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lunedì 23 aprile 2018

Syndone - 1992 - Spleen


Tracklist :

01 - Spleen
02 - Padre
03 - Quosque tandem
04 - Il salto degli amanti
05 - Dentro l'inconscio
06 - Il sogno di Sigfrido
07 - Il gioco del gatto
08 - Tu sei
09 - David è Golia
10 - Marianne


Ascoltato di fretta ed abbandonato troppo rapidamente ai suoi tempi, oggi mi sorprende davvero piacevolmente questo lavoro del 1992 dei Syndone, ormai da anni fuori catalogo, dunque riproposto in questa sede. Sound molto afferente agli Emerson Lake & Palmer, prog rock classico trainato dalle tastiere. Se il suono è prog al 100%, il testo o meglio, il piglio nei testi, è al passo con i suoi tempi: siamo di fronte ad un concept-album registrato dal vivo (di fronte ad un -si direbbe- esiguo pubblico) dedicato alla difficoltà di integrarsi nella società, con testi assolutamente all'altezza e nessuna concessione alla banalità. Da segnalare per l'originalità assoluta di una delle più folli canzoni d'amore che abbia mai sentito, "Il santo degli amanti", dove si narra "vorrei farti mia, mangiandoti il viso, non lasciarti andare via, cannibale-mania..."

Sicuramente meglio e molto più esaustivamente di quanto abbia fatto io pocanzi, è stato dedicato un articolo ai Syndone su Hamelinprog (al link l'articolo completo) :

"Il progetto Syndone nasce verso la fine del 1989 dalla volontà del compositore Nik Comoglio (tastiere) di formare un trio con Paolo Sburlati (batteria) e Fulvio Serra (basso). Il loro sound, per certi versi vicinissimo agli umori di Emerson, Lake & Palmer, non si limita però ad una rilettura pedissequa del combo inglese ma tende a rivitalizzarne lo spirito con formule che esulano dallo stile tout court per approdare a nuovi lidi, a nuove sonorità caratterizzate da una tessitura rock con ampie aperture classicheggianti (a volte lasciate all’orchestra d’archi) il tutto legato insieme da una voce molto espressiva e a tratti teatrale che unisce il tutto in un prodotto originale, culturale ed innovativo. Se il loro nome poteva di primo acchito rimandare alla Sacra reliquia (e a tutti i suoi crismi) conservata a Torino, nel contempo riporta alla mente anche la conturbante magia del capoluogo subalpino. “Volevamo un nome che evocasse insieme: Sacralità, Torino, Spiritualità e Solchi Incisi (come un vecchio LP di vinile) così pensai a Syndone, con la “y” per differenziarlo dalla famosa reliquia e renderlo internazionale al tempo stesso, senza essere blasfemo. Questo nome infatti evoca subito Torino in qualunque parte del mondo ti trovi … e questo mi piaceva”. Così Nik Comoglio spiega la scelta del nome della band. Il debutto discografico arriva nel 1990 con la pubblicazione di “Spleen”, prodotto da Beppe Crovella di Arti & Mestieri per la Vinyl Magic. Il concept narra la storia di un giovane uomo (Kiin) che sperimenta lo spleen (tristezza meditativa, melanconia) tutti i giorni a causa della sua incapacità di adattarsi alla società e alle regole che essa gli impone. È un po’ come il fanciullino di Pascoli: puro, perennemente bambino, che soffre perché la realtà per lui è troppo difficile. La meschinità e la violenza del mondo, la totale sottomissione a un padre materialista e opprimente, la progressiva perdita di tutti i valori in cui crede spingono Kiin nel mondo parallelo della musica; infatti, sarà attraverso la musica e l’ispirazione – impersonata da una giovane donna (Marianne) – che riuscirà a ritrovare i suoi valori e la forza di ricominciare di nuovo a vivere. Il sound si basa sul massiccio uso di tastiere vintage e si rifà al più classico rock progressivo italiano degli anni ’70. Le fasi di registrazione dell’album vedono anche la partecipazione di Tony Seffusatti (fisarmonica), Patrizia Caramazza (voce), Alessandra Piovera (voce) (...)."


SYNDONE :

Nik Comoglio (tastiere)
Paolo Sburlati (batteria)
Fulvio Serra (basso)

Plus

 Tony Seffusatti (fisarmonica) 
Patrizia Caramazza (voce)
 Alessandra Piovera (voce)


Post by Captain