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22 luglio 2008
Animali e cosmetici
La mia posizione è un po' più articolata di quella della LAV, ma penso possa essere utile l'elenco delle aziende cosmetiche che non testano su animali.
17 marzo 2008
16 febbraio 2008
16 ottobre 2007
Ramarri ridenti
Non cercate ragioni in questo titolo. E nemmeno in questo post. Del blog non parliamo neppure.
Chiarito questo, possiamo continuare.
Sono quattro notti che intorno alle due vengo svegliata dall'abbaiare frenetico e frustrato di due dei miei cani. Riepilogando: i cani sono quattro, ma due vivono tra casa e giardino e altri due solo in giardino; non c'è razzismo in questa scelta, e nemmeno rifiuto della multiculturalità, solo che due sono cuccioli e in casa incontenibili.
Orbene, quando scende la sera i due cuccioli - mediamente 40 chili l'uno, due bestie insomma - vengono chiusi in un recinto (largo per carità e ben pulito, e coperto, e con due cuccie imbottite); non fanno storie, di regola.
Però da qualche notte, verso le due appunto, impazziscono di latrati. E mi svegliano. E tocca bestemmiare, alzarsi, buttarsi qualcosa addosso, uscire nel buio e arrampicarsi per cinquanta metri in salita, in mezzo all'erba, per convincerli che non è né il caso né l'ora.
Resta il mistero della motivazione.
Sciolto stanotte.
Che sulla collina vagassero cervi, cervidi, e ogni sorta di altro quadrupede con le corna era cosa ben nota.
Che un paio di questi bastardi cornuti avesse deciso di sfruculiare i miei cani bramendo protetti dal recinto ove essi vivono reclusi le ore notturne no.
Ma domani notte apro il cancello.
Preparatevi, stufato di cervo con polenta nei prossimi we invernali.
Detto questo, qualche tempo fa un'amica mi ha rimproverato dicendo che devo smetterla di pensare al mio corpo come se fosse quello di qualcun altro; non nel banale desiderio di me, che non mi abbandona mai, ma nelle attenzioni, in particolar modo quelle relative alla salute, che dovrei dedicare all'involucro che avvolge le mie cellule cerebrali. (che sono ovunque, ma in particolare concentrazione nel fegato, pare). Ci ho riflettuto sopra e ho deciso che non ha torto. Comincerò quindi dal blog, essendo la mia posizione filosofica assolutamente certa dell'identità tra reale e virtuale.
Scriverò un sacco di post d'ora in poi.
Chiarito questo, possiamo continuare.
Sono quattro notti che intorno alle due vengo svegliata dall'abbaiare frenetico e frustrato di due dei miei cani. Riepilogando: i cani sono quattro, ma due vivono tra casa e giardino e altri due solo in giardino; non c'è razzismo in questa scelta, e nemmeno rifiuto della multiculturalità, solo che due sono cuccioli e in casa incontenibili.
Orbene, quando scende la sera i due cuccioli - mediamente 40 chili l'uno, due bestie insomma - vengono chiusi in un recinto (largo per carità e ben pulito, e coperto, e con due cuccie imbottite); non fanno storie, di regola.
Però da qualche notte, verso le due appunto, impazziscono di latrati. E mi svegliano. E tocca bestemmiare, alzarsi, buttarsi qualcosa addosso, uscire nel buio e arrampicarsi per cinquanta metri in salita, in mezzo all'erba, per convincerli che non è né il caso né l'ora.
Resta il mistero della motivazione.
Sciolto stanotte.
Che sulla collina vagassero cervi, cervidi, e ogni sorta di altro quadrupede con le corna era cosa ben nota.
Che un paio di questi bastardi cornuti avesse deciso di sfruculiare i miei cani bramendo protetti dal recinto ove essi vivono reclusi le ore notturne no.
Ma domani notte apro il cancello.
Preparatevi, stufato di cervo con polenta nei prossimi we invernali.
Detto questo, qualche tempo fa un'amica mi ha rimproverato dicendo che devo smetterla di pensare al mio corpo come se fosse quello di qualcun altro; non nel banale desiderio di me, che non mi abbandona mai, ma nelle attenzioni, in particolar modo quelle relative alla salute, che dovrei dedicare all'involucro che avvolge le mie cellule cerebrali. (che sono ovunque, ma in particolare concentrazione nel fegato, pare). Ci ho riflettuto sopra e ho deciso che non ha torto. Comincerò quindi dal blog, essendo la mia posizione filosofica assolutamente certa dell'identità tra reale e virtuale.
Scriverò un sacco di post d'ora in poi.
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02 novembre 2006
Affetti
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Il cane più intelligente, ruffiano, ironico, cinico, sardonico, egoista e lunatico che la storia possa ricordare.
Il mio primo cane mi è stato regalato che avevo diciotto mesi, Briciola. Da allora credo di non aver passato più di due mesi della mia vita senza un esponente di quel mondo. Attualmente ne ho quattro (divisi nell'affetto tra me e mio fratello): Luna, Mira, Musa e Tequila. Ma Toffee era un'altra cosa.
Quando è mancata (ancora non riesco nemmeno a pensare "morta") ho rischiato di farmi internare perché volevo a tutti i costi farla ibernare pensando prima o poi di clonarla. (si, immagino che anche ora, a 11 anni di distanza possa sembrare una pazzia, ma devo ammettere che adesso come allora continua a sembrarmi un'idea geniale, come molte irrealizzabile).
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11 ottobre 2006
24 settembre 2006
28 agosto 2006
Nuovi arrivi
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Abbiamo anche rotto la tradizione familiare che voleva come novello adamo il più piccolo della tribù (che aveva scelto Torta e Titto come nomi).
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08 luglio 2006
21 aprile 2006
De rerum natura
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Posso dire che la natura non mi ha mai particolarmente affascinato? Complici questi primi veri giorni di primavera, girellando per blog si trovano veri e propri inni ai fiori, agli alberi, alle api eccetera eccetera. Tutto quello che in questo momento mi porta la primavera sono centinaia (e diventeranno migliaia) porcellini di sant'antonio in giardino e sotto il portico. E puzzano. Tenetevi la natura e ridatemi la Jacuzzi (è in riparazione da un mese!)
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07 aprile 2006
Mira e Arturo
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Di regola ci si divide tra amanti dei cani e patiti dei gatti.
A casa mia il problema è svegliarli. Luna (l'altro cane) e Paolino (l'altro gatto) non hanno voluto essere fotografati in un momento così intimo.
Ci sono altri quattro gatti, ma non contano.
Urge invece un terzo cane.
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06 aprile 2006
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