Il blog di Italians for Darfur

venerdì, maggio 19, 2017

Al-Bashir non parteciperà al summit Americano-Islamico

Il Presidente del Sudan Omer al-Basshir non parteciperà al Vertice Arabo-Americano Islamico di due giorni, ha comunicato Khartoum in modo da concludere le speculazioni sulla sua indesiderata partecipazione degli Stati Uniti.

Venerdì mattina l'agenzia di stampa ufficiale SUNA ha confermato in una dichiarazione laconica che al-Bashir non parteciperà all'incontro per motivi personali senza ulteriori dettagli.

SUNA ha, inoltre, affermato che al-Bashir ha assegnato la guida del suo Ufficio e del Ministero di Stato a Taha al-Hussein per rappresentarlo al vertice.

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martedì, aprile 18, 2017

Prima partecipazione del Sudan all'AFRICOM

L'esercito sudanese ha comunicato che con la partecipazione del Sudan per la prima volta alla riunione del Commando degli Stati Uniti d'Africa noto come “AFRICOM” (in Germania) è ad un passo verso la rimozione dal suo nome dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo e la piena abolizione delle sanzioni economiche .

Lo scorso gennaio, l'ex presidente Barack Obama aveva allentato le sanzioni economiche e commerciali che duravano da 19 anni sul Sudan. La decisione era arrivata come risposta alla collaborazione del Governo sudanese su varie questioni, tra cui la lotta al terrorismo.

Il prossimo giugno, diverse agenzie di amministrazione degli Stati Uniti decideranno di confermare la decisione del presidente Obama di rimuovere in modo permanente le sanzioni contro il Sudan o di mantenerle.

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venerdì, febbraio 03, 2017

Washington riconosce la futilità delle sanzioni sul Sudan

Il presidente del Sudan, Omer al-Bashir, ha rinnovato il suo beneplacito alla decisione di Washington di alleggerire le sanzioni imposte al Sudan dicendo che la mossa "è venuta dopo che l'amministrazione degli Stati Uniti fosse convinta della sua inutilità".

Il 13 gennaio 2017, soddisfatto degli sforzi del Governo sudanese per la lotta contro i gruppi terroristici, il presidente Barak Obama ha facilitato il commercio e le sanzioni economiche imposte al Sudan dal 1997.

Giovedì, Al-Bashir parlando in un raduno pubblico in occasione dell'inaugurazione dell'impianto di produzione energetica di Upper Atbara e Setait Dam nel Sudan orientale, ha detto che l'amministrazione degli Stati Uniti ha cercato di premere il Sudan con tutti i mezzi, ma senza alcun risultato, descrivendo gli statunitensi come popolo "pragmatico".

Al-Bashir ha sottolineato che un certo numero di paesi e organizzazioni hanno partecipato alla rimozione delle sanzioni come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e la Cina.

Il presidente sudanese ha anche ringraziato l'Algeria ed il Sultanato dell'Oman per supportare il suo Paese, sottolineando che quest'ultimo non ha risposto a tutti i tentativi per impedire di offrire sostegno al Sudan

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martedì, novembre 01, 2016

Khartoum dichiara "ingiusto" il rinnovo delle sanzioni e l'embargo degli Stati Uniti

Il Governo del Sudan ha descritto l'ordine del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di estendere le sanzioni al Sudan come "ingiusto" dicendo che è incompatibile con il riconoscimento del ruolo di Khartoum nella lotta contro il terrorismo.

Il Sudan è stato sotto sanzioni economiche e commerciali da parte degli USA dal 1997 per la sua presunta connessione alle reti terroristiche e rimane, tuttora, sulla lista degli Stati sponsor del terrorismo.

Lunedì, il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha esteso l'embargo di 19 anni al Sudan per un altro anno, affermando che le azioni e le politiche di Khartoum -che hanno causato queste sanzioni -continuano a rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti.

Tuttavia, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso una dichiarazione separata minimizzando il rinnovo delle sanzioni, sottolineando che si tratta di "una decisione tecnica e parte di una routine e del processo annuale tale da non pregiudicare la capacità del Presidente di prevedere sanzioni in qualsiasi momento nel futuro".

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martedì, settembre 20, 2016

Incontro fra la delegazione del Sudan e quella degli USA per migliorare le relazioni bilaterali

Alcuni alti funzionari del Sudan e degli Stati Uniti si incontreranno a New York per continuare le discussioni sulle relazioni bilaterali.

Secondo il quotidiano Al-Sudani, una squadra ministeriale formata dal presidente Omer al-Bashir per migliorare le relazioni con Washington, dovrebbe discutere con i funzionari statunitensi i modi per normalizzare i legami tra i due Paesi e le possibilità per l'attuazione di una revoca parziale delle sanzioni, in particolare per quanto riguarda il tema dei bonifici bancari.

Il team sudanese è guidato dal Ministro degli Esteri, Ibrahim Ghandour, e comprende i rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero delle Finanze, della Banca centrale del Sudan (CBO), della Commissione per gli Aiuti Umanitari (HAC) e del National Intelligence e Security Services (NISS).

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martedì, settembre 13, 2016

Il Sudan critica l'atto anti terrorismo approvato dagli Stati Unti

Il Governo del Sudan ha criticato l'atto anti-terrorismo approvato dal Congresso degli Stati Uniti che permette alle famiglie del 9/11 vittime di citare in giudizio l'Arabia Saudita nei tribunali degli Stati Uniti e lo ha descritto come un'evidente violazione dei principi delle Nazioni Unite.

Venerdì scorso, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la legge, denominata Atto di Giustizia contro gli Sponsor del Terrorismo (JASTA), con voto unanime. Il Senato aveva approvato il disegno di legge a maggio, anche esso tramite una voce votazione unanime.

La legislazione dovrebbe permettere ai membri delle famiglie delle vittime del 9/11 di sporgere denuncia contro il Governo saudita per qualsiasi possibile ruolo che i suoi funzionari hanno giocato negli attacchi al World Trade Center ed al Pentagono. Quindici dei diciannove terroristi coinvolti negli attacchi terroristici del 9/11 erano cittadini sauditi.

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Il Sudan critica l'atto anti terrorismo approvato dagli Stati Unti

Il Governo del Sudan ha criticato l'atto anti-terrorismo approvato dal Congresso degli Stati Uniti che permette alle famiglie del 9/11 vittime di citare in giudizio l'Arabia Saudita nei tribunali degli Stati Uniti e lo ha descritto come un'evidente violazione dei principi delle Nazioni Unite.

Venerdì scorso, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la legge, denominata Atto di Giustizia contro gli Sponsor del Terrorismo (JASTA), con voto unanime. Il Senato aveva approvato il disegno di legge a maggio, anche esso tramite una voce votazione unanime.

La legislazione dovrebbe permettere ai membri delle famiglie delle vittime del 9/11 di sporgere denuncia contro il Governo saudita per qualsiasi possibile ruolo che i suoi funzionari hanno giocato negli attacchi al World Trade Center ed al Pentagono. Quindici dei diciannove terroristi coinvolti negli attacchi terroristici del 9/11 erano cittadini sauditi.

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venerdì, agosto 26, 2016

Incontro tra Sudan ed USA sulle relazioni bilaterali

Il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, ha discusso con il Segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, sulle relazioni tra i due Paesi e gli sviluppi recenti in Sudan e nella regione.

L'incontro, che ha avuto luogo nella capitale del Kenya, Nairobi, arriva due giorni dopo che il Capo della diplomazia degli Stati Uniti ha incontrato i cinque Ministri degli esteri del blocco regionale dell'IGAD per discutere la situazione in Sud Sudan.

In un comunicato stampa esteso ai media, il Ministero degli Esteri del Sudan ha informato Kerry sullo stato di avanzamento del processo di dialogo nazionale, sottolineando la partecipazione delle forze politiche, sociali ed armate al fine di raggiungere un consenso nazionale che raggiunga la sicurezza e la stabilità nel Paese.

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giovedì, giugno 30, 2016

Khartoum informa gli USA di voler rifiutare il documento supplementare dell'opposizione

Il Governo del Sudan ha detto all'Inviato Speciale degli Stati Uniti per il Sudan ed il Sud Sudan, Donald Booth, che rispetterà il Roadmap Agreement per la pace e il dialogo, ma rifiuta l'accordo integrativo proposto dall'opposizione.

Lo scorso marzo, il Gruppo di Attuazione di Alto Livello dell'Unione Africana (AUHIP) aveva proposto un Roadmap Agreement per il Governo sudanese ed alcuni gruppi di opposizione tra cui la il Partito Nazionale dell'Umma, il Movimento per la Liberazione del Popolo del Sudan-Nord, il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza ed il Movimento per la Liberazione del Sudan-Minni Minnawi.

Tuttavia, solo il governo di Khartoum aveva firmato il testo quadro mentre i quattro gruppi lo avevano declinato, sottolineando che l'accordo sosterrebbe soltanto la sopravvivenza del Governo.

A seguito di un incontro ad Addis Abeba con Booth, il 18 giugno, i gruppi di opposizione hanno affermato che avrebbero consegnato un documento supplementare per Mbeki ed hanno promesso di riconsiderare il loro rifiuto del Roadmap Agreement se venisse rivisto in alcune sue parti e garantisse un serio e produttivo dialogo.

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martedì, aprile 12, 2016

Il Sudan respinge le riserve USA sul referendum in Darfur

Il Governo del Sudan ha respinto le riserve sul referendum amministrativo in Darfur espresse dall'Amministrazione degli Stati Uniti ed ha chiesto a Washington di sostenere gli sforzi in corso per portare i gruppi armati al tavolo dei negoziati.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che il risultato del referendum non sarà credibile ed ha indicato le condizioni in cui si sta svolgendo la votazione. Washington ha sottolineato, in particolare, la mancanza di sicurezza e la "registrazione inadeguata" di civili recentemente sfollati a causa dei combattimenti in corso nel Jebel Marra.

Il Ministero degli Esteri del Sudan ha rilasciato una dichiarazione di due pagine in cui ha indicato che il Governo ha preso seri provvedimenti per creare un ambiente adatto per un voto trasparente e credibile, compresi gli sforzi per porre fine alla violenza tribale ed il reinsediamento degli sfollati.

Khartoum ha aggiunto che è stato registrato il 90% degli elettori qualificati in Darfur compresi i residenti dei campi sfollati nella Regione. Il Governo ha, inoltre, sottolineato la partecipazione di osservatori appartenenti ad organizzazioni regionali e Paesi stranieri.

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giovedì, marzo 24, 2016

Pressioni internazionali sull'opposizione per firmare il Roadmap Agreement

Alcuni protagonisti internazionali, tra cui gli Stati Uniti stanno facendo il massimo degli sforzi per convincere i movimenti armati sudanesi ad approvare il Roadmap Agreement firmato da parte del Governo sudanese, ha detto una fonte diplomatica degli Stati Uniti

Il Governo del Sudan ha firmato un accordo per una tabella di marcia proposto dai mediatori dell'Unione Africana al termine di una riunione strategica di tre giorni ad Addis Abeba, ma i gruppi di opposizione si sono astenuti di firmarlo.

Secondo l'agenzia di stampa turca Anadolu, la fonte diplomatica ha detto che l'inviato degli Stati Uniti per il Sudan e Sud Sudan, Donald Booth, si è impegnato in incontri intensivi con i leader dell'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (IGAD) sul Roadmap Agreement che le forze di opposizione si rifiutano di firmare.

La fonte ha sottolineato che Booth ha discusso l'accordo per la tabella di marcia con il Primo Ministro etiope, Haile Mariam Desalegn, affermando che gli Stati dell'IGAD, e la troika per il Sudan -Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia- hanno raggiunto un'intesa sull'importanza di porre fine alla guerra in Sudan.

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mercoledì, febbraio 17, 2016

Gli Stati Uniti non elimineranno le sanzioni al Sudan

Il Ministero degli Esteri del Sudan ha ribadito il suo rifiuto delle condizioni imposte dagli Stati Uniti per normalizzare le relazioni bilaterali, mentre il Presidente del Parlamento sudanese ha fatto capire che il suo Paese potrebbe interrompere la cooperazione antiterrorismo con Washington.

Parlando in un evento privato a Khartoum, l'incaricato statunitense degli affari in Sudan, Jerry Lanier, ha ricordato che il suo Paese non eliminerà le sanzioni economiche ed il Sudan dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo prima della fine dei conflitti armati nella regione del Darfur e negli Stati del Sud Kordofan ed il Nilo Azzurro.

In relazione alle dichiarazioni degli Stati Uniti, il Ministro di Stato presso il Ministero degli Esteri, Kamal Eddin Ismail, ha sottolineato che la missione di un ambasciatore è quello di migliorare i legami con il Paese ospitante e non sfidare la sua autorità.

Washington ha posto il Sudan come Stato sponsor del terrorismo nel 1993, e gli ha imposto delle sanzioni economiche, commerciali e finanziarie ad ottobre del 1997.

Tuttavia, nel maggio 2007, gli Stati Uniti hanno aggiunto delle sanzioni economiche al Sudan. Allora il presidente Bush aveva detto che le sanzioni avrebbero avuto lo scopo di porre fine alle sofferenze di milioni di sudanesi colpiti dalla crisi nel Darfur. 

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mercoledì, febbraio 10, 2016

Nuove pressioni ai gruppi ribelli per partecipare all'ultima fase del dialogo di pace

L'Assistente presidenziale del Sudan, Ibrahim Mahmoud Hamid, ed il Capo Negoziatore del Governo per i Colloqui di Pace con lo SPLM-N hanno invitato l'amministrazione degli Stati Uniti a mettere ulteriori pressioni sui gruppi ribelli per partecipare alla Conferenza di Dialogo Nazionale.

Hamid, che ha incontrato l'incaricato degli Affari Esteri degli Stati Uniti a Khartoum, l'ambasciatore Jerry Lanier, ha esortato Washington ad esercitare più pressione sui movimenti armati per farli aderire al dialogo nazionale in quanto sta giungendo al termine proprio in questi giorni.

La sua richiesta arriva un giorno dopo che il Ministro degli Esteri, sudanese Ibrahim Ghandour, aveva chiesto a una delegazione dell'Istituto di Pace degli Stati Uniti (USIP) ed ai funzionari dell'istituto tedesco per la mediazione, la Berghof Foundation, di esercitare pressione sui ribelli rispetto ad una loro partecipazione al processo di pace.

L'Assistente presidenziale ha sottolineato che i partecipanti alla conferenza di dialogo hanno dimostrato serietà per ottenere le migliori soluzioni ai problemi del Sudan.

L'amministrazione statunitense esige che Khartoum ponga fine ai conflitti armati negli Stati del Sud Kordofan e Nilo Azzurro oltre che nel Darfur e firmi un accordo di pace con i gruppi armati come prerequisiti per la cancellazione delle sanzioni economiche contro il Sudan.

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martedì, dicembre 08, 2015

Il Sudan accusato di violare diritti umani

I Gruppi sudanesi e internazionali di attivisti per i diritti umani hanno invitato il Segretario delle Nazioni Unite ed il Presidente degli Stati Uniti di considerare il Governo del Sudan responsabile della negazione dell'accesso umanitario ai civili nelle zone colpite dalla guerra.

In una lettera estesa a Ban Ki-moon e Barak Obama, i firmatari hanno detto che il blocco dell'accesso umanitario ai civili nelle aree occupate dai ribelli del Sud Kordofan e Nilo Azzurro deve essere riconosciuto come un reato e violazione del diritto umanitario internazionale.

Nella lettera si afferma, inoltre, che il Governo sudanese può essere ritenuto responsabile di questo crimine contro l'umanità in linea con i principi del diritto internazionale e dei trattati.

"L'articolo 7 dello Statuto di Roma, lo statuto giuridico fondante della Corte Penale Internazionale (CPI), stabilisce che crimini contro l'umanità sono considerati quegli atti inumani che possono provocare intenzionalmente grandi sofferenze o gravi lesioni all'integrità fisica o alla salute fisica o mentale".

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venerdì, novembre 06, 2015

Una delegazione degli USA visiterà il Sudan per normalizzare i rapporti fra i due Paesi

Lo scorso mercoledì, il Presidente del Parlamento del Sudan, Ibrahim Ahmed Omer, ha comunicato che una delegazione del Congresso degli Stati Uniti arriverà a Khartoum la prossima settimana per discutere di questioni che preoccupano Washington come la lotta al terrorismo, le sanzioni economiche e le questioni di sicurezza.

Il membro del Parlamento, Mohamed Yousif Abdullah, ha detto che la prossima visita degli Stati Uniti corrisponde all'inizio della missione ufficiale tra i Parlamenti dei due Paesi e dovrebbe produrre dei risultati positivi che potrebbero aprire nuovi orizzonti per affrontare le questioni in sospeso tra Khartoum e Washington.

Washington ha, recentemente, rinnovato le sue sanzioni economiche e commerciali al Sudan, in risposta alla sua presunta connessione alle reti terroristiche ed alle violazioni dei diritti umani.

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giovedì, novembre 05, 2015

Il Sudan rifiuta l'estensione delle sanzioni da parte degli USA

Il Ministero degli Esteri del Sudan ha espresso profondo rammarico per la decisione degli Stati Uniti di rinnovare le sanzioni economiche di un altro anno, dicendo che la mossa viola la legittimità internazionale.

Nel 1997 Washington ha imposto delle sanzioni economiche e commerciali al Sudan, in risposta alla sua presunta connessione alle reti terroristiche ed alle violazioni dei diritti umani perpetrate dal Governo. Nel 2007 gli Stati Uniti hanno rafforzato l'embargo dopo il genocidio condotto dal Governo in Darfur.

Il 28 ottobre con un messaggio al Congresso, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha esteso le sanzioni al Sudan di un altro anno per le presunte violazioni che il Governo di al-Bashir continua a portare avanti nel Paese.

"Le azioni e le politiche del Governo del Sudan continuano a rappresentare una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti", ha detto Obama.

In una dichiarazione rilasciata mercoledì, il Ministero degli Esteri sudanese ha respinto le ragioni indicate dalla Casa Bianca per il rinnovo delle sanzioni, dicendo che la mossa è in contrasto con la legittimità internazionale.

Il Ministero degli Esteri ha continuato affermando che la decisione degli Stati Uniti arriva in un momento in cui il Sudan prosegue i suoi sforzi costruttivi per raggiungere la stabilità e mantenere la sicurezza nella Regione, indicando il suo ruolo nella lotta contro la criminalità organizzata ed il traffico di esseri umani oltre alla cooperazione nel contrastare il terorrismo.

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venerdì, ottobre 02, 2015

Attivisti chiedono finanziamenti per gli aiuti umanitari agli Stati Uniti

Degli attivisti per i diritti umani, avvocati sudanesi e leader della diaspora sudanese hanno chiesto, senza indugio, al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di utilizzare parte della pena di quasi nove miliardi di dollari pagata dal BNP-Paribas (BNPP) per finanziare l'aiuto umanitario in Sudan.

 Il 2 settembre, gli attivisti hanno presentato la proposta "Compensazione per la Comunità del Sudan"  al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti chiedendo di utilizzare i soldi del BNPP per affrontare la critica emergenza in Sudan finanziando gli aiuti umanitari ed attuando progetti di sviluppo.

Al fine di sensibilizzare le autorità statunitensi per rispondere rapidamente a questa richiesta, 110 firmatari provenienti da gruppi di attivisti di primo piano hanno rilasciato una dichiarazione a sostegno della proposta ed hanno sottolineato la necessità di erogare dei fondi in quanto temono che il processo di finanziamento del Dipartimento di Giustizia potrebbe richiedere degli anni.


"Siccome i bisogni umanitari per i profughi sudanesi e gli sfollati interni sono così enormi ed urgenti, è essenziale che il Dipartimento di Giustizia si muova più rapidamente possibile per avviare il programma di Compensazione per la Comunità del Sudan", ha detto Eric Reeves, un ricercatore sudanese ed uno degli autori della proposta.

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mercoledì, settembre 02, 2015

Incontro a Pechino tra al-Bashir e Xi Jinping

Il presidente sudanese, Omar Hassan al-Bashir, si è incontrato a Pechino con il suo omologo cinese Xi Jinping tra le critiche degli Stati Uniti, che hanno sottolineato lo status di al-Bashir come individuo ricercato con l'accusa di crimini di guerra e genocidio.

Jinping ha descritto il Presidente sudanese come un "vecchio amico", dichiarando che sono benvenuti nel suo Paese sia al-Bashir sia la sua delegazione che includeva il Ministri degli Affari Esteri, del Petrolio e dei Trasporti.

"La Cina e il Sudan sono come due fratelli oltre che buoni amici e partner. Il fatto che al-Bashir sia venuto in Cina mostra che la nostra partnership è forte", ha detto Jinping secondo ai media cinesi. Al contrario, gli Stati Uniti hanno espresso il proprio disappunto per la visita dicendo che il Presidente sudanese non dovrebbe essere accolto dai Paesi, ma dovrebbe piuttosto affrontare la giustizia.

Rispetto a ciò il Portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Mark Toner, ha detto ai giornalisti: "Come sapete, egli è stato accusato da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio. Sosteniamo con forza l'impegno della CPI per catturare i responsabili di tali atti. La nostra posizione è chiara: ci opponiamo agli inviti, alle agevolazione o al supporto di persone accusate dalla CPI".

Tuttavia, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Hula Chunying, ha detto che le persone "pensano troppo" sulla questione della presenza di al-Bashir alla commemorazione ad un evento della II Guerra Mondiale dove sono stati commessi crimini di guerra.

http://www.sudantribune.com/spip.php?article56257

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venerdì, agosto 28, 2015

Segnali di distensione fra USA e Sudan

L'Inviato Speciale degli Stati Uniti in Sudan e Sud Sudan, Donald E. Booth, ha discusso con il Ministro degli Esteri sudanese, Ibrahim Ghandour, sulle questioni in sospeso tra i due Paesi.

Il Dipartimento per l'Informazione del Ministero degli Esteri del Sudan ha rilasciato una breve dichiarazione dicendo che la visita dell'inviato statunitense e la delegazione d'accompagnamento sarebbe durata due giorni.

L'ambasciata degli Stati Uniti a Khartoum ha annunciato che l'inviato sta svolgendo una visita non comune in Sudan per discutere delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.

"La visita rientra nel quadro dei nostri sforzi diplomatici per sviluppare dei legami con i sudanesi e per discutere tutte le questioni che riguardino le relazioni tra le due Nazioni", ha detto il Portavoce dell'Ambasciata, Caroline Schneider.

Booth è arrivato a Khartoum martedì scorso nella sua prima visita da quasi due anni. Nel novembre del 2013 Khartoum aveva negato il visto per il diplomatico degli Stati Uniti dopo il rifiuto tacito di Washington di concedere un visto al Presidente sudanese, Omar al-Bashir, per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre dello stesso anno. Insomma, questa visita sembra essere un segnale di distensione fra i due Paesi.

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venerdì, agosto 07, 2015

Al Bashir non parteciperà alla riunione ONU di New York

Il presidente sudanese Omar Hassan al Bashir non parteciperà alle riunioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) il mese prossimo a New York.

Il quotidiano al-Sayha ha citato fonti del Ministero degli Esteri sudanese affermando che è improbabile che al Bashir e una delegazione ministeriale rappresenteranno il Sudan a tali riunioni.
Ciò contraddice quanto detto questa settimana dal Vice Ambasciatore del Sudan alle Nazioni Unite, Hassan Hamid Hassan, in cui aveva confermato la presenza di al Bashir a New York.

Al Bashir ha tentato di volare a New York nel settembre 2013 per una riunione delle Nazioni Unite, ma il tentennamento di Washington per concedergli il visto di entrata non gli ha permesso di giungere a destinazione.
 
Gli Stati Uniti, al momento, hanno rifiutato la domanda di visto di al Bashir. In base a un accordo delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti sono obbligati a rilasciare immediatamente i visti per i funzionari che cercano di partecipare agli eventi delle Nazioni Unite, tranne in circostanze molto limitate relative alla sicurezza nazionale.

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