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sabato 6 aprile 2019

Autobiografia musicale in 100 canzoni: #2 Hiroshima Mon Amour

Unici e soprattutto i primi nel panorama inglese di fine anni '70 ad unire il punk con il glam rock e l'elettronica, utilizzando anche il violino. Tutto ciò fino al terzo album Systems of Romance. In seguito, con l'uscita di John Foxx, vi fu una svolta verso un sinth-pop melodico che andò per la maggiore per quasi tutti gli anni '80. I primi tre album degli Ultravox li ho ascoltati infinite volte; il seguito per me è trascurabile.
Hiroshima mon amour è il brano di chiusura del secondo disco Ha Ha Ha, nonché lato B del singolo ROckwrok. Una splendida canzone ritmata dalla drum-machine (la TR 77 della Roland ormai nei musei della musica) e dalla batteria, accompagnata da un basso geometrico e potente e dal synth in primo piano. Il tutto in contrasto con il cantato romantico, quasi decadente. Uno dei loro brani più belli che richiama, non so quanto volutamente, le atmosfere del Bowie berlinese. Come singolo non entrò nella pop charts, ma la Island Records continuò ad avere fiducia nel gruppo. Brian Eno fu il primo produttore.