Si parla poco di Patrizia Scascitelli, ed è veramente un peccato perché ci troviamo di fronte ad una grande artista con un percorso musicale di tutto rilievo che affonda le radici negli anni '70. Rendiamole giustizia. Romana di nascita, Patrizia inizia a suonare precocemente il pianoforte per poi diplomarsi al Conservatorio di Santa Cecilia. Accostatasi al jazz, frequenta un corso condotto niente meno che da Giorgio Gaslini, I giornali musicali degli anni '70, "Ciao 2001" in primis, la ricordano come la prima donna jazzista in Italia.
Entrata di diritto, grazie alla sua bravura, nell'orbita del jazz italiano, suona con musicisti del calibro di Bruno Tommaso, Massimo Urbani, Roberto Della Grotta. Forma anche una serie di band di cui diviene leader, partecipando ai più importanti festival jazz della nostra penisola, tra cui Umbria Jazz e quelli di Bologna e Pescara. La sua prima prova discografica, che deriva da una ricerca sul folklore italiano (così leggo sul sito "Jazz Italia" dal quale ho attinto parte di queste informazioni) risale al 1975 e si intitola "Ballata". Il disco è stato recentemente classificato sulla rivista "Jazzit." tra i dischi più rappresentativi della cultura giovanile degli anni settanta. E scusate se è poco!
Dopo la pubblicazione del debut album si trasferisce per un breve periodo a Milano dove collabora con alcuni musicisti locali tra i quali il sassofonista Daniele Cavallanti. Tornata a Roma, insieme al batterista Marvin "Boogaloo" Smith, al sassofonista Larry Dinwiddie e al percussionista Karl Potter forma il quartetto "Life Force". Insieme realizzano il secondo disco registrato dal vivo alla Statale di Milano nel 1975.
Sul finire degli anni '70 Patrizia Scascitelli, sempre alla ricerca di nuove sonorità, con uno stile proprio, esplora varie forme jazz, dal free al bebop, fusion e latin; dando vita a nuove formazioni, con solisti d'evidenza, quali il sassofonista Giancarlo Maurino, il chitarrista Dario Lapenna e il percussionista brasiliano Carlos Silva. Nel 1980 compone la musica dell'opera teatrale "Medea" di Camilla Migliori. Seguiranno "Istallazioni sonore" per la mostra d'arte di sculture e quadri di Marie Laure Piccinelli e altre collaborazioni con la letteratura, poesia, danza e arte visiva.
Nel 1981 si trasferisce a New York. Nella "grande mela" si esibisce nei maggiori teatri inclusi il Madison Square Garden, suonando al fianco di leggende musicali jazz tra cui Don Cherry, Maxine Sullivan, Clifford Jordan, Buster Williams, Charles McGhee, David "Fathead" Newman. Ultime annotazioni: sulla classifica della rivista "Musica Jazz", il suo CD "Live in Rome" , in coppia con Giorgio Gaslini, è stato indicato tra i migliori album del 2002 e nell'ultima classifica Patrizia è apparsa come Musicista dell'anno 2003. Citazioni sulla pianista /compositrice si possono trovare sulla Grande Enciclopedia Jazz Curcio e in numerosi libri e riviste. Su Youtube sono postati alcuni suoi concerti e video.
E ora, finalmente, occupiamoci dei primi due dischi, rigorosamente in vinile, rispettivamente datati 1975 e 1976.
Patrizia Scascitelli - 1975 - Ballata
TRACKLIST:
01. Introduzione
02. Tropico del Cancro
03. Danza corale ciclica carnevalesca
04. La Rinnidota
05. Lament
06. Ballata 1
07. Rispetto senese
08. Interludio
09. Ballata 2
10. Interludio
11. Inno all'albero della libertà
12. Vocero
13. Tarantella
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Roberto Della Grotta |
FORMAZIONE
Patrizia Scascitelli - piano
Roberto Della Grotta - basso
Mario Marinelli - batteria
Il disco di debutto di Patrizia Scascitelli è semplicemente meraviglioso ed è piuttosto difficile da reperire. L'ho avuto grazie all'amico Frank-One (ma che cosa non ha nella sua fonoteca?) che ringrazio e che ha prontamente risposto al mio accorato appello inviandomi i file rippati dal vinile. Il disco, registrato nel marzo 1974 negli studi RCA di Roma, vede Patrizia, appena venticinquenne, sciorinare tutta la sua classe e la sua bravura, sorretta da due grandi musicisti quali Mario Marinelli alla batteria e Roberto Della Grotta al basso e al contrabbasso. Mi sono innamorato di questo disco fin dal primo ascolto, forse perché le atmosfere jazz sono sfumate, lasciando invece spazio a composizioni strumentali variegate, con echi di folk e prog sullo sfondo. Oggi credo di essere arrivato almeno al decimo ascolto.
Patrizia Scascitelli - 1976 - Live alla Statale di Milano
TRACKLIST:
01. Riky
02. Tommy Seven
03. Blue Bossa
FORMAZIONE
Patrizia Scascitelli - piano
Larry Dinwiddie - sax tenore
Karl Potter - tumbe
Marvin "Boogaloo" Smith - batteria
L'anno successivo, dopo numerose esperienze musicali sui palchi dei principali festival jazz italiani, Patrizia Scascitelli, questa volta in quartetto, registra il suo secondo disco intitolato semplicemente con il suo nome. "Live alla Statale di Milano" è una definizione di comodo, giusto per meglio identificarlo. In effetti venne registrato il 28 gennaio 1975 nell'aula magna dell'Università Statale di Milano in occasione del "Festival Nuove Tendenze del Jazz Italiano" organizzato dal Centro di cultura popolare e dalla Commissione culturale del Movimento Lavoratori per il Socialismo. Il disco venne pubblicato nel 1976 dall'etichetta Edizioni di Cultura Popolare. E' stato ristampato nel 2009 in CD dalla Primo per il solo mercato giapponese. In ogni caso il disco l'ho trovato su ebay e non me lo sono lasciato sfuggire. I file, ovviamente, li ho rippati direttamente dal vinile. In questo concerto le atmosfere cambiano radicalmente rispetto a "Ballata", sposandosi verso un jazz più ortodosse, vista anche la presenza, piuttosto massiccia, del sax tenore di Larry Dinwiddie. I ritmi sono sostenuti dalle percussioni del mai dimenticato Karl Potter (scomparso a Roma nel 2003), artista a noi ben conosciuto per avere collaborato con numerosi gruppi e artisti prog (e non solo) italiani, dal Banco alla PFM, dai Napoli Centrale a Pino Daniele, giusto per citarne alcuni.
I brani proposti sono solamente tre: la prima facciata è interamente occupata da Riky, unica lunga composizione di Patrizia Scascitelli. La seconda facciata include due tracce, dove il pianoforte di Patrizia trova giustizia solo in Blue Bossa, posto in chiusura dell'album. La pulizia del suono, per essere un live con 42 primavere alle spalle, è decisamente ottima. Varrebbe forse la pena, un po' più in là, scoprire o riscoprire il disco del 1998, "Homecoming", ancora in trio, e lo splendido "Live n Rome", con la magia dei due pianoforti di Patrizia Scascitelli e Giorgio Gaslini.
Per ora è tutto. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Lo spazio per i commenti non manca. Buona ascolto.
Link Live Statale di Milano (1976)
Post by George - Music by Frank-One & George