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Visualizzazione dei post con l'etichetta ungheria

se non che... pasta e fagioli aprutino-ungherese per il World Pasta Day

Come oramai credo si sia capito, amo la pasta Rustichella d'Abruzzo tanto da sfornare qui sul blog ricette a profusione con i loro prodotti , per non parlare di tutti i piatti di pasta Rustichella che non pubblico. E, come lo scorso anno, anche oggi mi piace dunque celebrare il World Pasta Day in loro compagnia. Cerco questa volta di rendere omaggio ad una tradizione regionale abruzzese visto che il modello alimentare della dieta mediterranea, cui si riferisce il tema di quest'anno # vivomediterraneo , in realtà è stato riconosciuto negli anni '60 dagli studiosi americani basandosi sulla alimentazione di sussistenza delle aree più sperdute e disagiate delle campagne italiane, come erano molte regioni centro-meridionali nel dopoguerra. Se non che... godo della profonda amicizia di un vero cultore in materia di cucina abruzzese (specificamente teramana) che però risiede da anni in Ungheria. L'ho citato spesso qui, ad esempio quando raccontavo le frittelle di carnevale u...

l'anello d'oro delle mie frittelle ungheresi semiserie

La mia ambigua interpretazione dei farsangi f á nk, i bomboloni del carnevale ungherse, ha prodotto frittelle degne di Giano, il dio bifronte che non poteva mai guardare solo al futuro o solo al passato, vedere solo l'interno o l'esterno, apprezzare solo il dolce o solo il salato dell'esistenza... così come delle frittelle! Per propiziare la fine dell'inverno in Ungheria ci sono diverse feste tradizionali, tutte di origine pagana (come molte altre in Europa, compreso il nostro carnevale) e tutte particolarmente rappresentative del folklore e del sentimento locale.  I  busòk , maschere con terrificanti visi di legno ed abiti di pecora, sfilano  ruomorosamente per le strade per  scacciare l'inverno e richiamare la primavera, per gioire per l'imminente fertilità che prenderà la natura ed arrivano ad inscenare il funerale della brutta stagione, bruciandone le spoglie in un falò o affidandone la bara alla corrente del fiume.  La festa più scatenata...

teglia di patate.hu

Prosegue la breve saga nel blog dell'"Ungheria in Cucina", dopo la versione "conigliosa"  del pollo alla paprika di qualche giorno fa e l'incursione di un loro salume nell'ultimo piatto di  lenticchie ... Nella vita il mood ungherese è stato molto più lungo ma non tutto quello che preparo finisce sul blog. Almeno non subito! Ecco come ho usato il vero ultimo barattolo di panna  tief öl , fortunatamente nascosta in frigo dietro una montagna di salsicce. Sempre ungheresi ovviamente. Perché con certe persone, sia nei regali che nella vita, non esistono le mezze misure. Protagonista della ricetta di oggi, un piatto casalingo ungherese che rappresenta uno dei confort food più terapeutici che abbia mai assaggiato, è proprio la salsiccia ungherese. Sto parlando di quella secca, che può apparire a noi incolti più un salame sottile e stagionato che una salsiccia fresca. Mettiamo dunque un po' di ordine: in Ungheria la produzione di salumi è una vera art...

le insospettabili armonie delle lenticchie all'ananas

Sulla tavola delle feste di questo periodo sono per me irrinunciabili le lenticchie. Non solo come popolare contorno al cotechino di capodanno o come simbolo portafortuna, ma proprio per il loro sapore che, grazie ai magici poteri della preistorica memoria gusto-olfattiva di cui siamo dotati, è per me un sapore,  come quello dei mandarini,  affettivamente legato alle feste trascorse in famiglia. Questa volta volevo pensare le lenticchie in modo originale, che le portasse con grazia su una tavola invernale pur senza tradire la loro anima semplice . E mi è venuto subito istintivo andare a frugare nelle usanze della gastronomia indiana, maestra nell'utilizzo di lenticchie di ogni varietà e colore all'interno dei piatti più disparati. In India e in genere in Medio Oriente è usanza aromatizzare le lenticchie con limone o sapori aspri, abbinamento che il mio palato approva in pieno. Cercavo però qualcosa di meno "diretto" questa volta. Mi è venuto in aiuto un meraviglio...

l'ingrediente speciale per il coniglio alla paprika

Incredibile: da anni di web frequento ungheresi e qui non ho mai pubblicato la ricetta del piatto forse più famoso dell'Ungheria dopo il gulash: il paprik ás   csirke , il pollo alla paprika! Il motivo è semplice: uno degli ingredienti base è la tejf ö l , la "panna acida" ungherese , che possiede  un sapore ed una consistenza unici, poco replicabili con i prodotti nostrani, anche miscelati tra loro o addizionati di mascarpone o di ricotta. Per la cronaca contiene  circa il 23 % di grassi, mentre  la panna in commercio in Italia ne ha intorno al 20-21 % se da cucina, intorno al 33-35 % se da montare. Il mascarpone possiede invece  il 47% di grassi e la ricotta  attorno al 5%). Quindi non è niente di più "pericoloso" per le arterie di una nostra qualsiasi trasgressione pannosa, specie in questo periodo dicembrino di concessioni golose. Viene definita panna acida ma per la verità non lo è davvero, almeno al mio palato. Certo ha un leggero sentore fermen...

piselli tra inverno e primavera

Nevica di nuovo. Così mi rendo conto di quanto fosse finta la spesa primaverile che ho fatto ieri: asparagi, piselli nel baccello, fragole... L'illusione della saggezza di una cucina di stagione seppellita da questi fiocchi di neve, che con candore frantumano la sensazione di essere nel giusto e rivelano quanto sia costruito anche il banco del mercato. Qui in effetti non siamo zona da chilometro zero. Se penso all'orto di mio padre vedo zucchine solo da giugno ad agosto e pomodori solo da luglio a settembre. E anche la sagra degli asparagi di Cantello, uno dei pochi veri vanti della gastronomia varesotta, in effetti si svolge sempre a fine maggio... Rapita dalla globalizzazione del concetto di stagione ho perso di vista la realtà dei fatti. Da dove mi illudo arrivino queste fragole insapori, questi asparagi giganti che ho riposto nel frigo ieri tutta orgogliosa, quando nonostante la temperatura bassa il sole splendeva accogliente e cantavano pure gli uccellini sui rami?  ...

con le capre, tra Arabia, Russia ed Ungheria

Quando ho letto che l' Araba Felice invitava a riprodurre una sua ricetta mettendo in palio il piacere puro del gioco della condivisione e che il paio di ghiotti attrezzini da cucina oggetto del suo giveaway sarebbero stati distribuiti con il salomonico criterio dell' estrazione a sorte ,  mi son detta: queste sì sono motivazioni per partecipare! Inizialmente, forse in sintonia con l'umore di quel momento agli inizi di giugno, avevo inspiegabilmente (!!!)pensato ad un fritto, tipo le frittelle di Marietta , i  pakora  o gli sfizi di gamberetti . Poi, alla luce della montagna di frittelle pazzesche che mi ha sommerso con l' MTC di giugno , chissà com'è... ho cambiato idea! Naturalmente solo ora, che sono riuscita a uscire viva dall'assalto di quei kaki-age che per un mese nella mia vita sono spuntati ovunque, mi sono resa conto con terrore di quanto la scadenza dell'Araba fosse vicina. Ho provato a...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!