, prefigurando, in un luogo e in un tempo circoscritti, l’avvento di una società segnata da un profondo cambiamento nei costumi. Alle origini di questi festival risiedeva dunque una diversa idea di collettività, basata sulla solidarietà e sulla trasgressione dalle norme borghesi. 


Consapevole del processo di mercificazione che minacciava a livello internazionale lo “spirito” dei raduni, la redazione di «Re nudo» assunse inizialmente come priorità nell’organizzazione dei festival quella di mantenere l’autonomia rispetto al mercato, gestendo e producendo in proprio l’evento. I festival di «Re nudo» – e più in generale i festival italiani – presentarono inoltre una maggiore connotazione politica rispetto a quelli statunitensi: sulla rivista il festival venne infatti paragonato alle occupazioni delle case e alle barricate in piazza durante le manifestazioni, ribadendo la necessità della congiunzione tra il momento politico e quello esistenziale nell’ottica di una rivoluzione politica, e di riorganizzare il tempo libero trasformandolo in tempo liberato dai condizionamenti sociali e economici, in maniera del tutto coerente rispetto alla linea editoriale della rivista stessa"
Anche in questo caso, vi rimando qui per la lettura integrale dell'articolo. 



E INFINE...IL VOLUME DI MATTEO GUARNACCIA
"Re Nudo pop & altri festival: il sogno di Woodstock in Italia 1968-1976 " è stato pubblicato nel 2010 dalla casa editrice Vololibero di Milano e presenta i due allegati già illustrati. Oltre al CD oggetto del post, il DVD "Alpe del Vicerè 1973" presenta i seguenti contenuti:
riprese di Luigi Verderio (26 min 30 s); Massimo Villa / riprese di Luigi Salvaggio (15 min 19 s); Eugenio Finardi / riprese di Luca Bozzo (12 min 15 s); Simon Luca / riprese di Luigi Salvaggio (10 min 13 s); Andrea Mjid Vacarenghi / riprese di Enzo e Davide Giandomenico (6 min 11 s).

Copertina originale edizione 2010



Dopo il grande successo ottenuto nel 2010 il volume è tornato nel 2022 con una nuova edizione. I temi sono sempre quelli dei festival pop: le loro origini, il loro approdo e sviluppo in Italia negli anni Settanta, il  Parco Lambro nel 1976, sino ad arrivare all'attualità dei rave con le loro problematiche. La nuova edizione è stata rivista e aggiornata nella parte testuale e iconografica dallo stesso Matteo Guarnaccia e da Claudio Fucci. Contiene inoltre interventi ed estratti dall'edizione 2010, di Bruno Casini, Enzo Gentile, Claudio Rocchi e Majid Valcarenghi. Mancano i due allegati (DVD e CD) sostituiti da collegamenti con QR-code ai contenuti video e audio.


NOTE SULL'AUTORE
Matteo Guarnaccia (Milano 1954-2022), da poco scomparso, è stato artista e storico del costume, figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea. Attivo nel campo della moda, del design, della comunicazione, della musica, docente alla NABA di Milano, autore di numerosi saggi dedicati alle controculture e alle avanguardie, tra cui Mix & Match (2021), Malamoda (2021), Il grande libro della psichedelia (2017), Pirati (2015), Vivienne Westwood (2015), Ribelli con Stile (2009).
Per Volibero Edizioni ha pubblicato anche: Psychedelic Heroes (2010), Alphabeat e Bob Dylan Fun Book (2011), Dreamers & Dissenters (con Giulia Pivetta 2012). Un suo saggio appare su Rock Poster scritto da Martina Esposito (2021)


Ben, cari amici, vi lascio all'ascolto del disco oltre, naturalmente, a consigliarvi l'acquisto del volume. Vi lascio con questa vignetta che evidenzia come anche le regine (a prescindere dalla tinta dei capelli) e non solo i re, possono essere nude. A buon intenditor...Buon ascolto e buona lettura. 



Post by George

sabato 6 ottobre 2018

Garybaldi - 2009 - Note perdute / I nastri ritrovati 1969 -1998 (with bonus tracks)


TRACKLIST:

01. Il volto stanco della gente (previously unreleased)
basso: Angelo Traverso; batteria, voce: Maurizio Cassinelli
chitarra: Bambi Fossati; chitarra, voce: Andrea Cervetto; tastiere: Lio Marchi
piano intro: Nico Labinto

02. Hai messo al rogo M.H. (alternate version - previously unreleased)
basso: Fabrizio Nuovibri; batteria, campane: Corrado Argeri
chitarra, voce: Bambi Fossati
 
03. Harold (previously unreleased)
basso: Angelo Traverso; batteria, tastiere, chitarra, percussioni, voce: Maurizio Cassinelli
chitarra: Bambi Fossati; chitarra, voce: Andrea Cervetto
piano: Nico Labinto; violino: Carola Ottonello

04. Luci buie (previously unreleased)
basso: Fabrizio Nuovibri; batteria: Corrado Argeri; chitarra, voce: Bambi Fossati
 

05. Madre di cose perdute (live Napoli Be-In, giugno 1973 - previously unreleased)
basso: Sandro Serra; batteria, effetti: Maurizio Cassinelli
chitarra, voce: Bambi Fossati; tastiere, organo Hammond: Lio Marchi
 
06. Sette? (live Napoli Be-In, giugno 1973 - previously unreleased)
basso: Sandro Serra; batteria, effetti: Maurizio Cassinelli
chitarra, voce: Bambi Fossati; tastiere, organo Hammond: Lio Marchi
 
07. Passaminabirra (previously unreleased, live)
basso: Fabrizio Nuovibri; chitarra: Bambi Fossati; armonica: Corrado Argeri


Bonus tracks:

08. Gleemen - Vieni a Cavareno (singolo promozionale, lato A, 1967)
09. Gleemen - Da Paolino (singolo promozionale, lato B, 1967)
10. Gleemen - Lady Madonna (singolo, lato A, 1968)
11. Gleemen - Tutto risplende in te (singolo, lato B, 1968)
12. Garybaldi - Marta Helmuth (singolo, lato A, 1971 - inedito su LP)
13. Garybaldi - Corri, corri, corri (singolo, lato B, 1971 - inedito su LP)



Piccola trasgressione: il CD in questione è stato pubblicato dalla AMS la prima volta nel 2009, in versione vinile. Quindi per soli due mesi e mezzo non sono ancora trascorsi i fatidici dieci anni per poterlo pubblicare sulla Stratosfera. Ma ritengo che si tratti di un peccato veniale. Il disco venne poi ristampato in CD nel 2010 in diverse versioni, una di queste con l'aggiunta di un DVD intitolato "Vicino in un momento - la storia e il rock dei Garybaldi", realizzato da Luca Bozzo e Massimo Calcagno. Noi qui ci accontenteremo della sezione audio. 

La genesi di questo disco ce la facciamo raccontare da Guido Festinese, autore di un ottimo articolo pubblicato sul sito "Disco club 65": "Un giorno del 2006 arriva a casa Fossati (Bambi, non Ivano!) un pacchetto spedito da Napoli. Dentro c'è una cassetta, l'ha registrata un ragazzo tra il pubblico nella città partenopea nel luglio del '73, al 1° Be In festival. Sul palco quella sera c'erano anche i genovesi Garybaldi, in piena forma. I giornali d'epoca (o meglio, forse è il caso di dire il giornale d'epoca, Ciao 2001) testimoniava di una grande esibizione. Adesso possiamo ascoltarne almeno un frammento, Madre di cose perdute e Sette?, quest'ultima ancora inedita al momento. Questa, e molte altre chicche per gli amanti di una stagione indimenticabile a Genova in Note Perdute – I nastri ritrovati 1969 – 1998 dei Garybaldi. Il brano più antico è Il volto stanco della gente di Maurizio Cassinelli, veterano dei Garybaldi (ora saggio archivista dei nastri sopravvissuti al macinio del tempo e al passare delle tendenze: potrebbero esserci altre sorprese): faceva parte del materiale preparato per Gleemen, la formazione che fece da apripista e ponte per i Garybaldi. Dal "cantiere" per la lavorazione di Nuda, il leggendario disco con la copertina di Crepax arriva invece Harold, registrazione milanese del 1972. Tre tracce dal '98, i "secondi" Garybaldi, quando Bambi aveva impresso al suo gruppo una svolta metal blues forse lontana dal rock sperimentale delle origini, ma tutta da riascoltare e rivalutare. Perché, vediamo di ricordarcelo, Bambi è il fuoco hendirxiano declinato al basilico. Ci trovate anche un brano a "microfoni aperti" che è poco più che uno sketch, Passaminabirra, ma che tenerezza riascoltare Bambi che dice a chi chi sta al di là del vetro: "Si sente tutto quello che diciamo? E chi se ne frega".  Un'altra buona recensione è presente sul sito "Arlequins".

Dai Gleemen...
...ai Garybaldi 
Ricordo che le due tracce live registrate al Be-In di Napoli le abbiamo già ascoltate su bootleg (postato anche qui sulla Stratosfera un po'di anni fa). Qui le possiamo gustare con un suono decisamente migliorato. Per celebrare anche graficamente queste perle è stato scelto Matteo Guarnaccia, artista psichedelico di spicco della scena italiana, che partendo dall'idea base della donna svestita di "Nuda", ha disegnato una sontuosa e bellissima copertina tripla.

Trattandosi di "note perdute" ho integrato le sette tracce dell'album con una manciata di bonus track, che probabilmente abbiamo dimenticato nel corso degli anni. Le prime due bonus appartengono al primissimo 45 giri promozionale dei Gleemen, risalente al 1967. In origine il singolo venne stampato  per il Royal Hotel Paolino di Cavareno in sole 100 copie che vennero distribuite agli ospiti dell'albergo. Il disco aveva una copertina rossa forata con il logo della Polydor e il nome dell'hotel. Segue il singolo sicuramente più diffuso e conosciuto dei Gleemen, Lady Madonna, discreta cover del celebre brano dei Beatles. Le bonus si concludono con Marta Helmuth, del 1971, primo singolo a nome Garybaldi (come ricorda il retro copertina). Bellissima Corri, corri, corri posta sul lato B. Entrambi i brani rimasero inediti su LP. "Note perdute", oltre ad essere un grande disco che ci riporta indietro nel tempo, è anche l'occasione per riascoltare e ricordare il tanto amato Bambi Fossati (1949-2014). E con queste ultime annotazioni vi lascio con il consueto buon ascolto.



Link

Post by George

mercoledì 6 settembre 2017

Le compilation della Stratosfera vol. 20 - Vari artisti - 2000 - Songs for Jethro vol. 1


TRACKLIST:

01. Malibran - Bouree 3:55
02. Lincoln - Living In The Past 4:22
03. La Macchina Ossuta - Skating Away On The Thin Ice Of The New Day  3:29
04. Souldrivers - Sweet Dream  3:34
05. Silvia Perlini & Gianni Mocchetti - Only Solitaire  1:29
06. Circle Game - Nursie  3:50
07. Dario Lombardo & Chicago Blue Revue - Cat's Squirrel  5:38
08. Ernesto De Pascale & London Underground - A New Day Yesterday  3:17
09. U.B.T. - Mother Goose  4:23
10. Cpt. Elica & Dissói Lógoi - Fat Man  3:31
11. Novalia - Aqualung  5:30
12. Oak - A Song For Jeffrey  3:44
13. Garybaldi - Locomotive Breath  4:48
14. Algebra - Up To Me  4:28
15. Dun - Dun Ringill  2:41
16. Germinale - Wond'ring Aloud  3:13
17. Beggar's Farm -With You There To Help Me  5:47
18. Grand Court Jesters, C. Bunker, G. Cornick, J. Evans - We Used To Know  5:12
19. Ductia - For Michael Collins, Jeffrey And Me  4:36
20. Michele Manzotti - "Too Old..." Theme   0:42


Restiamo in tema Jethro Tull con una interessante compilation "all'italiana", grazie a questo post del nostro amico George (nota iniziale del Capitano)...

Mi è passata tra le mani questa interessante compilation di artisti italiani, più o meno noti, tutti uniti appassionatamente per omaggiare i grandi Jethro Tull. "Songs for Jethro vol. 1" (ma non è mai stato pubblicato un vol. 2) è fuori catalogo e non è più disponibile nemmeno sul mercato on line. Ferma restando la mia atavica passione e ammirazione per la band di Ian Anderson, mi sono accostato all'album con una certa diffidenza. Fortunatamente mi sono dovuto ricredere. Alcune cover sono realizzate con grande tecnica e maestria e si ascoltano con un certo gusto, ad iniziare dalla splendida versione di Bouree dei Malibran, posta in apertura del disco. Sottolineo le ottime performance dei Garybaldi alle prese con la classica Locomotive Breath e di Gianni Mocchetti in coppia con Silvia Perlini che reinterpretano con originalità Only Solitaire, da "War Child". Non poteva mancare la più celebre cover band dei Tull, quei Beggar's Farm più volte ospitati sulle pagine di questo blog. Bellissima, infine, la riproposta di We Used To Know, ad opera dei tre ex Jethro Tull, Clive Bunker, Glenn Cornick e John Evans. Il resto scorre senza lode né infamia. Lascio a voi i giudizi.
Buon ascolto



Post by George

martedì 17 febbraio 2015

Le compilation della Stratosfera vol. 10 - 1994 - Progresso Italiano


Dopo averla accantonata per un po' di tempo a favore di altri post, rimettiamo mano alla serie delle compilation della Stratosfera in un percorso che, lo ricordo, segue la cronologia pubblicata da Augusto Croce sul suo Italian prog, nostro inevitabile punto di riferimento. Purtroppo non tutte sono in nostro possesso e quindi qualche "salto" diventa inevitabile. Nel 1994 la Sony/Columbia pubblica questa raccolta dal titolo "Progresso italiano" (terribile!) comprendente brani già usciti su 33 e 45 giri, Condivido il giudizio di Augusto: si tratta di una compilation destinata soprattutto a coloro che si accostano al prog italiano, anche se non mancano alcuni begli episodi come la versione 45 giri di Impressioni di settembre del 1971, diversa rispetto a quella contenuta nel 33 giri di esordio o il brano dei Città Frontale. Tutti i grandi nomi del prog made in Italy sono presenti, dalle Orme agli Area, dai Jumbo al Balletto di Bronzo, dal Banco del Mutuo Soccorso ai Garybaldi, proseguendo con Osanna, Delirium e via dicendo. Tutt'al più utilizzatela come colonna sonora nel corso di un bel viaggio automobilistico.

TRACKLIST:

01. Premiata Forneria Marconi -  Impressioni di settembre (45 giri version)
02. Le Orme - Sospesi nell'incredibile 
03. Garybaldi - Maya Desnuda 
04. Jumbo - Gil 
05. De De Lind - Voglia di rivivere 
06. Banco del Mutuo Soccorso - Ma che idea 
07. Città Frontale - Solo uniti ... 
08. Area - L'elefante bianco
09. Il Balletto di Bronzo - Primo incontro 
10. Delirium - Dolce acqua 
11. Osage Tribe - Prehistoric sound 
12. Capsicum Red - Ocean
13. Osanna - Ce vulesse 
14. Banco del Mutuo Soccorso - Traccia III





Post by George

giovedì 3 luglio 2014

Garybaldi Feat. Bambi Fossati - 2000 - La ragione e il torto

TRACKLIST:

01  La Ragione E Il Torto 
02  Brutto Muso 
03  Ilde & Brando  
04  Trash Rap Jam 
05  Toledo 
06  Dance Macabre
07  Sanzioni
08  Induz
09  Agusta Bell
10  Skizoid Blues
11  Mondo Tonto

FORMAZIONE:

Pier Nicolò “Bambi” Fossati - chitarra e voce
Fabrizio Nuovibri - basso
Emanuele Strano - batteria

Ultimo omaggio, almeno da parte mia anche perché ho esaurito il materiale a mia disposizione, a Bambi Fossati, a breve distanza dal doppio post da poco pubblicato. Ritroviamo Bambi alla guida di una ennesima incarnazione dei Garybaldi. L'album in questione - registrato in studio - venne autoprodotto, uscì in versione CD nel 2000 e non risulta essere di facile reperibilità. "La ragione e il torto", dalla copertina assolutamente orrenda, è ancora una volta un grande disco, contenente 11 tracce che offrono un solido rock (blues metal lo definisce il booklet curato da Giordano Casiraghi) nella migliore tradizione delle grandi band inglesi e d'oltreoceano. La struttura a trio, chitarra, basso  e batteria, tanto cara ad un rocker hendrixiano come Bambi Fossati, risulta potente, pur nella sua essenzialità. E proprio Jimi Hendrix riemerge prepotentemente in alcune tracce di questo album: su tutte svetta l'incredibile cavalcata di Schizoid Blues.  Si tratta, purtroppo, dell'ultimo album dei Garybaldi con Bambi Fossati, visto che nel "Live in Bloom" del 2011, che racchiude il concerto della band alla ProgVention 2010, Bambi - già ammalato - venne sostituito  da Ricky Pelle. Lo troviamo, invece, inaspettatamente presente nella line up della reunion dei Gleemen dello scorso anno e nel conseguente disco "Oltre...lontano, lontano". Vale la pena citare, in ultimo, il cofanetto contenente CD+DVD dal titolo "Note perdute", pubblicato nel 2010 e contenente brani inediti del periodo 1969-1998, incluse le due tracce live al Be-In di Napoli del 1973. E con questo, con grande amarezza, mi congedo dal grande Bambi Fossati... Se possedete bootleg e/o registrazioni rare e volete condividerle con il popolo della Stratosfera, noi siamo sempre qui.

Un grazie all'amico Danilo per le foto di Bambi messe a disposizione sul suo blog Music Italy 70


Post by George

sabato 28 giugno 2014

In memory of Bambi Fossati: Bambi Fossati & Garybaldi (1990) + Bambi Comes Alive (1993) + Bonus mini cd

Che brutto anno, ragazzi, e siamo solo giunti a metà. Speriamo in bene. Mai fatti tanti post commemorativi come in questo 2014. L'ultimo a lasciarci, in ordine di tempo, è stato l'indimenticabile Bambi Fossati, uno tra i più virtuosi chitarristi italiani che hanno caratterizzato la scena del prog e del rock in questi ultimi cinque decenni. Se ne è andato in silenzio a soli 65 anni, il 7 giugno scorso, nella sua amata Genova. Di lui è già stato scritto tutto e di lui sappiamo tutto. Dagli esordi con i Gleeman, all'incisione dello storico "Nuda" del 1972, come leader dei Garybaldi, con quella splendida copertina disegnata da Guido Crepax che continua ad incantarci ogni volta che andiamo sulla home page del nostro blog. E ancora "Astrolabio", l'anno successivo, grande disco che segna la fine della prima storica formazione della band. Segue la lunga esperienza con la Bambibanda e Melodie (un disco nel 1974) e poi il ritorno sulle scene, nel 1990, con una nuova line up dei Garybaldi. Ed è a questo punto che lo vogliamo ricordare, con due album che ancora mancano sulla Stratosfera. E' sicuramente il modo migliore per apprezzarlo e continuare a farlo vivere nella nostra memoria.

Bambi Fossati & Garybaldi - 1990
TRACKLIST:

01. No Lit Blues
02. Gianni ed Elisa
03. Petitangò
04. Mille città
05. Fuori dal ghetto
06. Ma Rap
07. Schizzo metropolitano
08. Urlo nel silenzio

FORMAZIONE:

Bambi Fossati - voce, chitarra
Maurizio Cassinelli - batteria, voce
Carlo Milan - basso Fender
Marco Mazza - voce, armonica, chitarra ritmica
plus
Camillo Cuneo - congas, percussioni

L'album è fuori catalogo, anche nella versione CD, pertanto l'ho rippato direttamente dal vinile originale (il fruscio è segno di genuinità). Il disco propone otto brani di buon rock, solido, con una base ritmica possente e la chitarra di Bambi che scivola via in incredibili assoli. Certo, le sonorità non sono più quelle di "Nuda" e di "Astrolabio" (ma siamo anche agli inizi degli anni '90), tuttavia il disco si pone ad un livello molto alto rispetto al materiale che veniva pubblicato in quegli anni, anche da parte dei vecchi leoni del prog italiano. Qualche recensione lo ha definito "melodico". Contesto con fermezza questa definizione. Il brano "Ma Rap", il più anomalo rispetto agli schemi sonori dell'album, è cantato in dialetto genovese. "Schizzo metropolitano ", in chiave funky, si apre ad ulteriori nuove sonorità: la chitarra accattivante di Bambi fa da contrappunto all'armonica di Marco Piazza. E gli assoli di chitarra durante e al termine del brano di chiusura? Puro virtuosismo. In sintesi un gran bel disco da parte di questa storica band che apre degnamente il decennio degli anni '90. 



Garybaldi - 1993 - Bambi Comes Alive!
TRACKLIST :

01. Nuda
02. Farfalle senza pois 
03. Urlo del silenzio
04. Johnny B. Goode
05. Spirit
06. Woodoo Chile 
07. Hey Joe
08. Astrolabio 2

Questo eccezionale e potente album live pubblicato nel 1993 raccoglie alcuni brani registrati dal vivo a Genova, Bologna e Roma nel corso del '93 Garybaldi Tour. La formazione a trio, nella migliore tradizione rock (chitarra, basso e batteria, come in "Astrolabio"), sfodera una scaletta da brivido. Oltre alla riproposizione di storici brani dei Gleeman / Garybaldi della prima ora (Farfalle senza pois, Spirit - con tanto di assolo di basso elettrico -  Nuda alias Maya Desnuda), abbiamo l'opportunità di ascoltare un Bambi Fossati scatenato in una torrida versione live di Urlo del Silenzio (dall'album del 1990) e, soprattutto, negli omaggi ai suoi grandi miti: Chuck Berry con la sua Johnny B. Goode (cantata in italiano), Jimi Hendrix (con una impegnativa versione di Woodoo Chile) e Billy Rogers, autore di Hey Joe, brano coverato praticamente da tutti i grandi artisti rock, da Jimi Hendrix ai Deep Purple. Il disco si chiude con Astrolabio 2, con la chitarra distorta e lancinante di Fossati, un brano che potremmo definire "epico". Un capolavoro che, pensando alla scomparsa del grande Bambi, ci lascia ancora di più l'amaro in bocca. 

BAMBI IT'S ALIVE!! FOREVER!

Link 


BONUS MINI DISC - BAMBI !!! (Live & rarities)
 TRACKLIST :

1 - AcusticoMedioLevante, Paolo Agnello e Bambi Fossati - Troppo Mare (06:22)
 2 - Bambi Fossati & Garybaldi - Fresh Fruit & Iceburgs (05:17)
3 - JAM with Ricky Portera, Bambi Fossati & Garybaldi - Jimi Hendrix tribute (11:33)
4 - Bambi Fossati & Garybaldi - Hey Joe live a Poggio (07:36)

Ben poche registrazioni inedite si trovano in rete, almeno con la presenza di Bambi. Tra le poche cose ho scelto un magnifico brano degli AcusticoMedioLevante, con un assolo finale da brivido del nostro. A seguire un pezzo che Bambi & Garibaldi fecero per un album tributo ai Blue Cheer. A seguire 2 pezzi live: nella prima jam, se avrete la pazienza di sorpassare la straripanza di Portera nella prima parte del brano, quando entrerà Bambi ve ne accorgerete e tutto diventerà magia. Finale, immancabile, con un ottima cover di Hey Joe, e le commoventi parole di Bambi, alla fine del pezzo, che ringrazia il pubblico a nome di tutta la band per non aver suonato in maniera eccellente a causa di alcuni problemi tecnici. Insomma, il Jimi Hendrix italiano, come tutti i veri grandi, era un maestro anche di umiltà. Chapeau Bambi, et bon voyage...



Post by George, bonus by Captain

sabato 7 giugno 2014

Ciao Bambi...

Un altro grande ci ha lasciato. E quanto io ritenga un grande artista Pier Niccolò Fossati, in arte Bambi, lo dice la cover del nostro blog. Grazie Bambi, fu proprio grazie ad una copia di "Nuda" dei Garybaldi che, per la prima volta, entrai in contatto con il rock progressivo italiano, che poi sarebbe diventato la passione di una vita. Spero che gli amici bootlegari tirino fuori dai loro cappelli magici un omaggio musicale per ricordare un artista che ha dedicato la sua vita alla musica, oltre che come artista anche come maestro di almeno 2 generazioni di giovani musicisti...

lunedì 14 ottobre 2013

Serie "Bootleg" n. 124 - "Be-In' Pop Festival" - Napoli, 19-21 giugno 1973 - Le registrazioni salvate e le celebri jam sessions (Superpost)

Il "Be-In" Pop Festival di Napoli è uno di quei pochi raduni avvenuti negli anni '70 sul patrio suolo che è passato alla storia. Pochi altri lo hanno eguagliato, sia per il numero e la qualità degli ospiti, sia per l'interesse che ancora oggi raccoglie intorno a sé, come evento musicale. E' pur vero che un paio di anni prima c'erano stati i due festival di Caracalla, Villa Pamphili, la Controcanzonissima, i due festival di Avanguardia e Nuove Tendenze, il Re Nudo Pop Festival, giusto per citare le principali Woodstock italiane. Però il Be-In ha lasciato una traccia forte, quella traccia indelebile di un'epoca il cui il pop italiano era nei cuori e nelle orecchie dei ragazzi ancora ubriachi dai mega raduni di Woodstock e Wight.  I nostri musicisti, anche se si ispiravano ai grandi nomi del prog e del rock jazz internazionale, avevano sviluppato un proprio modo di reinventare e riscrivere il pop inglese o quello d'oltremanica, contaminandolo con nuove e originali sonorità musicali ispirate, principalmente,  dalla tradizione mediterranea (Osanna su tutti). Il Festival Pop di Napoli lanciò e consolidò una miriade di gruppi nostrani. Voluto principalmente dagli Osanna (non a caso la location fu proprio Napoli), il "Be-In", raccolse musicisti e gruppi quali Biglietto per l'Inferno, Pholas Dactylus, Era D'Acquario, Garybaldi, Living Music, Claudio Rocchi, Franco Battiato, Mauro Pelosi, Tito Schipa Jr. , Perigeo, Rovescio della Medaglia, Quella Vecchia Locanda, Cervello, De De Lind e molti altri. Ospiti stranieri furono nientemeno che gli Atomic Rooster. Il festival nacque dal basso, dai musicisti che avevano voglia di ritrovarsi e suonare insieme e non per volontà dei discografici che cercavano di lanciare gruppi e musicisti. Tre giorni intensi, il 19-20 e 21 giugno 1973, oltre 25.000 ragazzi stipati all'interno del Villaggio Kennedy di Camaldoli: io ero ancora un po' piccolino, ma ricordo che a scuola se ne parlava e leggevamo avidamente le recensioni su Ciao 2001, ad opera di Fiorella Gentile e Dario Salvatori. Se le volete leggere o rileggere anche voi andate QUI

Oltre alle esibizioni dei singoli gruppi e musicisti, il concerto rimase celebre anche per le jam sessions che lo caratterizzarono. 
Scriveva così Fiorella Gentile su Ciao 2001 n. 27 dell'8 luglio 1973: 
"E poi, meravigliosa, la jam session da annali del pop, L'Uomo e la Donna (Elio e Tony) che dialogavano coi loro strumenti: il flauto accattivante e aggressivo, il violino pazzo e remissivo. Una straordinaria intesa musicale, che si traduceva in movimento fisico, in sguardi e sorrisi, nel diffuso rossore di lei e nella prepotente personalità di lui. Il gioco infantile di due artisti eccezionali, alla riscoperta dell'essenzialità musicale. Dietro, un solido mantello ritmico: la chitarra di Danilo, la batteria e il basso (Atomic Rooster) che stavano alle regole, pur abituati a tutt'altro, le altre due chitarre (De De Lind e Living Music) docili, il flauto intimidito (Quella Vecchia Locanda) e il sintetizzatore (Battiato) a volte efficace, altre fastidioso, in mezzo a tanta armonia, come un gesso sulla lavagna, e ridondante".

Questa mitica jam session è stata in parte recuperata ed è apparsa su alcuni bootleg. Peraltro era anche stata postata da Roby sulla Stratosfera, ma oramai - dopo le ben tristi vicende che hanno riguardato tempo fa il nostro blog - il link del download è inattivo. I brani erano contenuti in un post dedicato a Franco Battiato con una serie di rarità del periodo 1973-74. Anche il set dei Garybaldi era stato postato nel 2012 da Roby, ma anch'esso ha oggi il link inutilizzabile. Altre registrazioni in circolazione (ma è sempre più difficile trovare i link attivi) riguardano, oltre ai due sopracitati, Quella Vecchia Locanda. 

Ho allora pensato di riproporre tutto il materiale che ho trovato nei miei archivi, organizzandolo in modo organico in questo superpost: qui si trovano raccolte  tutte le registrazioni in circolazione relative al "Be-In", incluse le celebri jam sessions (una di queste saltata fuori da poco).  Ne è uscito una sorta di cofanetto composto da 4 CD (2 dedicati ai protagonisti e 2 con le jam sessions). Nota importante: le immagini, tratte dal settimanale Ciao 2001, le ho prese in prestito dal sito Helaberarda del mio "big old friend" Danilo. Ma procediamo con ordine



CD1 - I protagonisti
In questa prima parte sono raccolte le registrazioni, quei frammenti salvati e oggi ancora in circolazione, delle performance di alcuni dei protagonisti: nell'ordine Franco Battiato, Garybaldi e Quella Vecchia Locanda. Come piccolo cadeau ho anche inserito il set degli Atomic Rooster (trasgressione!! un gruppo straniero sulla Strato!), che si esibirono il 19 giugno. Da non perdere assolutamente la mitica presentazione di Eddy Ponti: "Noi vogliamo bene all'erba, non bruciamola, usiamola in un altro modo". Anche questa è storia. 

TRACKLIST:

01. Franco Battiato - Improvisation / Sequenze e Frequenze
02. Franco Battiato - Sequenze e Frequenze (spezzone finale dell'improvvisazione di cui alla traccia precedente, con suono migliorato)
03. Garybaldi - Madre di cose perdute (cut)
04. Garybaldi - Sette - part 1
05. Garybaldi - Sette - part 2 (cut)
06. Eddy Ponti presenta Quella Vecchia Locanda
07. Quella Vecchia Locanda - track 1
08. Quella Vecchia Locanda - track 2
09. Quella Vecchia Locanda - track 3
10. Quella Vecchia Locanda - track 4

La qualità delle registrazioni è molto varia. Apre Franco Battiato, da solo col suo sintetizzatore, in una performance di oltre 13 minuti, dalla qualità sonora accettabile. Seguono i Garybaldi, con tre brani (Sette è divisa in due parti) tratti da Astrolabio, allora appena pubblicato. La qualità della registrazione è ottima, così come quella del breve set dei Quella Vecchia Locanda. con lo splendido violino di Donald Lax in primo piano.
Per le informazioni sul concerto dei Garybaldi al "Be-In" andate QUI



CD 2 - gli ospiti stranieri: Atomic Rooster
Il gruppo inglese guidato dal tastierista Vincent Crane venne invitato da Elio D'Anna degli Osanna, come "guest star". Era da poco stato pubblicato l'album "Nice 'N' Greasy". Da notare anche la presenza del cantante Chris Farlowe (lo si sente bene in "Voodoo in You"), del grande chitarrista John Goodsall (in arte Johnny Mandala) e del batterista Ric Parnell. Quest'ultimo nel 1975, dopo che Crane fuggì con la cassa piantando in asso gli altri (gli Atomic Rooster erano in tour in Italia) si fermerà in terra italica per suonare prima con i Nova e poi con i New Trolls. La loro esibizione al Be-In ebbe luogo il 19 giugno. La sezione ritmica partecipò anche alla leggendaria jam session di fine giornata. Gli Atomic Rooster proposero tre brani, qui raccolti in un unico file.

TRACKLIST:

01. Track 1
02. Voodoo in You / Drum solo
03. Track 3



CD 3 - Jam Session #1
Entrata quasi nella leggenda (forse in modo un po' esagerato) questa jam session 
venne guidata da Elio D'Anna e vi presero parte Toni Marcus, Danilo Rustici, Franco Battiato, alcuni componenti degli Atomic Rooster, dei De De Lind, dei Living Music, dei Quella Vecchia Locanda. Lo spezzone di questa rara registrazione, avvenuta il 19 giugno 1973 (dura complessivamente 21 minuti), dalla qualità sonora "accettabile", è suddiviso in tre file. Molto bello l'intreccio tra il flauto di Elio D'Anna e il violino elettrico della bravissima Toni Marcus, collaboratrice di grandi musicisti, tra i quali Van Morrison. 

TRACKLIST :

01. Jam part 1
02. Jam part 2
03. Jam part 3



CD 4 - Jam Session #2 - Pagoda's Jam
Incredibile jam session tra Elio DìAnna, Franco Battiato e tre componenti degli Aktuala, uscita dagli archivi da pochissimo tempo. Si tratta di una lunga improvvisazione della durata di oltre 38 minuti, denominata "Pagoda's Jam" e registrata il 19 giugno 1973. Il suono è ipnotico, le percussioni di Lino 'Capra' Vaccina e di Laura Maioli fanno da tappeto sonoro al synth di Franco Battiato e all'onnipresente flauto di Elio D'Anna. La qualità della registrazione è discreta. 

TRACKLIST:

01. Pagoda's Jam

MUSICISTI:


Lino "Capra" Vaccina - Tablas
Franco Battiato - Vocals, Keyboards, Electronics
Elio D'Anna - Vocals, Flute
Antonio Cerantola - Vocals, Guitar, Dulcimer 
Laura Maioli -Tambura 


Enjoy!

Post by George