La posta della Olga a San Valentino
"Ma gli innamorati non aspettano la festa per festeggiarsi"
«Anche San Valentino risente della crisi economica», scrive la Olga. «Io e il mio Gino l’abbiamo sempre festeggiato cenando al lume di candela con polenta e renga ma quest’anno invece della candela metteremo in mezzo alla tavola un lumìn, di quelli da morto che non solo costano meno degli altri ma che, essendo avvolti nella plastica rossa, fanno più atmosfera. Immagino già l’effetto della luce rossa del lumìn sulla renga e sulla polenta ma anche sulle mani, sui visi, sulla tovaglia che da bianca diventerà rosa e sul torbolìn nei bicéri che da giallino diventerà rosé e ci sembrerà di bere scianpàgn come i siori e, dopo aver immaginato tutto questo, mi dico che anche la crisi ha i suoi vantaggi».
«Il cinese Tan detto Tano e la so dòna, Lin detta Wanda, sono abituati alla luce rossa, anzi si può dire che la loro sia una casa a luci rosse perché in ogni stanza, compresa la camera da letto, hanno, appesa al soffitto, una di quelle lampade con i draghi che si vedono fuori dei ristoranti cinesi dove non sono mai entrata ma il mio Gino, pur non essendoci mai entrato neanche lui, mi dice che si màgnano le formìghe con la maionese. So che per creare l’atmosfera durante la cena intima di San Valentino, el Tano e la Wanda, appunto perché abituati alle luci rosse, smòrsano tutto e fanno entrare dalla finestra gli abbaglianti dell’Ape. Anche quando hanno bisogno di un po’ di parécio erotico in camera da letto, aprono gli scuri e fanno entrare gli abbaglianti dell’ape». «Al baretto, crisi a parte, non c’è grande attesa per una festa che, secondo l’oste Oreste, è stata inventata dai fioristi perché gli innamorati si festeggiano a vicenda quando ne hanno voia, senza aspettare San Valentino. Solo il fascista Trisorco, che ha disposizione una cartuccia all’anno, per tradizione festeggia la moglie Nerina la sera del 14 febbraio, l’unica sera in cui non si vede al baretto. Per la Beresina invece la settimana di San Valentino è la più inattiva dell’anno (lei la chiama "la settimana bianca") perché, per non farle il regalo, i morosi la lasciano la settimana prima e se la riprendono la settimana dopo. Ne traggono vantaggio i pensionati del baretto che nella "vacatio", come dice il ragionier Dolimàn, possono spissegàrla senza ciapàrse dei stramusoni. Per tutta la giornata di San Valentino il baretto è interdetto alla coppia di morosetti Manuel e Daisy perché l’anno scorso hanno inciso un cuore con dentro i loro nomi sul piano del tavolo. Quando eravamo morosi noialtri incidevamo gli alberi, adesso i morosetti sono più comodi e aspettano che gli alberi diventino mobili».
«Il cinese Tan detto Tano e la so dòna, Lin detta Wanda, sono abituati alla luce rossa, anzi si può dire che la loro sia una casa a luci rosse perché in ogni stanza, compresa la camera da letto, hanno, appesa al soffitto, una di quelle lampade con i draghi che si vedono fuori dei ristoranti cinesi dove non sono mai entrata ma il mio Gino, pur non essendoci mai entrato neanche lui, mi dice che si màgnano le formìghe con la maionese. So che per creare l’atmosfera durante la cena intima di San Valentino, el Tano e la Wanda, appunto perché abituati alle luci rosse, smòrsano tutto e fanno entrare dalla finestra gli abbaglianti dell’Ape. Anche quando hanno bisogno di un po’ di parécio erotico in camera da letto, aprono gli scuri e fanno entrare gli abbaglianti dell’ape». «Al baretto, crisi a parte, non c’è grande attesa per una festa che, secondo l’oste Oreste, è stata inventata dai fioristi perché gli innamorati si festeggiano a vicenda quando ne hanno voia, senza aspettare San Valentino. Solo il fascista Trisorco, che ha disposizione una cartuccia all’anno, per tradizione festeggia la moglie Nerina la sera del 14 febbraio, l’unica sera in cui non si vede al baretto. Per la Beresina invece la settimana di San Valentino è la più inattiva dell’anno (lei la chiama "la settimana bianca") perché, per non farle il regalo, i morosi la lasciano la settimana prima e se la riprendono la settimana dopo. Ne traggono vantaggio i pensionati del baretto che nella "vacatio", come dice il ragionier Dolimàn, possono spissegàrla senza ciapàrse dei stramusoni. Per tutta la giornata di San Valentino il baretto è interdetto alla coppia di morosetti Manuel e Daisy perché l’anno scorso hanno inciso un cuore con dentro i loro nomi sul piano del tavolo. Quando eravamo morosi noialtri incidevamo gli alberi, adesso i morosetti sono più comodi e aspettano che gli alberi diventino mobili».
di Silvino Gonzato, L'Arena dell'11.02.2009
La frizzante Anne di Papilles et Pupilles ci propone un gioco simpatico per festeggiare insieme San Valentino:
dichiarare la nostra canzone d'amore più bella, quella che è e resterà per sempre nei nostri cuori, che ha incorniciato un momento indimenticabile, che ancora materializza quella magia elettrizzante nel sentirne le note...
...alors, ma cherie Anne, c'était cette chanson des Chicago que nous a fait par colonne sonore lorsque nous avons rencontrés... Janvier 1977, nous étions en vacance à la montagne, tous les deux sortants par une déception d'amour et... il a été le classique coup de foudre...
et puis...notre déclaration d'amour:
Don't go changing, to try and please me
You never let me down before
Don't imagine you're too familiar
And I don't see you anymore
I wouldn't leave you in times of trouble
We never could have come this far
I took the good times, I'll take the bad times
I'll take you just the way you are
Don't go trying some new fashion
Don't change the color of your hair
You always have my unspoken passion
Although I might not seem to care
I don't want clever conversation
I never want to work that hard
I just want someone that I can talk to
I want you just the way you are.
I need to know that you will always be
The same old someone that I knew
What will it take till you believe in me
The way that I believe in you.
I said I love you and that's forever
And this I promise from the heart
I could not love you any better
I love you just the way you are.
En Décembre 25 ans de marriage!