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14 aprile 2008

Informazione scorretta


A volte, discutendo su forum e newsgroup, mi capita di trovarmi davanti a notizie riportate in maniera incredibilmente scorretta, e non per malafede, ma per un onesto difetto di comunicazione e comprensione da parte di chi, abituato alla stampa italiana, si trova a leggere giornali stranieri.

Per esmepio, qualche tempo fa un signore che scrive su it.politica.internazionale, uno strano soggetto che manda centinaia di messaggi al giorno volti a dimostrare che qualunque sistema politico, inclusa la Germania nazista, è preferibile alle democrazie occidentali (si professa comunista, e parrebbe provare gran nostalgia per il patto Ribbentrop-Molotov), riportava un articolo che sembrava dimostrare una delle sue piccole fissazioni, ossia che tutti i mali del mondo siano originati da UK e USA, e che senza queste due nazioni oggi avremmo pace nel mondo. In particolare, l'articolo in questione, preso mi pare dalla BBC o dal Guardian, diceva che alcuni inglesi erano stati arrestati mentre pianificavano di rapire e decapitare un soldato inglese di religione musulmana, riprendendo l'esecuzione e mandandola su Youtube, come fanno gli insorti iracheni. Questo articolo dimostrava, a suo modo di vedere, quanto sono cattivi e razzisti gli inglesi, quanto sia capillare la persecuzione contro i due milioni di musulmani che vivono in questo Paese, eccetera. Il poverino era stato tratto in inganno dal fatto che gli arrestati venivano semplicemente descritti come cittadini inglesi residenti, se non ricordo male, in quel di Birmingham.

Il fatto è che quei signori arrestati non erano degli skinhead di Combat 18: erano dei fondamentalisti islamici, nati in Pakistan e naturalizzati britannici in tempi recenti; ma per il giornale erano, come è giusto che sia, cittadini inglesi, e il nostro Goebbels dei poveri aveva dato per scontato che se il giornale li chiamava "inglesi" dovevano essere anglosassoni, biondi e di religione anglicana - non per colpa sua, non per ignoranza, ma perchè è stato condizionato a pensare in questa maniera da una stampa che comincio sinceramente a considerare la peggiore in Europa.

Questa cosa mi è venuta in mente perchè oggi, per caso, ho notato che ci hanno rifatto per l'ennesima volta. Repubblica (oh, mica la Padania) dà la notizia di quattro insegnanti uccisi in Somalia dalle milizie integraliste. Sulla homepage (non so per quanto ci resterà) vengono descritti come "una britannica, due keniane e un somalo che aveva la cittadinanza del Regno Unito"; nell'articolo, poi, diventano "Un'insegnante britannica, due sue colleghe keniane e un preside somalo". Il Guardian? "Two Britons killed by Somali militants" è il titolo, e il primo paragrafo dice "Two Britons were among four teachers killed when Islamist militants raided a school in central Somalia last night".

Per i giornali italiani, insomma, se non sei bianco, possibilmente biondo e col pedigree, non diventerai mai "italiano" o "inglese". Al limite ti daranno il passaporto, ma qualunque cosa tu faccia, sui giornali sarai sempre uno di quelli là. Poi la gente si stupisce se in Italia la Lega va al governo mentre qui l'appoggio del BNP viene considerato dai candidati un gradino sotto la dissenteria amebica nella scala dei malanni.

P.S. Immagino si capisca che sto facendo il possibile per evitare di parlare di "Per fortuna che Silvio c'è". Da quando hanno fatto sentire la canzone a Today, su Radio4, con traduzione, vivo in un abisso di vergogna e tentativi di rimozione.

16 agosto 2006

Integrazione


Arriva da Dublino l'interessante proposta dell'arcivescovo Diarmuid Martin, per ridurre gli odi fra le comunità e facilitare la riappacificazione della minoranza cattolica dell'Ulster. In sostanza, si tratterebbe di introdurre una legislazione separata per i cattolici, o meglio, di demandare l'amministrazione della giustizia (almeno della giustizia civile in prima battuta) a tribunali ecclesiastici, nominati dalle diocesi e sottoposti ad ispezioni dal Vaticano, che si occuperebbero ad esempio di questioni come omosessualità, divorzio, aborto, vietandoli all'interno della comunità cattolica senza per questo andare a ledere i diritti della maggioranza protestante.

Dice giustamente sua Eminenza:

In Scozia hanno una legge separata [si riferisce alla legislazione introdotta con la Devolution]. Questo non significa che non facciano parte del Regno Unito. Tutto quello che chiediamo è che all'interno della nostra comunità questioni riguardanti la famiglia ed il matrimonio vengano regolate dalla legge ecclesiastica. Siamo disposti a cooperare, ma come partner. Se loro mostrano di comprendere i nostri problemi, anche noi, poi, comprenderemo i loro.

Diversi opinionisti hanno commentato che questo, assieme a scuole separate e a quartieri in cui anche gli esercizi commerciali sottostanno rigidamente alla legge ecclesiastica, potrebbe essere un primo, significativo passo verso l'integrazione fra le due comunità.

UPDATE: no, non è il primo aprile, ma non sono del tutto serio.