Per fortuna che Linux c'è
Quelli che mi conoscono bene sanno che ho un carattere di merda, poca pazienza, sono quasi sempre molto irritabile ed ho il tipo di senso dell'umorismo che considera l'apoteosi della comicità un pianoforte a coda che casca su un pullmino carico di orfanelle cantanti canzoni di Cristina D'Avena. Anche chi mi conosce bene, però, non sa con certezza se sono sempre stato così (ipotesi genetica, cara ai conservatori) o se le mie esperienze e l'ambiente che mi circonda mi abbiano reso così nel tempo (ipotesi ambientale, cara ai progressisti).
Sarà il caso che lasci decidere ai miei tre lettori, parlando loro di Linux. Per la precisione, di Kubuntu 8.04.1-KDE4 Remix.
Cappadiè quattro (punto uno punto due, per la precisione) è un window manager - per i profani, è la parte visibile, grafica, di un sistema operativo: è quella roba che fa funzionare le finestre, le fa diventare semitrasparenti al momento giusto (o sbagliato, a seconda), fa vedere i menu eccetera. È, insomma, in generale quella roba con cui interagite. Astenersi puristi e perditempo, so bene che ci sto mischiando dentro anche Xorg che tecnicamente è a un livello più basso del window manager, ma stiamo cercando di spiegare le cose a profani e utenti di Mac. La cosa importante è che quella che chiamano l'esperienza d'uso di un sistema è definita in pratica dal window manager.
Da quando ho KDE4 sul computer al lavoro, la mia vita si è fatta interessante. Per esempio, erano anni, dai tempi di Windows 95/98, che non mi capitava di dover riavviare il computer un minimo di due volte al giorno. A KDE4, pare, non piace la mia scheda video; o meglio, gli piace, ma solo se gli faccio credere che si tratta di una scheda video diversa, di circa cinque anni più vecchia e impossibilitata ad utilizzare il 90% della propria capacità di calcolo, disabilitando il software che necessita di accelerazione 3D e la maggior parte degli effetti grafici di KDE4 stesso. Sì, l'unico modo per far funzionare KDE4 è non usarlo con la scheda video della quale necessita per funzionare appieno.
Un'altra caratteristica interessante, forse connessa anch'essa con la scheda video, è la sottile interazione fra il window manager e il sistema operativo sottostante (un fatto naturale per gli utenti Windows, che non sono abituati a pensare a questi due elementi come separati, ma abbastanza sorprendente per il linuxaro medio). Ad intervalli del tutto irregolari, per ragioni che non sono in grado per il momento di individuare, e senza preavviso, ogni partizione presente (sì, inclusa /) viene rimontata read-only. Questo non accade mai sulla stessa macchina utilizzando XFCE o altri WM, e non accade, sempre sulla stessa macchina, con Windows XP. Accade invece, tre-quattro volte a settimana, sempre e solo sotto KDE4.
KDE4 è, però, user-friendly. Ha un sacco di caratteristiche che lo rendono usabile anche da un criceto o da un utente Apple: per esempio, l'utente non può fare nulla per modificare la posizione delle icone nel panel, i menu, le icone sul desktop. Non può aggiungere o togliere applicazioni. Non può spostare le applicazioni fra i menu. Si può ancora decidere di quanti desktop virtuali si può disporre, ma non è possibile dar loro sfondi diversi. Ovviamente non si può modificare la dimensione del panel o delle icone sul panel stesso (posizione e dimensione che, a quanto pare, cambiano ogni volta che si installa un aggiornamento). Tutto questo risponde ad una precisa esigenza di prevenzione degli incidenti - è un fatto ben noto che KDE4 viene proposto come alternativa a MacOS X, e si rischia che le povere testoline degli utenti abituati alla filosofia "think different" di Apple, messe davanti a cose pericolose come informazioni o scelte, esplodano.
(quanto sopra non è del tutto esatto: ho casualmente scoperto che è in effetti possibile spostare le icone nel panel, almeno in KDE 4.1.2, cliccando sul bottoncino per aggiungere widget. Mentre il pannello delle opzioni è aperto, le icone non funzionano ma possono essere spostate. Non sono certo se si tratti di una funzionalità nascosta o di un bug)
I progettisti di KDE sono anche, purtroppo, dei distrattoni. Per esempio, si son dimenticati di aggiungere il tool per configurare una stampante - anche se c'è quello per modificarne le opzioni, una volta installata (solo una locale, eh, niente stampanti di rete). Non c'è nulla: non c'è neanche un'icona in grigio nel pannello delle opzioni, non c'è una parolina di spiegazione, non c'è neanche una nota che dica "whoops, ci siamo proprio scordati, ce la infiliamo alla prossima release". Non c'è nulla. Non c'è nulla alla versione quattro punto uno punto due, e non c'era nulla nella versione quattro punto zero. Sono andati avanti per almeno tre o quattro versioni senza rendersi conto che un elemento fondamentale come la configurazione della stampante mancava, o senza considerare la sua mancanza un problema. E a cercare con Google, si scopre anche perchè: non ce n'è bisogno, a quanto pare, basta usare Cups puntando il proprio web browser a http://localhost:631 e accedendo all'interfaccia di amministrazione del server di stampa. Cups, il sistema che se fosse un'automobile avrebbe, inframmezzati con i bottoni dell'aria condizionata e dei fari antinebbia, un tasto per svuotare il serbatoio, uno per l' autodistruzione ed uno per suonare l'Ouverture 1812 col clacson (chi ha usato Cups o ha letto questa cosa qui sa di cosa parlo).
Da 15 anni e spiccioli per mestiere amministro sistemi creati da gente con questo tipo di testa. Cosa dicevamo a proposito del mio carattere?
(sì, oggi o domani esce Kubuntu 8.10. Magari nel frattempo hanno scoperto l'esistenza delle stampanti, ma ne dubito)
P.S. Ma sì, lo so, con le Nvidia funziona bene, sono le ATI che lo fanno saltare. E gli effetti sono carini.
UPDATE: vorrei solo aggiungere che Adept 3.0 è una cagata PAZZESCA