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4 novembre 2015

La ragazza altalena.

a me a volte mi piglia questa rabbia sorda, questo mostro nero sulla spalla.
io lo odio.

le mie giornate per essere perfette dovrebbero essere fatte solo di questo posto qua fuori, le tane dei conigli proprio dietro la fermata e il grave dilemma delle lumache che m'han fatto fuori 3 piante di cavolo.
e invece.

le vostre giornate sono perfette?
ma soprattutto - secondo voi- che diamine c'entrano perfezione e felicità? e poi ancora: cos'è, in fin dei conti, questa felicità. e come la ottengo. e sarà proprio lei quella che cerco?
le mie giornate -ora in realtà va un pochino meglio, e parliamo di settimane- sono delle altalene.

Erano le 10 di mattina solo qualche giorno fa quando mi ha detto "c'è qualcosa che desideri di più? io no. sto bene così, precisamente." e io ho pensato hei. hei, gente. silenzio in aula, signori e signore. questo qui è uno di quei momenti da archiviare. questo qui è uno di quei momenti proprio uno di quelli che rischi di perderti, invece è proprio lui, quello che poi ti ripeschi in testa nel momento del bisogno, quello che - mesdames et monsieurs - fotografa la felicità, la cristallizza non in un vita, ma più saggiamente in un momento. In questo, momento. Concentrazione, ragazza. Alta concentrazione.

poi basta una telefonata, nel mio caso sono sufficienti 3 frasi e un tono, e puff - momento attenzione passeggeri, serenità a palate in arrivo, stasera si dorme andato. Via, out, raus, sayonara.
Il tono. Signori miei io potrei farci dei trattati sul tono.
Dicono che questo sia tipico di tante donne, ma sapere di essere una psicopatica in mezzo a molte non mi consola.
io spesso coi toni ci azzecco, ma mi levano anni di vita, ve lo giuro.
capace che imbastisco le peggio conclusioni del mondo su un tono.

"Eh però questa cosa non è stata gestita bene."
"Mi stai dicendo che non so fare il mio?"
"no, sto dicendo che questa cosa qui non è stata gestita bene."
allora è finita, eh? ecco. lo sapevo. la strada. il fallimento. il riscaldamento globale, la fame nel mondo, le cavallette.
"Ho capito. Le cavallette."
"Ma io non intendevo questo, non ho mai parlato di cavallette."

Tu no, ma IL TUO TONO sì.

La felicità sarebbe pure semplice. Sono io, il casino.
Che poi la felicità è sopravvalutata.
Quello che voglio io è la serenità, l'equilibrio.
Scendere dalla fottuta altalena.







25 settembre 2013

Mentitemi, piuttosto.

Sono certa che sarà capitato anche a voi di dimenticarvi di vostro figlio alla fermata del pulmino.
Vi sarà certamente successo di essere completamente, candidamente ignare dell'esistenza di qualunque altra cosa nell'universo salvo la vostra casella mail, la chat coi colleghi e il tizio della banca al telefono.

Naturalmente capite bene la sensazione d'irritazione che in quel frangente può suscitare il ripetuto suonare di un clacson di fronte al vostro ingresso, e immagino che anche voi l'avrete comprensibilmente liquidato con un infastidito 'fanculo le melanzane, presumendo si trattasse del furgoncino dell'ortolano e non dell'autista imbestialito del sopraddetto pullmino - ora incastrato in mezzo alla via, il vecchietto volontario che fa assistenza ai bimbi con la mano destra schiacciata sul vostro campanello e quella sinistra in quella di vostro figlio: piccolo, attonito, ingrembiulato.

Io non ve lo dico come mi hanno guardata.
Non ve lo dico perché -ne sono certa- lo sapete meglio di me, immagino.
Ma soprattutto non vi descrivo il faccino dell'ingrembiulato, in quel grembiulino più grande di lui, il visino appuntito, gli occhi enormi, giganti.

Sono certa che mi capite.
E se non mi capite, mentitemi, piuttosto.

6 marzo 2013

Ma pensa te.

Attenzione.
Fermi tutti.
Quindi praticamente la Signora Coniglio, quella che guida il pulmino, l'elicottero, lo spazzaneve, quella che sta al banchetto del tiro al bersaglio allo spazio giostre e che a Mac Giver je fa una pippa -cioè- mi state dicendo che NON è Mamma Coniglio bensì la sua gemella???
 Santissima Gesualda.

Un tempo quest'effetto me lo facevano le Gilmore, Lost e Grey's Anatomy.
Ora lo fa Rai Yoyo.

Vado a suicidarmi, 'notte.

7 gennaio 2013

Ammettetelo.

Sarà per via del silenzio ritrovato.
Per via del sedersi di fronte al computer e rimanerci per più di 10 minuti consecutivi.
Sarà per via del pranzo veloce.
O forse è perchè s'è messa la crema sul viso e ha spazzolato i capelli, e non erano le 5 di sera.
Perchè s'è ricordata di avere un cane, tra l'altro.
Sarà per questo o perchè ritiene che la distanza a volte sia salutare, se non salvifica, o anche perchè è convinta che la libertà abbia un gusto più dolce se è ritrovata, ma quando stamattina si è profilata la sagoma del pummino zallo dopo 15 lunghi, eterni giorni, lei - bello, bellissimo il natale coi bimbi, eh - intimamente gorgheggiava.


Ammettetelo, che anche voi.

p.s.
E se invece siete di quelli che davvero sono brillantemente sopravvissuti a 15 giorni e 15 notti di figli non stop, se siete di quelli che dopo la pista delle biglie, le tempere per le mani, la pizza preparata insieme, 5 nuovi libri da leggere, 1 travestimento del pirata, 1 spada gommosa da cavaliere, se siete di quelli che dopo i capricci, le corse per rispettare gli orari, la mezza di clenil e la mezza di fluibron, ecco: se siete di quelli che non sono usciti provati, un po' esauriti, o onestamente coi maroni pieni così da 'ste vacanze, almeno -vi chiedo- almeno abbiate pietà e non palesate la vostra esistenza.

7 novembre 2012

Sion ed io.

Se davanti allo specchio dopo essermi asciugata i capelli dico a quella che mi sta guardando in faccia:
"Sembri Sion the Siip ."

Significa che qualcuno deve venire -qui, ora- a fare qualcosa per me.


3 aprile 2012

Me la faccio sotto, ma di giorno non lo do a vedere

"Dove vai?"
"Appuntamento di lavoro."
"Ah. Mi spiace non poter venire, mannaggia."
"Niente. Tanto c'è F."
"Ma chi? la stagista 26enne? quella carina, sveglia, palesemente non incinta, con le lentiggini che fanno tanto Lolita e il piercing sul nasino alla francese?"
"Sì."
"Ah."
"Mi passi il dopobarba?"
" E da quando hai deciso che ti fai la barba?"
" Da oggi."
"Ah."
"Scusa, possiamo spostare 'sto tiralatte da qui nel frattempo?"
"Bella camicia."
"Ti piace? L'ho comprata ieri."
"Perchè stai prendendo le chiavi della mia macchina?"
"Perchè è più comoda."
"La mia macchinina storica di cui sono gelosissima, che ha più di 40 anni, che i miei genitori hanno comprato per il loro viaggio  di nozze? quella su cui si è patentata mia madre, poi mia sorella e infine io? quella che non va a più di 90/h e comunque ci va un po' storta e dobbiamo sempre farla riguardare ogni 6 mesi, quella che devi cominciare a frenare 100 m prima del semaforo, che d'inverno ci geli e d'estate ci bolli ma che la gente quando la vede passare dice "che figata" e tu gli rispondi "non sai quanto"? Quella secondo te è più *comoda*?"
"A F. piacciono le macchine storiche, le ho promesso che le avrei fatto fare un giro."
"E mentre tu e F. fate un giro sulla mia macchina con camicie nuove e piercing al naso io cosa dovrei fare, di grazia?"
"Bè, tu devi allattare, naturalmente."


Io la devo smettere di fare 'sti sogni del cazzo però.






22 febbraio 2012

Me like a zerbin.

Ore 21, sono uno zerbino.
No davvero, non scherzo.
Adesso non state a dirmi massù, dai, non è vero, vah che ti ripigli.
Sono di 5 mesi e mezzo e ho una panza che vi dico è enorme, che con Magù ce l'avevo a 7. 8. Forse 9.
Sono solo di 5 mesi e mezzo, non ce la posso fà.
Come ci tiro avanti altri 4 mesi? Non ce la posso fà.
Poi si muove porco cane, non sta mai fermo/a. Notte e giorno.
La mia mente vira verso paranoie autogufe, non riesco a fermarla: cosa significa? sarà un'iperattivo/a? non dormirà? tutto questo deve avere un senso nel calendario maya e non mi dice nulla di buono, nono.
Sto messa malissimo.
Tipo che oggi sono andata a prendere Magù al nido e mi sono piazzata su  uno sgabello per infilargli la giacca, uno di quei seggiolini da nani che per sederti c'hai le ginocchia in bocca. Siccome mi faceva fatica alzarmi sono rimasta lì seduta fissa per 4 minuti con la panza, le gambe divaricate e l'occhio vitreo da pesce di 3 giorni finchè non hanno cominciato a guardarmi strana. Sembravo Sora Lella.

Sto nel Paesello Marcondirondirondà, la prima piscina comunale è lontana e non trovo il tempo di andarci. C'ho un mal di schiena che manco mia nonna con l'osteoporosi.
Basta: da domani si piscia fuori il cane per almeno 30 minuti, così smaltisco la pasta broccoli-gorgonzola-mascarpone di oggi. E la piscina che si fotta.
E' inutile, non ci sono portata. Me mi sta stretta sta cosa.
Mi guardo allo specchio e se devo dirvi la verità dalle tette in su sembro la Cucinotta e dalle tette in giù un teletubbie. Non so quale metà sia peggio, ma credo la Cucinotta reciti persino peggio di Tinkicoso.
Ieri notte ho sognato di partorire, non finiva più. Mi sono svegliata con una crisi asmatica incipiente.
Tutto questo ha certamente un significato nel calendario maya, ne sono certa.
Cinque mesi e mezzo. Soltanto.
Cazzo.

22 novembre 2011

Possesed.

Una donna in preda all'ormone non ha il controllo delle proprie emozioni.
La malinconica melodia delle canzonicine bielorusse dello Zecchino d'Oro la gettano in uno stato di prostrazione, così al semaforo in diversi si chiederanno  a ragion veduta se la tizia in lacrime al volante sia normale oppure no.

Una donna in preda all'ormone è un'isterica a piede libero pronta a divorarsi chiunque si frapponga tra lei e il resto mondo.
E se lei fa una richiesta legittima all'assistenza telelfonica della banca, che le risolvessero il problema immanitinente e non si azzardassero a rispondere da cafoni perchè lei è nella giornata giusta per farli pentire di essere andati in ufficio quella stessa mattina.

Una donna in preda all'ormone ha una visione distorta della realtà.
"Perchè non mi hanno consegnato il documento che ho chiesto? Io volevo solo il mio documento."
"Abbiamo solo sbagliato a non venire prima, sai come sono nei posti pubblici. Adesso lo sappiamo e vedrai che domani venendo prima te lo danno."
"No, è solo una cospirazione, in realtà non vogliono darmelo."
"Non dire idiozie, è solo un caso, calmati."
"Ho visto come mi guardava quella: è che le ero antipatica, ecco cosa."
"Mi sembra tu stia esagerando la cosa, vedrai che era solo un'impressione. Tu fregatene se ti guarda male e domani ritorna a prendere quello che ti spetta."
"Non mi credi allora? Sei in combutta con loro. Siete proprio tutti uguali. Vi ho smascherati. Me tapina, me derelitta."


Una donna in preda all'ormone è  -fondalmentalmente- una stronza.
"Sto solo cercando di aiutarti"
"Non è vero. Cerchi solo di lenire i tuoi sensi di colpa perchè domani parti e mi smolli qui da sola come al solito col nano e ti si rivedrà solo a fine settimana."
"Questo è ingiusto, lo sai."
"Allora cosa sei ancora qui a fare? Vai, vai via, non ho bisogno di nessuno io, mi arrangio da sola."

Una donna in preda all'ormone ha tendenze autolesioniste in cui ama crogiolarsi.
Dunque sceglierà dalla propria libreria solo testi selezionati sulla base dell'indice di depressione che sono in grado di generare, quindi lemme lemme s'infilerà a letto con i Dubliners e passerà il resto della serata affacciata alla languida finestra con Eveline, peerchè solo lei può cogliere il suo grande, incompreso, dolore.

Una donna in preda all'ormone è bipolare.
 "Non te ne andare, scusa se ti ho trattato male prima. Ti voglio bene."
"Ok, non importa, vedrai che torno presto, ma tu stai tranquilla eh."
"Mi prendi per il culo? Che significa "presto"? Tornerai come sempre a fine settimana. Cosa significa "presto"?"
"Volevo dire che ci sentiremo sempre e i giorni passeranno più in fretta."
"In fretta? In fretta?? E come potrebbero passar più in fretta del tempo reale che impiegheranno a passare? Ti detesto, ti odio."
"Susi, guarda che poi ti penti, vuoi smetterla di trattarmi così?"
"Se te ne vai non so cosa ne sarà di me. Come puoi lasciarmi così?"


Una donna in preda all'ormone, a un certo punto, si ripiglia.
E chiede scusa, a tutti quanti.







8 novembre 2011

Il numero sbagliato, la persona sbagliata, nel momento sbagliato.

"Buongiorno, parlo con la signora Ciampino?"
"No, qui di Ciampino manco l'ombra, sono Susibita e lei deve aver sbagliato numero."
"Ah capisco, mi scusi ma già che ci sono posso parlare anche con lei della nostra favolosa offerta."
"Detesto queste subdole tecniche di marketing spicciolo, la sua azienda non riesce a inventarsi di meglio?"
"Chi è il suo fornitore di energia elettrica se posso chiederglielo?"
"Detesto anche che vi costringano a fingere di ignorare le mie provocazioni."
"Lei potrebbe arrivare a risparmiare fino al 10% di energia elettrica perchè noi usiamo fonti rinnovabili ed è per questo che costiamo meno."
"Quindi posso andare sul vostro sito e verificare la cosa. Bene, interessante, arrivederci."
"No, il 10% di riduzione è un'occasione che le sto offrendo con questa telefonata, stiamo chiamando tutti i residenti del Paesino in Culo Ai Lombrichi, ma solo per oggi."
"Quindi è un'offerta, solo un 'offerta. Cosa c'azzecca il risparmio per via delle fonti rinnovabili? Mi scusi ma non cerchi di confondere le cose, sono ben diverse."
"Bhè...ma... l'energia è un mercato libero sa...lei può decidere di scegliere il fornitore più conveniente...il mercato libero è..."
"So benissimo cos'è il mercato libero."
"E' l'offerta del giorno."
"Tadàà. Beccata. Che sfortuna, penso proprio di non avere intenzione di prendere questa decisione nel corso della telefonata. Mi riservo d'informarmi per mio conto e la ringrazio. "
"Comunque il mercato è libero."
"I vostri piani marketing lasciano alquanto a desiderare."
"Lei è stata molto cortese, le auguro una buona giornata arrivederci"
"Anche a lei, buongiorno."

Mi dispiace, anonima telefonista che hai chiamato con aria un po' saputella e rigorosamente devota alle linee marketing del tuo caposquadra.
Magari ti sottopagano pure e sei precaria e ti fa schifo quello che fai, e io sono stata molto acida e un po' mi dispiace.
Ma tu non mi devi rompere i maroni quando ho 3 ore scarse di sonno sul groppone e per questo ce li ho già girati.
Tu devi imparare a capire con chi hai a che fare dall'altra parte della cornetta, e scegliere se usare i soliti mezzucci da basso marketing che m'irritano ulteriormente,  o ripiegare in ritirata prima che sia troppo tardi.








22 settembre 2011

Da qualche parte

"Hai visto dove ho messo i miei occhiali?"
"Mi pare fossero lì, da qualche parte intorno al divano..."

"Cazzo sono in ritardo, in ritardo, ritardoooo!! Le chiavi, dove sono le chiavi della macchina?"
"Prova nella giacca, ah no, forse sulla libreria, o magari sul muretto all'ingresso...insomma devono essere lì, da qualche parte."

"Mescolare il tutto con l'impasto preparato e infornare a 180°...benissimo...zucchero, sì...eccolo...ma dove l'ho appoggiato? mi hai visto anche tu che avevo in mano il barattolo prima, vero?"
"Sì, ce l'avevi in mano, l'avrai messo lì, da qualche parte..."

"Spero per te che la macchina sia parcheggiata qui vicino, non ce la faccio più...dov'è che l'hai messa?"
"In zona, mi pare...qui...da qualche parte..."

"Sono sicura che lei ha già letto la circolare inviatale qualche giorno fa..."
"Ma certo, ce l'avevo proprio qui...spetti un po'...da qualche parte..."

"Dov'è che hai salvato le foto delle vacanze?"
"Sul mio, no aspetta sul tuo, no aspetta sul disco...bhè insomma qui da qualche parte..."

"Oh ma dov'è Magù? ti avevo detto di tenerlo d'occhio uscendo in giardino!"
"Non agitarti, sarà qui anche lui, da qualche parte..."


Da Qualche Parte è un luogo fantastico, una specie di paradiso fiscale per rincoglioniti cronici come la sottoscritta, un eden introvabile. Non vedo l'ora di arrivarci ma ho perso la mappa, è finita da qualche parte.
Chi conoscesse la strada è pregato d'indicarmela.
O se ci fate un salto recuperatemi per piacere  occhiali, chiavi, foto, circolare sull'aumento dell'iva, la macchina,  il barattolo dello zucchero e un figlio.

Grazie.

17 giugno 2011

C'è uno di quei negozi, non dirò il nome, dove si prendono le canottierine in svendita a 4.99, vendono solo taglie dalla M in giù e l'età media delle acquirenti è 17 anni.
Uno di quei negozi dove la presenza di una tizia con passeggino calza quanto quella di Lady Gaga al convegno di CL a Rimini.
Non c'azzecca una fava, ecco.
Ma indovinate un po'?
Manco a dirlo io stavo là, tra magliette con vampiri innamorati e felpe con tittiesilvestrino (otttìììo...quando passo il limite della decenza e comincio a diventare patetica fatemi un fischio. Hem, no. Non intendevo così presto, dai. Contavo un'altro paio d' annetti...dopo smetto, giuro.) e - veramente - non ho comprato nè l'una nè l'altra, stavo solo facendo manbassa delle canottierine che quelle, si sa, sono senza età.

Poi le ho viste.
E mi è sopraggiunto questo schizzo, non so come.
Sarà stato l'effetto dell'insalata coi fagioli seguita da caffè con panna di poco prima.
E' che devo confessare questa cosa:
IO NON HO MAI. PORTATO. I TACCHI.
(bbuuuu).

E' andata così: che a 20 anni pensavo maffigurati se mi metto quelle robe scomodissime, sono ggiovane io, non ho bisogno di artifizi (sì, dicevo proprio “artifizi” o cose del genere, ma vabbhè, non ero normale) per sentirmi più bella, c'ho l'anagrafe dalla mia, e poi faccio sport e delle discoteche non me ne può fregare di meno. Suono la batteria -perdinci- mica faccio la fighetta nei locali, ai concerti si può pogare seriamente su quei trampoli, secondo te? Poi ti dirò: mi fanno pure un po' vecchia, dai, manco avessi 30 anni...

A 25 invece.
No, non ce la posso fare, guarda. Sono andata alla laurea di D. e dopo 7 secondi su quei cosi e i s.pietrini mi sarei fatta l'Aula Magna in ginocchio sui ceci, piuttosto.
Non fa per me e poi diciamocelo: c'ho 25 anni ma ho lo spirito di una 19enne in converse, delle discoteche e dei locali fighetti contnua a non fregarmene niente.
I tacchi imparerò a metterli poi, quando sarò più vecchia, che ne so, tipo a 30 anni...

Oggi.
Scusi, che mi posso provare quei sandali alti là? No, non quelli lucidi che fanno un po' zoccoletta, dico quelli etnici con quella grossa base tipo sughero un po' anni '70.
Per quanto... pure quelli da zoccoletta...no vabbhè - haha, scherzavo- mi passi gli altri, 37-38 grazie, veda un po' lei.
Roba che te li metti e ti accorgi per la prima volta in 30 anni di avere due gambe.
Che ti spieghi perchè donne ben più lungimiranti di te li usano da tempo. Mica sceme.
Che ti spieghi com'è che 5 minuti fa con la commessa a fianco sembravi la figlia illegittima di Brunetta e invece adesso te la giochi alla pari.

Allora hai fatto un passo.
Un grande passo.
E hai concluso:

Belline son belline, slanciano che è un piacere, ma Susibita - guardiamoci in faccia- ti sei sfracellata sullo scaffale pigiami dopo mezzo metro.
E poi insomma, son passati 10 anni e nel frattempo- manco se ne sentisse il bisogno- ti sei pure riprodotta. Mettersi in pista a 30 anni, hessù-dai...c'hai una certa età adesso...


Ok, coltivo amorevolmente un serio problema con la percezione della mia età anagrafica.
Quindi che faccio: le compro?

18 maggio 2011

Limortacci al coccodrillo

C'è stato un tempo in cui io e Sorella Subli viaggiavamo in due urlando gli Skunk Anansis con la radio volume 15.
E' stato diverso tempo fa, tipo che Bersani c'aveva ancora i capelli.
No, forse non così tanto in effetti, ma è un tempo che ormai percepisco un po'così - come dire?- giurassico.

Adesso viaggiamo in 4 e quelle che urlano non siamo più noi ma i 2 nani, che a Skin -senza offesa- je fanno una pippa.
Adesso viaggiamo in 4 e per farli smettere cantiamo comecazzofailIlcoccodrillo.
Adesso va bene qualunque cosa pur di farli star zitti.

Lo Sceriff-fo-fo.
Popoff il cosacco dello zar.
Intramezzo canti storico-popolari I: La Bella Gigogìn.
War (in the name of love).
Intramezzo canti storico-popolari II: Ho tu, Povero Alpino e a seguire il Piave Mormorava.
Viscious (Oh baby you'r so viciooouuus).
Samarcanda.
Sezione "amarcord", nell'ordine: Milaeshiro, Hellospank, Macarlettochiè?, O-o-o-occhi-di-gatto.
What's the story morning glory.
Intramezzo canti storico-popolari III: La bella la và al fosso (ravanei, remulass, barbabietole e spinass).


Adesso quella delle due che sta al posto del passeggero si deve arrotolare intorno allo schienale per infilzare (ops, scusate...volevo dire "infilare". Sìsì...) il ciuccio nella bocca del primo e dare una mazzata in testa al secondo.
In quel mentre può accadere che dal telefono compresso nei jeans partano chiamate involontarie, ma solo per fare un esempio, eh.

"Sì pronto?"
"...SONOLETAGLIATELLEDINONNAPINAA...UN PIENO DI ENERGIA...EFFETTO VITAMINA!!"
"Pronto? Ma chi è?"
"...MANGIATE CALDE COL RAGù...COL RAGù!!! ". Pettate un secondo eh, nani. Che mi è sembrato di sentire...Cazzo ma chi è che rompe i maroni proprio adesso...PRONTO?"
"Pronto, ma chi è?"
"Ma chi è lei semmai !- scusi -mi è arrivata la chiamata, eh!"
"No, veramente la chiamata è arrivata a noi da lei. Qui è il Credito Cooperativo dei Giovani Imprenditori di Sti Caxxi."
"Ah. Ahem. Quelli che ho chiamato ieri perchè avevo sbagliato a fare l'f24 e che mi hanno aiutato ad annullarlo? quelli che mi hanno salvato da morte certa per mano dei soci perchè non trovavo più il codice segreto di accesso alla carta? Quelli che sono sempre cortesi e gentili anche quando arrivo in banca con Magù spiaggiato sul passeggino e dall'angolo in cui ci siamo rintanati si sprigiona un inequivocabile puzzo di pannozzo ripieno?"
"Precisamente."
"Merda."
"Come prego?"
"Tut-tut-tut-tut..."

30 marzo 2011

Ti sei sbagliata

Quando l'altro giorno l'avresti presa a mazzate.
Eccheppalle, son qui che mi sbatto a 1000 e non va mai bene, e non si fida , e non ci crede, e chi glielo assicura, ma sei sicura, e chi te lo ha detto, e la nuora della cugina della figlia di Zia Pina ha detto.
Mò le do una botta in testa, giuro.

C'ha 89 anni, cazzarola, Susi.
Ti sei sbagliata, dillo.
Perchè poi lo sai che arriva quel momento in cui ti guarda e tu, sotto la rete delle rughe, la riconosci, per un istante. La donna che quel giorno ti faceva i codini, ti sollevava in braccio verso lo specchio e diceva Guardati, Susà, bella come una bambolina sei.

Quando a 14 anni in piscina, tutte le altre disinvolte, tu sempre con 'sta maglietta accollata, mica ti sei messa in costume.
Troppo bassa, troppo magra, troppo secca, troppo piatta, troppo grassa, troppi peli, troppo bianca, troppo nera.
Ti sei sbagliata, eri bellina.

Quando a 23 hai pensato tanto non me lo chiede, e invece poi te l'hanno chiesto, e ti sei giocata il 30 perchè eri già la solita cazzara.

Quando hai pensato è questo quello giusto, sìsì.
No, non era vero.
Era l'altro. Quello che manco ti si filava, 3 mesi prima.

Ti sei sbagliata quando hai pensato un figlio mai, ti stravolge la vita, non sarà mai più lo stesso, non sono pronta.
Ti ha stravolto la vita, non è più lo stesso.
Poi però fammelo sapere, quand'è, precisamente, che le cose rimangono le stesse.
E no, decisamente non eri pronta.
Ma trovamela, adesso, una veramente pronta di fronte a tutto questo.

Ti sei sbagliata quando hai pensato massììì, eccheccivuole a fare 'na pastina, tenerlo pulito e cambiargli il pannozzo?
Che la tua pastina la schifa, tu non c'è una volta che ti ricordi in tempo di comprare i pannozzi e 'ste tutine son sempre lercie di sugo.

Ti sei sbagliata quando hai detto io la mamma non la so fare, non è colpa mia, non ci son portata e poi hai inventato lo SpaccaCoccole* e ieri gli hai letto "Winston - la battaglia di un orso polare contro il riscaldamento globale" comprata dal tuo amico Paul, senegalese.

Ti sbagli se pensi lo vedi quanti errori?
Avrei dovuto invece. Sarebbe stato meglio che. Se solo avessi. Se solo fossi.

Come se quello che hai fatto, ciò che sei stata, le scelte che hai preso di pancia, di cuore, di testa e sì - pure quelle un po' di culo - non contassero affatto.
Se pensi di non poter convivere coi tuoi abbagli, i pregiudizi sbagliati, le idiosincrasie, le tue idiozie.
Se pensi che non servano invece tutti, tutti insieme, per mostrarli a Magù come conchiglie e poi dirgli Ecco, vedi un po' tu. Fai i tuoi, rifai i miei, inventane di nuovi, fanne quello che ti pare. Non sono perfetta. Però sto qui, non mi muovo, eh.





* intermezzo di circa 30 minuti nella pausa pranzo lavorativa: l'interludio che "spacca" la giornata in due e al centro mette questi due tizi, due a caso, che si tolgono scarpe e ciabattine e ruzzolano per terra scambiandosi bacini bavosi, solletico e coccole smielose.

3 marzo 2011

Just wanna have fun (girls)

Ha passato l'aspirapolvere con Cindy Lauper a palla.
Alla fine c'aveva l'ascella pezzata ed era tutta sudata per i troppi saltelli.
Su skype, ha ammorbato la sorella con filosofici excursus sulla di lei passata personalità "Ricordi com'ero prima...a me è solo sembrato di girare l'angolo e invece zac!
Mi sono decisamente persa qualcosa.
Sento come un bisogno di ritrovare me stessa, come di una crescita interiore, un andare oltre quella che sono oggi...superare i miei stessi limiti, evolvermi...".
Sempre su skype con l'amica A. :"...devo rinnovare il parco intimo e abbandonare definitivamente sia la la fase Winnie the Pooh (pre-nano) che quella Sora Lella (post-nano), c'ho lo stenditoio che è imbarazzante."


E' che -capite?- lavora da casa.
Nein colleghen.
Lafora tutto il zorno.
Da zola.
Nein scampi umani zopra i 75 zentimetri, zolo fita kon Nano Makù.
Nein Papone, emikrato lontano ta pikola trizte Zuzibita.

E' che c' ho la vita sociale di un suricate addormentato, cazzarola.

Secondo voi tutto ciò - francamente - è preoccupante?

16 dicembre 2010

Quando la nonna ti da buca

Quando la nonna ti da buca e hai un appuntamento di lavoro pensi "Ok, niente panico, chiamo la zia".
Quando anche la zia ti da buca pensi "Calma, calma, ci sarà la suocera di mia sorella".
Quando lui ti dice: "No, la suocera di tua sorella è da tua sorella" mentre una gocciolina di sudore gli cade lenta dalla fronte, tu dai prova di freddo self-controll e dici:"oddiooddio lo sapevo sarebbe successo ma non pensavo proprio oggi, fermiamo quel tizio che sta passando per strada e chiediamogli se ha un paio di ore libere, no, non quello coi baffetti, non mi fido dei baffetti, dico quello dietro, col panciotto e l'aria da babbo natale, mi sembra perfetto, fa proprio al caso nostro. Ma come "no sei pazza"? ti prego-tiprego non oggi! com'è potuto accadere??
Ho deciso: metto in cambio all'asta un rene".
Quando non c'è altra via d'uscita andate all'appuntamento.
In 3.

"Cariiiissima..! Ma che piacere rivederti...sai, la tata ha avuto un brutto incidente proprio venendo da noi, non abbiamo potuto fare altrimenti..."

"Quindi ti piace? Sì, in effetti è un'idea nostra. Sai noi ci teniamo, curiamo molto l'aspetto dei contenuti-iiicccheschifo!!!...scusa, che ce l'hai un fazzoletto?! Bleah!!"

"Certo, non dimentichiamo l'importanza del brand blablabla ...l'usabilità... il vostro core-businness...blablabla...va da sè che ci vuole un tool ad hoc...dai, piglia la Gelsomina, vedi che sennò piange...ma se ti dico che sta là, nella tasca esterna, ce l'ho messa stamattina..scusa eh, dicevamo, basta customizzare... ah no, aspetta, prova a cercare nella cerniera laterale..."

...Mma-Mmaa-Mmaaamma...

"Sì, è una questione di partership allora, capisco...il ciuccino, il ciuccino!! Vah che gli è cascato a terra, che schifo, dove hai detto che sta il bagno?"

"Si può abbassare un po' il riscaldamento? c'è'na caldazza qui che pare i tropici... poi sai mi si sveste e fuori ghiaccia... dentro-fuori dentro-fuori l'ultima volta m'è stato male."

"Senti ma il fermacarte con la mucchina era il regalo di qualcuno importante?"

Ho una vocina dentro che mi sussura, neanche troppo piano: "HAI BISOGNO DI UN NIDO".

P.S. Come l'appuntamento possa essere andato bene e il progetto avviato è uno dei grandi punti interrogativi dell'universo, come i misteri di Fatima, le forme nei campi di grano, le false predizioni maya o perchè Puffetta sia l'unica donna del Puff-Villaggio, fatta eccezzione per Puffo Vanitoso che è chiaramente gay.