Sempre a proposito del dittatore iraniano, il link di oggi vi porta da cadavrexquis.
Ma il tema è centrato sulla stampa italiana (e in particolare su quello straccio antisemita che continua ad essere il Manifesto).
27 settembre 2007
Le risate non seppelliscono
[Aggiornamento: adesso il link al video dovrebbe funzionare.]
Non seppelliscono, ma a volte sono uno spettacolo da non perdere.
Via anellidifumo il video nel quale gli studenti ridono in faccia ad Ahmadinejad.
Non seppelliscono, ma a volte sono uno spettacolo da non perdere.
Via anellidifumo il video nel quale gli studenti ridono in faccia ad Ahmadinejad.
25 settembre 2007
La decadenza degli intellettuali
E' il titolo di un vecchio libro di Bauman che vi consiglio caldamente di leggere; per essere più precisi è il titolo italiano, quello inglese suona diverso, e anche la scelta del titolo italiano mi sembra un sintomo preciso. (adesso non ho il libro sottomano, ma mi riservo di essere più chiara in seguito, e comunque non è del libro che voglio parlare, ho solo rubato il titolo).
Un chiaro sintomo della decadenza degli intellettuali - e con questa definizione in questo post voglio intendere in primo luogo filosofi, scienziati, docenti universitari - mi pare questo: si sentono legittimati e vengono legittimati, in virtù del loro ruolo professionale, ad esprimersi in pratica su qualsiasi argomento. E così ci ritroviamo un ingenuo scienziato che non distingue luoghi, definizioni e discipline (leggete il bellissimo post di azione parallela) oppure un filosofo (?) che non sapendo più che fare firma appelli imbecilli e in malafede che trattano questioni politiche delle quali non sa nulla e scrive su argomenti che professionalmente ignora.
Ecco, se un filosofo oggi è questo, cioè una persona che esprime un'opinione su qualunque cosa, pretendendo legittimazione in quanto filosofo e/o docente universitario allora io e Vattimo non facciamo lo stesso mestiere.
E meno male.
Un chiaro sintomo della decadenza degli intellettuali - e con questa definizione in questo post voglio intendere in primo luogo filosofi, scienziati, docenti universitari - mi pare questo: si sentono legittimati e vengono legittimati, in virtù del loro ruolo professionale, ad esprimersi in pratica su qualsiasi argomento. E così ci ritroviamo un ingenuo scienziato che non distingue luoghi, definizioni e discipline (leggete il bellissimo post di azione parallela) oppure un filosofo (?) che non sapendo più che fare firma appelli imbecilli e in malafede che trattano questioni politiche delle quali non sa nulla e scrive su argomenti che professionalmente ignora.
Ecco, se un filosofo oggi è questo, cioè una persona che esprime un'opinione su qualunque cosa, pretendendo legittimazione in quanto filosofo e/o docente universitario allora io e Vattimo non facciamo lo stesso mestiere.
E meno male.
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24 settembre 2007
Definizioni
Dal blog di rosalux riporto la traduzione, l'originale sta su Dr.Psycho ma io l'ho letto su amorosa grazia.
"Cristianesimo: La credenza che uno zombie ebreo cosmico possa farti vivere in eterno, purchè tu ne mangi simbolicamente le carni e gli dica per via telepatica che lo accetti come tuo Signore per consentirgli di rimuovere la forza maligna nella tua anima, forza che affligge l'umanità intera da quando una donna-costola fu indotta da un serpente parlante a mangiare il frutto di un albero magico ."
"Cristianesimo: La credenza che uno zombie ebreo cosmico possa farti vivere in eterno, purchè tu ne mangi simbolicamente le carni e gli dica per via telepatica che lo accetti come tuo Signore per consentirgli di rimuovere la forza maligna nella tua anima, forza che affligge l'umanità intera da quando una donna-costola fu indotta da un serpente parlante a mangiare il frutto di un albero magico ."
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20 settembre 2007
19 settembre 2007
Grillo!
Il link di oggi porta a Oldenburg. E parla di Grillo.
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07 settembre 2007
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