Visualizzazione post con etichetta armi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta armi. Mostra tutti i post

25 maggio 2007

Armi


Una delle cose più esilaranti che mi è capitato di leggere nei giorni immediatamente successivi alla strage nel Virginia Tech è che se gli altri studenti fossero stati armati, la strage non ci sarebbe stata perchè il matto sarebbe stato ammazzato quasi subito.

I feticisti della Colt vorrebbero far credere che una società in cui tutti sono armati è una società più sicura. Il problema è che "società in cui tutti sono armati" non è la definizione esatta: quella di cui parlano è in realtà una società in cui tutti sono armati e intenzionati a sparare per primi, perchè sennò essere armati serve a una sega: nessuno degli studenti del Virginia tech voleva essere la prima vittima del matto, quella che ci sarebbe stata comunque e a seguito della quale gli altri studenti avrebbero tirato fuori le pistole e ammazzato il matto (e un'altra dozzina di passanti, nel fuoco incrociato: che persino i poliziotti, che insomma, s'addestrano, in condizioni reali mettono a segno meno del 10% dei colpi sparati). E siccome nessuno vuole essere la prima vittima, devono stare tutti pronti a sparare per primi - quando vedono uno con una faccia che non gli piace, quando vedono uno che secondo loro ha l'aria di quello che dà di matto e fa una strage, quando vedono uno con l'aria da tossico, quando vedono uno che pare messicano o arabo o comunque straniero, hai visto mai fosse di Al Qaeda.

Una società iperarmata, dicono, è una società più sicura. Purtroppo, la realtà ci mette sempre il becco: il tasso di gun deaths, negli USA, è sceso costantemente dall'introduzione del Brady Bill, sotto Clinton, fino ad un paio d'anni fa, quando le restrizioni sulla vendita di armi da fuoco sono state rilassate dal minus habens che occupa la Casa Bianca, su pressione della NRA. Non solo: gli USA avevano nel 1999 circa 10.5 morti per armi da fuoco ogni 100.000 abitanti, contro gli 0.35 della Gran Bretagna (quasi esattamente 30 volte di più), dove invece le armi da fuoco sono praticamente impossibili da ottenere - anche se bisogna dire che se si contano tutte le cause di morte violenta, il vantaggio degli USA scende a solo 5-10 volte di più a seconda della fonte delle statistiche (parliamo di percentuali, eh, non di numeri assoluti). Insomma, o diciamo che gli americani sono geneticamente delinquenti, o forse c'è qualcosa che non va nell'idea che il Far West fosse il paese di Bengodi.

Un suggerimento ai teorici della Glock nel cestino della merenda: potete magari provare a dar la colpa del tasso di omicidi al fatto che gli USA sono un Paese di immigrati e come tutti sanno, gli immigrati sono tutti delinquenti. Secondo me è il tipo di cosa che il Foglio o Libero non si vergognerebbe a stampare.