Pull it
È un pezzo che ho smesso di preoccuparmi delle uscite dei cosiddetti complottisti. Ribattere a creazionisti, ufologi, complottisti, è non solo impossibile, ma inutile: giocano con un mazzo di carte truccato ad un gioco di cui non capiscono le regole, e la descrizione che più si addice loro è quella che Douglas Adams fa di Wonko il Sano di Mente, che sostiene che gli angeli vanno a trovarlo ogni giovedì, indossando sandali del Dr. Scholls, e a chi gli chiede le prove, mostra un paio di sandali del Dr. Scholls. Siete in grado di spiegare come sono arrivati qui? No? Dunque devono averceli portati gli angeli che hanno la concessione per il chiosco delle bevande vicino al Messaggio Finale di Dio alla Creazione.
Ogni tanto, però, mi imbatto in qualcosa che conferma che tutto sommato i miei complessi di superiorità sono più che giustificati, qualcosa di troppo stupido persino per l'opinione che ho del complottista medio.
Prendi la storia di pull it, per dire. Ora, capisco che se la bevano gli americani, che notoriamente non parlano inglese; ma che se la bevano degli italiani, sinceramente, mi fa specie: per l'esperienza che ho, gli italiani che parlano inglese (lo ammetto, non sono tantissimi) lo parlano anche decentemente, e una puttanata simile più che un'occasionale crisi di ilarità non dovrebbe causare.
Il fatto è che chi ha tirato fuori la bufala del pull it non conosce una struttura grammaticale che rende l'inglese una delle lingue più flessibili e interessanti del mondo, i phrasal verbs. I phrasal verbs sono forme verbali costituite da un verbo e da una preposizione; noi non abbiamo nulla di simile, e quindi ci riesce difficile, a volte, capire che per un anglofono turn, turn on e turn down sono a tutti gli effetti tre verbi completamente distinti, il primo dei quali significa girare, il secondo accendere e il terzo rifiutare. Semplicemente, un anglofono non dirà mai e poi mai turn per intendere turn off, perchè nella sua testa quella non è una preposizione ma parte integrante del verbo; esattamente come noi non ometteremmo l'ausiliare in certe forme verbali; non diremmo mai io ho o io fatto per intendere io ho fatto. Quindi il tizio del WTC7 non avrebbe mai detto pull it per intendere pull it down, demolitelo. Come noi sottintendiamo il soggetto, ma mai l'ausiliare, gli anglofoni in un phrasal verb possono sottintendere l'oggetto o sostituirlo con un pronome, ma mai la preposizione.
Dice, e allora cosa stavano tirando, al WTC7?
Potrei semplicemente rispondere che non lo so e non me ne può fregare di meno; potrei dire che il fatto che io non sappia nei dettagli quali siano i componenti dei satelliti di Giove non concede alcuna autorevolezza all'ipotesi che siano fatti di formaggio; una volta dimostrato che pull it non significa pull it down, che è un verbo completamente diverso nella testa di un anglofono, come io ho è un verbo completamente diverso da io ho mangiato nella testa di un italiano, potrei lasciare tranquillamente il complottista ad arrotolarsi su se stesso ad libitum.
Il fatto è che la spiegazione è così banale, in quel contesto, che sono esterrefatto, davvero, che qualcuno ancora si beva 'sta bufala. To pull è un verbo flessibile, e mica poco: pull down significa tirar giù, o demolire; pull up significa richiamare, nel senso di un aereo in picchiata (ma guarda, aerei: deve trattarsi per forza di un complotto!); pull apart significa separare, dividere; e to pull, senza preposizioni, ha un significato che dipende molto dal contesto. Può significare semplicemente tirare, ma riferito ad una donna o ad un uomo si traduce come rimorchiare. E, per finire facendo riferimento ad un meeting di ieri pomeriggio, si può anche tirare lo sforzo, pull the effort, che non c'entra niente con Spaceballs: significa, semplicemente, smettere di sforzarsi di salvare qualcosa o qualcuno che non può essere salvato. La situazione è così disperata che si è deciso di pull the effort, di interrompere gli sforzi - ed è un termine che purtroppo si sente fin troppo spesso in TV e alla radio, ogni volta che capita qualche tipo di disatsro, ogni volta che qualcuno si perde in mare, ogni volta che c'è un crollo in una miniera. Prima o poi, they pull it. Di nuovo, capisco gli americani, che si sa, hanno in media un vocabolario di 300 parole, capisco Blondet e Mazzucco, che devono mettere il pane in tavola ogni giorno, ma gli altri, che scusa hanno?
(con ringraziamenti a mia cognata, la sorella di Mrs. Inminoranza, feticista dei phrasal verbs)