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giovedì 21 aprile 2016

I Dik Dik feat. Joe Vescovi - 1978 - Amico - "2016 Stratosfera Extended Edition" (with bonus tracks)


TRACKLIST:

01. Io, te, l'infinito
02. Walking in the sunshine
03. Flowers, freedom and love
04. Un giorno cent'anni
05. Ossessioni
06. Un'estate intera
07. E' amore
08. Ultima estate
09. Amico
10. Senza di te


FORMAZIONE

Pietro "Pietruccio" Montalbetti - basso, voce
Dante Roberto "Roby" Facini - chitarra solista, voce
Nunzio "Cucciolo" Favia - batteria, percussioni
Erminio "Pepe" Salvaderi - chitarra ritmica
Joe Vescovi - tastiere, voce


2016 Stratosfera Extended Edition - Bonus tracks

11. Strani fili (No hard feelings) - singolo, lato A, 1978
12. Hard Stuff - singolo, lato B, 1978
13. Sentimento - singolo, lato A, 1979
14. Dimenticare Venezia - singolo, lato B, 1979
15. Mamamadama - singolo, lato B di "Vuoto a rendere", 1980
16. Laser vivente - singolo, lato A, 1980 (lato B è "Dolce-amara tu")
17. Hard Stuff (Dik Dik e Umberto Tozzi - live Festival de Vina 1980)


Questo post va ad integrare, da un lato, l'antologia dedicata ai Dik Dik, realizzata dal sottoscritto nel febbraio 2015, dall'altro l'altra grande antologia dedicata ai Trip, pubblicata dal nostro Captain nel 2013. Il protagonista, anche se non proprio quello principale, è comunque il compianto Joe Vescovi, qui presentato nella sua breve parentesi musicale con i Dik Dik. Non mi dilungo sulla lunga epopea musicale dei Dik Dik, che ben conosciamo. Vale però la pena ricordare che nel 1978 ci fu un pesante cambio nella formazione. Tra le sorprese l'innesto in pianta stabile di Joe Vescovi, che aveva già dato un colpo di mano ai Dik Dik nel 1974. Con loro Joe Vescovi incise "Amico", un disco tutto sommato più che dignitoso, in equilibrio tra canzone melodica e sprazzi più innovativi ad opera dell'ex tastierista dei Trip. L'album non è mai stato ristampato in CD. La "Stratosfera Extended Edition" include 7 bonus tracks, ovvero i singoli registrati nel periodo 1978-1980 dai Dik Dik con Joe Vescovi (mancano solo due facciate) e una rara registrazione live di Hard Stuff (a mio avviso il migliore brano inciso dai Dik Dik con questo organico), risalente al 1980, con la partecipazione di Umberto Tozzi alla chitarra elettrica. Lo so, è difficile crederci, ma l'assolo finale di chitarra è proprio suo.



Link Amico + bonus tracks



Bonus CD
Dik Dik - 1991 - Come fossero farfalle


TRACKLIST:

01. Forte e chiaro (The living years)
02. Nei riflessi di uno specchio
03. Cadere giù
04. Sarà con te
05. Come ti va
06. Ruberò
07. Chiavi inglesi
08. Dove sei quando non ci sei
09. Che sarà questo domani


MUSICISTI

Pietro "Pietruccio" Montalbetti - chitarra acustica, voce
Erminio "Pepe" Salvaderi - chitarra acustica, voce
Pierre Salvaderi - chitarra elettrica
Andrea Ricca - chitarre
Gianni Salvatori - chitarre
Don Fix - tastiere
Ares Tavolazzi - basso
Joe Vescovi - piano, cori
Gianni Bianchi - piano
Ellade Bandini - batteria
Elena Nastasi, Paola Bertassi, Stefania Galli - sax
Alessandro Colombini, Lalla Francia, Lola Feghaly - cori



Joe Vescovi lo ritroviamo ancora con i Dik Dik nel 1991 per questo album elegante e raffinato composto da nove tracce ben suonate che non danno però nessuna emozione. Non basta una line up di tutto rispetto (tra i molti ospiti Ares Tavolazzi al basso, Ellade Bandini alla batteria, oltre a Joe Vescovi al piano) per rendere grande un album. Peccato veramente. Diciamo pure che questo "Come fossero farfalle" l'ho postato solamente per quella mania per il completismo che, peraltro, so di condividere con molti di voi. Buon ascolto.


Link Farfalle

Post by George 

martedì 3 febbraio 2015

Le Antologie della Stratosfera Vol. 14 - Dik Dik - dal Beat al Prog: 1966-1972 (singles & LP "Suite per una donna assolutamente relativa")

Superpost "ragionato" dedicato ai Dik Dik, una delle più conosciute band italiane nate negli anni '60 e ancora oggi in attività. Ragionato perché ho voluto selezionare un periodo ben preciso, a mio giudizio il più significativo, che parte dal primo 45 giri (1966) per concludersi nel 1972 con la pubblicazione del singolo Il cavallo, l'aratro e l'uomo e del 33 giri "Suite per una donna assolutamente relativa", unica esperienza musicale prog, o simil prog, dei Dik Dik.  

45 giri 1966-1972

DISC 1

01.  1-2-3  (lato A, 1966)
02.  Se rimani con me (lato B, 1966)
03. Sognando la California (lato A, 1966)
04. Dolce di giorno (lato B, 1966)
05. Il mondo è con noi (lato A, 1967)
06. Se io fossi un falegname (lato B, 1967)
07. Senza luce (lato A, 1967)
08. Guardo te e vedo mio figlio (lato B, 1967)
09. Inno (lato A, 1967)
10. Windy (lato B, 1967)
11. Il vento (lato A, 1968)
12. L'eschimese (lato B, 1968)
13. Dimenticherai (lato A, 1968)
14. Eleonora credi (lato B, 1968)
15. Zucchero (lato A, 1969)
16. Piccola arancia (lato B, 1969)
17. Il primo giorno di primavera (lato A, 1969)
18. Nuvola bianca (lato B, 1969)

DISC 2

01. Primavera primavera (lato A, 1969)
02. Sogni proibiti (lato B, 1969)
03. Io mi fermo qui (lato A, 1970)
04. Restare bambino (lato B, 1970)
05. L'isola di Wight (lato A, 1970)
06. Innamorato (lato B, 1970)
07. Vivo per te (lato A, 1970)
08. Quattro bicchieri di vino (lato B, 1970)
09. Dove vai (lato B, 1970 - sul lato A "Vivo per te")
10. Ninna nanna (Cuore mio) (lato A, 1971)
11. Incantesimo (lato B, 1971)
12. Vendo casa (lato A, 1971)
13. Paura (lato B, 1972)
14. Viaggio di un poeta (lato A, 1972)
15. Oggi no (lato B, 1972)
16. Il cavallo, l'aratro e l'uomo (lato A, 1972)
17. Senza luce live (lato B, 1972)

Qui trovate tutti i singoli, nessuno escluso, compresi alcuni brani rari che ho rippato direttamente dai miei 45 giri originali (come nel caso di Dimenticherai, introvabile sul web). Una collezione imperdibile. Un tripudio di cover di grandi hit degli anni '60 (Tim Hardin, Mama's & Papa's, Procol Harum, Manfred Mann, The Band, ecc.). Un lavoro simile era già apparso alcuni anni fa su qualche altro sito (vedi cverdier2.blogspot.it) ma i brani non sono più scaricabili. La biografia dei Dik Dik è reperibile ovunque, ad iniziare da Wikipedia. Pertanto non voglio occupare spazio in inutili chiacchiere. Lascio a voi il piacere di andarvela a cercare. Di seguito un po' di foto del gruppo, che ripercorrono la loro storia dagli anni '60 ai primi anni '70. 


DISC 3
Dik Dik - 1972 - Suite per una donna assolutamente relativa

TRACKLIST:

01. Donna paesaggio
02. Il viso
03. Il cuore
04. Intermezzo
05. La cattedrale dell'amore
06. Le gambe
07. Suite relativa
08. Monti e valli
09. I sogni
10. La notte
11. Sintesi

FORMAZIONE:

Pietruccio Montalbetti - voce, chitarra
Sergio Panno - batteria
Erminio Salvaderi - voce, chitarra
Giancarlo Sbriziolo - voce, basso
Mario Totaro - tastiere

Testi di Herbert Pagani

"Suite per una donna assolutamente relativa" rappresenta il tentativo di voltare pagina e di sganciarsi dalla formula "canzone" che ha a lungo caratterizzato le musiche dei Dik Dik. I suoni si avvicinano al prog anche se è difficile classificare questo disco come album prog a tutti gli effetti. Il risultato fu deludente per i Dik Dik, perché vennero snobbati sia dai loro fans abituali, sia dagli amanti del prog vero e proprio che nel 1972 erano solleticati dai dischi di band di ben altra levatura. Il 1972 fu un anno decisamente fertile per il progressive italiano, forse tra i più fertili in assoluto e nel mare magnum dei dischi pubblicati in quell'anno (Balletto di Bronzo, BMS, Jumbo, PFM, Delirium, Battiato, ecc.) non fu facile accorgersi che anche i Dik Dik, con un passato beat e di canzone, si avventuravano per quelle luminose strade. Sicuramente ci troviamo di fronte ad un disco che ascoltato e valutato col senno del poi non suona così male. Belle le tastiere di Mario Totaro, che sostengono con intelligenza e fantasia i 40 minuti del disco, buoni i testi scritti da Herbert Pagani, originale anche se non bellissima la copertina apribile. Suoni melodici, sprazzi sinfonici qui e là e su tutto il tentativo difficile e ambizioso di realizzare un concept-album, un percorso musicale all'interno del corpo e della mente della donna. Va ricordato che il disco non venne ristampato fino al 2003. L'etichetta BMG si fece carico di digitalizzare il lavoro, con una tiratura però molto limitata tant'é che il disco andò fuori catalogo dopo pochi mesi. Ancora oggi non è di facile reperibilità. Dunque vi offriamo una buona occasione per riscoprirlo e valutarlo. I vostri commenti sono come sempre ben graditi

I Dik Dik sulla mitica figurina "Panini"
Link 45 giri CD 1
Link 45 giri CD 2
Link Suite per una donna 

Post by George

lunedì 29 dicembre 2014

Serie Italian Covers vol. 4 - Simon & Garfunkel + Bonus Disc : Bruno Lauzi - 1973 - Simon



 A rigor di logica, questo volume dovrebbe essere, in stretto ordine cronologico, il terzo della serie. Purtroppo il vero numero tre delle "Italian Covers", già caricato da tempo sull'abituale sito di file sharing, giace ormai impolverato nelle cripte della stratosfera, ovvero tra le bozze. Visto che l'amico George è stato di gran lunga più tempestivo di me nel mettere insieme questa bella collezione extra large delle cover made in italy di Simon & Garfunkel, rompiamo le barriere spazio-temporali e anticipiamo il futuro: vi presentiamo infatti il 4° volume delle Italian Covers prima del terzo, dedicato ai Deep Purple, che vedrete a breve su questi schermi, pigrizia captainesca permettendo. Un'ultima nota tecnica per i collezionisti: come per l'analogo post dedicato ai Rolling Stones, ho aggiunto al link per la musica un altro "tasto" per ottenere tutte le covers di questa collezione e dei singoli in essa contenuti. Auguro buon ascolto e buon anno a tutti e lascio la parola a George...



TRACKLIST:

01  Mike Liddel e gli Atomi - La tua immagine (The sound of silence) - 1966
02  I Chiodi - Mai mi fermerò (Homeward Bound) - 1967
03  The Planets - Sono una roccia (I am a rock) - 1967
04  Giuliana Valci - Un inutile discorso (The dangling conversation) - 1967
05  Luisa Casali - La tua immagine (The sound of silence) - 1967
06  Quartetto Cetra - Tre minuti (The 59th street bridge song) - 1967
07  The Bristol's - Prati neri (I am a rock) - 1967
08  I Califfi - La fiera del perdono (Scarborough Fair) - 1968
09  Dino - La tua immagine (The sound of silence) - 1968
10  I Royals - Mrs. Robinson (Mrs. Robinson) - 1968
11  Gianni Morandi - La tua immagine (The sound of silence) - 1968
12  Bobby Solo - La fiera del perdono (Scarborough Fair) - 1969
13  Bobby Solo - Mrs. Robinson (Mrs. Robinson) - 1969
14  Flora Fauna Cemento - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1970
15  Gianni Morandi - Più voce che silenzio (El condor pasa) - 1970
16  The Pennies - Lo sconfitto (The boxer) - 1970
17  Renato dei Profeti - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1970
18 Ornella Vanoni - Il ponte (Bridge over troubled water) - 1972
19  Angelo Branduardi - Scarborough fair (in italiano) (Scarborough fair) - 1996
20  Dik Dik - La tua immagine (The sound of silence) - 2000
21  Andrea Parodi & Al Di Meola - Deo ti gheria Maria (in sardo) (The sound of silence) - 2005
22  Cecilia Quadrenni - Scarborough fair (Scarborough fair) - 2013

Bonus track
23  Art Garfunkel e Claudio Baglioni - The sound of silence (in inglese e italiano) - live Rai TV, programma "L'ultimo valzer", 1999

Ed eccoci giunti al 4° appuntamento con la serie Italian Covers, dedicata questa volta agli immortali Simon & Garfunkel. Soprattutto nel corso degli anni '60 molti gruppi e artisti italiani reinterpretarono le canzoni più note del celebre duo americano. Devo dire che nel corso della ricerca ho scoperto delle cose curiose e inaspettate, come la cover di The 59th street bridge song incisa niente meno che dal Quartetto Cetra nel 1967, o una versione di The sound of silence cantata in dialetto sardo. Come nel caso dei Rolling Stones e degli Uriah Heep troviamo brani particolarmente "gettonati" riproposti in più versioni. Al primo posto si colloca indiscutibilmente The sound of silence, proposta in ben 7 versioni. A ruota seguono Mrs. Robinson e Scarborough fair, tutti brani inclusi nella colonna sonora del film "Il laureato", del 1967, con un giovanissimo Dustin Hoffman, al fianco di Anne Bancroft e Katharine Ross. Il film ebbe un enorme successo anche in Italia così come le musiche di Simon & Garfunkel, Da qui la furbesca saga delle cover di queste celebri composizioni. Anche in questa compilation troviamo versioni un po' incolori a fianco di ottime riproposte, almeno sotto il profilo musicale. Più difficili da digerire sono i  testi, assolutamente infedeli rispetto a quelli originali. Il post si conclude con un bonus CD: ho ripescato in fondo ad un cassetto l'album "Simon", inciso nel 1973 da Bruno Lauzi, contenente dieci cover in omaggio al grande autore e musicista americano. 

La celebre gamba con calza velata di Anne Bancroft: quanti sogni inconfessabili...
Ma procediamo con ordine. I brani seguono un ordine cronologico. Si inizia con una delle tante versioni di The sound of silence ad opera di Mike Liddel e gli Atomi (certo, non è proprio la voce di Paul Simon) pubblicata nel 1966; si passa quindi attraverso nomi conosciuti (come Dino, Gianni Morandi, Bobby Solo,  I Califfi, Ornella Vanoni) e altri più di nicchia (Giuliana Valci, Luisa Casali, I Royals, The Pennies). Molto bella la versione di Bridge over troubled water (Il ponte) ad opera dei Flora, Fauna, Cemento. Le cover più recenti sono interpretate da Angelo Branduardi, con una delicata versione di Scarborough fair (il titolo è quello originale, ma la canzone è in italiano), pubblicata nel 1996 all'interno del disco "Futuro antico", dai Dik Dik con La tua immagine (incisa nel 2000 dalla ricostituita formazione), fino ad una delle cover più originali in assoluto: una versione di The sound of silence, qui intitolata Deo ti gheria Maria, cantata in dialetto sardo da Andrea Parodi, leader dei Tazenda, accompagnato dal chitarrista Al Di Meola. In chiusura la cover di Scarborough fair, interpretata dalla bellissima voce di Cecilia Quadrenni, che ricorda un po' quella di Enya. Una interessante new entry nella scena musicale italiana da tenere d'occhio. Non la conoscete? Date allora un'occhiata al suo sito. La compilation si chiude con una bonus track, una rara versione live di The sound of silence cantata a due voci (in inglese e in italiano) da Art Garfunkel e Claudio Baglioni. L'anno era il 1999, la trasmissione televisiva, andata in onda su RAI DUE, si intitolava "L'ultimo valzer".

Ornella Vanoni anni '60 sulla mitica Vespa
Cecilia Quadrenni, tutta da scoprire
Claudio Baglioni e Art Garfunkel dal vivo su RAI DUE nel 1999
(reup 18/11/2015)

Bruno Lauzi - 1973 - Simon
TRACKLIST:

01. L'America (America)
02. Piccolino (St. Judy's Comet)
03. Se una donna non va (Something so right)
04. Quanto costa (Run that body down)
05. Duncan (Duncan)
06. Canzone italiana (American tune)
07. Storia di due imbecilli (Was a sunny day)
08. Claudia (Cloudy)
09. L'unico che sta a New York (The only living boy in New York)
10. Salve Frank Lloyd Wright (So long, Frank lloyd Wright)

FORMAZIONE:

Bruno Lauzi - voce
Gigi Cappellotto - basso
Gianni Dall'Aglio - batteria
Damiano Dattoli - basso
Fratelli La Bionda - chitarre acustiche
Andrea Sacchi - chitarra elettrica

Nel 1973 Bruno Lauzi incise questo LP dal titolo "Simon" quale omaggio a Paul Simon e alle sue composizioni. Si fece accompagnare da musicisti di tutto rispetto, tra cui Gigi Cappellotto, Gianni Dall'Aglio (storico batterista dei Ribelli) e i Fratelli La Bionda alle chitarre acustiche. Nelle dieci tracce emerge tutto l'amore di Bruno Lauzi per la canzone cantautorale e la scelta, sicuramente coraggiosa, di tradurre e reinterpretare le canzoni composte da Paul Simon, ancora oggi non passa inosservata. L'album mantiene tutta la sua freschezza e la sua originalità. Se non lo conoscete ancora, sono certo che non vi deluderà. Aspettiamo i vostri commenti.
Buon ascolto!!

Paul Simon nel 1973

Post by George & covers by Captain

giovedì 1 agosto 2013

Le Antologie della Stratosfera Vol. 1 - The Trip & related - Rarities Collection

 TRACKLIST :

01- The Trip - Bolero Blues (1969) - 4:44
02 - The Trip - Incubi/Riflessioni (Piper pop party Viareggio 1970) - 4:25
03 - The Trip - Fantasia - Travelin' soul (1970) - 7:31
04 - The Trip - Believe in yourself (1971) - 4:28
05 - The Trip - Intervista pt.1&2 (1972) - 8:37
06 - Dik Dik - Amico (1978) - 3:49
07 - Dik Dik - Strani Fili (1978) - 3:08
08 - Dik Dik - Hard stuff (1978) - 3:44
09 - Dik Dik - Mamamadama (1980) - 4:36
10 - Knife Edge - Third world war (1982) - 3:59
11 - Knife Edge - Don't keep me waiting (1982) - 3:56
12 - Knife Edge - Headbanger (1982) - 3:49
13 - Knife Edge - Central park (1982) - 3:50
14 - Knife Edge - Speedway (cut) (1982) - 2:01
15 - The Trip - Caronte - Live (Viterbo 21/07/12) - 6:05
16 - The Trip - L'Ultima Ora e Ode a Jimi Hendrix (with P. Sinnone e S. Aliotta) - 9:49
17 - Luciano Franca e Nunzio Randazzo - Ode to Jimi Hendrix for Oboe and Organ - 5:09

Questa compilation è una versione riveduta e corretta della vecchia collection a 45 giri vol.24, dedicata ai Trip, con l'aggiunta di altri 3 o 4 pezzi che erano comparsi in altri volumi delle collections qui e là, ove possibile in versioni migliori delle precedenti... A completare il tutto e renderlo più corposo, ci abbiamo aggiunto qualche altra chicca più recente. Non mi dilungo e passo ad una presentazione brano per brano "de luxe", con minicopertine annesse...

Inaugura la collection la bellissima "Bolero blues", risalente al 1969, prima apparizione in assoluto dei Trip su vinile. A quanto mi risulta, questo brano è apparso solo sulla raccolta Piper 2000 della RCA risalente appunto al 1969, dove i Trip apparivano insieme a Patty Pravo, The Four Kents, Mal, Camel, The Senate. Brano splendido, questo torrido blues, introdotto da effetti di tastiera e con uno splendido assolo dell'hammond di Joe Vescovi nella seconda metà del brano, era davvero avanti nell'italia del periodo. Gustatevelo che ne vale la pena...

A seguire, ascoltiamoci "Incubi/Riflessioni" in versione "alternativa" rispetto agli stessi brani dell'album "The Trip". I pezzi provengono, anche in questo caso, da una compilation, "Piper Pop Party" del 1970. I Trip vi apparivano insieme a Jody Clark, Mal, The Primitives, Patty Pravo, The Four Kents. L'atmosfera è quella da  finto live, si direbbe, cioè con presentatore e pubblico aggiunti in studio. In effetti, a parte l'introduzione della band da parte dello speaker (Alderico Crocetta) ed i rumori di pubblico, le 2 canzoni sono identiche a quelle presenti sul primo album omonimo dei nostri, tranne che la prima risulta tagliata nell'introduzione.

"Fantasia" e "Travelin' Soul" provengono da un 45 giri del 1970. I due brani uscirono anche nella colonna sonora del film "Terzo Canale", al quale come penso tutti sappiamo parteciparono anche i nostri beniamini in versione di protagonisti. "Terzo Canale" venne proposto anche qui sulla stratosfera, tempo fa, e riscosse parecchio successo. I due brani sono in pieno Trip-style. "Fantasia" è una delle due canzoni cantate in italiano mai incise da questo gruppo, insieme a "Una pietra colorata", ed è decisamente più matura e prog di quest'ultima. "Travelin' soul" è invece un godibilissimo hard blues. Rispetto alle versioni pubblicate precedentemente, queste sono decisamente migliori a livello di qualità sonora.

"Believe in Yourself" è il lato A, inedito su album, di un singolo del 1971 (sul lato B compariva invece "Little Janie", dall'album "Caronte"). Il brano, soprattutto nel ritornello è un po' più commerciale rispetto al sound dei Trip di quegli anni, un rock'n'roll blues comunque gradevole e che lascia un buon sapore in bocca...

Il quinto brano è una chicca davvero introvabile: si tratta di "Intervista", il rarissimo 45 giri che fu allegato alle prime copie dell'album "Atlantide" nel 1972, ritrovato dal superbo canale YT di Mmasimo, che non ringrazierò mai abbastanza per le perle postate. Le due parti del singolo sono collage sonori tra parti musicali da quell'album e spezzoni di brevi interviste a Joe dei Trip e ad alcuni loro anziani concittadini, incontrati (si suppone) in un'osteria a 50 chilometri da Savona. Proprio dove i nostri amabili hippies vivevano, in una cascina abbandonata, e dove registravano i loro primi splendidi albums. Un documento davvero interessante e, a suo modo, divertente, imperdibile per ogni vero fan dei Trip... Frase topic: "...Io li conosco in 2 modi, anzi in 3: quello del bere, giustamente, a tempo, tra il canto e le pause del canto..."

E qui terminano i pezzi inediti dell'epoca d'oro dei Trip. Da qui in avanti, escludendo gli ultimi 3 pezzi, la scaletta ripercorre la carriera post Trip di Joe Vescovi, prima nei Dik Dik, poi nell'heavy metal con i Knife Edge...

Con "Amico" inizia la sezione Dik Dik with Joe Vescovi: un pezzo melodico, non particolarmente da ricordare, ma che segna l'esordio del grande Joe nelle file dei Dik Dik...

Si migliora leggermente con la successiva "Strani fili". Siamo sempre nel campo canzonettistico, ma si notano arrangiamenti più ricercati, con grande spazio alle tastiere di Vescovi. Ma è sul lato B di questo singolo, che c'è la vera sorpresa: si chiama "Hard Stuff" ed è un brano strumentale scritto interamente da Joe Vescovi e suonato al fulmicotone dai Dik Dik al completo. Il brano è trainato dall'hammond, of course, ma resta spazio anche per un pregevole assolo di chitarra. Un vero gioiellino, relegato purtroppo a B-side di un brano più commerciale


Conclude il periodo Dik Dik di Joe Vescovi "Mamamadama" del 1980, un hard rock grintoso, come non te lo aspetteresti mai dai DD, a firma Faletti - Vescovi (il primo dovrebbe essere proprio Giorgio, famoso ex cabarettista ed ora scrittore di successo). Il testo di Faletti è però, a mio parere, la parte debole del brano: ho trovato abbastanza contradditorio (a dir poco) proporre un hard rock duro e sporco dove il testo recita, per esempio, "via lo spino che ti fa male" o "taglia i capelli vieni a firmare"... Base controculturale cannibalizzata a scopo di arruolamento. Bello e pesante l'hammond del buon Joe, ma su questo non avevamo dubbi...

Continua la sterzata "pesante" di questa raccolta con il successivo gruppo di Joe, ovvero i metallici Knife Edge. I 5 pezzi che presentiamo provengono da un demo del 1982. I Knife Edge proponevano un genere schiettamente heavy metal di prima generazione in stile NWBHM. L'unica variante al modulo voce-due chitarre-basso-batteria, tipico del genere, sono i contrappunti tastieristici del nostro eroe, che dimostra una volta per tutte come anche le tastiere (grandi escluse dei gruppi "pesanti" di quegli anni) possano funzionare in un contesto heavy metal, e come possano suonare aggressive al pari degli altri strumenti. Peccato per il suono, parecchio impastato, tipico di un demo.

Per rendere ancora più succosa la torta, eccovi 2 pezzi live dei redivivi Trip, riformatisi nella formazione originale allargata ad alcuni validissimi collaboratori, più giovani di qualche decade. Si inizia con una fantastica versione di "Caronte" registrata a Viterbo nel luglio 2012. Sembra che il tempo si sia fermato, il sound è immutato negli anni, aiutato anche dalla freschezza e dal brio dei nuovi membri. Il secondo pezzo, registrato sempre dal vivo in data e località ignota, è un lungo medley di 9 minuti e 49 secondi, comprendente "L'Ultima Ora" e "Ode a Jimi Hendrix". Vista la partecipazione di Pino Sinnone, batterista originale dei Trip e Silvana Aliotta, ex cantante dei Circus 2000, questa registrazione è particolarmente preziosa.

Per concludere in bellezza, vi proponiamo una cover di "Ode a Jimi Hendrix" (da Caronte), riscritta per oboe ed organo. I musicisti coinvolti sono Luciano Franca all'oboe e Nunzio Randazzo all'organo ed è tratta dal cd "Giochi Musicali". La miglior presentazione per questo brano sono le note originali che lo accompagnavano su you tube, con le quali vi lascio. "Brano scritto da Joe Vescovi e William Gray rispettivamente Tastierista e Chitarrista della band " The Trip", che fu una delle maggiori esponenti del Progressive italiano degli anni '70. Nella versione originale, dopo una rigorosa intro dell' Organo elettronico, la Chitarra elettrica interpreta una bellissima e disperata melodia più volte interrotta da prepotenti cluster dell'Organo. Qui il brano è rivisitato in chiave classica: il Duo Oboe e Organo da Chiesa si immerge in una atmosfera rock di altri tempi ma sempre attualissima."


Post by Captain, in memoria di Arvid "Wegg" Andersen (1945-2012)

E con questo la Stratosfera chiude fino a poco prima di settembre.
 Statemi bene brothers and sisters...

Post by Captain