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29 maggio 2009

Tutto sommato...


È da qualche tempo che va di moda l'equazione "sinistra=fighetti che bevono Chablis, mangiano tartine alla crema di melanzane boliviane biologiche eque e solidali, vivono in attici con vista su Piazza di Spagna/Belgravia/Times Square, praticano il rebirthing omeopatico carico di energie vibrazionali positive"; è una cosa che mi dà profondamente sui nervi per diversi motivi, primo fra tutti il fatto che io mi considero politicamente "a sinistra" senza rientrare assolutamente in quella descrizione (con la possibile eccezione dello Chablis), e non sono certo un caso unico; ma ancora di più perchè da qualche tempo alcune parti, per così dire, in vista della sinistra fanno il possibile per alimentare quella descrizione, dando spazio, credibilità e voce a quei pochi a cui effettivamente si adatta.

Per questo sono particolarmente contento quando il Guardian presenta, nella sua rubrica You ask, they answer, dei perfetti venditori di piscio di serpente come Neal's Yard, catena di negozi di prodotti omeopatici equi, solidali, sostenibili ed etici per la salute e la bellezza, e succede il casino.

You ask, they answer è una rubrica curata dal redattore responsabile per la fuffa il consumo etico e sostenibile; ogni settimana viene presentata una ditta o catena di negozi che produce qualcosa di relativamente inutile che però ci fa sentire tanto buoni e probabilmente fa sorridere i cuccioli di San Bernardo (con la possibile eccezione di Divine Chocolate, che è veramente buona ed è al 45% proprietà di una cooperativa di coltivatori africani, e infatti i farlocchi si scazzano perchè non costringe i contadini del Ghana ad adottare coltivazioni biologiche a basso rendimento): l'idea è che i lettori fanno domande nei commenti, e i responsabili della ditta rispondono. Ora, la vulgata corrente vuole che essendo lo zoccolo duro dei lettori del Guardian spostato decisamente a sinistra, fuffologi come Neal's Yard ricevano una calorosa accoglienza e la sessione di domande e risposte sia poco più che una masturbazione collettiva della durata di una settimana.

E qui casca l'asino. Perchè presentando un negozio che vende alternative omeopatiche ai pericolosissimi vaccini, libri sul riallineamento dei chakra, rimedi omeopatici alternativi alla profilassi antimalarica (questo, per fortuna, hanno dovuto ritirarlo dal mercato dopo che qualcuno ci ha quasi rimesso la pelle per non aver letto l'avvertimento in caratteri piccoli che diceva che è efficace se non ti fai pungere dalle zanzare), il Guardian si aspettava una specie di Woodstock telematica, e invece si sono ritrovati in mezzo a Desert Storm. Con Neal's Yard nella parte dell'esercito iracheno.

I commenti vanno dal velenoso all'esilarante, le domande, in buona parte retoriche, sono brucianti ("cos'è l'energia di guarigione? In che unità viene misurata?"), gli incaricati di Neal's Yard non hanno pubblicato neanche una risposta, e dopo due soli giorni la redazione ha chiuso i commenti.

Per chi parla inglese, vale veramente la pena di andare a dare una scorsa al thread dei commenti, ce n'è per tutti i gusti, da quello che chiede se sbriciolando una pillola di Extasy nella vasca da bagno può produrre Extasy omeopatica per tutto il vicinato, e se riuscirebbero tutti a sballarsi - o, se no, perchè - a quello che, considerando che il corpo umano è composto d'acqua per oltre il 60% ed è stato in contatto con un sacco di sostanze, chiede se lui stesso non sia diventato un medicinale omeopatico e se dovrebbe farsi pagare da chi magari accidentalmente lo tocca o dalle donne che lo baciano. Il mio preferito, comunque, è quello che fa sapere che la certificazione di omeopata professionale non ti viene consegnata come i normali diplomi: la seppelliscono sotto una montagna di carta da macero e ti chiedono di credere intensamente che sia lì; però anche quello che protesta perchè ha cercato di suicidarsi col paracetamolo omeopatico non è male.

Seriamente, due considerazioni. La prima è che bisogna chiedersi cosa gli sia preso, al redattore, per proporre una cosa del genere, soprattutto con una ditta come Neal's Yard che, insomma, ha anche avuto i suoi guai con la giustizia (il rimedio contro la malaria che dicevamo sopra). Possibile che ci sia gente che l'equazione di cui parlavo ad inizio di post non solo la considera vera, ma la prende come un complimento? Quanto bisogna essere staccati dalla realtà per credere che i lettori più affezionati del giornale per cui scrivono Ben Goldacre e Charlie Brooker si bevano questa fuffa senza protestare, e si limitino a chiedere se per la polmonite è più efficace un farmaco omeopatico o la cristalloterapia?

La seconda considerazione, comunque, è che la base sembra ancora messa bene: basta confrontare i commenti sul Guardian con i commenti agli articoli della Oriana Fallaci inglese, Melanie Phillips, che da qualche anno ha lanciato la sua personale crociata contro la laicità e la scienza, e in particolare contro le vaccinazioni e in favore dell'Intelligent Design. Da questa parte rimane abbastanza spirito critico da riconoscere la fuffa per quello che è, da quella si spellano le mani per applaudire una demente che col giornale per cui scrive è responsabile della prima epidemia di morbillo in vent'anni - col normale strascico di morti e danni cerebrali permanenti.

Al di là dei luoghi comuni, insomma, si direbbe che non siamo noi Guardianistas quelli con un rapporto difficile con la realtà, chiusi nella torre d'avorio delle nostre illusioni e via sbroccando...

27 febbraio 2007

A Douglas Adams moment


Venerdì scorso io e Mrs. Inminoranza siamo stati invitati da un amico in un locale gay dalle parti di King's Cross. Questo locale è un incrocio fra un club, un pub ed un cabaret, ed il mercoledì e il venerdì c'è una specie di serata del dilettante (anche se poi diversi dei "dilettanti" che ci si esibiscono regolarmente sono abbastanza bravi da avere degli spettacoli propri in piccoli teatri). Personalmente mi sono divertito un mondo, la gente era simpaticissima, e anche se era vagamente imbarazzante essere l'unica coppia etero, nessuno si è scandalizzato allo spettacolo di un uomo e una donna che si scambiavano occasionali effusioni.

Sul palcoscenico si sono avvicendati un cantante bravissimo, una poetessa d'avanguardia (no, non russavo, grazie per la fiducia, eh), Miss Lesbo World, o Miss World Lesbo[*], reduce da una manifestazione antifascista in Serbia in cui l'avevano scambiata per uno degli hooligan convocati per picchiare i manifestanti, Fabylicious Homosexualis, rockettaro gay (l'amico di Mrs. Inminoranza che ci aveva invitati, esilarante), un travestito australiano con problemi di sdoppiamento della personalità, nel senso che travestito da donna diventa una bacchettona che si scandalizza a vedere due uomini che si baciano, e un drag king.

Ho scoperto l'esistenza dei drag king, che poi, a pensarci un attimo erano anche una cosa naturale - l'equivalente femminile delle drag queen, donne che si vestono, si truccano ( o no, a seconda) e si trasformano per cercare di assomigliare il piu possibile a uomini. Il drag king in questione, Hilda, o Jack per gli amici, era secondo me l'artista migliore su quel palcoscenico. Ha dato un'interpretazione fantastica di quello che sentiva, provava, pensava e avrebbe voluto fare incontrando la sua ex in compagnia di un'altra, e giuro che per quanto fosse graziosa, avesse una vocina dolce, e le si vedessero ancora le tette sotto al panciotto, tutto quello che potevo pensare era "ca**o, ma è un uomo!"

Un consiglio per tutti e tre i miei lettori: se passate per Londra, il locale si chiama Central Station ed è in una delle traverse di York Road, a sinistra all'uscita di King's Cross. Vale la pena. E la birra costa poco o niente.

Se la cosa fosse finita qui, sarebbe stata semplicemente una serata spassosa e niente altro. Invece è da venerdì sera che ripenso alla conclusione della scena di Hilda, quando, non sono sicuro di come, è finita a parlare di politica, affari internazionali e telegiornali. È una conclusione forte, che riporto più o meno a memoria (e traduco):

"...e le notizie si susseguono BANG e il telegiornale va avanti BANG e io cerco di mangiare BANG e ogni pochi secondi BANG al mondo qualcuno BANG viene ucciso BANG nel Darfur BANG o in Iraq BANG o in Cecenia BANG da un'arma prodotta in America BANG o in questo Paese BANG e non ce la faccio più BANG spegnete il televisore BANG"

e lì fa il gesto di spegnere il televisore e la scena si conclude. È forte, ti prende allo stomaco, pensare che mentre tu stai lì a ridere e bere birra della gente viene uccisa, uno per ogni BANG gridato, da qualche parte in Africa o in Medio Oriente o...

Come hai detto, scusa?

Un'arma prodotta in questo Paese o in America? In Iraq? In Darfur?

C'è una linea sottile fra l'essere tignoso e l'essere ossessivo-compulsivo, e io credo di averla superata nel '97. È da venerdì che ci penso, la cosa mi ha causato quello che chiamo un Douglas Adams moment, da un episodio che racconta in The Salmon of Doubt, con cui giustifica il passaggio dalla satira anti-tecnologica della prima Guida Galattica alla tecnofilia abbastanza più spinta dei romanzi di Dirk Gently, dei saggi e degli articoli sulle riviste di informatica. Douglas Adams smette ad un certo punto di prendere in giro gli scienziati e la scienza, ma perchè?

C'è sempre un momento in cui l'amore finisce, che sia per una persona, per un'idea o per una causa, per quanto possa essere evidente solo quando ce lo si ri-racconta anni e e anni dopo l'evento: una piccola cosa, una parola sbagliata, una nota falsa, che ti dice che le cose non potranno mai più essere le stesse. Per me fu un comico di cabaret che fece quest'osservazione: "Questi scienziati, eh? Sono talmente stupidi! Sapete quelle scatole nere che mettono sugli aerei? Sapete che si suppone siano indistruttibili? Sono sempre l'unica cosa che non si fracassa? E allora perchè non fanno gli aerei dello stesso materiale?"
Il pubblico rise fragorosamente di quanto erano stupidi gli scienziati, sarebbero capaci di rimanere intrappolati in una busta di carta, ma io potei solo restar seduto e sentirmi a disagio. Ero io pedante a dirmi che la battuta non funzionava, che le scatole nere sono fatte di titanio e che se fai gli aerei in titanio invece che in alluminio, diventano tanto pesanti da non poter decollare? Cominciai a riesaminare la battuta da ogni punto di vista. [...Adams confessa di essere, pure lui, ossessivo-compulsivo...] Non c'era modo di analizzarla [...] che non facesse affidamento su una complicità fra comico e pubblico nel ridere assieme di qualcuno perchè ne sapeva più di loro. L'idea mi diede i brividi, e me ne dà ancora. [...] Cominciai a chiedermi quante delle battute che facevo io fossero ugualmente ignoranti
(traduzione mia, scadente come al solito, temo)

Ecco, venerdì sera ho avuto un'epifania simile. Stamattina, in un momento morto, sono andato a vedermi i dati del SIPRI, per essere sicuro di non essere io a basare le mie critiche sull'ignoranza, e quello che ho trovato, qui e qui (pdf), conferma quel che ho pensato pochi secondi dopo la fine della tirata. Fra il 1975 e il 2005, le armi giunte in Iraq venivano per il 54% da URSS/Russia, per il 13% dalla Francia, per il 12% dalla Cina, per il 6% dalla Cecoslovacchia, e scendendo abbastanza più giù nella tabella, per lo 0.59% dagli USA (e andando a vedere i dettagli, sono quasi solo aerei da trasporto) e per lo 0.18% dall'UK. Per il Sudan, il SIPRI riporta i dati dal 1995 al 2005, e USA e UK non compaiono affatto: le forniture arrivano da Russia, Cina, Polonia, Bielorussia, Ucraina e Kirgizistan. Dice, ma il SIPRI non riporta le armi leggere. OK. Andate in Sudan e trovatemi un solo M16 o L85. Ve li pago. Troverete solo Kalashnikov. Andate a cercare una M60, una M249 o una MAG, troverete PKM e RPK a strafottere.

Perchè era necessario chiudere un discorso interessante, anche intrigante (ed esilarante), con una bordata falsa e farcita di luoghi comuni? Perchè è necessario, per fare scandalo, che la colpa di un evento sia nostra? Perchè per accattivarsi la simpatia di un certo tipo di pubblico basta fare della propaganda, non importa se falsa, basta che sia antiamericana e antioccidentale? Perchè in un locale gay l'Impero del Male viene identificato con due Paesi che agli omosessuali riconoscono il diritto al matrimonio e, nel caso dell'UK, all'adozione, e l'unico accenno all'Iran, che gli omosessuali li impicca, è per augurarsi che resista all'assalto del suddetto Impero del Male?

Mi chiedo, c'erano cabarettisti ebrei a New York nel 1939 che si lamentavano del trattamento ricevuto in USA e imploravano Adolf Hitler di resistere all'imperialismo anglosassone?

Mi chiedo anche, come si curano i disturbi ossessivo-compulsivi?

[*]Non è una vera Miss Qualcosa Mondo. Quando siamo arrivati l'avevo scambiata per un travestito. Il che, a pensarci, è quasi appropriato.