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lunedì 27 maggio 2024

Tartine con crema di robiola alle erbe aromatiche

Quando, per il pranzo della domenica, ci ritroviamo solo in due mi piace preparare dei piccoli appetizer da servire con un calice di spumante; bocconcini preparati secondo l'estro del momento e in base a quanto offrono frigo e dispensa. Ieri ci sono sembrati particolarmente indovinate queste tartine di pane scuro, decorate con uno spuntone di robiola alle erbe aromatiche (appena colte in giardino),olive, capperi e cetriolo in agrodolce. 
Per altre ispirazioni cucite sulla medesima trama


TARTINE CON CREMA DI ROBIOLA 
ALLE ERBE AROMATICHE




Ingredienti per 2 persone
2 fette di pane Millesemi (pane di grano tenero semi integrale con semi misti di sesamo, papavero, girasole, zucca, lino; lievito madre) 
100 g di robiola 
2 cucchiai di un trito di erbe aromatiche miste (aghi di rosmarino, salvia, maggiorana, prezzemolo, erba cipollina, aneto, menta, timo)
1/2 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
una generosa macinata di pepe nero Cubebe

Per decorare
olive taggiasche
capperi dissalati

Procedimento
Tagliare le fette di pane per ricavarne una dozzina di bocconcini. In una ciotola, mescolare la robiola con le erbe aromatiche, l'olio e il pepe. Versare il ricavato in una tasca da pasticceria munita di bocchetta spizzettata. Sprizzare un ciuffo di robiola alle erbe su ogni cubetto di pane, decorando con olive, capperi, fettine di cetriolo.



giovedì 11 agosto 2022

Salsa fredda alle erbe

Una salsa fresca e saporita, ottima per condire le insalate estive o le verdure lesse. Si prepara in un attimo con le erbe aromatiche fresche, appena raccolte in giardino, in modo da avere il massimo della loro fragranza.

SALSA FREDDA ALLE ERBE


Ingredienti per 2 persone
75 g di skyr (o yogurt greco)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
la punta di un cucchiaino di senape di Digione
sale, pepe nero dal mulinello
il succo di 1/2 lime
10 steli di erba cipollina, tagliuzzati con le forbici
3 foglioline di menta fresca
5 foglie di prezzemolo piatto

Procedimento
Raccogliere tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore ad immersione. Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo. Tenere in frigo, coperto, fino al momento dell'uso.





domenica 2 maggio 2021

Insalata di patate al cerfoglio

In giardino ho una rigogliosa pianta di cerfoglio, un'aromatica che non uso spesso, ragion per cui ho chiesto lumi al gruppo FB "Quelli del forum della Cucina Italiana", gloriosa congrega di amici amanti della cucina e della cultura del cibo. Ho ricevuto numerosi consigli che, man mano, metterò in pratica. Per iniziare, ho già fatto la salsa verde al cerfoglio e questa gustosa insalata di patate in cui, al posto del prezzemolo-come in questa ricetta postata tempo fa- si mette il cerfoglio tritato. Il suo aroma fresco e delicato, che ricorda vagamente quello dell'anice, si adatta bene ad arricchire molte salse e insalate.
 
INSALATA DI PATATE AL CERFOGLIO
adattamento di una ricetta dell'amica Sandra V.V.


Ingredienti per due persone
2 patate medie
1 spicchio di cipolla rossa
1 mazzetto di cerfoglio
Vinaigrette alla senape
1 cucchiaino di senape di Digione
1 cucchiaio di aceto di vino rosso
1 cucchiaio di olio di semi di girasole, bio
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale fino
una macinata di pepe nero

Procedimento
Preparare la vinaigrette cominciando con il mettere a bagno in acqua fredda, per circa un quarto d'ora, il pezzetto di cipolla rossa. In seguito, asciugarla bene e tritarla finemente. In una ciotola,  far sciogliere il sale nell'aceto. Aggiungere la senape e poi l'olio, a filo,  montando con un frustino. Completare con una macinata di pepe.
Lavare le patate e metterle in una pentola coperte di acqua fredda. Portare ad ebollizione; salare e cuocere per circa 25 minuti. Scolare, far intiepidire e sbucciare le patate. Tagliarle a tocchi e metterle in un'insalatiera. Ancora tiepide, condirle con la vinaigrette, cospargendo di cerfoglio tritato. Lasciare riposare un'oretta prima di servire.




sabato 1 maggio 2021

Salsa verde al cerfoglio

In giardino ho una pianta di cerfoglio che si è dimostrata straordinariamente robusta. Seminata la primavera scorsa, è sopravvissuta all'inverno e alla neve, che l'aveva quasi sommersa, per poi esplodere in questo mese di aprile.  Ecco un modo davvero semplice e gustoso per adoperarla, suggeritomi dalla cara amica Artemisia del blog Accademia Affamati Affannati.

SALSA VERDE AL CERFOGLIO
adattamento di una ricetta di Artemisia Comina


Ingredienti per 2-3 persone
1 tuorlo d'uovo, sodo
1/2 cucchiaino di senape di Digione
1 cucchiaino di capperi sott'olio, sgocciolati
le foglie di un bel mazzetto di cerfoglio
il succo di 1/2 limone
olio extravergine d'oliva q.b.
sale fino
pepe nero dal mulinello

Procedimento
Semplicissimo: mettere tutti gli ingredienti nel boccale di un robot da cucina e frullare fino a ridurre tutto in crema. Sistemare di sale ed, eventualmente, aggiungere ancora succo di limone o olio secondo i gusti. Io l'ho servita sopra un filetto di salmone arrostito in padella senza grassi ma solo con un pizzico di erbe secche di Provenza.







martedì 7 luglio 2020

Petit-suisse alle erbe

Divagazioni sul tema. Al centro, il formaggio fresco, che può essere caprino, robiola, tomino piemontese, petit-suisse. Il contorno può variare: dalle erbe aromatiche alle spezie, giocando con il mix che più ci ispira al momento. Oggi ho scelto questi cilindretti di latte vaccino addizionato con panna fresca, di cui avevo dimenticato la consistenza morbida e la dolcezza al palato. Preso un piccolo contenitore e un paio di forbici, mi sono divertita in giardino a raccogliere le aromatiche preferite. Accompagnati da una ricca insalata e da un piatto di ciliegie, e' stato il nostro pranzo leggero di oggi.
Altre combinazioni di questo tipo:
PETIT-SUISSE ALLE ERBE


Ingredienti per 2 persone
2 cilindretti di petit-suisse
erbe aromatiche fresche, in proporzioni a piacere (io ho messo: prezzemolo, cerfoglio, timo, santoreggia, maggiorana, origano, basilico greco, rosmarino, erba cipollina)
pepe nero cubebe, pestato nel mortaio
olio extravergine di oliva
peperoncino rosso, fresco

Procedimento
Lavare e asciugare con estrema cura le erbe aromatiche. Tagliare con le forbici l'erba cipollina, il prezzemolo, il cerfoglio, il rosmarino. Sfogliare il resto delle aromatiche.  Pulire il peperoncino, eliminando semi e filamenti. Tagliare la polpa a minuscoli dadi. In un contenitore di vetro o di porcellana che contenga a misura il formaggio, versare un filo d'olio. Distribuire sul fondo metà del trito aromatico, del pepe e del peperoncino. Appoggiarci sopra i petit-suisse e completare con il resto delle erbe aromatiche, del pepe e del peperoncino. Versare un generoso filo d'olio e coprire con pellicola. Lasciare ad insaporire, in frigo, da un minimo di un'ora a un massimo di due giorni. Si serve accompagnando con ottimo pane fresco tagliato a fettine. Io prediligo quello ai cereali.

domenica 26 agosto 2018

Robiola alle erbe aromatiche

La mia ancora di salvezza quando non ho programmato niente per antipasto ma voglio offrire qualcosa di leggero e poco impegnativo. La robiola l'ho quasi sempre in frigo e le erbe aromatiche non mancano in giardino. 

ROBIOLA ALLE ERBE AROMATICHE


Ingredienti per 2 persone
100g di robiola
le foglie di un rametto di maggiorana
5 aghi di rosmarino
2 foglie di menta piperita
una dozzina di steli di erba cipollina
scorza grattugiata di limone (poca)
un filo di olio extravergine di oliva
una macinata di pepe nero
fiori di borragine, per decorare
fettine di pane tostato, per accompagnare

Mettere in una piccola terrina la robiola e schiacciarla con i rebbi di una forchetta fino a renderla cremosa. Unire l'olio, poca scorza grattugiata di limone, le erbe aromatiche tritate, una macinata di pepe. Mescolare vigorosamente per amalgamare il tutto. Prendere un piccolo coppapasta e foderarlo con della pellicola. Appoggiarlo su un piattino e riempirlo con l'impasto di formaggio. Mettere a solidificare in frigo per una mezz'oretta (o in freezer per 10 minuti). Poco prima di portare in tavola, capovolgere lo stampo su di un piccolo piatto da portata; eliminare la pellicola; decorare con i fiori di borragine (o altri fiori eduli, per esempio di rosmarino o di timo) e contornare con le fettine di pane tostato.

lunedì 30 aprile 2018

Filetti di branzino con salsa all'acetosa

L'acetosa (rumex acetosa) è una pianta perenne le cui tenere foglie primaverili si possono gustare in svariati modi: aggiunte, sempre in piccola quantità, alle insalate miste, alle minestre, nelle frittate o come componente di una salsa di origine francese, la sauce à l'oseille, che anch'io ho utilizzato per questa pietanza. Oltre ai filetti di branzino, si possono usare quelli di salmerino, oppure trance di salmone o anche del petto di pollo.
Dosi per 4 persone 4 grossi filetti di branzino una noce di burro olio d'oliva q.b. farina q.b. sale salsa all'acetosa: 1 scalogno 15 g di burro 1 cucchiaio d'olio d'oliva 60 ml di vino bianco secco 200 ml di panna fresca 10 g di foglie di acetosa 1 cucchiaio di succo di limone sale, pepe bianco
Preparare la salsa: far appassire, per 5 minuti e a fiamma moderata, lo scalogno tritato in olio e burro. Unire il vino e far ridure, a fuoco dolce, per 5'. Versare la panna e le foglie di acetosa, precedentemente private della nervatura centrale e grossolanamente spezzettate. Cuocere la salsa, sempre a fiamma debole, per 10' circa. Frullare accuratamente; unire il succo di limone, sale e pepe. Mantenere in caldo.
Sciacquare i filetti, asciugarli nella carta da cucina, dividerli in due con un taglio in diagonale e passarli in un po' di farina, facendone cadere l'eccedenza. Scaldare i grassi in una padella, adagiarvi i filetti dalla parte della polpa, cuocendoli per due o tre minuti. Voltarli, proseguire la cottura per ancora un minuto. Servire i filetti sul piatto caldo, circondandoli con la salsa all'acetosa. Si possono accompagnare con dei legumi (patate, carote, fagiolini) cotti al vapore.
ACETOSA
Alcune informazioni ricavate da Wikipedia L'acetosa (Rumex acetosa) o erba brusca è una pianta erbacea, perenne, provvista di una grossa radice, dalla quale, in primavera, si sviluppa un fusto eretto, semplice o poco ramificato di colore rossastro, può raggiungere l'altezza di un metro.La pianta contiene vitamina C, ossalato di ferro, acido ossalico e ferro.Le foglie sono di due tipi: Quelle basali formano una rosetta e sono provviste di un lungo picciolo. La forma è del tipo astata. Quelle disposte lungo il fusto sono sessili e non hanno picciolo.I fiori sono distinti in maschili, di colore rossiccio, disposti in fascetti su una piccola pannocchia di forma slanciata, e femminili. La fioritura inizia a fine primavera e dura tutta l'estate.Il frutto è un achenio ricoperto dai petali persistenti che assumono un colore rosso-ruggine.È diffusa in tutta Italia, dal mare ai monti, in luoghi aperti e lungo i corsi d'acqua. La pianta si può raccogliere tutto l'anno, anche radendo la piantina, in quanto la radice emetterà nuovamente.

Ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, essendo ricca di ossalati e di antrachinoni. Discrete proprietà emmenagoghe, stomachiche. Le foglie sono consumate fresche come blando depurativo, oppure si usa un infuso di 30 g di radici per 1 l d'acqua. Viene usata per curare l'acne, le pelli grasse e la puntura di insetti, usando un decotto di 15 g di foglie fresche per 1 l d'acqua, e bevendone due tazze al giorno sempre lontano dai pasti. Con le foglie decotte si prepara un cataplasma utile per curare gli ascessi. Per uso esterno, come pediluvio per favorire la circolazione e il decongestionamento, si prepara un decotto di 50 g per 2 l d'acqua poi uniti all'acqua del pediluvio.

Proibita a quanti soffrono di calcoli, artrite, gotta, reumatismi, iperacidità. In caso di elevata ingestione di foglie crude sono stati riscontrati avvelenamenti con lesioni renali in bambini. Incompatibilità con le acque minerali e con i contenitori in rame.Ha un sapore acidulo e si usa in aggiunta alle insalate fresche, agli spinaci e le verdure cotte in genere. Le foglie possono essere consumate fresche in piccole quantità. Si prepara anche una salsa per accompagnare pesce e carne.

giovedì 27 aprile 2017

Tomini alle erbe

Non c'è niente di più gratificante, in questi giorni di primavera, che uscire in giardino e cogliere a piacimento tutte le erbe aromatiche di cui si dispone. Recentemente, ho comprato dei tomini molto buoni, fatti con il latte vaccino, morbidi e saporiti. Li ho congiunti con un mix ben calibrato di erbe, badando a non far prevalere quelle fortemente caratterizzanti, tipo il rosmarino e la salvia, ed ho irrorato senza avarizia con un ottimo olio extravergine toscano, regalo di quel tesoro di mio cognato. Con pochi e semplici ingredienti, ecco servito un antipasto di tutto rispetto.
TOMINI ALLE ERBE

Ingredienti per circa 6 persone 
300 g di tomini freschissimi
3 cucchiai di erbe aromatiche tritate : prezzemolo, salvia, rosmarino, origano, maggiorana, aglio orsino, timo serpillo, timo limonato, dragoncello, erba cipollina, basilico, santoreggia, mentuccia
olio extravergine di oliva
per decorare: fiori di santoreggia
Esecuzione
Lavare con cura le erbe, sfogliando quelle che sono attaccate ai rametti. Asciugare tutto con cura, tamponando con della carta da cucina. Tritare al coltello. Disporre i tomini in una vaschetta di vetro che li contenga a misura, versando sul fondo un filo d'olio extravergine. Coprire i tomini con le erbe, premendo delicatamente. Irrorare con abbondante olio e lasciar riposare al fresco per un paio d'ore. Servire con un assortimento di pani, fette croccanti tipo Wasa, crackers.


 

giovedì 9 aprile 2015

Maionese all'aglio orsino

Con l'approssimarsi della primavera, nel mio giardino spuntano abbondanti le foglie dell'aglio orsino e ogni volta è un lambiccarsi il cervello alla ricerca di nuovi modi di impiegarlo. Quest'anno ho deciso di ispirarmi ad una ricetta di Pete Biggs e devo dire che il risultato è stato eccellente. Questa maionese, delicatamente aromatizzata, si accompagna magnificamente alle verdure lesse o a un bel pesce o anche a una bistecca alla griglia. In mancanza di aglio orsino, consiglio di provare con l'erba cipollina; sicuramente il sapore d'aglio sarà più marcato, ma potrebbe non essere un difetto.

MAIONESE ALL'AGLIO ORSINO
Ingredienti per 2 persone
20 g di foglie fresche di aglio orsino
60 g di olio extravergine
1 tuorlo d'uovo, a temperatura ambiente
1 cucchiaino di aceto di mele
1/2 cucchiaino di senape di Digione
sale, pepe di mulinello
succo di limone, se piace





Preparare l'olio all'aglio orsino. Lavare bene le foglie dell'aglio orsino. Scottarle per 35 secondi in acqua bollente molto salata. Scolarle e immergerle in acqua ghiacciata. Scolarle di nuovo; strizzarle e asciugarle bene con della carta da cucina. Tagliuzzare finemente le foglie con un coltello e metterle nel bicchiere del frullatore ad immersione.  Frullare a lungo. Passare il composto attraverso un colino a maglie fitte, in modo da ottenere un olio di un colore verde brillante. Lo chef raccomanda un ulteriore passaggio attraverso una mussola o un filtro da caffè di carta, ma io non l'ho ritenuto necessario. Se non si usa subito l'olio, conservarlo in un vasetto in frigorifero.
Per preparare la maionese, mettere in una ciotola il tuorlo; unire l'aceto e la senape e cominciare a frullare a bassa velocità. Incorporare, pochissimo alla volta e aggiungendolo a filo, l'olio aromatico (Tenuto a temperatura ambiente), continuando a montare fino a raggiungere una consistenza soda. Condire con un pizzico di sale e una macinata di pepe. A piacere, si può aggiungere poco succo di limone.
Altre ricette dove trovare, anche in  minima quantità,  l'aglio orsino:
crema di spinaci e aglio orsino 
frittata con l'aglio orsino
crema di asparagi, foglie di ravanello 
frittatina d'erbe
torta d'erbette
insalata di quinoa rossa e riso corallo 
zuppa all'acetosa

lunedì 7 luglio 2014

Insalata di patate dolci, crescione e olive greche

Dopo un primo tentativo, ahimé miseramente fallito causa invasione di lumache, ho riseminato il crescione comune e questa volta la mia costanza è stata premiata. In pochi giorni, tenendo fede al suo nome, il crescione è spuntato, permettendomi di effettuare  i primi tagli. Per festeggiare l'occasione, ho pensato di inserirlo in questa insalata con le patate dolci (ma andranno benissimo anche le carote), delicatamente speziate e cotte in forno per breve tempo, accompagnando il tutto con delle olive nere di tipo greco che, con il loro sapore aromatico, si sposano perfettamente  con il gusto del Ras el Hanout. Una bella manciata di semi oleosi misti ha apportato la giusta croccantezza, mentre la vinaigrette agrodolce ha reso il tutto ancora più invitante. A prima vista, alcuni ingredienti possono sembrare difficili da reperire, ma vi assicuro che i semi di sesamo, di zucca, di lino e di girasole (tutti biologici) si trovano tranquillamente all'Esselunga, così come le patate dolci, mentre i costosetti semi di chia si comprano da NaturaSì. Per il crescione, basta acquistare una bustina di semi in qualunque garden center e piantarli in un vaso non troppo grande. Dopo alcuni giorni, potrete già usufruire dei vostri germogli.

INSALATA DI PATATE DOLCI, CRESCIONE E OLIVE GRECHE 
Ingredienti per 2 o 3 persone  
1 grossa patata dolce (450 g circa)
un pizzico di sale fino
un buon pizzico di Ras el Hanout (se non si dispone della miscela, vedere qui come prepararsela in casa)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
una bella manciata di germogli di crescione (lepidium sativum)
una dozzina di olive nere, del tipo greco
mix di semi:
1/2 cucchiaio cadauno di semi di zucca, semi di girasole, semi di lino, semi di sesamo, semi di chia

Vinaigrette agrodolce
1 cucchiaino di olio di semi di lino
1 cucchiaio di aceto balsamico bianco
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di salsa di soya
1 cucchiaino di miele
sale e pepe q.b.
Mescolare tutti gli ingredienti con un frustino e versare sull'insalata appena prima di portarla in tavola.



Sbucciare la patata dolce; lavarla sotto acqua corrente; tamponarla con carta da cucina. Sempre con l'ausilio del pelapatate, ridurla a strisce longitudinali. Disporle su una placca rivestita di carta forno, bagnata e strizzata, cercando di non ammassarle. Cospargere con un pizzico di sale, una dose a piacere di Ras El Hanout - a dipendenza di quanto si desidera speziata l'insalata - un filo d'olio. Infornare a 190°C per circa 15-20 minuti, girando un paio di volte con le pinze, in modo da cuocere uniformemente le striscioline di patata. Una volta pronte, disporle al centro di un'insalatiera e farle raffreddare. Lavare con delicatezza il crescione, facendolo sgocciolare dentro un setaccio. Disporre il crescione intorno alle striscioline di patata dolce. Tostare a secco, in padella antiaderente, i semi. Farli raffreddare, poi aggiungerli all'insalata insieme alle olive, che si saranno denocciolate. Condire con la vinaigrette e portare in tavola.

 
Il crescione comune (Lepidium sativum L.),  a dispetto delle sembianze “da insalatina” appartiene alla famiglia delle Brassicaceae.Utilizzato fin dai tempi antichi, è, con molta probabilità, originario dalla Persia. Questa pianta erbacea a ciclo annuale ha foglie frastagliate, che ricordano vagamente il prezzemolo, fiori minuti riuniti a grappoli, che possono essere bianchi o rosa, e può raggiungere anche mezzo metro in altezza. Profumata e dal sapore piccante, viene usata in cucina con parsimonia e si ritiene che abbia molte virtù curative. E non c’è da stupirsi visto che, come già detto, appartiene alla stessa famiglia dei cavoli, già noti per le loro proprietà anticancro. L’elevato tenore inzolfo, responsabile del particolare aroma, ne fa un ottimo disinfettante, mentre il buon contenuto vitaminico lo rende un valido integratore della dieta.
Fonte:  Grow the planet

Ecco il mio crescione dopo la prima sforbiciata.

lunedì 14 aprile 2014

Zuppa all'acetosa

L'acetosa (Rumex acetosa) o erba brusca, è una pianta erbacea perenne provvista di una grossa radice dalla quale, in primavera, si sviluppa un fusto eretto, semplice o poco ramificato di colore rossastro, che può raggiungere l'altezza di un metro.La pianta contiene vitamina C, ossalato di ferro, acido ossalico e ferro. Ho in giardino l'acetosa da parecchi anni e ogni primavera raccolgo le prime foglie per fare questa zuppa, dal gusto molto particolare e acidulo. L'acetosa non va confusa con l'acetosella (oxalis acetosella), che ha piccole foglie trilobate e va consumata con molta cautela perché, rispetto all'acetosa, contiene una maggiore quantità di acido ossalico, che può provocare calcoli e danneggiare i reni. Ovviamente, anche dell'acetosa non bisogna farne abbuffate: basta aggiungerne qualche fogliolina alle insalate o preparare la zuppa una volta ogni tanto. L'inconveniente estetico dell'acetosa è che, appena viene messa ad appassire in pentola, cambia immediatamente colore assumendo un verde kaki poco invitante. Si può ovviare al difetto aggiungendo una manciata di spinaci alla minestra ma, se la cosa non disturba più di tanto, consiglio di lasciare le cose come stanno e gustarsi una "vera" zuppa di acetosa.

ZUPPA ALL'ACETOSA


Ingredienti per 4 persone
140 g di porro, tagliato a cubetti
3 foglioline di salvia
2 rametti di maggiorana
30 g di burro
3 patate medio piccole (320 g netti), sbucciate e tagliate a cubetti
250 g di acetosa
5 o 6 foglie di aglio orsino (o erba cipollina)
100 ml di panna fresca (o yogurt greco) per completare
sale
brodo vegetale
Lavare con cura le foglie di acetosa, eliminando i gambi e la costola centrale. Tagliarle grossolanamente. Sciogliere il burro in una casseruola e farvi sudare per qualche minuto il porro con la salvia e le foglioline di maggiorana. Aggiungere le patate, lasciandole insaporire brevemente. Unire l'acetosa e farla appassire; salare;  coprire con  circa un litro di  brodo vegetale. Cuocere per  20 minuti o fino a quando le patate saranno sfatte. Passare al frullatore, unendo le foglie di aglio orsino o l'erba cipollina. Rimettere in pentola; aggiungere la panna; assaggiare; regolare di sale e riscaldare dolcemente senza portare a bollore. Versare nei piatti fondi, guarnendo con  delle fettine di pane casereccio leggermente tostate.

Altra ricetta con l'acetosa: filetti di branzino con salsa all'acetosa

giovedì 28 novembre 2013

Salmone alle erbe

Semplice, facile e buono, questi sono gli aggettivi che preferisco usare in cucina. Il salmone al forno è quanto di più comodo si possa preparare quando si hanno ospiti; praticamente si cucina da solo, lasciandoci liberi di intrattenere i nostri amici o familiari. Il trito aromatico e la cottura in forno rendono un buon servizio al pesce, insaporendolo a dovere senza utilizzare grassi di condimento.

SALMONE ALLE ERBE


Ingredienti per 6 persone


giovedì 20 settembre 2012

Pollo al limone e dragoncello

Il mio giardino delle aromatiche, in estate, è davvero traboccante di piante profumate e il dragoncello, in particolare, raggiunge dimensioni quasi imbarazzanti. Sono così costretta, un po' a malincuore,  a ricorrere spesso a tosature energiche, in modo da contenere la sua esuberanza. Meditando su come utilizzarlo al meglio (di solito lo impiego per aromatizzare l'aceto o per preparare una salsa alla panna per il pollame), mi sono imbattuta in questa ricetta, pubblicata su un numero recente del magazine Delicious. Devo dire che il risultato ha sorpreso  tutti, specialmente per il sapore pieno e la morbidezza che la crema al burro ed erbe ha conferito al (molto spesso) insipido petto di pollo.

POLLO AL LIMONE E DRAGONCELLO





Ingredienti per 4 persone:
1 pollo di circa 1300 g
30 g di burro morbido
½ spicchio d’aglio grattugiato
1 filetto d’acciuga sott’olio finemente tritato
un bel mazzetto di dragoncello fresco
2 limoni non trattati
1 bicchiere di vino bianco secco
sale, pepe dal mulinello

Preriscaldare il forno a 190°C. Mettere in una ciotolina il burro, l'aglio, l'acciuga, la scorza grattugiata di un limone e le foglie ben tritate di mezzo mazzetto di dragoncello. Mescolare con cura e tenere da parte. Sciacquare il pollo, dentro e fuori; asciugarlo con della carta da cucina. Introdurre le dita nell'apertura del collo, separando con delicatezza la pelle dalla carne del petto. Spalmare il petto con il burro aromatico, distribuendolo bene. Introdurre nell' "uscita di sicurezza" del volatile il secondo limone, tagliato a spicchi, e il rimanente dragoncello. Condire con sale e pepe, quindi trasferire il pollo in una casseruola ovale, dai bordi alti, che lo contenga a misura. Spremerci sopra il succo del limone rimasto e versare  il vino bianco. Cuocere nel forno caldo per circa 70 minuti, irrorando spesso con il sugo prodotto. Quando il pollo sarà diventato ben dorato, estrarlo dal forno e lasciarlo riposare (coperto con un foglio di alluminio) sul tagliere per 10 minuti, prima di suddividerlo in porzioni.








martedì 3 luglio 2012

Crema di ricotta per ripieni

Quando vedo in vetrina quelle belle fuscelle colme di ricotta freschissima mi è difficile resistere alla tentazione di acquistarne una, ma poi mi arrovello sempre su come impiegarla, a parte gustarla al naturale. Ecco un paio di idee che potrebbero risolvere il dilemma.

CREMA DI RICOTTA PER RIPIENI

300 g di ricotta vaccina
10 foglioline di menta piperita
1 tuorlo
1 e 1/2 cucchiai di parmigiano grattugiato

Passare al setaccio la ricotta facendola cadere in una bacinella; unire le foglie di menta tritatissime, un tuorlo e il parmigiano. Amalgamare accuratamente e conservare al fresco.
Possibili impieghi di questo composto:
Chiocciolone farcito di ricotta e rucola
Fiori di zucchina ripieni.


Dice: come distinguo la menta piperita dalle altre varietà di menta?
Bella domanda. Io ancora faccio fatica a classificarle (a parte la mentuccia che è molto riconoscibile). In internet se ne leggono e se ne vedono di tutti i colori per cui, se ci fosse qualche botanico di passaggio da queste parti, lo invito a fare chiarezza sulla questione.
Premetto che questa è la distinzione che me ne ha fatto il giardiniere che me le ha vendute. In internet se ne leggono di ogni. Questa sopra dovrebbe essere la menta piperita, la menta che uso di più in cucina. Ha foglie di un bel verde brillante, un gusto fresco ma molto spiccato per cui va messa con grande parsimonia (bastano poche foglie per aromatizzare una preparazione). Io la uso nei ripieni delle verdure, nella crema di piselli, nella salsa per l'agnello, nelle creme di formaggio insieme ad altre erbe aromatiche. Come tutte le mente, è consigliabile coltivarla in vaso perché è infestante.
Questa sopra è la mentuccia o Calamintha nepeta,nota anche come nepitella. Ha le foglie più tonde e di colore più scuro-un verde opaco- della menta piperita e sono leggermente pelose. Ha un profumo meno intenso della menta, più soave, ed io la impiego spesso nei triti aromatici, con prezzemolo, timo e basilico. Da sola si accoppia divinamente con i carciofi.
Questa dovrebbe essere la menta glaciale. Ha foglie più lanceolate e scure della piperita. Il suo profumo è molto intenso e particolare, ricorda tantissimo quelle caramelle chiamate appunto "alla menta glaciale". Io la uso pochissimo, giusto qualche foglia per aromatizzare il tè d'estate.

domenica 17 giugno 2012

Zuppetta di pesche e mirtilli all'erba cedrina (Lippia Citriodora)

Quando arriva il mese di giugno sono felice di poter godere della grande varietà di frutta che offre la stagione estiva: pesche, albicocche, ciliegie, le ultime fragole, lamponi, mirtilli, more, prugne, etc. Colori e sapori invitano a preparare dessert freschi e dissetanti, come questa zuppetta aromatizzata all'erba cedrina. A proposito di questo arbusto dal profumo inconfondibile che, ogni volta l'annuso, per incanto mi ritrovo bambina nel giardino del mio nonno paterno, mi dispiace di doverlo ricomprare ogni anno, ma l'erba cedrina non sopporta le temperature inferiori allo zero e , purtroppo, ogni inverno mi muore.

ZUPPETTA DI PESCHE E MIRTILLI ALL'ERBA CEDRINA


Ingredienti per 4 persone

400 g di acqua minerale naturale
60 g di zucchero semolato
1/2 baccello di vaniglia
1 lime
4 foglie di erba cedrina
5 pesche a polpa gialla
1 cestello di mirtilli (150 g circa)

Tagliare in due longitudinalmente il baccello di vaniglia ed estrarne i semi con la lama di un coltellino. Mettere baccello e semi in un pentolino; aggiungere l'acqua, lo zucchero, 4 strisce di scorza di lime (senza albedo) e portare tutto a bollore. Cuocere a fiamma moderata per 5 minuti poi spegnere, aggiungere l'erba cedrina e lasciare in infusione per altri 10 minuti. Trascorso questo tempo, filtrare il liquido e farlo raffreddare. Sbucciare le pesche e dividerle in spicchi grandi; trasferirle in una coppa di vetro o porcellana e irrorarle con il succo del lime. Aggiungere anche i mirtilli, risciacquati sotto un getto di acqua e ben scolati. Coprire la frutta con lo sciroppo ormai freddo e tenere in frigo per almeno un'ora prima di servire, accompagnando con il sorbetto di pesche al Gewürztraminer .

Lippia Citriodora


Le seguenti informazioni sono prese dal sito Agraria.org

Caratteri botanici

Arbusto alto fino a circa 2,5 metri, deciduo; il fusto è legnoso e le foglie sessili, riunite in verticilli di 3-4, sono verdi, ruvide superiormente, lanceolate e con profumo e sapore intensi di limone. I fiori, dal leggero sapore di limone, sono piccoli, bianco-violetti, posti in pannocchie terminali.
Coltivazione

Non tollera le basse temperature invernali e quindi, nelle zone dove queste scendono sotto lo 0°C, deve essere coltivata in vasi da porre in zone soleggiate durante la bella stagione e in luogo protetto durante i periodi freddi. Seminare in luogo riparato a 15°C. I semi germinano dopo quasi 20 giorni. Quando le piantine sono sviluppate trapiantarle in piccoli vasetti, usando terra da giardino e sabbia grossolana. Coltivare in vaso per due anni prima di porre a dimora. Più facile la riproduzione per talea, prelevando delle porzioni di stelo nella tarda primavera o in estate facendole radicare in substrato terroso in zone ombreggiata. In primavera tagliare gli steli nel punto dove si sta formando la nuova vegetazione. Alla fine dell’estate potare leggermente la pianta per eliminare i capolini morti.
Raccolta e conservazione

Raccogliere le foglie in estate quando la pianta fiorisce e farle essiccare in luogo fresco ed ombreggiato. Conservare le foglie essiccate in un vaso di vetro: esse manterranno il loro profumo per almeno tre anni.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche

Le foglie fresche o essiccate servono per preparare infusi o liquori d’erbe, per insaporire olio e aceto o marmellate, macedonie, gelatine o gelati. Un utilizzo prolungato e regolare può provocare indigestione o mal di stomaco.
Proprietà terapeutiche: antinevralgiche, neurotoniche, stimolanti.

lunedì 9 aprile 2012

Torta d'erbette (silene vulgaris)

Con i primi tepori primaverili il nostro giardino si risveglia e torna ad offrire con generosita' i suoi prodotti anche se quest'anno, purtroppo, il freddo di gennaio e febbraio ha provocato non pochi danni, a partire dall'ecatombe dei rhyncospermum jasminoides che tappezzavano una lunga cancellata. Ad ogni buon conto, e' stata una sorpresa vedere l'esuberante rinascita della silene vulgaris. Nel giro di una settimana quest'umile erbetta, che coltivo in un capace vaso rettangolare, e' arrivata ad una discreta altezza, quella giusta per poter procedere al primo taglio e impiegarla come ripieno di una torta salata.

TORTA D'ERBETTE


Per la sfoglia:
180 g di farina
45 g di olio
70 g circa di acqua
1/2 cucchiaino di sale

Per il ripieno:
250 g circa di silene (o peso equivalente di spinacetti)
4 o 5 grosse foglie di borragine
maggiorana fresca q.b.
10 g di pinoli
olio extravergine
1 cipollotto primaverile
160 g di ricotta di pecora
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 uovo
sale, pepe, noce moscata
2 foglie di aglio orsino

Preparare la sfoglia setacciando la farina con il sale; farne un mucchietto sulla spianatoia e scavarvi un cratere al centro. Versarvi dentro l'olio e acqua quanto basta; impastare fino ad ottenere un panetto morbido e setoso. Metterlo a riposare sotto una scodella rovesciata e, nel frattempo, pensare al ripieno: mondare l'erba silene, privandola dei rametti più duri; lavarla in più acque insieme alle foglie di borragine. Scottare per un paio di minuti in poca acqua bollente leggermente salata; scolare, strizzare, tritare minutamente con un coltello affilato. Ripassare in padella con un leggero soffritto di olio e cipollotto tritato; unire i pinoli e le foglie di maggiorana. Salare e pepare; tenere da parte. Mettere la ricotta in una ciotola e ridurla in crema; aggiungere il grana, l'uovo (leggermente sbattuto), le foglie di aglio orsino triturate e l'erba silene. Aggiustare di sale e di pepe, profumare con la noce moscata. Dividere la pasta in due e stenderla in due cerchi. Foderare con il primo uno stampo (diametro 22 cm) rivestito di carta forno; riempire con il ripieno e completare con la seconda sfoglia, sigillandone bene i bordi tutt'attorno. Cuocere in forno a 180°C per 35-40 minuti. Si mangia appena tiepida o fredda.

martedì 4 ottobre 2011

Crema di formaggio alle erbe aromatiche

La ricetta precedente e la presenza di caprini in frigo mi hanno dato lo spunto per preparare questa crema di formaggio, semplice ma gustosa, la cui ricetta non pretende di essere seguita con troppa fedeltà; verrà comunque ottima anche senza il contributo di tutte le erbe odorose elencate (io le ho in giardino e, pertanto, ne faccio largo uso). La pubblico per far contenta mia figlia Alessia, novella sposa, che me ne ha fatto esplicita richiesta e che l'ha gustata in occasione di un pranzo domenicale a casa nostra.



2 caprini di latte vaccino(140 g)
1 panetto di Philadelphia (75 g)
olio extravergine
scorza grattugiata di limone
scorza grattugiata di lime
un trito finissimo di: prezzemolo, basilico, erba cipollina, mentuccia, maggiorana, origano fresco, timo
crackers all'acqua
olive verdi denocciolate

Mettere il formaggio in una bacinella e montarlo, con le fruste elettriche, fino ad avere una consistenza soffice, insaporendolo con un filo d'olio extravergine. Unire poca scorza grattugiata dei due agrumi e il trito d'erbe. Mettere la crema di formaggio in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda ( o usare un cucchiaino) e sprizzare una nocciola di prodotto sopra ogni cracker. Decorare con una rondella di oliva verde.