31 marzo 2007
Passaparola laico
"Questa mattina hanno cominciato scherzando con gli ascoltatori:
"Mettiamo uno straccetto colorato alle nostre borse, alle auto, agli
scooter, alle finestre, uno straccetto per dichiarare pubblicamente la
nostra voglia di laicità e la nostra contrarietà alle pesanti e
quotidiane ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana? E
scegliete voi il colore". Gli ascoltatori hanno scelto: rosa scuro
(porpora?). Un microfono aperto lanciato quasi per gioco si è
trasformato subito in un diluvio di telefonate per testimoniare la
voglia di laicità. Da questa mattina a Controradio (via del Rosso
Fiorentino 2b, 50142 Firenze) sono disponibili straccetti per tutti. E
sono già decine gli ascoltatori che sono passati a ritirarlo. Oltre
alle telefonate continue stanno ricevendo anche proposte - da parte di
edicolanti, commercianti, benzinai - di essere punto di distribuzione
degli straccetti."
Aderire e diffondere mi par d'obbligo.
Pulsione omicide
I puntini sulle T
Sostanzialmente significano la stessa cosa: ta ethe (costumi, abitudini) e mores (usanze, consuetudini).
E' però possibile (e doverosa, e scientifica) una distinzione tra etica e morale.
L'etica è una "metamorale"; opera una decostruzione, non ha l'intento di delineare o comporre o fondare le regole di un sistema culturale, ma semmai di affermarne i principi ultimi attraverso una scomposizione delle strutture delle regole che ordinano la condotta.
L'etica riguarda la teoria e la fondazione dei giudizi morali.
Se poi oggi si parla di etica inteso in senso pratico (etica della medicina, etica degli affari, bioetica, etica dell'ambiente, e via discorrendo), noi ce ne freghiamo perchè se la maggioranza delle persone usa le parole a caso, è anche vero che questo blog non ha nessun obbligo formativo.
28 marzo 2007
Ma la Profe?
Mentre aspetto - con un po' di ansia - il prossimo post vi consiglio di leggere questo: ho seriamente rischiato l'infarto per le risate (oltre ad avere scoperto una pratica della quale ignoravo l'esistenza).
Progetti di vita
Una di queste sono i progetti di vita in comune, in breve, le relazioni, le convivenze, i matrimoni.
Per quel che mi riguarda non hanno mai avuto spazio, fosse mentale o fisico.
E quando qualcuno mi racconta delle sue intenzioni a questo riguardo io sono sempre molto perplessa, e qualunque sia l'età del mio interlocutore inevitabilmente penso che sia troppo giovane.
Dopodiché nella pratica quotidiana anche per me le cose sono andate in maniera diversa ma, appunto, non pensate tantomeno programmate. E anche ora, una delle chiavi di volta perchè la situazione non muti è quella di pensare - magari ingannandomi quasi consapevolmente - che sia una situazione transitoria. Convivo si, oggi. Domani chissà. E la convivenza oggi si fonda sul fondamento roccioso della sua presunta precarietà.
Così, davanti al progetto di vita di una persona a me molto vicina (e ormai sopra i trenta) che prevede l'acquisto di una casa a due mi chiedo (e gli chiedo) quanta certezza abbia in questa decisione.
La risposta che mi viene, un po' stupita, è che è il normale fluire della vita, due persone si incontrano, si innamorano e progettano un futuro insieme. E quando si decide di vivere insieme, matrimonio o meno, non si mette in conto che potrebbe finire.
E davanti ad argomentazioni così semplici, io resto perplessa, adesso come dieci anni fa.
26 marzo 2007
Incomprensioni
20 marzo 2007
Darfur
Ve lo ripeto? Schiavi.
hat tip: danzasull'acqua
19 marzo 2007
Metamorfosi
Si comprende come mai la maggior parte dei filosofi non ha avuto famiglia (a parte l'ovvia considerazione che erano quasi tutti maschi); come è possibile che qualcuno possa sopportare un essere che si aggira per casa ringhiando, non risponde quando gli rivolgi la parola, e se lo fa bercia qualcosa di incomprensibile?
Ne sono certa, questa volta non sopravviverò alla metamorfosi.
16 marzo 2007
venerdì
Non so se esserne seccata o orgogliosa.
15 marzo 2007
ICQ Log
Cochin (04:55 PM) : rincoglionirmi totalmente
Cochin (04:55 PM) : iniziare a canalizzare spiriti, sta roba qui
Diotima (04:55 PM) : ? mi pari già a buon punto
Cochin (04:55 PM) : .visto?
Cochin (04:55 PM) : sapevo che avresti appoggiato
Cochin (04:55 PM) : voglio canalizzara kutumi
Diotima (04:55 PM) : più che altro constato.
Diotima (04:56 PM) : eh?
Cochin (04:56 PM) : è importante, canalizzare kutumi
Diotima (04:56 PM) : kutumi sarebbe?
Cochin (04:56 PM) : C’è una vasta categoria di fonti di canalizzazione metafisiche e un numero incalcolabile di esseri extraterrestri, maestri ascesi, principi, spiriti della natura e individui non classificabili. Ci sono filosofi che offrono consulenze generali, come pure un sistema filosofico abbastanza completo in cui la consultazione è collocata, che hanno, in aggiunta ad un punto di vista e filosofia abbastanza coerenti, la volontà di offrire informazioni personali agli individui piuttosto ampie. I maestri ascesi sono canalizzati da diversi gruppi di strumenti (chi canalizza) grandi ed organizzati, quali l’Ordine dei Rosacrociani, Eckankar e i Teosofi. Molte persone hanno canalizzato Kuthumi
Cochin (04:56 PM) : non so cos'è, ma pare che molti l'abbiano canalizzato e voglio farlo anch'io
Diotima (04:56 PM) : Cochin, tu la devi smettere di bere prima del tramonto.
Cochin (04:59 PM) : ssssh, sto canalizzando kutumi
Diotima (04:59 PM) : hahaahahahahah
Diotima (05:00 PM) : per me ha qualcosa a che fare con la prostata
Cochin (05:01 PM) : Ashimah bmsishat shabiratunx schimimk
Diotima (05:02 PM) : guarda che posto il log eh?
Cochin (05:02 PM) : ASHMATUK
Timeo Danaos et dona ferentes
E l’idropico: "Tu di’ ver di questo:
ma tu non fosti sì ver testimonio
là ’ve del ver fosti a Troia richesto".
"S’io dissi falso, e tu falsasti il conio",
disse Sinon; "e son qui per un fallo,
e tu per più ch’alcun altro demonio!".
"Ricorditi, spergiuro, del cavallo",
rispuose quel ch’avëa infiata l’epa;
"e sieti reo che tutto il mondo sallo!".
"E te sia rea la sete onde ti crepa",
disse ’l Greco, "la lingua, e l’acqua marcia
che ’l ventre innanzi a li occhi sì t’assiepa!".
Allora il monetier: "Così si squarcia
la bocca tua per tuo mal come suole;
ché, s’i’ ho sete e omor mi rinfarcia,
tu hai l’arsura e ’l capo che ti duole,
e per leccar lo specchio di Narcisso,
non vorresti a ’nvitar molte parole".
Ad ascoltarli er’io del tutto fisso,
quando ’l maestro mi disse: "Or pur mira,
che per poco che teco non mi risso!".
Quand’io ’l senti’ a me parlar con ira,
volsimi verso lui con tal vergogna,
ch’ancor per la memoria mi si gira.
Qual è colui che suo dannaggio sogna,
che sognando desidera sognare,
sì che quel ch’è, come non fosse, agogna,
tal mi fec’io, non possendo parlare,
che disïava scusarmi, e scusava
me tuttavia, e nol mi credea fare.
"Maggior difetto men vergogna lava",
disse ’l maestro, "che ’l tuo non è stato;
però d’ogne trestizia ti disgrava.
E fa ragion ch’io ti sia sempre allato,
se più avvien che fortuna t’accoglia
dove sien genti in simigliante piato:
ché voler ciò udire è bassa voglia".
14 marzo 2007
In giro per blog
13 marzo 2007
Ritorni
Il pensiero morale del settecento è uno dei ciclici ritorni dei miei studi. Per una ragione o per l’altra finisco sempre per tornarci sopra.
Sugli inglesi e sugli scozzesi, in primo luogo; oggi ho passato la mia giornata su questi due, e domani si replica.
Shaftesbury scrive il Saggio sulla virtù e il merito prima di avere vent’anni; sostiene che l’uomo distingue, in maniera immediata e intuitiva, il bene dal male con quello che definisce moral sense, che considera il vero fondamento delle passioni umane.
Influenzato dal platonismo di Cambridge, intende il sentimento morale come innato, anche se suscettibile di modifica dall’ambiente e dall’educazione; e, come per ogni bravo platonico, anche per Shaftesbury chi cede al male è in primo luogo un infelice, perché non vive in armonia.
Sulla medesima linea, ma con sensibilità più vicina all’empirismo lockeano si muove Hutcheson, che ha però da parte sua l’esigenza di demolire le riflessioni di Mandeville (se non avete ancora letto La favola delle api correte a farlo); dapprima scrive il Saggio sull’origine delle nostre idee di bellezza e di virtù, poi il Sistema di filosofia morale, testi sui quali si formeranno, tra gli altri, David Hume e Adam Smith.
Nome in codice: cut a tree
Vengono passate al vaglio le posizioni sull'universo mondo, sul ruolo dell'umano, sull'interazione e sull'integrazione.
Chi urla: "siete razzisti, odiate il meticciato", chi mette sul piano esigenze di ordine e di legalità,non senza appellarsi all'intera armonia naturale.
Chi tace, e vergognosamente non si schiera. (meglio tacere che schierarsi dalla parte del torto comunque).
Chi minaccia di andarsene, e chi se ne è andato(1).
Mentre, inesorabile, l'intera operazione, ormai messa in moto, procede senza esitazione alcuna.
Abbiamo salvato il prugno selvatico, ma salutiamo cinque querce, tre oleandri e uno splendido, ma ormai malato, melo incrociato con chissà che.
Al loro posto arriveranno cinque ciliegi, due peschi e, unica mia vittoria, altri tre alberi di gelso (more bianche e more nere, tiè!)
(1) Io, da Kilombo, anche se ancora non mi hanno tolto.
10 marzo 2007
Kilombo: risposte e chiarimenti
Il primo punto mi pare quello dell'antisemitismo della IADL, per il quale molti degli intervenuti cercano fonti e spiegazioni. Tra l'altro, molti cercano fonti e spiegazioni di affermazioni non fatte da me. E questo mi pare curioso.
Io ho risposto, non a caso, all'articolo di Francesco, e precisamente alla parte che quoto qui:
" E' vero, non si trova tantissimo sulla IADL in rete. Ma quel poco che si trova non è nè antisemita nè filoterrorista. Poi si può discutere sulle idee di questo o quel membro della IADL, ma dal giudizio su una persona non segue eguale giudizio per una organizzazione. Applicando lo stesso criterio, non potremmo - ad esempio - accettare un premio nemmeno dalla Cgil, visto che nelle sue file si sono nascoste (e forse si nascondono ancora) persone che attentano all'integrità dello Stato. Ma questo rende la Cgil filoterrorista? No, secondo me."
Secondo Francesco, dalla personale posizione politica di qualcuno non è possibile risalire ad una responsabilità dell'associazione; questa considerazione non mi convince. La IADL non ha mai preso le distanze - al contrario di quanto ha fatto la CGIL per quel che concerne i terroristi - da affermazioni razziste di alcune dei suoi membri, e questa mancata presa di distanza configura una responsabilità che non può essere negata. E che pesa.
Allo stesso modo, - e l'analogia da me proposta mi pare più opportuna di quella configurata da Francesco - si è comportata la chiesa cattolica nei confronti dei preti pedofili, non allontandoli, non prendendo le distanze, non denunciandone le pratiche. E infatti, proprio per questi motivi, i cittadini comuni, ma anche i tribunali, hanno ritenuto di poter addossare alle gerarchie ecclesiastiche le loro responsabilità per quelle drammatiche vicende. Io un premio dalla chiesa cattolica lo rifiuterei per questo solo motivo (poi ce ne sarebbero anche altri, ma questo mi pare sufficiente).
Altra accuse alla IADL nel mio post non ce ne sono.
Io penso di no. E per due ragioni: dare a tutti la possibilità di parlare non significa ipso facto essere uno spazio di discussione credibile, e lo confermano altre esperienze passate (ricordate i microfoni aperti di radio radicale? E più recentemente Indymedia?), e accettare il premio di una organizzazione politicamente schierata, e di certo non a sinistra, sarebbe un duro colpo alla credibilità di uno spazio nato autonomo, dal basso, e che si propone come uno spazio democratico che non isola nessuna delle voci della SINISTRA.
E metto SINISTRA in maiuscolo, perchè è questa la caratteristica di Kilombo che mi interessa e alla quale tengo di più.
Francesco scrive: "Io non credo esistano i margini per giustificare il rifiuto del premio; tuttalpiù, credo che un premio "allo splendido lavoro [...] e alla democrazia interna" assegnato in una cornice del genere possa essere un'occasione preziosa per portare un certo tipo di messaggio: che democrazia è partecipazione, uguaglianza, libertà. E 'democrazia', 'uguaglianza' e 'libertà' sono parole che in determinati ambienti vicini all'Islam difficilmente si sente pronunciare o elogiare."
Francesco, io penso che le ultime righe smentiscano le prime, e sono convinta che l'assegnazione del premio a Kilombo sia assolutamente strumentale, e funzionale a un tentativo di accreditamento. Usano e mettono in campo strumenti democratici che non condividono, un'operazione che - nel suo piccolo - ricorda quella dell'ufficio stampa di Komeini nei suoi anni francesi. Tra l'altro, piccolo particolare da non dimenticare, chi riceve il premio della IADL ne diventa membro onorario, e - come tale - anche politicamente responsabile di ciò che l'associazione mette in atto. Contenti i redattori di Kilombo...
My two cents.
ps. Per quel che riguarda l'intolleranza, ripeto: il mondo sarebbe un posto migliore se fossimo un po' più intolleranti.
09 marzo 2007
Kilombo
Ma quello che scrive sul premio che la IADL vuole assegnare a Kilombo non mi pare condivisibile; Francesco dice che quello che ha trovato in rete sulla IADL è poco, ma non lo trova antisemita. Sbaglia, e l'errore sembra tanto più rilevante perchè viene da una persona avvezza a farne pochi; continua dicendo che non si può imputare a un'associazione le posizioni di qualcuno dei suoi membri: è vero fino a un certo punto. Se le associazioni accettano dai loro membri - per quanto poco rappresentativi - posizioni che sono in contrasto con la loro politica poi devono assumersene le responsabilità; se non ne prendono le distanze allora noi tutti dobbiamo tenerne conto. (la CGIL ha ben preso le distanze, e non da ora, dal terrorismo.)
Passiamo quindi a parlare direttamente del problema: premio si o premio no.
Per quel che mi riguarda la risposta è: Kilombo deve rifiutare il premio, a costo di apparire intollerante.
E' ora di rivalutare l'intolleranza, non è sempre e comunque un valore negativo. Anzi. Sono spesso intollerante, e mi par d'esserlo troppo poco.
Sono intollerante nei confronti del razzismo aperto, quello volgare e becero di cui tutti abbiamo fatto esperienza nei bar o sugli autobus.
Sono intollerante nei confronti del razzismo che non si riconosce, spesso mascherato da paternalismo buonista.
Sono intollerante nei confronti della dittatura della libertà di espressione, che troppo spesso diviene il tabù al quale dobbiamo sottostare per un malinteso senso di "civiltà".
Sono perfettamente consapevole che per moltissimi uomini "le donne sono tutte troie". Non mi interessa, possono continuare a pensarlo, ma dobbiamo togliere loro gli spazi per "dirlo".
Ecco, la mia speranza è che Kilombo resti uno spazio in cui certe cose non si possono dire.
Che i razzisti scompaiano mi par risultato arduo da raggiungere, mi limito ad auspicare che ci siano degli spazi in cui non sia loro consentito parlare.
In breve, quello che penso è questo: se Kilombo vuole rimanere uno spazio credibile per la discussione a sinistra deve rifiutare il premio.
DICO
08 marzo 2007
07 marzo 2007
Domande
1. Legge sulla procreazione assistita (schifosa, oscena, indecente)
2. Unioni civili
3.La Bossi-Fini (un'infamia)
4. Legge elettorale
5. Conflitto di interessi
esattamente in quest'ordine, per altro.
Detto questo, che altro volete che possa aggiungere sulla politica italiana?
ps. ah, si, un sentito vaffanculo alla "sinistra" (?) radicale che di questi argomenti se ne frega altamente, tutta impegnata a difendere la poltrona.
(si, andate a vedere i progetti di legge presentati dagli eletti del partito di Diliberto: potrete fare gratis un bel tour che dovrebbe intitolarsi "alla ricerca della riconferma in parlamento".
05 marzo 2007
Gazzettino rosa
04 marzo 2007
03 marzo 2007
Fine settimana
01 marzo 2007
Uno strano paese
Moltissimi cinquantenni, annota; e li descrive a tinte fosche, vecchi, demotivati, analfabeti tecnologici, gente da pensione. Impreparati di fronte alle nuove generazioni, senza strumenti, e anche stanchi.
Non so bene quali cinquantenni conosca Lodoli, e non ne voglio nemmeno fare una questione di esperienze personali. (no, dico, Lodoli parla di cinquantenni come nonni??)
Vorrei solo far rilevare che non più tardi di qualche giorno fa due ottantenni hanno contribuito a far cadere il governo e che alle elezioni si sono confrontati due settantenni.
Chissà, forse la mia è solo invidia. Quando avrò io la crisi di mezza età dubito che riuscirò a descriverla sulla prima pagina di repubblica.