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giovedì 12 dicembre 2024

UT - La strada era bella (1976) + singoli (vinyl) - AGGIORNATO IL 22-12-2024

 

TRACKLIST:

Lato A
01. La strada era bella
02. Camelot
03. Afrodite
04. Pace
05. Mars

Lato B
06. Homo
07. La Mia Vita
08. Morfeo
09. Trasmigrazione


FORMAZIONE

Adriano Tomassini (chitarra, voce, tastiere)
Franco Tallarita (basso, chitarra acustica, flauto)
Maurizio Tomassini (batteria, chitarra acustica)
Enzo Vinci (tastiere)
Toti Vitale (chitarra)


Gli Ut non sono una novità per gli amici e i frequentatori della Stratosfera. Un certo spazio lo avevamo  dedicato un bel po' di anni fa (era il 2012) quando presentammo il primo album, "Homo", risalente al 1974 (lo ritroverete cliccando qui). Ripartiamo dunque da dove ci eravamo fermati proponendo oggi il loro secondo album, "La strada era bella", pubblicato nel 1976 dall'etichetta Erre Records sia in vinile (mai ristampato) che in musicassetta. "Stranamente - come scrive Augusto Croce su Italian Prog - comprendeva quasi per intero il primo album con due soli nuovi brani, La strada era bella e Camelot, quest'ultima cantata in inglese. Qui la formazione era diventata un quintetto, con l'aggiunta del chitarrista Toti Vitale". Come potete vedere le differenze paiono minime: due brani in più e un secondo chitarrista a supporto di Adriano Tomassini. A proposito, molti di voi si ricorderanno sicuramente di Tallarita e Tomassini, autori di un album congiunto nel 1975 ("Ispirazioni e circostanze"). Al solo Franco Tallarita va invece attribuito "Alta tensione", risalente al 1976. Entrambi i dischi sono presenti sulla Stratosfera. Di seguito qualche rara foto degli UT.


Adriano e Maurizio Tomassini


Riprendendo quanto scritto su Italian Prog "Gli album contengono la tipica voce in falsetto di molti complessi di musica leggera e arrangiamenti orchestrali in brani come Afrodite e Homo, uscita anche su singolo, e gli unici momenti interessanti per i patiti del prog sono probabilmente le strumentali Mars e Trasmigrazione." Per completare la produzione discografica degli UT vi propongo ora la discografia a 45 giri, inclusa quella dei The Ghosts of Nottingham, un gruppo pre-UT in vita dal 1973 al 1974.

UT / The Ghosts of Nottingham - Singoli (1973-1979)


UT - SINGOLI
01. Homo - lato A, 1974
02. Nel 3000 d.C. - lato B, 1974 (completo) (inedito su LP)
03. La mia vita - lato A, 1975
04. Afrodite - lato B, 1975
05. La strada era bella - lato A, 1976
06. Camelot - lato B, 1976
07. Farai l'amore - lato A, 1977 (inedito su LP)
08. Trasmigrazione - lato B, 1977
09. Lucia (For You Alone) - lato A, 1978 (completo) (inedito su LP)
10. Moonchild - lato B, 1978 (inedito su LP)
11. Elisabetta sa - lato A, 1979 (inedito su LP)
12. Treno va - lato B, 1979 (inedito su LP)

Bonus Track
13. Sheila - L'amour qui brule en moi (cover di Homo) - lato A, 1976

Adriano Tomassini

THE GHOSTS OF NOTTINGHAM - SINGOLI
01. The Chess Dance (La danza degli scacchi) - lato A, 1973
02. Canterbury - lato B, 1973
03. Varsawa Concert - lato A, 1974

NB - Moonchild - lato B (venne anche pubblicato come lato B di "Lucia" degli UT). Non a caso composto da Tomassini e Tallarita










AGGIORNAMENTO DEL 22 DICEMBRE 2024

Qualche riga di commento sui singoli. Ho indicato nella tracklist i brani inediti su LP. 

I due brani precedentemente indicati con la dicitura "cut end", tagliati nella parte finale (Nel 3000 dC e Lucia), sono ora presenti nella loro integrità grazie al preziosissimo intervento dell'amico FRANK-ONE che, in possesso dei singoli originali, mi ha inviato i due file. E' sempre bello contare sugli amici e sulle collaborazioni. Grazie caro Frank-One.

Dal 1977 fino alla data dello scioglimento (1979) non è stato realizzato nessun altro album. Nel 1976 vennero pubblicati su 45 giri i due nuovi brani presenti sul secondo album, "La strada era bella" e "Camelot". Per pura curiosità ho inserito come bonus track la versione in francese del brano "Homo", registrata nel 1976 dalla cantante Sheila col titolo "L'amour qui brûle en moi". Il brano diede il titolo all'omonimo LP che raggiunse la prima posizione nella classifica delle vendite in Francia. Anche il singolo degli UT si piazzò tra i "dischi caldi" per ben 10 settimane nelle classifiche di vendita. In merito al gruppo pre-UT "The Ghosts of Nottingham" ricordo che registrò solamente due singoli per la Erre Records (la stessa degli UT) nel 1973 e nel 1974. "Moonchild" (che qui non trovate) venne poi inclusa come lato B del singolo degli UT, "Lucia". Vi lascio proponendovi ancora un paio di foto d'epoca e augurandovi il classico buon ascolto.



LINK La strada era bella (1976)
NEW LINK (22.12.2024) Singoli (1973-1979)

Post by George

giovedì 18 aprile 2024

Le Antologie della Stratosfera vol. 47 - Retrospettiva - J.E.T. (discografia completa)

 

I J.E.T. (o forse sarebbe più corretto scrivere "j.e.t." con caratteri minuscoli, come appare sulla copertina dell'album) da sempre vengono inserirti in tutti i libri di progressive rock italiano nella sezione "gruppi minori". Certo, rispetto ad altri colossi degli anni '70 con alle spalle una lunga carriera, i J.E.T. sono spariti quasi subito dalla scena musicale dopo solo un album e una manciata di singoli. Ma è giusto considerare "minore" un gruppo solo per la sua limitata produzione discografica? Per quanto mi riguarda la risposta e NO, e quindi oggi vorrei dedicare questo spazio ad uno dei gruppi più pregevoli della scena progressive italiana dei primi anni '70. elevando il loro "Fede, Speranza, Carità" tra i grandi dischi di quel felice decennio artistico e musicale. 
Visto che riporterò la loro intera produzione discografica, ritengo sia il caso di rinfrescarci la memoria ripercorrendo la loro biografia (che non è poi molto corposa). Le informazioni le ho liberamente carpite dal sito/volume "Italian Prog" del nostro amico Augusto Croce e dalla solita, ma utile, Wikipedia.
Vedremo insieme chi erano i J.E.T. prima e dopo i J.E.T. (permettetemi il bisticcio di parole).


LA PREISTORIA: "I FANTASTICI JETS" (1963-1964)
Siamo a Genova nei primi anni Sessanta. L'embrione della futura formazione prog rock si chiama "Jets", o meglio ancora "I fantastici Jets". Come si può dedurre la ricerca del nuovo nome non sarà molto impegnativa. I Jets nascono nel 1963 e sono composti da una schiera di musicisti che nel giro di qualche anno confluiranno in altri gruppi. Il complesso (così si chiamava allora) era formato da  Gianni Belleno, Angelo Sotgiu, Franco Gatti e Gianni Casciano, un improbabile quanto estemporaneo melting pot tra futuri New Trolls, Ricchi e Poveri e J.E.T. Scherzi a parte, i Jets riuscirono ad incidere ben 4 singoli tra il 1963 e il 1964 per l'etichetta ITV di Genova. Per dovizia di particolari vi riporto la stringata discografia:

La fine del mondo / Malacapa (1963) - come "I fantastici Jets"
Eri in panne / Te lo dirò (1963) - come "Jets"
Io ti punirò / La casa del sole (1964) -  come "I fantastici Jets"
La fine del mondo / Perché mi lasci (1964) - come "I fantastici Jets"

Il brano che ottiene maggior successo, si fa per dire, è "La fine del mondo" pubblicato su due 45 giri, nel 1963 e nel 1964. Lo troverete come bonus track tra i singoli. Di seguito le copertine che ritraggono i Jets in quei lontani anni '60. Se volete divertirvi provate ad individuare i sopracitati musicisti. Le copertine dei 4 singoli sono tutte uguali, tranne il colore. 

copertina del 1° singolo (1963)

copertina del 4° singolo (1964)

retro del 4° singolo

DAI NEW JET AI J.E.T. (1970-1973)
 Nel 1967, dopo le defezioni di Belleno (che, come già ricordato, andrà ai New Trolls) e di Sotgiu e Gatti (che andranno ai Ricchi e Poveri), toccherà al superstite Casciano proporre a Renzo "Pucci" Cochis (batteria), Aldo Stellita (basso) e Piero Cassano (tastiere, voce) – questi ultimi due, provenienti dal gruppo "Onde Sonore" – di dar vita ad una nuova formazione, dapprima battezzata New Jet (sino al 1970) poi solo Jet. Nel 1970 Casciano lascia il gruppo, sostituito alla chitarra da Carlo ‘Bimbo’ Marrale, ed è con questa formazione che il quartetto si presenta all'8ª edizione di "Un disco per l'estate" (siamo nel 1971) con il brano "Vivere in te". E' questo il primo singolo in assoluto dei J.E.T., una lenta ballata molto vicina al tipico sound dei dei New Trolls. Detesto i paragoni, ma qui non se ne può fare a meno. Sentite le voci e ve ne farete una ragione. D'altronde a Genova le contaminazioni non erano improbabili. Altrettanto splendido il lato B, "Uomo". 


Oltre alla rassegna canora del "Disco per l'estate", i J.E.T iniziano a portare la loro musica dal vivo nei vari festival e rassegne che costellano la penisola, tra cui il celebre Festival di Musica d'Avanguardia. Mentre il gruppo inizia la lavorazione del primo album, esce il 2° 45 giri, "Non la posso perdonare", anche questo molto bello e originale. Una menzione speciale la merita il lato B, "Donna dove sei", un buon rock con organo e chitarra elettrica lanciati nella stratosfera, che fanno fatica a restare nei tempi dei 3 minuti. Io li avrei lasciati andare avanti almeno per altri 5 minuti. Chissà cosa ne sarebbe scaturito. "Non la posso perdonare" verrà riproposto anche sul singolo successivo (lato B "Il segno della pace"), sempre pubblicato nel 1972.

 

I J.E.T. sono maturi e pronti per entrare in sala di registrazione, Sforneranno quel gioiellino intitolato "Fede, Speranza, Carità". Loro non lo sanno, ma il disco è uno dei capolavori del nascente progressive rock italiano.

j.e.t. - Fede Speranza Carità (LP, 1972)


TRACKLIST:

01. Fede, Speranza, Carità – 10:56
02. Il prete e il peccatore (Fede) – 11:11
03. C'è chi non ha (Speranza) – 6:36
04. Sinfonia per un re (Carità) – 8:00
05. Sfogo – 3:42



FORMAZIONE:

Carlo Marrale – voce, chitarra
Piero Cassano – tastiere
Aldo Stellita – basso, violoncello, vibrafono, marimba
Renzo Cochis – batteria

Altri musicisti (non accreditati)
Antonella Ruggiero, Marva Jan Marrow – cori


Il disco, contenente 5 tracce per una durata totale di poco più di 40 minuti, viene pubblicato dalla Durium nel 1972 sia in versione vinile che musicassetta. Verrà poi ristampato in versione LP e CD in Giappone nel 1988 e nella Corea del Sud nel 1993. Seguiranno altre ristampe: una di queste, risalente al 2019 per opera della AMS Records, contiene 2 bonus tracks, ovvero i singoli "Gloria Gloria" e "Guarda coi tuoi occhi". L'ultima ristampa in vinile colorato, a quanto mi risulta, è quella della AMS del 2022, in tiratura limitata a 400 copie. 


copertina della musicassetta

"Fede, Speranza, Carità" è un album particolarmente raro, a causa della bassa tiratura di stampa e della delicatezza della copertina. E' molto difficile trovare copie in perfetto stato. La copertina apribile ha una finestra ritagliata sul lato anteriore, da cui esce un calice, in cartoncino molto spesso, incollato nella parte interna. Chi lo possiede se lo tenga ben stretto. 
 

Come si legge su Italian Prog "l'album, Fede, Speranza, Carità, deriva da un cambio radicale nel genere musicale dei J.E.T., convertendosi al rock progressivo che stava diventando allora piuttosto popolare, ed è un bellissimo disco, con forti influenze hard rock e voce in falsetto, ma anche con un buon uso dell'organo ed una solida sezione ritmica, come nella lunga Sinfonia per un re che ricorda a tratti le parti a più voci dei New Trolls, e Il prete e il peccatore. Purtroppo questo è stato il loro unico passaggio in campo progressivo e i singoli successivi tornarono ad un genere di rock commerciale non  particolarmente riuscito". Sacre parole, caro Augusto. In effetti i richiami ai loro conterranei New Trolls non sono pochi, come già ricordato. Ma questo non è u difetto, semmai un pregio. Da notare la presenza di Antonella Ruggiero ai cori, anche se non accreditata. 


L'EPILOGO: DAGLI ULTIMI SINGOLI AI MATIA BAZAR
Visto che stiamo parlando della Ruggiero,  ricordo che nel 1974 il gruppo aggiunse ufficialmente alla line-up Antonella, con la sua splendida voce, e un nuovo batterista, Giancarlo Golzi, proveniente  dai Museo Rosenbach. La trasformazione nei Matia Bazar giungerà da lì a breve. Il nuovo gruppo intraprenderà una lunga carriera che, attraverso molti cambi di formazione, è durata fino ai nostri giorni. Prima, però. nel corso del 1973, dopo l'uscita di "Fede, Speranza, Carità", i J.E.T. realizzano altri 3 singoli, di impronta decisamente commerciali, come ricordato da Augusto. Il primo è "Anikana-o" con il quale prendono parte alla 13° edizione del festival di Sanremo, senza però riuscire ad accedere alla serata finale. Segue "Gloria Gloria", un motivetto col quale partecipano alla 10° edizione di "Un Disco per l'Estate", senza grande successo. Meno male che c'è un lato B, dove viene collocata (stranamente) per intero "Sinfonia per un re", uno dei capolavori del 33 giri. Infine, verso la fine del 1973 viene pubblicato, sempre dalla Durium, "Voodood Woman", versione in inglese di "Anikana-o", Sul lato B troviamo "Satan is Waitin'", versione in inglese di "Guarda coi tuoi occhi". 




Nel 1974, la band collabora al singolo d'esordio come solista di Antonella Ruggiero, sotto lo pseudonimo di "Matia", intitolato La strada del perdono, l'anello di congiunzione tra i J.E.T e i Matia Bazar, tanto che il brano viene successivamente inserito nell'album "Gran Bazar" (1977) e nella raccolta antologica "Solo tu" (1979), entrambi a nome del gruppo. Ed è anche il primo (e unico) singolo della band con Paolo Siani – proveniente dai Nuova Idea – che rimpiazza Renzo "Pucci" Cochis alla batteria, Decisamente più interessante è il lato B, con Io, Matia, un brano strumentale caratterizzato dai vocalizzi e dall'armonica a bocca, entrambi di Antonella Ruggiero. Verrà ripubblicato, l'anno dopo, come retro del singolo "Stasera... che sera!" dei Matia Bazar.


Siamo all'epilogo. Nel 1975, tre componenti su quattro dei J.E.T. – cioè Stellita, Marrale e Cassano – fondano ufficialmente con Antonella Ruggiero i Matia Bazar; mentre Siani collabora come turnista al loro primo singolo "Stasera... che sera!". Subito dopo, la prima formazione dei Matia verrà completata dal batterista Giancarlo Golzi. E qui si pare un altro lungo capitolo musicale.


Per completezza d'informazione ricordo che nel 1995 la Durium pubblica un CD antologico contenente i 5 brani del 33 giri più alcuni singoli. Qui sotto la copertina. Infine i J.E.T. figurano con due brani, "Sinfonia per un re" (in versione alternativa) e "Gloria Gloria" nella compilation "This is Italian Progressive Rock - Collection of rare prog tracks", pubblicata nel 20102 in vinile (che troverete qui). 


45 GIRI (1971-1974)

01. Vivere in te - lato A, 1971
02. Uomo - lato B, 1971
03. Non la posso perdonare - lato A, 1972
04. Donna dove sei? - lato B, 1972
05. Il segno della pace - lato B, 1972 (sul lato A "Non la posso perdonare")
06. Anikana-o - lato A, 1973
07. Guarda coi tuoi occhi - lato B, 1973
08. Gloria, Gloria - lato A, 1973
09. Sinfonia per un re - lato B, 1973
10. Voodoo Woman - lato A, 1973
11. Satan is waitin2 - lato B, 1973
12. La strada del perdono - lato A, 1974 (a nome Matia)
13. Io, Matia - lato B, 1974 (a nome Matia)
14. Bonus track: La fine del mondo - lato A, 1963 (a nome "I fantastici Jets"

Matia Bazar - 1975

Finisce qui la retrospettiva dedicata ai J.E.T. con la quale spero di avere reso giustizia elevando il loro lavoro tra le opere "maggiori", inteso come di maggiore interesse e originalità. Vi lascio all'ascolto dell'abbondante materiale messo a vostra disposizione. Alla prossima.

LINK Fede, Speranza, Carità (LP, 1972)
LINK 45 giri (1971-1974)

Post by George

sabato 6 maggio 2023

Retrospettiva - Lydia e gli Hellua Xenium / Scorpyo - I singoli 1973-1977 (vinyl)

 

TRACKLIST 45 giri (1973)

01. Guai a voi
02. Invocazione


FORMAZIONE:

Lydia (voce)
Piero Giavini (chitarra)
Claudio Ferrario (tastiere)
Giovanni Lomazzi (basso)
Claudio Belletto (batteria)


La retrospettiva di oggi è dedicata ad uno dei gruppi cosiddetti "minori" nel panorama prog italiano degli anni '70. Forse ve li ricorderete, forse no. Il loro nome è Lydia e gli Hellua Xenium, autori di soli due 45 giri registrati nel 1973. Credo che oggi questi due singoli originali siano praticamente introvabili. Magari qualche fortunaato li possiede e li tiene ben al sicuro nella sua collezione di vinili. 
Andiamo però per gradi e ripercorriamo insieme la breve biografia del gruppo, facendoci aiutare, come spesso accade, dal nostro amico Augusto Croce e da quanto riportato nella sua "bibbia", "Italian Prog". 
Premetto che non sono riuscito a reperire da nessuna parte una immagine del gruppo. Ne deduco che non ne esista nessuna. Pertanto in questa sede ci accontenteremo delle copertine dei dischi. 
Di seguito quanto riportato da Augusto.

"Lydia e gli Hellua Xenium e gli Scopyo sono due gruppi lombardi, della zona di Legnano/Busto Arsizio, che hanno in comune uno dei fondatori, il chitarrista Piero Giavini, e il fatto di aver realizzato dei bellissimi singoli che sono sulle liste di ricerca di tanti collezionisti di prog italiano. I compositori di questi singoli sono gli stessi (Fernando Lattuada e Complex, ovvero Rinaldo Prandoni).


Usciti entrambi intorno al 1973, i singoli di Lydia e gli Hellua Xenium hanno un caratteristico stile dark prog con la voce femminile in evidenza, con atmosfere intense e drammatiche che pochi altri gruppi possono eguagliare. Guai a voi e Invocazione, dal singolo uscito per la Rusty, meritano un'altissima valutazione tra i migliori brani del prog italiano. Data la somiglianza della voce femminile e di alcune atmosfere tenebrose con i lavori di Jacula/Antonius Rex, oltre al fatto che l'altro 45 giri Diluvio uscì per l'etichetta Radio (come Zora di Antonius Rex), si era addirittura ipotizzato che la cantante Lydia potesse essere Doris Norton. In realtà la cantante, della quale non si sa il vero nome, era una corista trovata dal produttore Fernando Lattuada, che le diede il nome Lydia".
I due brani presenti in questo primo singolo sono stai inclusi nella compilation CD "Meteora" (presente sulla Stratosfera qui) uscita in stampa privata nel 1997. 


Inoltre, segnalo che il brano "Guai a voi" venne altresì incluso nella compilation (CD+book) "Pop italiano d'ispirazione cristiana", pubblicata nel 2008 dall'etichetta Cosmorecord. Infine, è giusto ricordare che la AMS ha ristampato nel 2017 il singolo, in "limited edition", in vinile rosso.



La storia del 2° 45 giri del gruppo, "Diluvio / Conoscevo un uomo" è più complessa. 
Diluvio è uscito solo con copertina generica (quelle anonime, forate). Ricorda Augusto che "il disco venne depositato alla Siae nel dicembre 1972, quindi potrebbe essere stato stampato in quella data o nei primi mesi del 1973. Una ristampa del 45 giri è stata inclusa nell'edizione speciale, realizzata in 300 copie, del libro di Alessio Marino e Massimiliano Bruno "Terzo grado-Indagine sul pop progressivo italiano" (Tsunami 2015). Ed è proprio da quest'ultima copia in mio possesso che ho tratto i due brani.


TRACKLIST 45 giri (1973)

01. Diluvio
02. Conoscevo un uomo


Di questo singolo se ne è anche occupato J.J. John sul suo sito "John's Classic Rock". Vi rimando alla sua pagina per la lettura della recensione (qui).  In particolare J.J. John descrive così Diluvio: "Gli Hellua Xenium prorompono violentemente in un doom rock pesante, massiccio e tempestato da chitarre distorte, organo impazzito, batteria centrifugata e nientemeno che delle folate di vento e dei tuoni sintetizzati dalla violenza inaudita.  Entra poi la voce di Lydia (o meglio: pensiamo sia la sua, visto che nel disco precedente il cantato era di Giavini): gotica, imponente, severa che si fa sempre più acuta. I cori in falsetto che rafforzano la fine della strofa sembrano provenire dall’aldilà e l'impatto è davvero straordinario. Il brano è breve, tre minuti e venti secondi, e tra le due esposizioni di strofa e ritornello ci sono solo due breaks strumentali di cui il primo è carattere sospensivo e l’altro è invece è un rock progressivo che chiude in dissolvenza la facciata A".


Si chiude così la breve parentesi artistica di questa oscura formazione. Si riaprirà da qui a qualche anno (1977) con la nascita degli Scorpyo. Approfittiamo ancora di Augusto Croce.


SCORPYO - TRACKLST 45 giri (1977)

01. Destinazione infinito
02. Visioni

FORMAZIONE (Scopyo - Corte dei Miracoli)
Piero Giavini (chitarra, voce)
Chicco Conti (tastiere)
Piero Caccia (mini-moog)
Gigi Pariani (sax)
Alfredo Pagani (basso)
Mauro "Bobo" Salmoiraghi (batteria)


"Il 45 giri degli Scorpyo, uscito nel 1977 ancora per la Radio Records, è simile nello stile, con due brani prevalentemente strumentali, con voci corali ed atmosfere cupe. I due brani erano stati in realtà registrati tra il 1974 e il 1975 agli studi Regson di Milano da un gruppo chiamato La Corte dei Miracoli (nessun legame con il più celebre gruppo di Savona), la cui formazione è riportata qui sopra. In base ai ricordi di uno dei musicisti, sembra che Destinazione infinito e Visioni siano state regolarmente pubblicate su 45 giri a nome di questo gruppo e poi ristampate nel 1977 a nome Scorpyo, gruppo formato dal chitarrista Giavini intorno al 1976 allo scioglimento del precedente". 
Insomma, una delle tante storie contorte che hanno caratterizzato il decennio degli anni '70 e, soprattutto, i gruppi minori. Il 45 giri, molto raro, non è mai stato ristampato. 
Con questo gioiellino si chiude la retrospettiva che aveva un duplice scopo: quello di riscoprire  due gruppi minori e rendere loro giustizia e quello di presentare, in modo organico e cronologico, la loro produzione musicale. Onore al merito va al nostro Capitano che già nel 2011, all'interno della sua compilation "Collection 45 giri rari prog rock italiano vol. 2" inserì il singolo degli Scorpyo. 
Con questo è tutto. Vi lascio col mio consueto buon ascolto.


LINK

Post by George