Nella Parigi di un futuro prossimo una società ha creato una nuova tecnologia con cui vengono impiantati nel cervello umano dei nano robot che aiutano a trovare l'anima gemella tra milioni di persone.
Osmosis è la conferma che di Black Mirror ce n'è uno solo e che il filone della fantascienza distopica sia parecchio inflazionato, soprattutto quando (in casi come questo) si cerca di seguire una tendenza in modo approssimativo, senza avere una visione originale. Prodotta da Netflix, è una serie francese che affronta tematiche già viste e riviste e che ben presto risulta irritante.
Dall'Islanda arriva il secondo film del regista Benedikt Erlingsson che affronta i temi ambientali in modo originale, in bilico tra dramma e commedia. La solitaria Halla, direttrice del coro del suo paese, combatte una guerra contro una multinazionale cinese che minaccia di stravolgere gli equilibri ambientali della sua isola. Per i toni mi ha ricordato Kaurismaki. La donna elettrica è uscito in sordina a fine 2018: un film utopico e ribelle che non cede mai ad una retorica scontata.