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lunedì 7 gennaio 2019

Il profumo bruciò i suoi occhi

Fin da quando ho cominciato a suonare Lou Reed è uno dei miei numi tutelari: dischi come Berlin, RocknRoll Animal e Trasformer giravano spesso nel mio giradischi Lesa.
Questa premessa per dire quanto sia stato bello iniziare la prima settimana dell'anno con un libro che mi sento di consigliare. 

Michael Imperioli, attore e sceneggiatore americano noto personaggio della serie I Soprano, è all'esordio letterario con un romanzo ambientato a New York nella seconda metà degli anni '70. Romanzo di formazione del giovane Matthew che si trasferisce con la madre dal Queens a Manhattan, dove conosce un'enigmatica e conturbante compagna di classe di nome Veronica.
L'adolescenza in ogni epoca resta sempre un momento cruciale nelle vite di tutti: sono gli anni in cui ci si forma attraverso le letture, il cinema e soprattutto tramite le amicizie. Gli anni in cui ci si sente inadeguati, come il protagonista di questa storia, quando per una serie di coincidenze incontra uno strano personaggio che abita nel suo stesso palazzo:“Un tipo basso, smilzo, tutto vestito di nero con grandi occhiali da sole scuri e capelli cortissimi di un biondo sbiadito era entrato incespicando. Indossava una giacca di pelle nera anche se c'erano più di trenta gradi."
Il titolo del libro è tratto da un verso di Romeo Had Juliette ed è proprio lui, Lou Reed il coprotagonista di questa storia, ritratto nel suo periodo di rifiuto per il successo commerciale di Sally Can't Dance e alle prese con Metal Machine Music; certo non il massimo esempio per un adolescente disorientato e pieno di dubbi, ma che diventa una fonte d'ispirazione formidabile. Un coming-of-age struggente, esilarante, sincero e poetico, narrato dal punto di vista di un ragazzo di 17 anni senza padre che deve crescere in fretta nella grande mela, così come l'amica Veronica, creatura infelice che sembra proprio uscita da una canzone dell'ex Velvet Underground.
Michael Imperioli ha conosciuto e frequentato Lou Reed e l'idea per questo libro gli è venuta nel 2013 quando il grande artista e poeta newyorchese ci ha lasciato. Così racconta in un'intervista:

È vero, Lou Reed è stato per molti versi uno dei primi punk, ha aperto la strada ad uno stile e ad un linguaggio, non solo musicali. Il suo approccio era però diverso dal timbro nichilista, di perdita dell’innocenza che al movimento sarebbe arrivato soprattutto dalla scena inglese, penso in particolare ai Sex Pistols. Il marchio di fabbrica di Lou credo fosse quello di infondere un senso letterario, direi quasi poetico, al rock and roll, mescolando le atmosfere e la vita della strada ad una ricerca più elaborata, non solo istintiva. Amava il pop e immaginava di far incontrare la Beat Generation, Ginsberg, Kerouac, ma anche Hubert Selby e Edgar Alla Poe, con la musica del suo tempo. La sua sfida, e la sua eredità in seno alla scena musicale newyorkese, si misura perciò prima di tutto sul piano estetico.

domenica 20 luglio 2014

Afghan Whigs ovvero l'irresistibile fascino della metropolitana di NYC

Prendere la metropolitana in estate a New York è un'esperienza affascinante ma estrema: scese le scale l'afa diventa insopportabile, poi una volta saliti sui vagoni si viene investiti da un'ondata di gelo siberiano con uno sbalzo minimo di 20 gradi. Gli abitanti della grande mela non fanno una piega, probabilmente nel corso del tempo hanno avuto una mutazione genetica che gli permette di sopportare qualsiasi temperatura con indifferenza. Per fortuna qualche spettacolo è sempre assicurato: musicisti di ogni genere si esibiscono nei sottopassaggi; una volta ci siamo incantati per più di mezzora ad ascoltare tre ragazzi ai fiati accompagnati da un percussionista strepitoso. Ballerini pronti ad ogni tipo di performance appaiono spesso sui vagoni: una tradizione di New York fin dai primi anni settanta.
Ultimamente però la polizia del nuovo sindaco Bill de Blasio ha messo in atto una campagna repressiva che ha portato all'arresto di più di duecento performers accusati di disturbare viaggiatori. In realtà pare che molte di queste operazioni siano state accompagnate dai sonori booo dei passeggeri che nella maggioranza dei casi, lo dico per esperienza diretta, non hanno nulla in contrario: sono indifferenti oppure tendono a divertirsi.

La copilota della teiera nei meandri della subway

I musicisti di cui sopra












































Gli Afghan Whigs, tornati con un nuovo album dopo sedici anni, hanno realizzato un video con vari ballerini che si esibiscono in un vagone della metropolitana in risposta polemica proprio su questa questione. Tutto da vedere!


venerdì 6 settembre 2013

La teiera volante a New York: 4 - Chelsea Hotel

Fa una certa tristezza vedere i dodici piani del Chelsea Hotel in ristrutturazione per ricavarne appartamenti di lusso. Ci hanno concesso di entrare appena nell'ingresso per dare una sbirciata veloce e poi leggere le targhe all'esterno, fra cui quelle dedicate a Leonard Cohen e Dylan Thomas. E così anche l'hotel dai mattoni rossi costruito nel 1883 e trasformato dal 1905 in albergo per clienti a lungo termine, finirà il suo corso.
Più che un albergo “Il Chelsea” passava per essere “La Casa” dove la libertà dello spirito, la tolleranza delle diversità, facevano il palo con l’arte e la creatività. Insomma, un rifugio ideale per tutti gli artisti, talentuosi e non. (M. Pipitone).
Arthur Miller, Mark Twain, Edgar Lee Masters Jack Kerouac, Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Tom Wolfe, Andy Warhol, Dylan Thomas, Edith Piaf, Janis Joplin, Leonard Cohen, Bob Dylan, Joni Mitchel, Lou Reed, Andy Warhol, Charles Bukowski, Allen Ginsberg, Patti Smith,  Robert Mapplethorpe,  Basquiat...
Difficile citarli tutti: musicisti, artisti, scrittori e poeti che hanno lasciato un segno nella formazione di più di generazioni. Resterà nella storia.

giovedì 5 settembre 2013

La teiera volante a New York: 3 - US Open

Il paese dei balocchi per gli appassionati di tennis. Non ti crescono le orecchie da asino ma la punizione consiste nel prosciugarti la carta di credito!
Viste le ottime previsioni decidiamo per la seconda giornata anche perché giocano tante italiane e Federer nel centrale al primo turno. Si prende la linea 7 che va nel Queens e si scende alla penultima fermata. Nella prima settimana di torneo, basta arrivare un po' presto e si può fare un biglietto giornaliero (costo 62$) che dà diritto all'ingresso sia nei campi principali che in quelli secondari, dove si possono vedere i giocatori da molto vicino. Può capitare come a noi di ritrovarsi seduti di fianco Barazzutti e al simpatico allenatore di Roberta Vinci che alla mia domanda sul valore dell'avversaria ungherese (stazza doppia dell'italiana) ha commentato dicendo che più che una giocatrice di tennis si trattava di una lottatrice di sumo. Roberta ne esce vincente grazie alla sua classe in grado di fronteggiare senza problemi le mazzate della magiara dall'urlo feroce.
Impressionante il colpo d'occhio all'Arthur Ash dove Federer ha strapazzato un giocatore sloveno (poi Roger se n'è uscito mestamente agli ottavi). 
















L'ultimo set perso da Dimitrov: astro nascente, nonché martellatore sciagurato.

Classe, testa e un gran rovescio in back.


Bella e brava... ma ogni tanto serve anche un piano B.


Ho visto una Pennetta in forma smagliante, infatti...

martedì 3 settembre 2013

La teiera volante a New York: 2 - Incontro ad Harlem

Il primo giorno visitiamo Harlem. All'ingresso di una chiesa un anziano signore di colore si avvicina zoppicando col suo bastone; ci saluta e chiede da dove veniamo. Sorride e dice che lui sì, c'è stato in Italia però tanti anni fa. Io, ingenuamente, chiedo se per lavoro o in vacanza e lui risponde scandendo in italiano una sola parola: g-u-e-r-r-a. La stessa in cui ha combattuto anche mio nonno, gli racconto, perdendo entrambi i piedi per assideramento. Gli occhi diventano lucidi mentre recita a memoria i luoghi in cui è stato: Francavilla, Taranto, Napoli... fino al giugno del 1945. Di sicuro era giovanissimo, perché secondo me non può arrivare a novant'anni. Gli spiego che in Italia il 25 aprile si festeggia ancora la liberazione grazie al loro decisivo intervento e che dalle mie parti, nella bassa romagna, il fronte stagnò per parecchi mesi con i tedeschi e gli alleati che si combattevano tra le due sponde del fiume riducendo in macerie i nostri paesi. Prima di salutare per avviarsi alla messa, ci dice il suo nome anche stavolta in italiano: Luigi (Louis immagino) e chiede i nostri due per poi cercare di pronunciarli in maniera corretta. Stringo la sua grande mano e come lui mi commuovo un po'.

lunedì 2 settembre 2013

La teiera volante a New York: 1 - The High Lines

Appena tornato da New York e stonato dal fuso orario (mai riuscito in vita mia a dormire in aereo) lascio alcuni flash di viaggio, scritti durante il volo di ritorno: i luoghi e gli incontri che mi sono rimasti più impressi nelle tante ore di cammino in un raggio d'azione tra Harlem a Brooklyn.








































The High Lines è una vecchia ferrovia merci sopraelevata, dismessa da decenni, che attraversa gli storici quartieri di Chelsea e Metpacking district, l'ex distretto dei mattatoi. In origine era lunga 21 km e attraversava 103 streets trasportando tutte le merci per la città senza interferire con il traffico. Dopo essersi opposta alla sua totale demolizione, un'associazione di volontari newyorkesi ha contribuito a riconvertirla in un parco verde lineare, aperto nel 2009. In pratica si attraversa una porzione di Manhattan camminando lungo una parte del percorso originario delle rotaie sulle quali è cresciuta vegetazione spontanea e piccoli alberi: una vista unica e rilassante dall'alto su strade, graffiti, vecchi palazzi ed ex-magazzini della grande mela. Un ambiente urbano unico nel suo genere: esempio intelligente di convivenza tra passato e modernità (una cosa simile si trova solo a Parigi). Cosa che purtroppo in Italia abbiamo smarrito... e pensare che di passato ne abbiamo da vendere!
Lungo il percorso varie installazioni artistiche e graffiti. Se andate a New York è una bella passeggiata di 2 Km. a dieci metri d'altezza. Nei prossimi giorni gli altri post.