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domenica 24 gennaio 2010

Cassandra...


Sin da molto piccola mi capita di immaginare cosa possa accadere in una situazione prima di quanto facciano gli altri coinvolti. Non è un fatto legato alla stregoneria o a doti sovranaturali, è solo un fatto legato a una delle mie poche qualità: l'intelligenza analitica. Il mio cervello, senza che io gli dica nulla, elabora dati in modo continuativo, accumula informazioni, le immagazzina e sa sempre dove le ha messe. Certo ha una tabella dei nomi, sopratutto se di persone, pessima, ma non scorda mai un'immagine. Quindi se devo tirar fuori una bella citazione dotta faccio schifo, ma se devo connettere informazioni rapidamente effettivamente me la cavo alla grande. Tutto questo non è un vantaggio. Potete fidarvi, magari fai bella figura a lezione di matematica o finisci il compito di greco per prima, ma nella vita è una fregatura apocalittica. E già perchè passi un bel po' di tempo a dire "ma scusa te lo avevo detto" e di conseguenza a prendere sberle finché non impari a star zitta. Quando hai imparato a tacere stai male mentre vedi navi che affondano, gente che si impicca con le proprie mani e te, che gli vuoi bene, non puoi far nulla, al massimo puoi preparare il kit di pronto soccorso. Certo un qualche aiuto te lo da quel database eccellente che hai tra le orecchie, un po' aiuta a scansare calci, sberle e quant'altro. Sarebbe strumento potentissimo se associato ad un'intelligenza emotiva altrettanto sviluppata. Ma non è questo il caso, non dimentichiamo che chi parla, a ragion veduta, si chiama Farlocca Farlocchissima e non aggiungo altro.
Insomma quel che accade è che passo spesso per la Cassandra di turno. E pensare che a me quella povera principessa sfigata mi ha sempre fatto pena, me la immagino lì con questa diarrea verbale incontrollabile nella quale produce profezie terribili, con tutti che la guardano male e si grattano nei luoghi opportuni ogni volta che apre bocca. Mi immagino gli adolescenti troiani che al suo passaggio si spintonavano dicendo "tua cassandra!" come si faceva noi da adolescenti scemi al passare di menagrami, suore e preti. Ho passato diverso tempo a guardarmi alle spalle per controllare se qualcuno lo faceva con me, per fortuna pare nessuno lo abbia mai fatto. In effetti ho imparato a star zitta abbastanza presto. In ambito lavorativo, se proprio proprio le mura scricchiolano e gli altri sono sordi, faccio notare le crepe e qualche volta mi esce la previsione. Allora mi guardano tutti male e lo so che si grattano nei luoghi opportuni. Si capisce dal leggero movimento sotto il tavolo durante le riunioni. Quando poi la catastrofe si verifica, decidono che io devo avere entrature che loro non hanno e quindi passo per persona-con-importanti-connessioni. Cosa falsissima, lo giuro. Farlocca Farlocchissima non conosce nessun grande nome e non ha entrature particolare, però ascolta.
Tornando al mito e alla povera Cassandra mi sono chiesta spesso se davvero avessi qualcosa in comune con lei. Ho ripensato più volte alla sua storia. In effetti anche io vengo da una buona famiglia, certo non principesca ma sull'aristocratico sì. Ho studiato come le principesse troiane sicuramente facevano, la mia famiglia era abbastanza malata come la sua... Lei questa brutta fregatura della predizione inascoltata, si dice l'abbia presa per aver respinto Apollo. A me questo passaggio è sfuggito. Quando è che io avrei respinto Apollo? Parola mia, io uno bello così , se c'avesse provato con me, non lo avrei mai, ma dico mai respinto.