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lunedì 25 luglio 2016

Berlino up & down (fuck paranoia)

[UP]

§ Il mercatino delle pulci della domenica a Boxhagener Platz (sotto un acquisto).

mateo-art.com/#/gallery/

























§ East Side Gallery: l'ultimo tratto di muro con i graffiti storici che ha resistito alla speculazione edilizia e all'impeto di libertà del 1989. Un must.

§ La street art in generale. Berlino è il regno insieme a Londra e New York.




















§ Il museo della DDR. La documentazione dettagliata dell'incubo in cui vivevano i tedeschi dell'Est.

























§ La sala da tè russa (per la precisione tagika). Ci si tolgono le scarpe e seduti su cuscini e tappeti si  assapora un tè favoloso e i tipici bliny.


















§ Il museo del cinema a Potsdamer Platz, con una mostra temporanea sulla fantascienza: da  Metropolis a Interstellar. Allestimento notevole.

alien + alien 

























§ Holocaust Mahnmal. Un labirinto simbolico per commemorare tutte le vittime del  genocidio  nazista, ma la parte straziante è nei sotterranei con un allestimento visivo, storico e cronologico della Shoah che mi ha riempito di lacrime.

§ I ristoranti. Scegliendo bene, ogni sera si cambia tipo di cucina con un eccellente rapporto qualità  prezzo.

§ Ovviamente la birra e in particolare quella del Joseph Roth Pub.

§ Magic moment al Monkey Bar in Budapester Str. 40, situato al decimo piano con una terrazza affacciata sullo zoo (colonna sonora di David Bowie e Beautiful South).

§ Il concerto degli Air alla porta di Brandeburgo.

[DOWN]

§ Tutti i fattacci esplosi proprio durante la nostra permanenza in Germania. La paranoia da aeroporto  e da mezzi di trasporto affollati.
Con quello che sta succedendo sono i luoghi dove vorremmo passare meno tempo, ma la mia posizione, sia razionale che istintiva, è racchiusa in questo tweet:









§ Le migliaia di cantieri, che comunque sono anche il segno di una città in continuo divenire.

§ Alexanderplatz. Sicuramente è un simbolo storico di Berlino; si riconoscono ancora i muscoli del  socialismo reale, anche se l'architettura originale è stata completamente stravolta dopo l'unificazione.
 Un potpourri sconclusionato e poco attraente, all'insegna del consumismo turistico.





















venerdì 19 agosto 2011

50 anni fa il Muro di Berlino

In pochi giorni nell'agosto del 1961 venne eretto un simbolo di oppressione che ha ispirato il cinema, la letteratura e la musica. In tanti, nati all'inizio degli anni sessanta, ci siamo cresciuti con questa barriera e con la cortina di ferro che divideva est e ovest. Avevamo festeggiato la sera di quel 9 novembre, per ritrovarci 20 anni dopo in una merdosa dittatura dei mercati finanziari. Le foto


“I muratori della nostra capitale sono essenzialmente occupati alla costruzione di alloggi. Nessuno ha l'intenzione di costruire un Muro”.

(Walter Ulbricht, giugno 1961).

lunedì 9 novembre 2009

Nati con il muro

La costruzione del muro di Berlino cominciò il 13 agosto del 1961. Noi nati nei primi anni sessanta ci siamo cresciuti con questo simbolo. Per me vederlo abbattere in diretta quel giorno di vent'anni fa, fu un'emozione incredibile: un misto di speranza e incredulità. Il brivido di vivere in diretta un evento che sarebbe rimasto stampato in tutti i libri di storia. Poi la Storia purtroppo non ha avuto quello scatto che avevamo sognato. La galleria di Life su Google. Filmografia


18 agosto 1961: la costruzione


21-2-1962: Un ragazza con il fidanzato cerca di parlare con la madre al di là del muro.

18-4-1963: La polizia di Berlino Est sorveglia a sinistra del muro. Durante la notte, Wolfgang Engels, un meccanico militare di 19 anni, aveva tentato di abbatterlo con un tank per fuggire a Berlino Ovest. Si ferì e fu operato. In occasione dell'anniversario è stato rintracciato e intervistato dalla BBC.