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domenica 18 febbraio 2018
domenica 15 settembre 2013
La Buona Annata's History Channel: Imperial Zeppelin
In questa uscita, fatta il 17 marzo del 1915, il capitano Lehmann impiegò una novità nel campo della ricognizione con i dirigibili. Un meccanico di Colonia, un certo Herr Hagen, aveva ideato un metodo per filare dalla cabina di comando dell'aeronave una piccola navicella d'osservazione appesa a un cavo d'acciaio. Con questo mezzo lo Zeppelin poteva restare nascosto in un banco di nuvole. La navicella con un osservatore a bordo veniva abbassata fin sotto le nubi, dove si poteva fare una completa ricognizione del terreno e della zona dell'obiettivo. Lehmann aveva fatto costruire al meccanico di Colonia un modello sperimentale in cui una specie di tinozza dotata di una pinna stabilizzante veniva abbassata da un verricello a mano, all'estremità di centottanta metri di cavo. Per essere più sicuro Lehmann stesso provò coraggiosamente l'invenzione e ne fu soddisfatto pensando che l'idea avesse grandi meriti.
A bordo del Sachsen, il congegno fu migliorato. Al verricello fu applicato un motore e la sua campana portava ottocento metri di cavo d'acciaio nel quale era intrecciato un cavo telefonico in modo che l'osservatore, da sotto le nuvole, potesse riferire direttamente alla cabina di comando sovrastante.
Nel suo viaggio verso l'Inghilterra il capitano Lehmann incontrò un fitto banco di nebbia, ma continuò a incrociare al largo della costa orientale fino al cader della notte. Poco prima di mezzanotte attraversò la linea della costa, ma la nebbia era anche più fitta, così salì a milleottocento metri di quota. Ciò nonostante non riuscì a forare la nebbia; continuò allora a incrociare sul posto nella speranza di trovare il Tamigi. Ma non ebbe fortuna.
Diresse allora per Calais, e a un tratto si accorse che alla quota di centodieci metri, sul canale della Manica, la nebbia si era dissolta, ed ebbe una splendida veduta del porto di Calais. Decise quindi di provare la sua navicella d'osservazione e fece invertire il senso di rotazione delle eliche. Un ufficiale dello stato maggiore dell'esercito, l'Oberleutnant Max von Gemmingen, nipote del conte Zeppelin, si offrì volontario di provare l'invenzione. Fu calato, mentre il dirigibile percorreva quasi un chilometro, e quindi, sospeso a circa ottocento metri di altezza su Calais, von Gemmingen, non visto dai francesi che però udivano il battito dei motori dello Zeppelin, dette le indicazioni per dirigere l'aeronave sugli obiettivi nemici e per lanciare le bombe. L'effetto fu tremendo. Gli uomini dei pezzi contraerei udivano il Sachsen, ma non potevano vederlo e non sapevano a che cosa puntare; i proiettili sparati così alla cieca furono del tutto inutili.
Dopo questa crociera fantastica, a von Gemmingen fu concessa la croce di ferro di seconda classe per la sua audacia, e bisogna ammettere che questo gentiluomo di mezza età se la meritò largamente. Non aveva un paracadute e nessuno sapeva esattamente quanto ci si potesse fidare di quel cavo.
V'è una storia molto nota le cui origini sono forse incerte, la quale racconta che il comandante Strasser decise un giorno di provare la navicella d'osservazione penzolante dal dirigibile, e fece installare una copia dell'apparato nel locale delle bombe, su una nuova aeronave. Quindi si levò in volo per provarla. L'aeronave girò sul campo parecchie volte, quindi si alzò a novecento metri. La prova di Strasser venne seguita sul campo dai comandanti e dai membri degli equipaggi delle altre aeronavi, e ognuno di loro probabilmente si chiedeva se sarebbe toccato a lui il prossimo agghiacciante esperimento.
Tutto andò bene da principio. Strasser saltò a bordo della bagnarola affusolata e quelli che osservavano dal basso notarono che la piccola navicella sembrava risentisse molto del flusso dell'aria provocato dal moto del dirigibile. La navicella dondolava e girava intorno a se stessa, quindi si vide che la pinna stabilizzatrice era rimasta impigliata e per minuto Strasser parve penzolare quasi rovesciato. Intanto il cavo si aggrovigliava nell'uscire dal verricello a mano, e a grandi spire pendeva dalla navicella d'osservazione, ma Strasser restò attaccato paurosamente, mentre tutti si aspettavano di vederlo sbalzare fuori e precipitare sul campo.
Finalmente la pinna si disimpigliò, le spire si distesero e la navicella cadde come una pietra. Per quale ragione il cavo non si sia rotto sotto quello sforzo fu un mistero, ma è certo che resisté, e il comandante del reparto dirigibili della marina agitò una mano vivacemente per rassicurare tutti che era salvo. Ignorando la sua spaventosa esperienza, Strasser si convinse che l'idea era realmente buona e ordinò che ogni Zeppelin fosse equipaggiato con un verricello e una navicella da osservazione.
(Arch Whitehouse, Le battaglie degli Zeppelin. Longanesi, 1968)
Pack your bags, we're leaving
earth, where hate is seething,
nothing's worth believing.
There's no time, make up your mind!
Imperial Zeppelin...
Quick, the engines are turning,
cabin lights are burning,
now there's no returning.
We'll have love a mile above...
Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin!
We, the undersigned, being of sound mind,
hereby to declare:
'We henceforth pledge ourselves
unto the power of the Upper Air.'
Doesn't that sound simply super,
Zeppelin visions of the future?
Of course we all know very well it wouldn't work, but what the hell -
every dice deserves a throw,
and when we get back home below
we can say we had a go!
Overboard we are throwing
seeds of love we are sowing,
hope to God they're growing.
Flying high across the sky:
Imperial Zeppelin!
We will try to do some good,
I don't know why we really should,
I only wish that we could!
Down below they'll see and know all about
Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin, Imperial Zeppelin!
giovedì 8 agosto 2013
La Buona Annata's History Channel: Faculty X
Chesterton dice: "Noi diciamo grazie quando qualcuno ci porge il sale, ma non intendiamo veramente ringraziare. Diciamo che la terra è rotonda, ma non vogliamo veramente dirlo, anche se ciò è vero". Noi diciamo qualcosa e intendiamo dirla soltanto quando la Facoltà X è sveglia, soltanto quando possiamo arrivare-oltre-i-sensi. La Facoltà X è la chiave di ogni esperienza poetica e mistica; allorché si desta, la vita acquista immediatamente una qualità nuova, intensa. Faust sta per suicidarsi, sopraffatto dal tedio e dalla disperazione, allorché ode le Campane di Pasqua; esse gli riportano la sua infanzia e la Facoltà X all'improvviso è desta; egli sa che il suicidio è l'estrema ridicola assurdità.
La Facoltà X è semplicemente quel potere latente che gli esseri umani posseggono per arrivare oltre il presente. In fin dei conti, sappiamo perfettamente bene che il passato è altrettanto reale del presente, e che New York, Singapore, Lhasa e Stepney Green sono altrettanto reali di questo luogo in cui mi trovo in questo momento. Tuttavia i miei sensi non sono d'accordo. Essi mi assicurano che questo luogo, qui e ora, è molto più reale di qualsiasi altro posto e di qualsiasi altro tempo. Soltanto in certi momenti di grande intensità interiore so che questa è una bugia. La Facoltà X è un senso di realtà, di realtà di altri posti e di altri tempi, e è il suo possesso - per quanto frammentario e incerto - che distingue l'uomo da tutti gli altri animali.
ma se l'opprimente realtà di questo luogo e tempo è un'illusione. altrettanto lo è il mio senso di essere unicamente qui, ora. "Io no sto qui; né sto altrove", dice Krishna nel Bhagavad Gita. Quindi, se la Facoltà X può rendere Strindberg chiaramente conscio della realtà di un luogo distante parecchie centinaia di miglia, non è in tal caso concepibile che ve lo possa 'trasportare' in un altro senso?
Sarebbe un errore pensare la Facoltà X come una facoltà 'occulta'. Non lo è; essa è il potere di afferrare la realtà e essa unisce le due metà della mente dell'uomo, la conscia e la subconscia.
Riflettete: che accade se un brano musicale, o l'odore di legna che arde, all'improvviso mi fanno ricordare ciò che è successo dieci anni fa? E' come toccare la zampetta di una rana morta con un cavo elettrico. La mia mente si agita e si contrae afferrando all'improvviso la realtà del tempo passato come se fosse il presente. Lo stesso accade a Marcel nel romanzo Du coté de chez Swann, allorché assapora una 'madeleine' inzuppata nel tè - il suo passato fluisce all'indietro come una realtà. Ciò che accade è che la nostra consapevolezza normalmente pigra e diffusa si mette a fuoco, come io posso serrare il mio pugno. La melodia o l'odore fornisce soltanto lo stimolo; la mia forza interiore fa il resto - una forza interiore di cui sono normalmente inconscio.
Alcuni anni fa, gli psicologi attuarono un classico esperimento con un gatto. Un filo elettrico venne connesso al nervo tra l'occhio del gatto e il suo cervello; l'altra estremità del filo fu collegata a un quadrante per la misurazione degli impulsi elettrici. Allorché un forte rumore veniva provocato vicino all'orecchio del gatto, l'ago del quadrante girava violentemente. Poi una gabbia di topi veniva posta di fronte al gatto. Questo si mise ad osservarla intensamente. Venne fatto risuonare lo stesso rumore vicino al suo orecchio. Questa volta l'ago non si spostò. Il gatto era così intento ai topi da ignorare i rumori e, in qualche maniera, esso 'spense' l'impulso fisico tra l'orecchio e il cervello. Scelse di mettersi a fuoco su qualcos'altro.
Tutte le creature viventi hanno questo potere di 'mettersi a fuoco' su qualcosa che le interessa, e di 'spegnere' tutto il resto. Un individuo abituato a una città moderna probabilmente si sottrae al 99 per cento degli stimoli che cadono sui suoi sensi. Lo sappiamo tutti. Ma ciò che non abbiamo afferrato è lo straordinario potere che possediamo di essere capaci di metterci a fuoco su aspetti particolari della realtà. Questo potere è la Facoltà X; ma presentemente, difficilmente ce ne serviamo, essendo inconsapevoli delle sue potenzialità.
Vale la pena di chiedersi: a che serve la consapevolezza? Allorché siete profondamente addormentati, non avete consapevolezza. Quando siete molto stanchi, la vostra coscienza è come una luce fioca che non illumina quasi nulla. Allorché siete completamente svegli e eccitati, la consapevolezza sembra aumentare in numero di candele. Il suo scopo è di illuminare la realtà, di arrivare sino ai suoi recessi, e in tal modo di renderci capaci di agire su di essa e trasformarla. E' ovvio che il nostro scopo fondamentale dovrebbe essere di accrescere il numero delle candele. Allorché questo è basso, la realtà diviene 'irreale'; se aumenta, la realtà si fa 'più reale'; diviene la Facoltà X.
(Colin Wilson, L'occulto. Astrolabio, 1975)
Hope by and by, hope by and by
Motes in the eye, portcullis is shut,
A skull isn't much
Of a castle to live in
When the change is going to come,
The change has got to come,
Explosions in the brain attest to it
Evolution down the drain - let all the rest do it...
Oh yeah, the only result is cumulative drek
It won't be the drug
It won't be the sex
It's got to be the faculty X
Looking for a method, I play a straight bat,
Throw away the chances to slip.
Yeah, you talk about the average
I don't care about that
And my words are only giving me lip
When I know that the change has got to come
Or what am I living for? Or why am I here?
I running, I give in more,
Far away from the near
Go meta-physical world, the sign that protects
It wasn't the last
It won't be the next
It's Faculty X
Reading seeks, sages, prophets and obscurantsit tracts,
Draining the elixir to the dregs...
Active yeast in the bottom is on the attack
And it leaves me without any legs to stand on
Still I hope that the change will come
Meanwhile I don't know
I think I'll have to go
Yeah, go for the governing body my consciouness elect
It won't be so clear, it won't be direct.
It's all that I fear, it's all I suspect
And I'll disappear in Faculty X
I pluck all these characters out of thin air,
I push them down into the lungs;
I infuse them with meaning as much as I dare.
Stretch out for the shoreline and wait
For the wave...
domenica 27 gennaio 2013
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