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martedì 29 ottobre 2013

Da Lata - Fabiola

Il tempo per scrivere è ancora troppo poco, ma quello per ascoltare cerco sempre di trovarlo.
Da Londra De Lata: un grande ritorno dopo dieci anni di pausa. World etno-fusion ai massimi livelli. Ascoltate questa bomba live: un'onda travolgente di energia.



Ritornano dopo dieci anni i Da Lata, fieri alfieri di un incrocio tra tropicalismo e africanismo, con tinte prese da ovunque.
Il disco comincia a prendere forma nel 2010 quando si ritrovano Chris Franck e Patrick Forge, e riparte la magia. Forti di una grande stima fra i musicisti, Fabiola nasce dalla fusione di suoni simili e meno simili. Di base c'è un grande amore per il Brasile e la sua musica, sia nei mezzi che nella sostanza, ovvero quel modo di suonare e di comporre che non ha eguali. La sorella maggiore del Brasile, l'Africa, compare sempre nelle composizioni dei Da Lata, ma le contaminazioni arrivano da ogni parte, dal folk europeo, come dalla psichedelia o dall'elettronica. Fabiola è una delizia per le orecchie, ci sono mille sorprese e milioni di dolcezze e morbide curve. Dentro questo disco c'è molta Londra, e la sua continua fusione, quell'aggiungere per crescere. Non stupisce che i Da Lata abbiano suonato per musicisti come Femi Kuti, Sly And Robbie, Bebel Gilberto e tanti altri, e che siano stati davanti alle platee di Coachella, Roskilde, Glastonbury etc.
Gli ospiti sono tanti e tutti portano ulteriore stile ad un affresco già magnifico. Un disco che fa viaggiare e fa godere, cullando i nostri nervi esasperati da questo vivere moderno.Un grandissimo ritorno, con onde dolci e un brezza piacevole. 
Recensione su iyezine.com

sabato 12 ottobre 2013

Tamikrest: ricordi di viaggio e di musica

L'autunno, oltre la nebbia e le piogge, porta sempre buoni frutti. E questo nuovo disco in particolare, intitolato Chatma, ha destato dolci ricordi legati al concerto di Faenza, una sera d'estate di un paio di anni fa. Struggente, invece, rivedere le foto di viaggio nel deserto, quando ho avuto la possibilità di conoscere questa gente, parlare e suonare con loro davanti al fuoco.




















Chatma significa sorelle ed è dedicato alle donne tuareg: «sono il simbolo della libertà e della speranza, la base di un cambiamento verso un mondo migliore. Spesso stanno nell’oblio, all’ombra di conflitti, questo album rende loro onore»
... di fronte a tanta psichedelia di bassa qualità, Chatma è un piacevole soffio caldo che vorremmo ascoltare più spesso. Outsidermusica.
La recensione del Killer

mercoledì 11 settembre 2013

Arcade Fire - Reflektor

Arcade Fire con la collaborazione vocale di David Bowie, più Anton Corbijn alla regia per uno due video (strepitosi) di cui il secondo sotto interattivo con una pagina web appositamente dedicata. Il tutto per il nuovo singolo della band canadese uscito ufficialmente stasera. A questo punto sono più che curioso in vista dell'uscita dell'album, prevista per il 29 ottobre.
«We fell in love when I was nineteen, and now we're staring at a screen»  Reflektor




CLIC

martedì 18 giugno 2013

L'aria buona del Canada: Grøenland - The Chase

Una ventata di freschezza dal Canada in questi primi giorni di calore estivo. Un altro dei tanti gruppi da Montreal e dintorni. Si vede che da quelle parti la musica a scuola la insegnano bene; non saranno solo i boschi e l'aria buona a sfornare così tanti gruppi! In questo caso la formazione è composta da tre donne e tre uomini che suonano un folk-pop orchestrale: lo so, è roba molto di tendenza in questi ultimi tempi ed è diventata una moda indie, però ci sono gruppi e gruppi e devo confessare che parecchi mi stancano prima di arrivare ad ascoltare la metà delle canzoni. Non è il loro caso con questo bel disco d'esordio. Sempre mirabile ed instancabile il lavoro di impactus, fonte di conoscenza di nuove realtà musicali da tutto il mondo.
  • Sabrina Halde (gran voce): Vocals, ukelele, keyboard, percussions
  • Jean-Vivier Lévesque: keyboard, electros, percussions
  • Jonathan Charette: Drum
  • Simon Gosselin: Bass
  • Gabrielle Girard-Charest: Cello
  • Fanny C. Laurin: Violin

martedì 4 giugno 2013

Portoghesi venuti dall'Alaska

Portugal. The Man. Nonostante il nome assurdo (qualcuno sa il perché di quel punto?) sono originari dell'Alaska, vivono a Portland e sono prodotti da Danger Mouse. E' uscito oggi Evil Friends, il loro settimo album in soli nove anni. Non conosco i lavori precedenti; da quello che ho letto, hanno cambiato rotta più volte, ma questo disco mi ha colpito positivamente. Difficile definire la loro musica: si potrebbe tentare con pop psichedelico e una conferma la si può avere da Purple Yellow Red and Blue: ritmo coinvolgente con un video parecchio allucinato. 

venerdì 10 maggio 2013

Disco del weekend: The National - Trouble will find me

Ritorna uno dei miei gruppi preferiti dell'ultimo decennio. Tra dieci giorni esce il loro sesto album intitolato Trouble will find me. Ovviamente in rete si trova già, ma un disco dei National si compra sempre a scatola chiusa perché sono una garanzia: prova ne è stato il favoloso live di due anni fa a Ferrara in coppia con i Beirut. Collaborazioni nel nuovo lavoro con: Sufjan Stevens (drum machine e synths), Annie Clark (St. Vincent), Sharon Van Etten (guest vocalists), Reed Parry (Arcade Fire), Doveman e Nona Marie Invie (Dark Dark Dark). Sotto la scaletta, la copertina e il primo video, intitolato Sea of love, che vede Berninger e compagni suonare in uno spazio angusto ripresi da una telecamera fissa. Recensione




martedì 9 aprile 2013

Appunti musicali #8 (il mondo di domani??)

Tomorrow's world - Tomorrow's world: 
Il nuovo progetto elettronico di J.B. Dunckel degli Air con Lou Hayter, la tastierista dei New Young Pony Club. Speriamo che la colonna sonora del mondo futuro non assomigli a questa.
Drive (video)



John Grant - Pale Green Ghost:
Peccato! Un sei di stima: troppo difficile replicare la magia di Queen of Denmark con un pallido fantasma verde. La svolta elettronica ha un suo fascino, ma non mi convince; nonostante ciò le belle canzoni non mancano, ad esempio il duetto con Sinead O'Connor.
GMF (video)


Leisure Society - Alone aboard the ark  
La Società dello svago, fin dal nome, promette leggerezza riuscendoci in buona parte in sintonia con l'arrivo di una tardiva primavera.
Fight for everyone (video)



Matthew E. White - Big Inner: 7
In rete ho letto lodi sperticate nei confronti di questo ragazzone trentenne di Richmond che dopo aver affascinato gli states è uscito anche in Europa a fine gennaio col suo primo album. Certo è che se il disco fosse tutto come Big Love nel video sotto, saremmo a livelli stratosferici: una bella cura ricostituente a base di fede soul, con piano martellante, handclapping, cori gospel, archi e fiati.



venerdì 5 aprile 2013

Disco del weekend: Hiss Golden Messenger - Haw

Fin dalle prime note sembra di tornare indietro per rivisitare (in chiave attuale) i primi anni settanta di Laurel Canyon e devo ammettere che non mi dispiace. Canzoni intrise di anima country per Michael C. Taylor dal North Carolina, cresciuto però nella California del sud e ispirato dal padre musicista che aveva suonato con John Denver. Dopo gli esordi punk harcore, l'influenza di Byrds e Buffalo Springfield  ha preso il sopravvento. Signor disco: alt folk con le radici nel passato capace di spiccare il volo.
 

venerdì 22 marzo 2013

Disco del weekend: Trixie Whitley - Fourth Corner

Figlia dello sfortunato chitarrista blues Chris Whitley (morto di tumore a 45 anni quando lei ne aveva 18) sembra voler seguire le orme del padre. Dopo aver cantato con Daniel Lanois nei Black Dub, esce in questi giorni con il suo primo album solista: Fourth Corner. In questo brano live, da sola con la chitarra, la trovo fantastica; un approccio naturale che non ho trovato nell'album, molto meno diretto. Ci sono comunque ottimi brani e il talento non le manca di certo.


mercoledì 20 marzo 2013

Atom for Peace - Ingenue

Un po' d'anni fa, quando capitavano serate alcoliche sulla teiera volante, a volte mi esibivo in una performance ispirata a David Byrne, soprannominata il manichino impazzito, che faceva piegare dalle risate i miei amici ospiti. C'è anche un video a testimoniarlo (che per decenza non posterò mai). Questo per dire che mi sarei trovato molto bene a danzare con la coppia Thom Yorke e Fukiko Takase diretti da Garth Jennings (Guida galattica per autostoppisti).
Per quanto riguardo il disco degli Atom for Peace, l'ho dovuto masticare diverse volte. All'inizio ho trovato indigesta un'elettronica così frastagliata e minimale. Devo dire che dopo la nebbia iniziale, grazie a brani come questo, una luce eterea e piacevole ha dissolto in parte le mie reticenze senza però indurmi all'entusiasmo dei tempi in cui i Radiohead mi abbagliavano.

sabato 16 marzo 2013

Disco del weekend: Mop Mop - Isle of Magic



IL PROGETTO - Isle of magic è una terra immaginaria popolata da musicisti che passano il loro tempo pescando, cucinando e praticando rituali voodoo nella notte. Tutto l'album rappresenta la colonna sonora di questa vita immaginaria. mopmop.com

Notevole ensemble di musicisti italiani, con Anthony Joseph e altri ospiti d'eccezione, portatori sani di un sound unico che amalgama jazz, afro-funk e ritmi caraibici. Da stamattina viaggia ininterrotto tra il mio pc e nell'emmep3. Scoperti nel blog di borguez.

Andrea Benini – drums, percussions, vocals
Alex Trebo – piano, prepared piano, electric piano, clavinet, moog
Pasquale Mirra – vibraphone, marimba
Guglielmo Pagnozzi – clarinet, flute Salvatore Lauriola – electric bass
Lorenzo Ternelli – electric bass
Danilo Mineo – congas, surdo, karkabou, bendir, udu drums, cowbells, 

Featuring:
Fred Wesley – trombone
Anthony Joseph – vocals
Sara Sayed – vocals
Bruno Briscik – double bass, electric cello
Johannes Schleiermacher – baritone sax
Lutz Schlosser – acoustic guitar
Simon Rainer – electric guitar
Lorenzo Gasperoni – congas, bongos, talking drum, djembe, kenkeni, dununbà, shakers
Max Castlunger – steel pan, kalimba, shakers Emanuel Valentin – hang

giovedì 28 febbraio 2013

C'era una volta l'orgoglio di andare all'estero

Nell'estate del 2001 con un motorhome a noleggio ho viaggiato per venti giorni attraverso l'Arizona e la California. Uno dei sogni realizzati non appena finito di pagare il mutuo della casa l'ultimo anno della lira.
In uno dei primi campground in cui ci fermammo, quando fu ora di pagare, la padrona, una signora paffuta e simpatica, non volle un centesimo; amava l'Italia dove era stata da giovane: le nostre città d'arte, la gente, il cibo e ci chiese di mandarle una cartolina quando saremmo tornati (scelsi i mosaici di Ravenna). Ovunque ci spostassimo: nei ristoranti, nei supermercati, nei campeggi, nei parchi naturali, abbiamo sempre incontrato nelle persone una gentilezza e una socievolezza sorprendenti proprio perché eravamo italiani. Non erano ancora i tempi dei sorrisini e delle battutine sul bunga bunga. Mai mi sarei immaginato una cosa simile prima di partire. Un patrimonio e un credito che stiamo dilapidando e che se fosse gestito come si deve ci consentirebbe di attirare il quintuplo di turisti e investitori e quindi di vivere tutti meglio.

Non so bene perché, ma mi sono tornati in mente questi ricordi guardando per caso il video dei Loch Lomond girato in buona parte in Italia (alcune location facilmente riconoscibili) in occasione del loro tour europeo. La band americana di Portland, spesso gruppo di supporto ai Decemberists, sembra ancora dimostrare lo stesso sentimento di cui raccontavo sopra nei confronti del nostro Paese.

domenica 10 febbraio 2013

C'era una volta i Baustelle

Da qualche giorno sto ascoltando Fantasma e mi hanno colpito l'ambizione altissima (presunzione?) e il coraggio (pretenziosità?) pensando al mercato italiano.
Momenti veramente affascinanti e suggestivi, grazie alle orchestrazioni e ai testi profondi e poetici, si alternano a cadute più meno eclatanti. Difficile dare un giudizio complessivo: alcune canzoni si imprimono nella mente con la forza delle parole e delle immagini che evocano, però man mano che si avanza diventa faticoso arrivare fino in fondo. Non mi manca il background, essendo cresciuto musicalmente quando i concept album, anche doppi, erano frequenti; è che dalla metà in poi si comincia ad accusare la pesantezza delle orchestrazioni e di un pessimismo cosmico che fanno un po' rimpiangere il sarcasmo di Charlie fa surf o l'ironia pop di Un romantico a Milano. Li ho già visti dal vivo una volta e la domanda che mi sono posto è la seguente: dopo questo ascolto sarei invogliato a rivederli? Più no che sì. Settantadue minuti così sono tanti, anche se va dato il merito a Bianconi e soci di provare, a tratti riuscendoci, a coniugare musica colta e popolare con la poesia e la letteratura come pochi, o nessuno ormai, si sogna di fare. Tracce come Nessuno e la cinematica Il futuro (per me un capolavoro), lasciano il segno. Difficile immaginare il futuro musicale dei Baustelle dopo un'opera del genere che tratta un tema assoluto come quello del tempo.

Il futuro desertifica
La vita ipotetica
Qui la vista era magnifica
Da oggi significa
Che ciò che siamo stati non saremo più


Il futuro by Baustelle on Grooveshark

lunedì 28 gennaio 2013

BACHI DA PIETRA: barattare e scaricare a scrocco

La prima novità italiana dell'anno è l'album dei Bachi da Pietra che s'intitola Quintale. Nel loro sito trovate tre canzoni in streaming, fra cui la strepitosa Fessura, che nel weekend scorso ha viaggiato in loop nel mio pc. Nel complesso un disco interessante, anche se per i miei gusti troppo duro, specie quando la loro matrice blues subisce una metamorfosi metal. Baratto@bachidapietra.com è il brano di chiusura dell'album, registrato appositamente con un telefonino e con un testo superpolemico riguardo il download selvaggio che di certo non fa piacere a chi incide musica e poi deve rientrare almeno con le spese. Lo so che è dura e fa rabbia, ma fatevene una ragione: mio figlio ha 21 anni e come il 99% dei suoi coetanei non compra cd, né scarica canzoni pagando. Suona pure lui in un gruppo che incassa qualcosa con i compensi dei concerti durante i quali vendono anche la musica che si sono autoprodotti (pagando lo studio di registrazione) e le magliette; gli mp3 sono gratis online.
Comunque lo dice anche mia madre che il baratto, tipo quello che proponete nella canzone, è la prospettiva del futuro; lei ha iniziato da tempo: fa la sarta e scambia i suoi servizi con frutta e verdura e altri beni che le danno i suoi clienti. In ogni caso auguro a voi Stone-worms di riuscire a continuare a fare della musica il vostro mestiere, nonostante i tempi difficili. Il tempo degli acquisti al buio, quando noi vecchi appassionati ci facevamo inchiappettare dalle recensioni dei critici o dall'ascolto di un brano promozionale alla radio, per fortuna è finito da almeno un decennio, per cui: prima ascoltare e poi forse pagare per sostenere i musicisti se il loro lavoro ci ha conquistato.


giovedì 13 dicembre 2012

Il ritorno di John Grant

Un ritorno gradito quello di John Grant in versione sorprendentemente elettronica con un video piuttosto enigmatico che anticipa l'uscita a marzo del suo nuovo lavoro intitolato Pale Green Ghosts. Disco registrato in Islanda (dove il cantautore risiede da un po' di tempo) con la partecipazione di Sinead O'Connor.
A tre anni da Queen of Denmark, il primo album solista che aveva conquistato con il passaparola della rete molti estimatori fino ad un inaspettato, ma meritato successo, pare ci siano grandi cambiamenti: senza l'accompagnamento dei Midlake, verso territori new wave anni '80 (come si può intuire dal brano nel video sotto). Staremo a vedere. Nell'attesa mi torna alla mente il bel concerto del cantautore di Denver, un anno e mezzo fa nella chiesa di Sant'Ambrogio a Bologna, in una dolce sera d'aprile.