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Visualizzazione dei post con l'etichetta mondo in casa

sichenyki ucraini, risotto italiano e... viva l'Ucraina! ...Xай живе Україна!

Da due anni, purtroppo e volentieri, mi sento moralmente portata a cucinare spesso ucraino. Oggi, 24 febbraio, a maggior ragione. E preparo січеники, sichenyky , polpette di pesce che nascono nel Kherson sulle sponde del Denpr. E' il fiume più lungo d'Europa, ha origine in Russia, passa in Bielorussia e scorre per quasi la metà del suo percorso in Ukraina (*) prima di sfociare poco lontano da Odessa, portando con sé delle tradizioni gastronomiche comuni a tutti i Paesi del Rus d' Kyiv . Anticamente si trattava di un unico regno, da secoli oramai frammentato in diversi Stati Sovrani, ciascuno sviluppatosi storicamente con proprie caratteristiche politiche e sociali. Nonostante qualcuno cerchi di falsificare la Storia a proprio vantaggio. Nonostante, come racconto da due anni, la guerra non abbia senso perché tutti questi Paesi indipendenti sono legati da affinità culturali, di cui moltissime proprio quelle culinarie che continuo a proporre. Avendo l'Ucraina una costa rid...

variazione di torta australiana, qui con noci e albicocche

Avevo promesso di pubblicare presto il dolce del pranzo coi parenti napoletani  ma si tratta di una torta con crema al burro, di cui non ho neppure scattato foto decenti in quella occasione e che ad ogni modo aspetterei a replicare quando il clima mi garantirà di evitare la liquefazione immediata della copertura. Posso però rimediare pubblicando, per i golosi in attesa, una torta decisamente più estiva, quella che ho preparato per il pranzo con amici cinesi  di qualche settimana fa. Per loro ho messo a punto per uno  sheet cake  che non è ne' italiano ne' cinese ma è comunque a base di frutta fresca e a guscio a loro familiare, e che si ispira alla mia autrice australiana preferita, Donna Hay*.  La versione della Hay vede un'impasto semplice, con lievito, e vi infila albicocche a fette e mirtilli. Qui però incrocio quella sua idea con una ricetta tradizionale australiana, un torta non lievitata, con panna acida e zucchero di canna nell'impasto, che di solit...

di nuovo in Ucraina, con vareniki e panna

Finalmente il clima si è un po' riaccordato con la stagione e le temperature mi permettono di tornare in cucina seriamente. Mi spiace non riuscire a pubblicare spesso quanto vorrei, ma nella vita che faccio ora non sono contemplati momenti di pausa in cui godersi i fornelli e fotografare con calma. Tornando alla stagione, se nella mia cucina iniziano a comparire zuppe e stufati di tutte le parti del mondo, qui nel blog riprendo più che volentieri il filo dei racconti di cucina dedicati all'Ucraina con una delle tante varianti dei loro  vareniki . Sono i ravioli la cui storia avevo accennato qui , che questa volta preparo utilizzando la panna acida, come da tradizione molto diffusa in diverse aree del Paese, che entra sia nell'impasto che nel condimento.  Io per la verità li avevo preparati qualche settimana fa, in uno strano "buco temporale" libero da altri impegni e pensieri, per poi congelarli su un vassoio e raccoglierli in sacchetti per alimenti. ovviamente ...

mlintsy o nalysnyky? Alcune curiosità sulle crespelle ucraine

Non trascorro il ferragosto in vacanza ma lo dedico a cucinare, cosa che per me ultimamente è una vacanza di per sè. E resto idealmente in Ucraina, come mi sono riproposta da quando è iniziata la guerra, permettendomi questa volta una ricetta un pochino più lunga e golosa della mia ultima media giornaliera. Non voglio rischiare però di commettere di nuovo qualche involontaria gaffe come per la zuppa di cetrioli , così torno a concentrarmi, in questo percorso dentro la cucina ucraina che si fa (purtroppo) sempre più lungo, su una ricetta le cui origini non siano offensive per nessuno. Cominciamo da una storia antica, quando si venerava Masla, la dea del burro, che in Ucraina si chiama maslo . A fine inverno si auspicava l'imminente inizio della primavera con il Maslyanytsa , l'attuale Carnevale, durante il quale si faceva viaggiare un fantoccio di paglia della dea su una slitta trainata da cavalli che percorreva un semicerchio attorno al villaggio a simboleggiare il sole nascen...

kanapky: tartine multicolor per un antipasto ucraino

Dopo un lungo intervallo dovuto a impegni giapponesi di cui parlerò a breve, al buffet floreale  dell'ultimo post ne faccio seguire uno che riprende il filo dei sapori ucraini , in questo caso una semplice serie di tartine e crostini che nel mio pranzo ideale a tema ucraino accompagna il cocktail dell'aperitivo ma che in Ucraina viene solitamente servita come antipasto in un menu della festa.  Non oso dire che quel che in Russia si chiama butterbrod in Ucraina è detto kanapky (ma anche in Danimarca smorrebrod o in Italia crostini/tartine ...) perchè sto paragonando risultati diversi, ciascuno molto caratterizzato a modo suo; però partono tutti da un concetto base comune: aprire un pranzo con una serie di piccole golosità disposte su fette di pane.  Oggi tra questi diversi ma simili antipasti approfondiamo lo stile ucraino, che si racconta in sei diversi "canapè" di cui alcuni sono molto semplici, altri potrebbero quasi sembrare italiani ed uno, davvero speciale, è ...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!