Le ironie si sprecano
Sono sempre stato un cinico bastardo: come ho detto in passato, il mio role model è Louis Renault di Casablanca, il poliziotto francese corrotto e sciupafemmine. Per questo motivo, anche assistendo a quella che è incontestabilmente una tragedia, non riesco a non trovare esilaranti certe notizie.
Omar Bakri Muhammad, siriano, a lungo rifugiato politico a Londra e mantenuto a spese dello Stato, è il fondatore del gruppo al-Muhajiroun, (rinominato al-Ghurabaa dopo un finto scioglimento susseguente ad accuse di contatti con Al-Qaeda) che fra le altre attività organizza incontri e manifestazioni per commemorare e festeggiare episodi come l'11 Settembre o gli attentati di Madrid, Londra e Bali, e occasionalmente organizza anche manifestazioni come questa (video).
Un annetto fa il governo inglese ha promulgato delle nuove leggi su quella che in Italia chiameremmo apologia di reato - e Omar Bakri ha preferito lasciare il Paese. Ma non per timore di essere arrestato, no: andava a trovare la mamma molto malata in Libano, e una volta arrivato lì ha deciso che non sarebbe mai tornato in UK finchè i suoi seguaci non avessero "fatto sventolare la bandiera verde del Califfato su Downing Street", invitandoli a trasformare la Gran Bretagna in Dar ul Harb (la terra in guerra, il Paese devastato dalla guerra): nel frattempo sarebbe rimasto in Libano ed avrebbe punito gli infedeli inglesi privandoli della sua salvifica presenza.
Qualche giorno fa, però, i Royal Marines su una nave da guerra inglese inviata ad evacuare i cittadini inglesi in Libano hanno visto arrivare sulla passerella un ciccione barbuto che probabilmente ricordavano bene - se non altro per averlo visto innumerevoli volte sulle prime pagine dei tabloid. Eh sì, il buon Omar Bakri Mohammed aveva deciso di perdonare alla Gran Bretagna i suoi innumerevoli peccati, la sua lontananza da Allah, l'esiguità del suo assegno mensile, la sfrontatezza delle sue donne, le sue leggi repressive che non permettono ad un uomo neanche di punire la moglie se va a dormire prima di lui: scordiamoci il passato, ha detto Omar, scambiamoci un abbraccio e datemi un passaggio su questo magnifico cacciatorpediniere con aria condizionata, tre pasti al giorno (halal) e soprattutto senza fastidiose bombe israeliane e senza giovinastri libanesi che mi guardano con aria severa e mi chiedono come mai, dopo dieci anni passati a glorificare il martirio in battaglia, me ne stavo a Beirut invece di andare a farmi esplodere davanti ad un carro armato israeliano.
E quei cattivacci dei Royal Marines l'hanno mandato indietro solo perchè non aveva un passaporto britannico, ma guarda tu che gente, a lui che lo faceva solo per il bene dei suoi figli - i bimbi vogliono vederlo, e il governo inglese non sarà mica così snaturato da costringere i piccini ad andare in Libano per vedere il loro papà, vero?
Ah, l'ironia, questa malattia sconosciuta ai fondamentalisti religiosi.
E sempre in tema di ironie, il Libano sembra esserne una fonte inesauribile. Ricordate la Danimarca? Nazione piccina, su a nord, bellissime ragazze bionde, vichinghi, pasticcerie, ottimo burro, fumetti blasfemi? Sì, proprio quella.
La Danimarca e la Svezia, Paesi notoriamente islamofobi, hanno passato i loro bravi guai per la faccenda delle vignette di Maometto, e per esempio l'ambasciata danese a Beirut è stata a suo tempo data alle fiamme fra il giubilo e il tripudio, o almeno i mormorii di comprensione e qualche "se la sono cercata" sottovoce, di tutti i veri pacifisti europei - e all'epoca già si è avuto qualche episodio che aveva dell'esilarante, come ad esempio una folla palestinese, a Gaza, che cercò di linciare un paio di pacifisti danesi che fino al giorno prima erano stati lì a fare da scudo, anche rischiando la pelle, contro i bulldozer dell'esercito israeliano - esercito immediatamente intervenuto per portarli in salvo.
Adesso scopriamo che la Danimarca e la Svezia sono i due Paesi che hanno soccorso e portato in salvo più gente in Libano - cittadini danesi e svedesi, sicuro, ma con qualche risultato particolarmente curioso: perchè uno dei cittadini "danesi" portati in salvo è Ahmad Akkari, uno dei due imam (originariamente rifugiato politico in Danimarca, poi naturalizzato) che hanno realizzato il famigerato dossier sulle vignette di Maometto, vi hanno incluso immagini che non c'entravano come quella del tipo travestito da maiale, e sono andati in giro per il Medio Oriente ad aizzare le folle. Mr. Akkari, ci informa la CNN, non ha lamentele da fare sulla qualità del servizio offerto dai cani infedeli.
Che si può fare se non ridere?
Hat tip: Hak Mao