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21 novembre 2013

Lasagne dolci per #Mangiare Matera


Una folgorazione ed una rivelazione all'unisono.
Ed un innamoramento immediato, quasi un colpo di fulmine a ciel sereno!
Sto parlando della semola del Senatore Cappelli, a cui va tanto di cappello, per rimanere in un gioco di parole (qui e qui alcune info su questa cultivar vintage regina negli anni 30/40, poi surclassata dalle varietà più economicamente e facilmente produttive ed ora riscoperta e rivalutata nel suo splendore).
Ne avevo sempre sentito parlare e letto anche ricette di altre amiche blogger che la utilizzavano, ma mai approfondito sul serio una ricerca ed una conoscnza ravvicinata.
Ora, grazie al concorso Mangiare Matera organizzato dall'infaticabile Teresa De Masi, ne ho ricevuta ben due kili nel famoso  pacco dono del conest.
Al momento ho provato solo la rimacinata, nel salato con le Madeleines al formaggio: ne ero rimasta folgorata dalla sua tenera palpabilità al tatto, soddisfatta per la buona tenuta in cottura, ma non completamente sorpresa essendo una preparazione salata, dove la semola doveva quasi obbligatoriamente comportarsi bene.
Ne sono rimasta pienamente esterefatta, invece, nella preparazione di queste tagliatelle dolci, che altro non sono che la ricetta della classica e popolare fogassa su la gradela: invece di lasciare l'impasto panoso, lo si tira in sfoglie sottili che cuocendo diventeranno croccanti e renderanno il dolce così tradizionalmente rustico un pochino più chic (ringraziamento dovuto alla mia cara amica Patty che me le fece conoscere).
E a me piace molto fare le ricette di casa, quelle di una volta, semplici e aggiustate con pochi ingredienti, solitamente quello che la dispensa offre. E non eccessivamente dolci (lo zucchero una volta era quasi un lusso).
Si possono lasciare le sfoglie dello spessore desiderato, anche leggermente più spesse (specie se si tirano a mano, con la sfogliatrice del ken mi sono fermata alla tacca 5), basterà controllare la cottura ed eventualmente aggiungere qualche minuto in più.
Non si pesa nulla, proprio come si faceva una volta, ma per dare un'indicazione ho messo tra parentesi il peso della farina utilizzata e la capacità del mio bicchiere.
Si possono aromatizzare a piacere: buccia di limone o arancia,  pizzico di cannella, semi di anice, liquore preferito (per me Pastis analcolico, lo uso spesso nei dolci).
Non devono essere eccessivamente dolci, solitamente si degustano dopo cena con un bicchiere di vino (moscato o recioto), o a merenda con cioccolata o tè, uno sgranocchio alla mattina renderà il caffè più piacevole.
Sul divano davanti alla televisione sono l'irrefrenabile peccato goloso che scatenerà immediati ed inevitabili sensi di colpa :-).



lasagne dolci



Ingredienti:

un bicchiere di vino bianco (100 ml)
un bicchiere di olio extravergine di oliva (100 ml)
(o metà di semi di girasole bio spremuto a freddo)
3 cucchiai di zucchero di canna
semola rimacinata Senatore Cappelli q.b. (300 g)
3 cucchiai di farina 0
buccia di limone o arancia
aroma preferito, facoltativo


 lasagne dolci in forno


Mescolare il vino con l'olio, aggiungere lo zucchero, gli aromi e tanta semola quanta ne richiama l'impasto perchè sia ben lavorabile, tenendo conto anche di qualche cucchiaio di farina 0.
Deve rimanere un impasto abbastanza morbido.
Prendere un pezzetto di impasto alla volta a tirarlo in una sfoglia fine, se troppo lunga dividerla a metà, deve poter stare sulla griglia del forno.
Disporre le sfoglie sulla griglia del forno (vedi foto) e cuocere a 160° per circa 15/20 minuti, controllare che non scuriscano troppo.
Lasciare raffreddare e servire, a piacere si possono spolverizzare leggermente con zucchero a velo.


lasagne dolci



20 novembre 2013

Madeleines al formaggio per #Mangiare Matera


Mi piace andre per mercatini, di ogni genere.
Ma ancora di più mi piacciono i brocante e le vide-grenier, ossia tutto ciò che fa antiquariato, modernariato, vintage e le imperdibili e accozzagliose svuotasoffitte!
In Francia sono maestri nell'organizzare questi eventi, ci sono siti dedicati e aggiornati frequentemente con tutti gli appuntamenti in ogni regione, anche il più piccolo e meno conosciuto, con ogni informazione a riguardo: piantina della location, durata, orario, prezzo per chi vuole partecipare come venditore.
Il weekend dei Santi me ne sono fatta una scorpacciata più che generosa, portando a casa un malloppo sostanzioso.
E gli svuotasoffitte sono quelli che mi piacciono di più: si può trovare ogni cosa, riuscendo a fare anche buoni affari perchè spesso i prezzi sono davvero irrisori.
Così è stato per gli stampi delle madeleines, di cui me ne sono subitissimamente appropriata, ancor più contenta per alcuni vecchi e usati (ma con una bella lavata sono rinati), quasi ancora aleggianti del profumo di questi piccoli dolcetti.
Ne ho già provato una versione dolce, ma quella ricetta sarà per un'altra occasione.
Ne ho voluto provare una versione salata, perchè mi piace molto la forma a conchiglia (a proposito, una leggenda riporta l'origine delle madeleines al Cammino di Santiago de Compostela, dove una ragazza di nome Madelaine offriva dei piccoli dolcetti all'uovo a forma di conchiglia, emblema del pellegrinaggio), e mi piacciono questi dolcetti, rinverdiscono in me ricordi e sapori d'infanzia.

Ho così provato la semola rimacinata del Senatore Cappelli per la prima volta, contenuta nel pacco ricevuto dalla nuova organizzazione Mangiare Matera per partecipare all'omonimo contest, organizzato dall'inarrestabile Teresa De Masi.
E ne sono rimasta altamente soddisfatta, la sofficità della semola è fenomenale, così palpabile anche al tatto che mi sarei fatta una borotalcata su tutto il corpo dopo la doccia :-).
E poi mi è piaciuta l'idea di questo lungo viaggio culinario, come avevo commentato su Fb sembra quasi dall'Alpi alle Piramidi (così scrisse un grande), l'unire anche diverse culture gastronomiche, senza rivalità e/o predominanze, in un piacere sublime che è il cibo.


madeleines senatore cappelli al formaggio

Per 25 madeleines:

2 uova
30 g di olio extravergine di oliva
30 g di burro fuso e raffreddato
70 g di formaggio grattugiato *
 70 g di semola rimacinata Senatore Cappelli
un pizzico di sale
timo fresco
la punta di un cucchiaino di lievito secco per torte salate


 * per me Sbrinz e Gruyère, ma va bene qualsiasi formaggio a pasta dura a piacere



facendo madeleines al formaggio



In una ciotola sbattere bene le uova, aggiungere il sale, l'olio e il burro e poi la farina, poca alla volta e mescolando sempre per non fare grumi. Aggiungere anche il formaggio, le foglioline di timo e il lievito setacciato. Mescolare finchè ben omogeneo.
Oliare leggermente gli stampi per le madeleines e versare un cucchiaio scarso di impasto in ogni conchiglia. Battere leggermente con la mano sotto allo stampo per uniformare l'impasto nelle formine e cuocere in forno a 170° per circa 15 minuti, finchè ben dorate.
Servire tiepide (si possono preparare in anticipo e leggermente riscaldare prima di servirle).


madeleines senatore cappelli al formaggio
qui servite con salsa verde



19 novembre 2013

Ratatouille in crosta di pane: torta di pane e verdure per #Mangiare Matera


Come avevo anticipato qualche giono fa, mi è arrivato un pacco con tanti bei prodotti lucani da provare, anzi da riscoprire in sfiziose ricette.
Ricette che arrichiranno la bacheca di Mangiare Matera e parteciperanno all'omonimo contest, organizzato dalla frizzante Teresa De Masi.
Non ho propiamente dormito sugli allori in questi giorni, ho pensato che ricetta/e proporre tra le varie idee che mi frullavano per la testa, mettendomi ai fornelli, però, un pochino in ritardo (complice, ahimé o per fortuna, un lunghissimo wekend in terra francese :-) e facendo le corse come sempre, ma recuperando il tempo perduto.

Nel pacco ricevuto c'era una magnifica pagnotta del famoso pane di Matera, che avevo goffamente provato a fare in casa l'anno scorso.
Ne sto sgranocchiando i ritagli della torta preparata oggi mentre scrivo la ricetta, è ancora buono e invogliante. Domani saranno bruschette, con le verdure avanzate!


 ratatouille in torta di pane matera

Per la ratatouille di verdura si possono usare le verdure che più piacciono, prediligendo quelle di stagione, se possibile. 
Ho usato la melanzana per avere morbidezza e non ho saputo rinunciare al peperone, mi piace troppo.
Ho intenzionalmente lasciato la mia versione delicata e vegetariana, ma se piace si può aggiungere dello speck o del bacon arrostito.
Può essere considerata anche un piatto unico, specie per un pranzo leggero ma gustoso.
Una variante golosa potrebbe essere con funghi trifolati ed una fonduta di formaggi.
Non ho pesato le verdure, anzi, ho fatto una bella padellata, così domani me le ritrovo già pronte come contorno o per la bruschetta. 
La torta si presta anche ad un riciclo di un contorno verduroso latente.



 ratatouille in torta di pane matera

Per la ratatouille:

un porro
una gamba di sedano
una melanzana
un peperone rosso
un pezzetto di cavolo cappuccio
una carota
un finocchio
un paio di topinambour
qualche cimetta di cavolfiore bianco
un cespo di radicchio lungo trevigiano
 sale
aceto di mele
succo di mela concentrato o zucchero di canna
olio extravergine di oliva


Per la torta:

fette di pane di Matera, spesse un centimetro
3 uova
formaggio grattugiato *
qualche pelato homemade **
trito aromatico
(prezzemolo/basilico/origano o altre a piacere)
sale

* per me Sbrinz e Gruyère, ma va bene qualsiasi formaggio a pasta dura a piacere 
** in stagione si possono usare i pomodori freschi


Ratatouille: mondare e tagliare le verdure a spicchi (finocchio), a fettine (melanzane, sedano, carota, porro, topinambour, peperone, cappuccio, radicchio).
In una grande padella mettere un bel giro generoso di olio, aggiungere le melanzane e cuocere  a fiamma media finchè avranno assorbito l'olio.  Quindi aggiungere in sequenza le altre verdure: porro e sedano, poi cappuccio, quindi carota, finocchio e peperone, e per finire cavolfiore e topinambour (questo meglio tagliarlo fine altrimenti resta duro). 
Cuocere un paio di minuti a fiamma vivace, salare, coprire col coperchio e lasciare stufare pochi minuti, il tempo che le verdure si ammorbidiscano un attimo. Quindi togliere il coperchio e cuocere ancora qualche minuto a fiamma media. Quando quasi pronte unire anche il radicchio e spadellare un minuto o due. 
Irrorare le verdure con un paio di cucchiai di aceto di mele e un cucchiaino di succo concentrato di mela o di zucchero di canna. Far sciogliere bene lo zucchero ed evaporare l'aceto e poi togliere dal fuoco. Lasciare intiepidire.


 preparando la torta di pane matera

Torta: rivestire una teglia da forno dai bordi alti con carta forno (meglio se con bordo a cerniera). Tagliare il pane ricavando delle cupolette tonde che serviranno per il bordo (vedere foto). 
In una terrina sbattere le uova e salarle. Intingere bene le fette di pane nell'uovo, scolare e foderare la teglia, partendo dal bordo e coprendo bene anche il fondo, aggiungendo piccoli pezzi, senza lasciare fessure. Infornare a 200° per 5/8 minuti.
Fare uno strato di ratatouille nella torta di pane, cospargere un paio di cucchiai di formaggio, ricoprire con altre verdure. Versare sulle verdure l'uovo sbattuto avanzato. Decorare con dei filetti di pelati, cospargere ancora un paio di cucchiai di formaggio e terminare col trito di aromatiche (ancora il basilico in giardino mi regala qualche bella fogliolina!). 
Irrorare con un filo di olio e infornare a 180° per  40/45 minuti. Servire tiepida.
Si può preparare in anticipo (io l'ho fatta la mattina) e ripassarla nel forno caldo qualche minuto prima di servirla.

ratatouille in torta di pane matera




7 novembre 2013

E' arrivato un bastimento carico di ...


... carico di prodotti tipici lucani!
Pasta, pane, semole, tutte rigorosamente di produzione agroalimentare lucana, targate Mangiare Matera.

Il marchio MANGIARE MATERA vuole portare, sulle nostre tavole e nelle nostre cucine, il meglio della produzione agroalimentare della Basilicata.
Ogni prodotto è selezionato con cura, dal campo alla tavola, per farci riscoprire i sapori genuini di un tempo.
Solo i migliori prodotti, rigorosamente ispirati alla produzione artigianale, perché “fatto a mano” vuol dire fatto con cura, amore e passione!

Mangiare Matera è un gruppo giovane: c'è Gianni, con Anna, Antonio, Carlo, Danilo, Felice, Gea e Giuseppe. Insieme si sono messi in gioco fondando una nuova impresa, la Vero Lucano srl, impegnandosi a trasmettere il loro legame col territorio attraverso la genuinità dei prodotti, la storia passata e la realtà odierna, privilegiando sempre la buona qualità.


prodotti mangiare matera


Ed ecco partito un secondo contest, per sensibilizzare e far conoscere questa piccola regione spesso dimenticata, dimora di località antichissime e incantevoli, madre di uno dei pani più buoni del mondo, che solo vagamente ho tentato di fare in casa, in attesa di assaggiare l'originale.
 
Ancora non ho deciso cosa fare: un primo, un secondo, un dolce o un lievitato? ... o magari provare a farli tutti e quattro? ... si dice che la notte porta consiglio, meglio che corra allora a rintanarmi sotto le coperte!
 
 
Suppongo sarà una settimana alquanto semolosa! :-)



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