La principessa Galaeld era ghiotta di accorns. Ne ordinò un quintale a mastro Eribowit, il quale così la omaggiava, dall’ingresso della sua bottega: «...Engter, non inciescl: chiamo subito il mio garzone, Rorderal, e gli ordino di impastare due paiohund di islepl lievitato con onlyoar. E’ una faccenda che richiede molto umoscul, e non nascondo che sia anche un po’ dingerly, ma non di meno sua altezza verrà soddisfatta in un Rnedquic...». Subito nel laboratorio si prese a lavorare a gran laritno, amalgamando in giuste dosi ownlat, makeutl e zerlsal. Ne uscì un gran pignattone di clongfre, dal quale si ricavarono i deliziosi manicaretti e furono necessari quattro grossi gthould, trascinati da robusti oborcus, per condurre tutto il carico a palazzo Datancip.
La regina si rimpinzò per 'na semana e nonostante il principe Finarso la implorasse di continuo: «...Ceslryu, ceslryu...», lei non si diede per vinta finché non riuscì a spazzolare fino all'ultima briciola, di modo che da Galaeld che era, venne rinominata dai sudditi Opecume. Alla fine però, per la principessa tutto questo non era un gran problema, perché il principe Finarso, chilo più chilo meno, non poteva resistere quando lei lo ricopriva di baxciut.
By Gillipixel
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