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Visualizzazione dei post con l'etichetta fiori

risotto con Nebbia affumicato, tra Italia, Giappone e Stati Uniti

Alla ricerca della ricetta perfetta per un risotto da preparare per il Clan del Risotto del Venerdì con il riso affumicato Nebbia , parto per cercare di valorizzare al massimo l’aroma dato al riso dal legno di ciliegio utilizzato da Gli Aironi per l’affumicatura. E così mi ritrovo ai due antipodi: negli Stati Uniti, dove è nata l’arte del cucinare con i profumi del legno e dove l’affumicato è uno dei sapori base della cultura gastronomica nazionale, e in Giappone, dove il ciliegio è simbolo profondo di un’intera cultura e l’uso alimentare non ne trascura alcuna parte. Il legno di ciliegio, un po’ come il suo frutto, a seconda della specifica varietà della pianta dona note dolci oppure aspre, e il suo aroma fruttato a volte sconfina in rare e profonde note di cioccolato. Così dal cioccolato parto, in mantecatura a dosi minime, e più precisamente vado di assonanza al riso per le note affumicate che ritroviamo quando le fave di cacao vengono asciugate su braci, come nel cioccolato prodo...

all'inseguimento di Uffizi da mangiare 10: Roberto Barni e i germogli di lenticchie

La decima tappa di Inseguendo l'arte da mangiare è decisamente contemporanea e ci fa viaggiare più con la mente che tra luoghi reali, anche se spiritualmente si rimane in Toscana.  Infatti questa volta Uffizi da mangiare non propone ne' una natura morta a cui ispirarsi per gli ingredienti ne' un dipinto che raffiguri paesaggi agresti a cui ricondurre la ricetta e neppure un'opera esposta all'interno di una delle Gallerie che fanno capo agli Uffizi.  L'opera di oggi è una scultura del 2013 di Roberto Barni intitolata I passi d'oro : omaggia le vittime dell'attentato dinamitardo avvenuto agli Uffizi venti anni prima ad opera di cosa nostra (il minuscolo è d'obbligo) e fu commissionata all'artista toscano dagli Uffizi a vent'anni dalla tragedia per commemorarne le vittime. Nato a Pistoia nel 1939, Barni vive ed opera a Firenze e, dopo i primi esordi da pittore, si dedica con successo anche alla scultura. Quella di cui parliamo oggi è una fig...

l'emozione di una serata pasta e futurismo, senza contraddizioni

Ho incontrato il Futurismo attraverso gli studi di architettura, che mi hanno fatto inciampare anche nella pittura e nella letteratura e cascare come una pera cotta dentro la musica futurista, che in pochi conoscono ma che è parte integrante della visone artistica totalizzante di quel movimento. Avevo l'onore all'università di studiare con Achille Castiglioni, uno dei padri del design italiano e mitico anche come docente: la prima lezione salì in piedi sulla cattedra con uno sgabello da mungitore legato al sedere per farci comprendere come il pensiero  curioso fosse l'unico approccio serio alla progettazione, in quel caso di una sedia. Per stuzzicarci sulle infinite possibilità di definire l'armonia nella invenzione delle forme, sostituì un giorno una sua lezione con un concerto in aula della soprano Rossana Maggia, la cui potente voce accompagnava gli intonarumori suonati dallo studioso Gian Franco Maffina, fondatore dell'Associazione Musicale Russolo Pratell...

coppia di biscotti da auguri, vagamente natalizi, con pepe e fortuna

L'altro giorno il regalo del Calendario dell'Avvento MTC del 9 dicembre era una raccolta di 12 biscotti natalizi ,  quelli   qui sopra raffigurati. Non so per quale arcano motivo (la follia della Van Pelt è il più probabile) ben due di quei biscotti sono stati scelti tra ricette mie... e sì che non sono niente portata per i dolci! Sarà che, uno per "la farcitura" e l'altro per la "speziatura", potevano vagamente sembrare entrambi biscotti natalizi? Per chi si fosse perso la possibilità di scaricare il PDF completo dal sito MTC, ecco qui le ricette almeno delle mie due proposte, che avevo già pubblicato tempo fa ma che qui sono riviste e corrette in occasione dello spazio-regalo MTC. Ogni giorno però ricordo che sul sito MTChallenge c'è un nuovo dono: conviene farci un salto tutti i  giorni! La prima ricetta di biscotti è finto-cinese, ovvero un'invenzione giapponese riciclata a inizio '900 dai Sino-Americani  di San Francisco e oramai ...

fingiamo che si possa dire: drizzle plumcake alle clementine

Pioggia e 10 gradi a fine aprile? Bene, consoliamoci con un tè caldo accompagnato da una torta. Una di quelle vere, che non preparo (quasi) mai, questa volta a base di clementine, agrumi completamente fuori stagione eppure, chissà come, ancora succosissimi e profumati sul banco del mercato rionale,  mia meta/droga del giovedì, appena posso,  da quando vivo in questa città. Quello che qui chiamo drizzle plumcake in realtà, guardando alle basi della cucina britannica da cui deriva, non è davvero un plum cake e nemmeno un  drizzle cake  nel vero senso del termine. I plum cake nascono nell'Inghilterra del '600 ma esplodono a livello domestico in epoca vittoriana: si tratta di torte gonfiate con il montaggio delle uova, quindi senza lievito (quello chimico, tra l'altro, all'epoca nemmeno esisteva), e addolcite con frutta secca, di solito uvetta, prugne o frutti di bosco, genericamente tutta definita " plums ".  Quando poi le torte hanno cominciato ad...

sartù napoletano in stile persiano, per non farci mancare nulla...

La prima volta che ho letto il consiglio di non usare risi ne' stampi diversi da quelli indicati per il sartù di riso  di tradizione napoletana proposto da Madamoiselle Marina  per l' MTC n. 65 di aprile  mi è venuto un colpo! Ho pensato: mannaggia: non posso proporre un shirazi polow-ye qalebi , l'elegantissimo sformato di riso persiano che con il tah dig , la sua ricca crosticina croccante, è un vero capolavoro di bellezza, oltre che di aromi.  Per il maestoso risultato visibile nella foto qui sotto è richiesta una maestria di tocco ed una sapienza di cottura del un riso iraniano a chicco lungo che noi sprovveduti apprendisti italiani stenteremmo ad ottenere al primo colpo... ma anche al secondo e al terzo: almeno a me è capitato così! Peccato non poterne parlare all'interno di una sfida che parla di riso e di sartù. Rinuncio volentieri, però, a raccontare oggi dei tre (più uno!) modi persiani di cottura del riso asciutto: alla fine, mi dico, la vera s...

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!