11 ottobre 2008
14 marzo 2008
Sieg heil a tutti
Giuro che non era intenzionale, anche perchè è storia tutto sommato vecchia e se avessi voluto essere tignoso sarei andato a sfrugugliare tre mesi fa, non adesso; però non ho potuto impedire che questo post mi tornasse in mente quando, più o meno per caso, sono arrivato a questo thread su Politicaonline.
Non ho dubbi, per carità, che la signora Cloroalclero consideri suo "compagno" chiunque saluti con un bel Sieg Heil o rivenda libercoli di propaganda antisemita su forum della "destra radicale"; ma pecca sicuramente di ingenuità (sì, sono un inguaribile ottimista) quando sostiene che il buon Outis avrebbe dimostrato di moderare un forum di sinistra - rinominare un forum da "comunitarismo" a "comunismo delle comunità" non lo rende di sinistra più di quanto un'etichetta Nutella dia un retrogusto di nocciole gianduja alla merda.
Oh, fra l'altro, certo, lo so, i comunitaristi/comunisti delle comunità di oggigiorno non c'entrano niente con quelli degli anni '70, appartengono ad un'esperienza politica completamente diversa. E si salutano con Sieg Heil solo perchè fa figo e gli piace come suona.
Buon Wochenende e sieg heil a tutti, compagni. Kamaraden. Insomma, voi.
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Eugenio Mastroviti
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Tags: antimperialisti dei miei corbelli, antisemitismo, nazimaoisti, nazisti
29 maggio 2007
Elicare mushky forsicalmente
Certe volte ho l'impressione che, come in quella storia di Robert Sheckley, la gente intorno a me parli una lingua un po' troppo fluida e cangiante e che proprio non ci si capisca, che io chieda che ora è e mi venga risposto "pizza margherita", che le cose che dico, e che mi dicono, smettano dopo un po' di avere senso. Ho l'impressione, insomma, di elicare mushky forsicalmente (q.v.).
Mi dà anche un certo fastidio tornare su una storia che era in origine semplice e lineare ed è diventata intricata, sporca e brutta - la storia della mia mail a Kilombo, della censura a Dacia Valent e degli scazzi interni alla redazione.
Primo inciso: una persona di cui ho scarsa stima, ma che è comunque una delle figure storiche di Kilombo, accusa il "vigliacco anonimo" autore dell'email di avere una vendetta personale in corso contro Dacia e di non avere intenzione di smettere finchè non sarà stata espulsa da Kilombo. Non posso che farle presente che lei non è il centro nè il termine di paragone dell'universo, ed esiste una differenza precisa fra le cose che lei non sa e le cose che non sono; ed uno non è anonimo se Tisbe non sa come si chiama. Tisbe, smettila di guardare la pubblicità della Vodafone: "ciuccio inciorno a ce" è una metafora, e le metafore fanno male alle menti deboli.
Chiusa la parentesi personale: non c'è che la mia parola su questo, ovviamente, ma non ho mai avuto la minima intenzione di far allontanare Dacia Valent da Kilombo. Dacia è una di quelle persone che stimo moltissimo pur non essendo quasi mai d'accordo con lei, e il mio problema non era certo con la sua partecipazione a Kilombo - se dovessi aver problemi, sarebbe con cattolici omofobi (i commenti sono la parte peggiore) che veramente non ho capito cosa ci stiano a fare (ma chi ha deciso che la Margherita era di centrosinistra? Ma si scrive centrosinistra, o CENTROsinistra?).
Il mio problema era estremamente puntuale, riferito ad un solo post: quello in cui Dacia esprimeva tutta la sua solidarietà ad un vecchio rottame nazista che s'era preso, o forse no, un paio di schiaffi, e col "professore" che l'aveva invitato, africanista di pregio, pare, col vezzo dell'antisemitismo virulento (non dovete credere a me: chiedete a Rossana Rossanda, che non mi sembra la persona più filoisraeliana del mondo ed è probabilmente in grado di distinguere fra antisemitismo e antisionismo).
Il post era stato pubblicato su Kilombo - un post di solidarietà ad un nazista - e nessuno aveva detto una parola: adesso mi dicono che in redazione si discuteva - di un post di solidarietà ad un nazista - ma sottovoce, perchè i panni sporchi si lavano in famiglia, anche quando i panni sporchi sono un post di solidarietà ad un nazista.
Ho mandato una mail a Kilombo non per chiedere la censura di quel post; non per sottoporre un ultimatum; non per ricattare o condizionare il comportamento di chiunque. Ho mandato una mail alla redazione semplicemente per dire che se su un aggregatore compare un post di solidarietà ad un nazista, io me ne vado. Me ne sarei andato identicamente se fosse comparso un post che chiedeva solidarietà con quel povero vecchio di Priebke, o comprensione per il dolore di Pinochet alla fine della sua vita, o la fine della persecuzione giudiziaria contro Eugene Terreblanche, e nessuno avesse detto niente.
Se devo riconoscere un errore, è stato quello di non andarmente una volta ricevuta la mail di risposta di Costa. Avrei dovuto dire subito che la questione non era certo quella di una discussione in redazione: il problema era che passa un post di solidarietà ad un nazista e nessuno dice niente.
La ciliegina sulla torta, poi, che ha finito di intorbidare le acque, è che, nella più pura linea marxiana (Groucho, ovviamente) viene rimosso un altro post, per una presunta apologia di reato. Stavamo elicando mushky forsicalmente, la solidarietà ad un nazista rimane lì, intatta, e non se ne discute più, e invece viene censurato un post forte come è lo stile di Dacia, ma che tutto sommato non dice nulla di più di quel che si può leggere anche altrove - il commento migliore lo ha fatto Martinez a suo tempo (un pre-commento?) in uno dei pochi post che condivido in pieno.
Secondo inciso - condivido la frase di Dacia? No, per un milione di motivi, non ultimo il fatto che il rispetto per chi fa quelle scelte, in molti (magari non in Dacia) fa presto ad evaporare quando la loro opera si rivela, com'era facile prevedere, controproducente, e da compagni coraggiosi e degni di rispetto vengono declassati a sedicenti Brigate Rosse e infine direttamente a infiltrati dei servizi segreti, agenti della CIA e provocatori di Gladio. Ciò non toglie che quel post avesse, a mio modestissimo parere, pieno diritto di cittadinanza su Kilombo.
In fin della fiera: su Kilombo rimane un post di solidarietà ad un nazista, e nel più puro stile italiano, la questione finisce in caciara.
P.S. Rosa ne parla. Mi critica perchè sembra dal mio precedente post sull'argomento che io bolli il negazionismo solo come fuffa e ciarlataneria; non è così - il problema è che molti di coloro che vorrebbero sdoganare il negazionismo/revisionismo per fini politici si riempiono la bocca della sua pretesa scientificità, e quindi è il caso di ribadire che oltre al resto, è anche un cumulo di merda dal punto di vista accademico - esattamente come è il caso di ribadire ogni tanto che il creazionismo scientifico e il disegno intelligente, oltre ad essere un grimaldello dei fondamentalisti religiosi, dal punto di vista scientifico è un maleodorante cumulo di letame.
P.P.S. Sono l'unico a ricordare che qualche anno fa (probabilmente 10-15), il buon Ratzinger ebbe a commentare che "macchè 6 milioni, gli ebrei sterminati saranno stati al massimo 2 milioni"? Io lo ricordo abbastanza chiaramente, ma non sono riuscito a trovare riferimenti. Confido nella buona memoria dei miei 3 lettori - e hai visto mai che riusciamo a far dire Dacia e Cloro d'accordo con Nazinger?
P.P.P.S. La presente vale come dimissione da Kilombo. Le mie scuse più sincere per aver contribuito a questo casino, good night, and good luck.
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Eugenio Mastroviti
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Tags: Dacia Valent, Kilombo, nazisti, negazionisti
27 maggio 2007
Ho fatto un casino?
(e fosse la prima volta)
Dacia mi chiama in causa, anche con ragione, a proposito del piccolo casino scoppiato su Kilombo. Per la precisione mi ci chiama con queste parole:
Un lavoro che suppongo facciano in base anche alle segnalazioni di augusti membri della nostra terremotata gauche sardine, esperti in diritti differenziati a secondo delle idee politiche e/o religiose delle persone. Spero che un giorno l'Eugenio me la spiegherà la diferenza tra la sua visione del godimento dei diritti inalienabili garantito ai pochi e quella di un altrettanto augusto membro del KKK, che sostiene esattamente la stessa cosa per motivi razziali, religiosi o di orientamento sessuale.
Il diritto alla libertà di espressione, per me, è inalienabile, mentre per Dacia, mi par di ricordare, non lo è (lo scandalo per due schiaffi ad un nazista fa un po' a pugni con il giubilo, per esempio, per l'assassinio di uno stronzo che purtroppo per lui non era abbastanza antisemita, o per il rogo delle ambasciate danesi in risposta a un paio di vignette). Quello che Dacia sembra fingere di non capire è che l'inalienabilità del diritto alla libertà di espressione non comporta il diritto ad esercitare questa libertà in ogni contesto (il classico gridare "al fuoco" in un teatro affollato). Faurisson ha il diritto a dire il cazzo che gli pare; come ho detto, non voglio impedirgli di parlare nel teatro più grosso che riesce a riempire, in piazza, dove vuole. Un ciarlatano (dimostrato tale, ricordiamolo, dai suoi pari come da un tribunale a cui si era rivolto) NON ha però il diritto a far lezione ex-cathedra. In alternativa, mi aspetto che Dacia difenda il diritto di qualche professore - probabilmente vicino alle posizioni del suo caro Faurisson - ad adottare The Bell Curve come testo a Sociologia o Biologia, ed a fare lezioni, con tutta l'autorità che questo comporta, sulla predisposizione genetica dei neri ad essere meno intelligenti dei bianchi.
Identicamente, Dacia può solidarizzare, per quel che mi riguarda, con tutti i nazisti di questo mondo, così come Cloro può propagandare finchè vuole i Protocolli dei Savi di Sion. Non credo, in tutta onestà, che post del genere siano però pubblicabili su Kilombo; così come quand'ero in Italia avrei smesso di comprare il manifesto se ci avessi mai trovato su un articolo in difesa dell'apartheid. Non che qualsiasi stronzo di questo mondo non abbia il diritto di difendere l'apartheid; ma se il manifesto avesse mai approvato un articolo simile, si sarebbe allontanato irreparabilmente dalla mia personale opinione di cosa sia un giornale di sinistra, e quindi in coscienza non me la sarei più sentita di supportarlo. Per quello che mi riguarda, un aggregatore O è di sinistra O pubblica post di solidarietà con dei nazisti. Credo che Dacia sia troppo intelligente per non rendersi conto che fra il dire questo e il voler negare diritti alla maniera del KKK ce ne corre; suppongo che fosse semplicemente troppo incazzata per non abbandonarsi a iperboli.
E a proposito di iperboli: non piace neanche a me l'idea di votare per una donna in quanto donna, e credo anch'io che essere donna non sia la stessa cosa che occuparsi di politica della differenza; chi scrive "ma c'erano donne nel consiglio che decise l'occupazione del palazzo d'inverno? C'erano donne tra i dodici apostoli, o tra i grandi maestri yoga, o tra i grandi riformatori religiosi, o tra qualsiasi cazzo di cosa grande che abbia una qualche attinenza con la politica? Ci sono donne tra i filosofi? Lo Yin, l'energia grezza allo stato brado, non è forse riferita al femminile? E prendiamone atto, per dinci" è un cretino che non sta parlando di politiche della differenza, ma sta cercando un modo becero per offendere due persone colpevoli a) di non riconoscere la sua assoluta superiorità intellettuale e morale e b) di non possedere il cazzo. Roba al livello di un Calderoli, altro che "karletto".
A seguire, salta fuori, spero per un errore di battitura in uno dei commenti al blog di Dacia, che la mia è stata l'unica mail di protesta giunta alla redazione di Kilombo (come ha saputo che era mia? Semplice, l'ho scritto qui). Non so esattamente come prendere questa cosa, se pure è vera. Da un lato è impossibile non sentirsi come quel personaggio di Terry Pratchett che si para davanti al drago urlando "El pueblo unido, jamas serà vencido!" e guardando indietro scopre che tutti gli altri hanno fatto tre passi indietro e fanno finta di niente; dall'altra sono genuinamente sorpreso, perchè mi aspettavo che, ripeto, la solidarietà ad un nazista avrebbe incontrato un po' più di opposizione. Ma probabilmente è che, come ho detto in passato, io sono tutto sommato un vecchiosauro, rimasto a quando la discriminante per dirsi di sinistra era l'antifascismo, e non mi adatto alla sua sostituzione con l'antisemitismo. Così come una volta, "piombo al fascio" era uno slogan con cui non si osava discutere, neanche chi magari non credeva che la via alla democrazia passasse per la P38, oggi i discorsi antisemiti vanno accettati, pena l'essere bollati come filosionisti - e non lo dico necessariamente come critica: io, nella prima di queste due posizioni, almeno un po' mi ci riconosco, e quindi non sono del tutto sicuro di poter giudicare la seconda.
E comunque diciamolo, che questo tanto vituperato A. Hitler era un acquarellista di pregio, e si è sempre coerentemente opposto all'imperialismo angloamericano.
P.S. A quanto pare, poi, la censura che sta suscitando tante polemiche non è neanche al post contro cui ho protestato io: la solidarietà ai nazisti, a sinistra, a quanto pare non si mette manco in discussione. Ad essere censurato, e strenuamente difeso da una buona fetta di kilombisti storici, è un altro post in cui Dacia scrive
Così come ritengo sacrosanto sparare alle gambe di un qualsiasi boiardo di stato che sostenesse che la nostra classe lavoratrice può sopportare altre umiliazioni e spoliazioni di diritti
tanto per chiarire che ammazzare un esponente socialdemocratico del sindacato è più che lecito, mica come tirare due schiaffi ad un vecchio maiale nazista.
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Eugenio Mastroviti
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Tags: antisemitismo, Dacia Valent, diritti, Kilombo, nazisti
25 maggio 2007
Vittime
Un'altra vittima del grottesco assalto alla libertà di espressione condotto da sionisti e membri della pseudosinistra filoisraeliana. Si potrebbe proporre a Claudio Moffa di invitarlo a tenere un corso seminariale per il Master Mattei, o magari ospitarlo sul blog di Cloroalclero.
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Eugenio Mastroviti
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23 maggio 2007
Master in ciarlataneria
Visto che della faccenda di Teramo ne parlano tutti, e che sul carrozzone c'è ancora un pochino di spazio, ci salto su pure io.
Intanto, per dire che sebbene non condivida del tutto i metodi, mi spiace, ma io due schiaffi ad un nazista non me la sento di condannarli o deplorarli in alcun modo. Personalmente non gli avrei menato, ma a chi piazza due ceffoni in faccia ad un nazi al massimo si possono fare i complimenti. Se poi è un nazista di quelli codardi, di quelli che dicono e non dicono, che si nascondono dietro a giri di parole, che vorrebbero solo "riesaminare alcuni aspetti" - tranne poi lasciarsi andare ad affermazioni come "Le pretese camere a gas di Hitler e il preteso genocidio degli ebrei formano una sola ed unica menzogna storica che ha permesso una gigantesca truffa politica e finanziaria" - allora due schiaffoni ogni tanto sono pure meritati. Ne sono convintissimo, a tal punto da aver mandato a Kilombo una lettera di dimissioni perchè secondo me, quali che siano i fatti, su un aggregatore di blog "della sinistra" i post di solidarietà ai nazisti non ci dovrebbero stare, punto (lettera che ho ritirato quando Francesco Costa, civile e cortese come sempre, mi ha risposto che la questione era in discussione in redazione e ha chiesto di rimandare ogni mia decisione a dopo la loro).
In secondo luogo, mi azzardo a suggerire una linea d'azione per il futuro. Invece di tirare schiaffi e lasciarsi andare alla penosa polemica di "fatto bene", "no, fatto male", bisognerebbe semplicemente iniziare una campagna che spieghi, esattamente, chi è Faurisson, chi sono i negazionisti, che razza di ciarlatani siano (prove alla mano: che Irving, quell'altro paladino della libertà di espressione, s'è fatto molto male per aver querelato chi lo contraddiceva), e soprattutto che paladino di ciarlatani sia il "professor" Moffa; che spieghi che frequentando il "Master Mattei" si va a sentir lezioni di ciarlatani, e si consegue alla fine un titolo di carta straccia. Che il "professor" Moffa inviti chi vuole al suo "Master": Faurisson, il mago Otelma, Deepak Chopra, Platinette. Che si sappia, però, che chi esce da quel Master avrà per il resto della sua vita il marchio di ciarlatano stampato in fronte. Vediamo per quanto tempo l'università di Teramo riesce a sopravvivere a questa forma di pubblicità.
Per finire, vorrei dire una cosa a chi si fa improvvisamente paladino della libertà di espressione (e applaudiva il rogo delle ambasciate danesi e svedesi solo qualche mese fa). A me sta benissimo che Faurisson parli in piazza, al bar dello sport, persino nel più grande centro congressi d'Europa, se trova abbastanza fessi che lo stanno a sentire. Mi sta bene che scriva libri, se trova imbecilli che se li comprano. Mi oppongo, per capirci, alle leggi che mettono fuorilegge il negazionismo - è una cosa che ho scritto nel primissimo post su questo blog, le leggi contro la fuffa costituiscono un pericolosissimo precedente, perchè non sai mai cosa finisce per essere classificato come fuffa, fra 10 anni: i sindacati, i matrimoni misti, i partiti d'opposizione. Non voglio queste leggi anche perché penso che quando si deve vietare per legge, per dire, di votare per un nano pelato colluso con la mafia, vuol dire che il Paese è già bello che fottuto. Ciò premesso, le università sono un caso diverso, ed un ciarlatano all'università non ci dovrebbe parlare, e non c'è niente da dire. A chi condanna la pretesa di "purezza accademica", come ho visto fare su altri blog, a chi difende il diritto di un contaballe di far lezione ex cathedra, dico solo questo: se volete avere un minimo di credibilità, la prossima polmonite o altra malattia seria ve la fate curare da un riflessologo diplomato o da un riallineatore di chakra, la casa ve la fate progettare e costruire da un esperto di feng-shui (inclusi i calcoli sul cemento armato) e il fondo pensione lo investite su consiglio di un allievo dell'ormai famoso GMER, che fa il tema astrale ai titoli di borsa. O non mi vorrete mica dire che la ciarlataneria non ha diritto di cittadinanza solo a medicina, economia o ingegneria, vero?
Put your money where your mouth is, come si dice qui, e ne riparliamo.
Pubblicato da
Eugenio Mastroviti
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