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31 luglio 2007

Gatti e squali


Ho sempre pensato che un blog salta lo squalo quando comincia a parlare di gatti. Ciononostante, vorrei dedicare due parole a Long John Silver:




Long John Silver é arrivato nella mia vita quasi esattamente dieci anni fa, quando all'uscita dal campus dell'università di Bari mi sono trovato davanti un gattino di circa tre mesi che era stato picchiato tanto selvaggiamente da farmi dubitare che sarebbe sopravvissuto. E' uscito da quell'esperienza perdendo una zampa ed un occhio, e con traumi che gli durano ancora - mentre quando é su una poltrona o su un letto é il gatto più dolce del mondo, quando é a terra nessuno gli si può avvicinare senza causargli una crisi di panico.

Adesso é un delinquente che gira per giardini aggredendo e picchiando, nonostante la tarda età e le tre zampe, i gatti inglesi colpevoli di insidiare la micia di casa, e cercando di violentare qualunque forma di vita di sesso potenzialmente femminile passi per il nostro giardino, inclusi una volpe e, si sospetta, dei ricci. Alcune sue, um, particolarità anatomiche ci hanno indotto a sospettare che avremmo dovuto in realtà chiamarlo Long John Holmes.

Un paio di mesi fa abbiamo scoperto che anche Long John Silver, suo e nostro malgrado, é entrato a far parte del club. Per i gatti non esiste la farmacopea a disposizione degli esseri umani, il meglio che si può fare é una terapia sintomatica a base di corticosteroidi. La duplice fortuna é che Silver, come lo chiamiamo in casa, é relativamente avanti con gli anni, cosa che rallenta il tasso di propagazione della malattia, e che i gatti sono, a parità di tutto il resto, abbastanza più tosti degli esseri umani.

Non sono sicuro del motivo per cui ho deciso di assillare i tre lettori di questo blog con una questione eminentemente personale, se non per fare mio il consiglio che Scott Adams dà ai suoi lettori alla fine di uno dei suoi libri su Dilbert: se avete un gatto, un cane, un insetto stecco, smettete di leggere adesso e andate ad abbracciarlo. Se non ne avete uno, non posso che compatirvi.