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domenica 22 marzo 2020

Serie Bootleg n. 307- Piero Brega e Francesco Giannattasio- Live a Modena, 26/3/1978

Piero Brega e Francesco Giannattasio, in una registrazione RAI

TRACKLIST:

01. Tutti Ci Hanno Quarche Cosa 
02. Tanto tempo solo 
03. Saltarello emiliano 
04. Su ballu
05. Da piccolo fanciullo 
06. Sali sole 
07. Valzer di un momento 
08. Tuscolana (Intro) 
09. Tuscolana
10. Strumentale
11. Valzer per Siglinda
12. Strumentale 
13. Arpa Celtica
14. Strumentale


FORMAZIONE:
Piero Brega, voce, chitarra
Francesco Giannattasio, fisarmonica, percussioni, fiati, organetto, ghironda, arpa celtica (set presunto)

Dal nostro amico Alifib (che fu preziosissima fonte per lo storico post sul Concerto per Alceste), ci giunge questa registrazione relativa al concerto che Piero Brega e Francesco Giannattasio tennero a Modena il 26 marzo del 1978. Si tratta dunque di un’esibizione di solo qualche settimana seguente al live che i due, in compagnia di Andrea Piazza, tennero al Folkstudio di Roma (documentato qui).
Ma leggiamo quello che ci riporta Alifib che a quel concerto fu presente con il suo registratore portabile:

“Il concerto si tenne al vecchio Palasport di Modena (poco più che una grande palestra), vicino alla stazione delle corriere, in pieno centro. Brega e Giannattasio avevano lasciato da poco il Canzoniere del Lazio, nella fase intermedia che avrebbe portato alla formazione dei Malvasia e in seguito dei Carnascialia (col solo Brega, dei due), Il repertorio risente ancora moltissimo del periodo Canzoniere (nel frattempo disciolto), con nostro sommo gaudio: il CdL in quegli anni era in cima alla nostra top list di artisti italiani. Tra l’altro, li avevamo conosciuti personalmente al concerto per Alceste, tipi “giusti” anche dal punto umano e politico (e si capisce anche ascoltando i parlati fra un brano e l’altro di questo concerto). Li avevamo poi incontrati per caso in Sardegna nell’estate del 1975, noi nella nostra prima vacanza sull’isola (di molte a seguire), loro, a caccia di suoni umori per rinsanguare la loro musica, uscita ormai dal ristretto ambito laziale degli inizi, che non si perdevano una sola festa popolare (ci incontrammo almeno tre volte).
L’audio del concerto è poco più che mediocre, un po’ per la triste acustica del posto, tipica dei palasport, un po’ per al scarsa disciplina del pubblico, incoraggiato anche dai due (più che un concerto, fu una festa), e un po’ anche per gli scarsi mezzi tecnici di cui disponevo allora per registrare audience. Il nastro poi non ha aiutato (vedi il volume oscillante dei primi quattro-cinque pezzi). Un bel concerto, fra i migliori di quell’anno.”

Piero Brega

Ora, ascoltando il nastro, ci sorge il dubbio che in realtà ci fosse l’apporto di qualche altro strumentista. Ancora Alifib: 

“Che io ricordi, sul palco c’erano solo loro due, con molti strumenti, ma non saprei dirti di più (comunque nelle poche note del quaderno delle c-90 sono citati solo loro), ma non ci potrei giurare.”

E’ possibile però una soluzione intermedia, cioè che in qualche brano, per esempio nello strumentale della traccia 7,  si sia aggiunto un altro strumentista (e a questo punto facile pensare allo stesso Andrea Piazza).

A ogni modo riteniamo di essere in presenza di un documento sonoro molto utile sia a ritrovare il sapore di un’epoca in cui la ricerca popolare era vissuta in modo vivo e progressivo (come testimoniano i diversi parlati tra un pezzo e l’altro), sia per ricostruire, come ci ricorda Alifib, quella delicata fase di passaggio successivo al dissolvimento del Canzoniere del Lazio e alla creazione da lì a poco delle esperienze episodiche, ma imprescindibili, dei Malvasia (vedi QUI) e dei Carnascialia.

Francesco Giannattasio
La scaletta del concerto riproduce in parte quella già presentata al Folkstudio, con qualche variante. Da notare come Brega e Giannattasio si appoggino poco al repertorio consolidato del CdL, preferendo coraggiosamente proporre brani allora inediti ("Tuscolana" lo resterà per ben 26 anni).
Se qualcuno riesce a dare un titolo ai cinque strumentali (ammesso che ne abbiano uno), ben venga.

Per quanto riguarda la qualità sonora, non vi fate spaventare dai primi tre brani che, come ci ammoniva Alifib, denunciano alcune oscillazioni di volume: per il resto l’ascolto, per quanto sia una registrazione presa dal pubblico, è in gran parte piacevole. 

Buon ascolto a tutti, e ancora grazie all’amico Alifib per aver condiviso con noi il nastro e i suoi ricordi.


Post by Andrea de "Gli Sprassolati"