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venerdì 16 dicembre 2011

Non avere che la Luna...


Stasera sono triste.

Un qualche domani, mi passerà. Ma quando sono triste, non mi importa che passi di botto. Ciascuna emozione ha i suoi tempi, vanno assorbiti con rispetto e pazienza. 

Di fondo, lo sono sempre un po'. Quando proprio va bene, è solo un lieve velo di malinconia. Questo mi è stato dato di essere e in questi frangenti, solo il poeta mi può stare appresso:

Non erano le ore che noi perdemmo,
nè il treno che non arrivò.
Fu solo la nave e il gesto dei remi
e la triste vita che già passò.

Tutto ci dava l'impressione di avere
fra traverse errato la via,
e di non trovare l'amore, e di non avere
per la tristezza che la Luna...

Tutto questo fu come se non fosse...
Magari fosse durato di meno...
Infine, che importa? Non c'è possesso...
e solo i cieli eterni sono sereni...

Fernando Pessoa - 1915

sabato 16 maggio 2009

It's all cold in Alaska


Certe volte, inopinatamente, la tristezza viene a farmi visita.
Si presenta con la nera vischiosità della pece, oppure sotto la subdola forma di una nebbiolina indefinita.
Nella mia sgangherata esperienza, forse due cose le ho imparate, per quando la tristezza bussa alla porta.
La prima cosa è tenere sempre a portata di mano la 44 Magnum dell'ispettore Callaghan in persona, per sparare a bruciapelo a chiunque si azzardi a rifilarvi il ritrito luogo comune: "...Su col morale!!!...".
La seconda cosa è che la tristezza non bisogna cercare di evitarla. Non solo è sconsigliabile, ma addirittura è inutile.
Quando lei bussa, io apro la porta, la faccio accomodare, sto lì con lei. Sono paziente, la blandisco, le faccio la corte, se serve. Bisogna solo aspettare, di fianco a lei.
Poi viene quel momento, che essa stessa tutto d'un tratto sbotta: «Minchia!!! Ma questo qui è molto più triste di me!!!...».
E allora, così com'era venuta, se ne va. E la pece diventa crema profumata. E la nebbia, milioni di goccioline di una rugiada vellutata, che riflettono, ciascuna, uno dei milioni di raggi del sole riapparso.
Ed il mondo ha di nuovo le gambe di una bellissima donna.





Stephanie says
(Lou Reed - 1968)

Stephanie says that she wants to know
Why shes given half her life, to people she hates now
Stephanie says when answering the phone
What country shall I say is calling from across the world

But shes not afraid to die, the people all call her alaska
Between worlds so the people ask her cause its all in her mind
Its all in her mind

Stephanie says that she wants to know
Why it is though shes the door she cant be the room

Stephanie says but doesnt hang up the phone
What sea shell she is calling from across the world

But shes not afraid to die, the people all cal her alaska
Between worlds so the people ask her cause its all in her mind
Its all in her mind

She asks you is it good or bad
Its such an icy feeling its so cold in alaska,
Its so cold in alaska, its so cold in alaska