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venerdì 1 febbraio 2013

Angeletti, De Grassi, Hecht


Con il passare degli anni non fa che accrescersi la rilevanza dell'opera di John Fahey. Innumerevoli sono le riedizioni dei suoi album, i tributi, i monumentali cofanetti come quello uscito nel 2011 per la Digital to Dust.
Ma l'importanza del chitarrista statunitense si misura ancor più dalla schiera di artisti che hanno tratto ispirazione dalla sua musica e da quella di altri numi tutelari come Robbie Basho, Peter Lang e Leo Kottke.
Se nel nostro paese ci fu un breve periodo di interesse per l'American Guitar all'inizio degli anni Ottanta, il merito va dato principalmente a Maurizio Angeletti. Autore di tre bellissimi album pubblicati tra il 1980 e il 1983 da microscopiche etichette create all'occasione, purtroppo mai ristampati, Angeletti svolse un'importante opera di divulgazione attraverso l'organizzazione di concerti, recensioni e articoli. Nel 1982 pubblicò per Gammalibri American Guitar in cui analizzava con competenza e passione i lavori dei precursori  ma anche delle giovani leve che all'epoca facevano riferimento all'etichetta Windham Hill, fondata nel 1976 da William Ackerman. Un testo che meriterebbe senz'altro una ristampa, com'è accaduto di recente per il fondamentale La musica rock-progressiva europea di Al Aprile e Luca Majer.
Quella che proponiamo è la registrazione di alcuni brani tratti dal concerto tenutosi il 25 novembre 1981 presso il cinema Italia di Somma Lombardo che vide Angeletti alternarsi con due chitarristi di punta della Windham Hill: Alex De Grassi e Daniel Hecht. La fonte è una trasmissione di Radio SuperVarese dedicata alla musica acustica, fissata su una precaria cassetta.
Nell'attesa di tornare sull'argomento segnaliamo un'altra piccola testimonianza dell'epoca, presente nell'immenso patrimonio di SugarMegs. Si tratta di un concerto di John Fahey registrato il 6 marzo 1982 al teatro Cristallo di Milano che vede Angeletti affiancare il maestro nella conclusiva Life & Death in L.A. Motels.
Dedichiamo questo post alla neonata Anita. Che lo spirito del Kollettivo possa guidarla nella ricerca della Verità e della Bellezza.