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domenica 1 luglio 2018

Lessons in loss


Quando diventerò ministro della pubblica istruzione Roso Russo Nutrio Lino, introdurrò nelle scuole di ogni grado l'insegnamento dell'educazione alla sconfitta.

La vita tutto sommato non è altro che un'unica, generale, sconfitta annunciata. Alla fine della fola, tutti si perde e tutto si perde. Com'è possibile che questo non venga discusso e approfondito a scuola?
Le lezioni di educazione alla sconfitta verteranno fondamentalmente sui seguenti temi:

- Per una rivisitazione ontologica del concetto di sconfitta
- Totale assenza di merito nell'essere nato europeo benestante, invece che africano povero
- Presa di coscienza collettiva dell'incontrovertibile realtà di fatto che tutti scoreggiamo (in base al livello di consapevolezza raggiunto, seguirà esercitazione pratica)
- Essere interisti oggi: svantaggi e inconvenienti
- Accettare il due di picche col sorriso sulle perdute grandi labbra
- “Stai all'occhio che m’incacchio”: sull’importanza del non infierire su chi ha perso: dal trattato di Versailles a “Cane di paglia” di Sam Peckinpah, una retrospettiva storica
- “Oggi a me, domani a te”: limiti alla boria, nei casi di vittoria; la statistica o la sfiga, prima o poi ti mettono in riga
- La sconfitta è soltanto una vittoria a cui si accede dalla porta di servizio
- “La solitudine del vincente”: se non esistesse chi perde, il vincente sarebbe soltanto un povero stronzo; esistendo lo sconfitto, il vincente è soltanto uno stronzo di pregio
- Chi non perde mai non sa cosa si perde: fertilità emotiva e umana dei frangenti di sconfitta
- Lo sconfitto, inappagato, vive di desiderio; il vincitore, satollo di gesta compiute, si strafoga di noia
- “And in the end, the love you take is equal to the love you make”: maggiore equilibrio esistenziale dello sconfitto
- Giocare per il gusto del gioco: abbandono dell’ossessione della meta, in favore dei piaceri del percorso.

Per la consegna dei diplomi di frequenza ai corsi, rigorosamente senza voti, ogni scuola verrà dotata di un aula magna “Gianpiero Ventura”.