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17 dicembre 2007

Brave persone


Questo post di Restodelmondo mi fa venire in mente una persona che conosco ormai da oltre un anno - una rarità, veramente, una brava persona in ambienti in cui le brave persone si contano sulle dita di una mano sola.

T. fa la manager, che già deporrebbe a suo sfavore, e per giunta fa la middle-manager di quello che è praticamente un quango, un organismo amministrativamente modificato (OAM, come li chiamano i biologi) che in Italia chiameremmo un ente parastatale, cliente della compagnia per cui ho lavorato fino a luglio: insomma una che, come si dice dalle mie parti, è meglio perderla che trovarla. Per giunta, è anche una rompicoglioni, una che se paga e firma un contratto, vuole dei risultati nei tempi promessi e non una poco credibile mescolanza di scuse e vaghe promesse di fare meglio, e quando capitava un casino, ci metteva cinque minuti a fare il mio numero e a chiedere che diavolo stavo combinando (la quantità di soldi e di contatti che il contratto con la sua agenzia ci portava le dava dei privilegi, come quello di poter accedere direttamente alle persone che facevano funzionare le cose, invece di dover passare per tre-quattro livelli di supporto telefonico).

Per una coincidenza (anche se mi piacerebbe poter pensare il contrario) la compagnia ha perso il contratto con l'agenzia di T. letteralmente il giorno dopo l'annuncio della mia messa in mobilità, e si è trattato, mi dicono, di un divorzio piuttosto burrascoso; per via che nell'ultimo paio di mesi io avevo lavorato praticamente solo su ciò che ruotava attorno al contratto con la sua agenzia, T. si è convinta che io sia stato danno collaterale del burrascoso divorzio, al punto da smuovere diversi contatti per aiutarmi a trovare un altro lavoro nel più breve tempo possibile; lavoro che poi si è materializzato, su sua segnalazione, da una direzione inattesa - una posizione abbastanza più elevata di quella che avevo nella City, uno stipendio (sorprendentemente) ben più alto e tecnologie estremamente interessanti, con un'altra compagnia di cui l'agenzia di T. è cliente, e a cui sono arrivato accompagnato da referenze entusiaste.

La cosa divertente è che qualche settimana fa T. si è accorta di un problema che poteva causare non poco imbarazzo al suo ente - in un periodo in cui le agenzie governative sono già nell'occhio del ciclone per essersi perse i dati personali di metà della popolazione, per aver ridotto alla fame migliaia di famiglie sbagliando l'entità degli assegni familiari, per non aver notato che un quarto degli operatori privati di sicurezza che avevano ricevuto una licenza governativa per operare in luoghi sensibili come aeroporti e stazioni erano immigrati clandestini. Mostrando la lungimiranza così comune fra i senior managers, soprattutto quelli governativi, i suoi boss le hanno detto che a loro del problema non gliene fregava niente finchè non gli esplodeva in mano, e comunque non ci credevano neanche tanto che il problema esistesse veramente. Come risultato T. ha dovuto lavorare praticamente nel tempo libero per evitare una situazione potenzialmente imbarazzante per il suo ente, chiedendo anche una mano ad un paio di amici (fra cui il sottoscritto).

Risultato? Una volta provato che un casino rischiava veramente di capitare, e presi i provvedimenti necessari, T. s'è vista togliere di mano tutto dal senior management che aveva giusto lì un cognato a cui attribuire tutto il merito. Comprensibilmente scazzata, sta facendo i bagagli per due settimane di giro della costa atlantica africana in barca a vela col nuovo marito (il terzo) sposato un paio di mesi fa, e sta meditando le dimissioni.

Che dire? Happy sailing, T.

P.S. Una breve precisazione per Mmax: no, non ci sono andato a letto.