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sabato 11 settembre 2010

circolarità

Certo che la rassegna stampa la mattina può essere davvero divertente. Sono giorni che sento - tanto sulla stampa internazionale quanto quella italiana - titoloni cubitali con vibrate denunce del mentecatto anglicano. Stamattina i titoli (tutti) sono: come è stato possibile che un povero mentecatto per giorni e giorni abbia monopolizzato i titoli di tutti i giornali?

venerdì 28 agosto 2009

un uomo coraggioso

Berlusconi si dissocia dalle pizze di merda che il direttore del suo giornale lancia contro i suoi nemici ma lui - Feltri - che è un vero uomo e un giornalista integro, fiero se ne impippa e continua a metterne a palate nel ventilatore.
Che uomo, che tempra, che indipendenza: nessuno, neppure il suo capo può mettergli la musacchia! E se un domani dovesse persino arrivare a dire che Berlusconi è un grande statista, che l'unto del signore, che è finanche bello, alto e pieno di capelli sono certa lo farebbe senza remore...è lui il direttore e non si fa comandare da nessuno!

lunedì 12 gennaio 2009

giorni di fuoco

Dedicato a quelli che "nessuno parla di Gaza", con il cuore pieno di furia.

mercoledì 15 ottobre 2008

Vespa e il GIANPIP (ECB)

Stamattina ho provato l'agghiacciante esperienza di ascoltare una intervista a Bruno Vespa in questi tempi bui, fatta da un Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo. Il giornalista - cercava disperatamente - per salvarsi la faccia e non sputarsi allo specchio - di essere "graffiante".

"Il tuo libro è come un Big Mac"

diceva. E uno si poteva aspettare che da lì potesse sgorgare un qualche abbozzo di critica: ma poi spiegava:

"E' fatto a strati, ci sono tante cose, tante possibili diverse letture, il giornalismo di inchiesta, la critica politica".
Urka, che graffio doloroso.

"Che ne dici, Bruno?"

E lui, vagamente seccato:

"Mah, sì e no"

E il Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo, dando di gomito alla fidanzata in ascolto:

"Ti vedo seccato, non ti piace il Big Mac?"

"Mi piace moltissimo, ma..."

e giù autoincensamenti.

A un certo punto il povero cristo, visibilmente combattuto tra la paura di fare brutta figura con la sua fidanzata in ascolto e quella di perdere il posto chiede la viscida serpe quale fosse - secondo lui - il suo editore in RAI.

Nessun dubbio, da parte di Vespa, ne' rincrescimento. Una arrogante sincerità.

"Il mio editore? Ma è il Governo, mi sembra ovvio. E' anche il tuo editore"

Farfugliamenti vaghi da parte di Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo.

Chissà, non avrebbe potuto ricordare che un tempo - quando c'era la famigerata (e quanto rimpianta) lottizzazione, e non c'era la Mediaset al governo, le reti erano "spartite" tra i partiti?

Non avrebbe potuto ricordargli quei tempi felici in cui l'informazione plurale era garantita dalla lottizzazione, dai finanziamenti pubblici ai giornali, dalla separazione tra politica e media privati...

Macchè, non dimentichiamoci che Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo aveva graffiato Vespa chiamando il suo libro "Big Mac".

Perchè stratificato, eh...attenzione. Che il libro sia cheap l'ha capito solo la sua fidanzata, e come ha riso...

lunedì 30 luglio 2007

paure da spiaggia

Ora, non è perché penso che gli zingari siano vessati dal pregiudizio e tormentati da leggende superstiziose. Lo penso, in effetti, ma sospendiamo per un attimo il giudizio: qualcuno di quelli che stanno leggendo ha mai avuto a che fare con un bambino di tre o quattro anni?
Ecco, provi a pensare se è plausibile che qualcuno in una spiaggia affollata per rapire un pupo (financo un pupo pacioso, o addirittura tonto) lo adeschi in una spiaggia affollata di fine luglio, lo ficchi sotto una gonna e se la svigni alla chetichella.
Voi se voleste rapire un bambino usereste questo sistema?
A me pare evidente che deve trattarsi della solita cazzata figlia delle paranoie di idioti, ma repubblica invece non sembra avere neanche l'ombra di un dubbio.
La"banda", il "basista", "tentato rapimento".
E domani, quando - prevedibilmente - la zingara sarà giudicata innocente, ci sorbiremo le solite grida indignate dei bempensanti di destra.

domenica 20 maggio 2007

quanto vale un bambino

Diffondo, e conto di partecipare, alla colletta proposta da Griso.

venerdì 2 febbraio 2007

rashomon, le notizie elastico, e i profeti francesi

Una notizia - con le sue aggiunte e omissioni - riflette il fatto , il giudizio di chi lo commenta (il fatto) e il giudizio di chi la consuma (la notizia). Il "vuoto" può essere estremamente utile, per costruire una notizia-elastico, pronta ad adattarsi al lettore, onnidigeribile.
La notizia che il Griso riporta oggi mi pare un esemplare notevole di notizia-elastico: un articolo di repubblica ci racconta di cessi separati per mussulmani in una università australiana, e quello che apprendiamo come "fatto" è che 1) i mussulmani si lavavano i piedi nei lavandini comuni 2) la cosa creava problemi ai non mussulmani 3) il rettore non mussulmano ha istituito dei bagni "privati" muslim only 4) dei non mussulmani hanno denunciato il razzismo mussulmano del cesso separato.

In pratica, il solo "fatto" che vede i mussulmani come "attori", è il loro lavaggio dei piedi: fatto forse discutibile ma che nulla ha a che vedere con un presunto "razzismo" di chi si abluge. Poco sappiamo dell'entità delle proteste, se fosse scoppiato un "caso" abluzioni, se ci fossero state discussioni nelle sedi preposte, denunce degli studenti, allarme igienico. Nulla. Sappiamo però che il rettore prende una decisione drastica: il salto logico ovviamente potrebbe - ma così non è - essere colmato da presunte minacce islamiche, stile "ci faremo esplodere in aula magna se non ci date dei cessi privati": quello che manca dalla notizia - in pratica - è la sola domanda interessante: cosa mai ha portato il rettore a prendere una decisione tanto stupida e/o drastica? e perché? Io per esempio - avessi dovuto intervistare qualcuno - avrei chiesto al rettore la cosa più ovvia: "perchè non optare per un lavandino a livello piedi, aperto a tutti? Quell'oggetto che i francesi, forse presaghi dello scontro di civiltà e fari della medesima, hanno inventato e chiamato bidet? "
Non ho trovato nessuna notizia sul web a colmare questa lacuna, e insieme al dubbio intorno ai fatti, mi resta una certezza: lo scontro di civiltà esiste, e si svolge nel luogo ad esso più adatto: i cessi.

venerdì 22 dicembre 2006

lo sciopero descritto dagli scioperanti

Boh. Che i giornalisti ci raccontino del loro sciopero con vibranti comunicati in cui dichiarano di voler "tutelare i più deboli" della loro categoria, che si descrivano come angelici e generosi è cosa forse prevedibile, ma assai innervosente, come direbbe il mio amico MMAX. Insomma, conosco qualche pubblicista che riempie pagine di testate tutt'altro che di second'ordine e con paghe davvero da fame, ma tipo dai 5 ai 15 euro ad articolo, e mi risulta che per questi proletari intellettuali l'accesso all'albo sia praticamente impossibile: bisogna infatti per fare l'esame essere già in una redazione, e nelle redazioni entrano i nipoti, i figli, i figli dei figli dei giornalisti. Comunque pochissimi privilegiati. Ora, tra le altre cose i giornalisti si stanno battendo contro l'eliminazione dell'albo, e quindi - a me pare - per tutelare i loro privilegi di casta acquisiti. Allora perché quando sono i tassisti a difendere i loro diritti acquisiti son tutti lì ad accusarli (giustamente) di corporativismo, e quando tocca a loro si descrivono come i paladini dei più deboli?

martedì 21 novembre 2006

la cronaca dei sociologi zombie

Naturalmente la notizia del pestaggio al ragazzo autistico finito in rete ha provocato l'effetto domino notizia/fatti, e non c'è giorno in cui non vengano pubblicate notizie, notiziole o non notizie sull'argomento. Intendiamoci, non penso che il bullismo non sia un problema - e anche grave - ne' sostengo che i giornali non debbano parlarne. La cosa più sconcertante però è la totale piattezza nello sciorinare ipotesi sociologiche e opinioni: il mandato è invisibile ma ha la forza di un tornado: allinearsi l'uno all'altro senza alcuno scarto di originalità. E come al solito - la banalità impone che sia internet, l'origine di ogni male (insieme ai videogiochi) Nessuno nota e fa notare, come parrebbe invece ovvio, che i bulli in questione sono stati beccati grazie ad internet, e non già per colpa di. E dire che - fra le altre cose - l'enfasi demonizzatrice sulla perfidia del mezzo eccita gli animi degli esibizionisti, che amano riconoscersi tra le schiere dei cattivi, quando il far notare che esporre le proprie vergogne è - prima ancora che vile e ributtante - faccenda da pirla, secondo me farebbe al contrario passare la voglia: nelle schiere dei cretini non ci vuol star nessuno. Ma invece no: l'effetto domino impone ai giornalisti zombie di allinearsi rigorosamente alle opinioni dei loro colleghi: qualsiasi opinione che abbia un pallido barlume di originalità, qualsiasi visione collaterale, non allineata e non perfettamente conformista genera inquietudine e non può essere neppure pensata.