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20 gennaio 2020

Caro Lupo

Caro Lupo, è con gioia e simpatia che ho letto del tuo ritorno tra di noi, mi piaci così tanto e sei anche piuttosto utile nel tenere sotto controllo il numero dei cinghiali e dei caprioli che si sa, sta veramente crescendo troppo.
E ieri ero nel bosco. 
Ed ho pensato che ti sei fatto fuori le caprette del lattaio che proprio sul limitare del bosco vivevano, nel loro bel recinto.
Ed ho pensato che hai fatto anche un'altra piccola incursione in città ai piedi della collina ed hai ucciso e mangiucchiato un vitellino Angus.
Ed un mese fa a Berzano San Pietro, non molto lontano da qua, hai ucciso e sventrato due bei cani da caccia...
Ecco , io adesso per favore, ti chiederei di evitare di girare di giorno per il bosco perché lo so benissimo che per gli umani non sei un problema, anzi mi piacerebbe moltissimo incontrarti una volta, ma come la mettiamo con il mio cagnolino?
Sono trent'anni che percorro il bosco ed i suoi sentieri, e con me i miei amatissimi cani. Ed i cani delle amiche, e i nostri bambini e lo conosco proprio bene e lo adoro, in ogni stagione.
È il grande bosco dietro casa ed echeggia di canti e fruscii, del rumore del vento e dei ricordi di mille parole, di emozioni e stupori. Ed è bravissimo nel curare affanni e malinconie.
E quindi vorrei proprio continuare a starci in questo meraviglioso bosco,
 a percorrere i suoi sentieri e ad attraversare i suoi ruscelli nel canto degli uccelli a primavera o nel silenzio delle mattine ghiacciate, quindi, caro Lupo, ti prego, stai alla larga da noi!


28 dicembre 2019

La fine dell'anno



Ecco che stiamo per terminare anche questo 2019, è passato un altro anno e c'è poco da scherzare oramai vista la velocità con cui questo accade.
Un anno relativamente tranquillo, senza grandi scossoni, le preoccupazioni del profondo, quelle, sono sempre le stesse, varia solo la capacità di gestirle, di addomesticarle, di fare in modo che non rendano troppo grave l'esistenza. Sono preoccupazioni che non dipendono da me, se non per il fatto che la mia empatia a volte ha del patologico.
Ho perso due amici quest'anno, è stato molto brutto.
Per fortuna ho un  marito che mi è sempre vicino, un figlio molto perfettibile, il mio adorato cane, le amiche, il giardino.
 E tante letture e tanta lana. Ed ultimamente mi è scoppiata la malattia del ricamo che mi stuzzica molto.
Che dire, speriamo nel 2020, non posso fare altro, io ce la metto tutta poi...
Ma io vi dovevo parlare del mio Bouquet, il lavoro di quest'estate, l'ultimo direi, perché poi mi sono dedicata a calzini e ad un maglione per mio marito,   aspetta solo di essere cucito e per un niente non sono riuscita a metterlo sotto l'albero.
Il Bouquet è un lavoro divertente e meno difficile del Papa, occorre comunque fare attenzione con la tensione dei fili sul retro perché queste giapponesi non si curano dei fili lunghissimi da portare in giro! Molto interessante e d'effetto la scelta di fare passare il filo davanti a creare una texture  particolare ed insolita, bello anche il fatto che il disegno dei fiori cambia sul davanti rispetto al dietro.

E adoro l'uccellino in basso. Quindi proprio bello? Il disegno si, ma io mi aspettavo un capo più ampio, un po' come quello indossato dalla designer, non ho tenuto conto che lei è piccola e minuta e quindi per forza l'effetto finale è un po' diverso. altra nota da tener presente, gli aumenti fatti a metà della schiena creano un po' come una gobba di ampiezza che può anche non piacere a tutte.
Direi che vi ho annoiato abbastanza, il prossimo post sarà nell'anno che verrà, e magari vi faccio vedere un Cast On che mi tenta parecchio!
Auguri a tutti e a tutte, che ci sia bellezza e gioia ed entusiasmo.

16 febbraio 2017

Due ore di leggerezza

Avete voglia di trascorrere due ore leggere e spensierate? Fate un salto al cinema ed andate a vedervi La La Land!
Una commedia musicale ben confezionata, due attori bravissimi, una colonna sonora impossibile da dimenticare, una regia impeccabile (il piano sequenza del balletto iniziale è strepitoso), tantissime citazioni da scoprire, voilà, fatto!
Mi sono veramente divertita e detto da me che non sopporto i musical....

9 gennaio 2017

La Befana vien di notte con i polsi tutti rotti...

Ho esagerato un po'!
 La Befana per me è arrivata, tanto per cominciare, in ritardo, è passata  mentre tornava a casetta sua sui monti, senza più né  dolci né carbone e veloce anche, che era già il crepuscolo e doveva metter su la polenta. Mi ha lasciata con un tuffo sul ghiaccio ed un fantastico polso rotto ed impacchettato per 35 giorni.
E adesso chi lo finisce il Levenwick di Roberta? Ero così a buon punto, veniva così bene!

È già il quarto che sferruzzo, alle mie amiche piace molto ed in effetti è un modellino delizioso, di gusto leggermente retrò,  curatissimo nei particolari e divertente da personalizzare con la scelta dei bottoni.
Poverino, dovrà aspettare febbraio, non ci riesco proprio...
Al momento posso solo: passeggiare in queste gelide giornate, ubriacarmi di serie su Sky e Netflix, leggere, leggere, leggere, leggere.
Ho appena terminato un romanzo francese (da discutere nel mensile incontro in biblioteca) che devo ancora un po' metabolizzare e su cui sospendo il giudizio ancora per qualche ora e, dato che sono una donna di grande ignoranza, ho intrapreso la lettura de "La Montagna Incantata" di Thomas Mann, autore che ho amato tanto in gioventù, ma di cui ho letto solo "Morte a Venezia" ed "I Buddenbrook".
Ho pensato di colmare la lacuna e di essere in obbligo verso questo romanzo visto che ho amato così tanto Youth.





23 giugno 2016

Cornovaglia

Una ventina di giorni fa siamo stati in Cornovaglia.
Sono partita con una gran voglia di usare il blog come diario di viaggio, per potermi poi ricordare io stessa le immagini ed i luoghi, per potere chissà anche essere utile a chi magari deve organizzare lo stesso viaggetto...
Ecco, sì, appunto, ho lasciato a casa l'aggeggio per trasferire le foto sul computer, una vera balenga!
Ed allora? Ed allora posto solo qualche scatto, così, nel tentativo di trasmettere il fascino e la magia di questa terra ricca di una natura stupenda, di coste a picco sul mare, di prati verdissimi, di tramonti sui sentieri, di giardini nascosti, perduti e ritrovati, una terra accogliente, ma anche un po' povera, dai villaggi non esattamente esaltanti, dalle strade terrificanti...
La spiaggia ai Bedruthan Steps, di gran voga in epoca vittoriana, meravigliosa e selvaggia.
Bella paletta di colori vero? Fortuna che qua fa freschino e quindi niente bagnanti e venditori di gelati.
Cieli grigi e case bianche. Queste sono state fotografate in un posto con una nome molto evocativo, Land's End, la fine delle terre, il posto più sud- ovest della Gran Bretagna.
 Ed infatti il corrispettivo inglese del Coast to Coast statunitense  è Land's End to John o' Groats, l'estremo opposto a Nord-Est, in Scozia.
Di grande interesse, vestigia di un'attività estrattiva che ha caratterizzato il XIX secolo sulle coste non solo della Cornovaglia, ma anche del Devon, sono le rovine delle antiche miniere di rame e di stagno,  oggipatrimonio dell'umanità, ma anche un po' angoscianti per una claustrofoba come me.
E poi ci sono le creature dei boschi
e le strade che scompaiono con l'alta marea,
le impronte dorate della regina,
le felci, i fiori, gli alberi,




In ogni villaggio, intorno alla chiesa, i piccoli cimiteri ci ricordano che tutto passa, anche se a volte l'amore resta.


È stato un bel viaggio.

22 maggio 2016

Una limpida mattina

Felice, felicissima della mia vita campagnola e semplice, certe mattine, le mattine in cui l'aria è tersa, cristallina, fresca, vengo presa da un'irrefrenabile voglia di passeggiata per le vie del centro e quindi, se posso scendo giù.
Torino è bellissima, specialmente negli ultimi anni, da quando si è scoperta la sua vocazione turistica e decine e decine di negozi, locali, attività di ogni genere hanno aperto ad un pubblico sempre più numeroso ed internazionale.
E per le vie del centro, al riparo nei cortili di antichi palazzi barocchi, si scoprono giardini, dehors, buffi negozi.
Nel caso servisse una lampadina!
Se poi la mattinata tersa corrisponde anche con Flor allora è bellissimo, ritrovo anche qua un po' di atmosfera campagnola!
Molto bella l'edizione di quest'anno, tanti espositori molto qualificati, molto specializzati, non le solite insulse piantine che trovi in qualsiasi garden center, una gioia per gli occhi.


L'allestimento più bello? A parer mio quello dell' Erbaio della Gorra di Casalborgone, ireos circondati da un bordo di cosmos bianchi, un accostamento stupendo:


Via Carlo Alberto trasformata in uno  giardino primaverile, bello!
Tentatori e maliardi, i negozi di moda sono sempre in agguato, bisogna stare attente, guardare, farsi 

ispirare, pensarci sù ancora un pochino e proseguire, verso altre vetrine che appaiono quando meno te lo aspetti, in fondo ad un'antica corte magari.

20 maggio 2016

"Al giardino ancora non l'ho detto,"

" La leggerezza interiore nasce forse dal sentirmi libera dalla zavorra terribile del futuro, indifferente al cruccio del passato, immersa nell'attimo presente, come prima mai era accaduto, faccio finalmente parte del giardino, di questo mondo fluttuante di trasformazioni continue."
Più riguardo a Al giardino ancora non l'ho detto


Questa notte ho finito l'ultimo lavoro di Pia Pera, intellettuale e giardiniera, donna sensibilissima e poco convenzionale che da anni vive in solitudine nel suo podere in Lucchesia, dove si è ritirata per seguire un personalissimo percorso fatto di lavoro in giardino, di letture, di meditazione e non solo.
Nell'"Orto di un perdigiorno" raccontava proprio del suo ritorno al podere in abbandono e degli sforzi, la fatica e la gioia di farlo rinascere, il tutto con una visione del giardino in cui l'umiltà ed il rispetto sono le linee guida.
Purtroppo tutto questo è destinato ad interrompersi molto presto, Pia Pera si è ammalata e la sua malattia non lascia speranza, ed è una delle più crudeli.
Questo è un specie di diario, in cui Pia cerca di prendere commiato con lucidità, serenità, ma anche tantissima rabbia dalla sua vita e naturalmente, dal suo giardino. E la sua penna dà vita presto ad una riflessione sulla vita nel suo approssimarsi alla morte che è anche cronaca di un corpo che appassisce obbedendo alle leggi di natura. "È cresciuta l'empatia. La consapevolezza che, non diversamente da una pianta, io pure subisco i danni delle intemperie, posso seccare, appassire, perdere i pezzi... Se il giardino era stato il luogo dove coltivare metamorfosi ed impermanenza, adesso l'accelerazione della corrente mi costringe a rendermi conto di esservi io stessa immersa".
Provo grande tristezza per questa donna che ho sempre sentito così vicina nel suo sentire, nel suo stupore di fronte alla bellezza straordinaria della natura, nel suo sapersi immergere totalmente nell'incanto della luce di un tramonto, negli occhi di un cane, nel chiasso delle cicale nei pomeriggi d'estate.
Il titolo del libro è il titolo di una poesia di Emily Dickinson, e come dice Pia Pera:"La poesia suggerisce che verrà un giorno in cui il giardiniere non potrà tenere fede all'appuntamento consueto. Il giardino questo non lo sa. Di colpo cesserà ogni cura. C'era un disegno che verrà presto cancellato. Mi ha colpito il ribaltamento della prospettiva della morte: la preoccupazione per gli esseri, animati e non, che abbiamo tratto in inganno abituandoli alla nostra presenza. Senza avvertirli dell'inevitabile défaillance".  È un pensiero che faccio anch'io di tanto in tanto..




6 febbraio 2016

L'heure bleue

L'heure bleue è come i francesi definiscono quel magico brevissimo momento in cui il sole è oltre l'orizzonte e la luce è blu. Può essere all'alba o al crepuscolo. È il momento del giorno che preferisco anche se mi infonde sempre un'indicibile malinconia.
Oggi l'ho vissuta passeggiando per le vie dietro l'asilo e mi sono ritrovata a passare davanti a case e giardini dove oramai tanto tempo fa trascorrevo pomeriggi bellissimi, quando  avevamo i bambini piccoli. Mi è sembrato di rivederli tutti, a correre, a saltare, a ridere fortissimo nei lunghi pomeriggi d'estate, quando non si voleva mai tornare casa e le feste duravano a non finire, con le corse nei sacchi e le cacce al tesoro, a cercare di mordere le mele nei barili...
C'è  una  casa in particolare, dove mi fermo sempre a guardare oltre il cancello, proprio dietro all'asilo, vecchia, con il giardino davanti dove una dolcissima amica che da tanto non c'è più, seduta sui gradini raccontava favole bellissime a bambini sognanti.
Sono diventati grandi quei bambini, sono adulti, sono andati per il mondo, ognuno oramai a seguire il proprio percorso, in una vita in cui non basta più un bacio a far dimenticare un dolore.
 In quest'ora così calma, brevissima, surreale, nell'aria dolce di una stagione inventata, la malinconia mi avvolge pensando a come tutto passa e non lascia traccia se non nei ricordi di chi i ricordi li insegue.
Meglio che vada a preparare risotto!

15 gennaio 2016

Buon mattino!

Questa è la tazza delle mattine lente. Quando mi sveglio presto, quando non devo correre, quando esco con uno scialle sul pigiama e porto i semi di girasole alle cincie. È una bella tazza, una tazza Raku con l'interno a coda di volpe.
L'ho comprata a Cogne un po' di anni fa, ero con la mia Maggie, arrabbiata nera per chissà quale futile motivo con mio marito, per le vie del paese vecchio dove c'è l'atelier di un'artista della ceramica. In quel periodo aveva prodotto una serie di 50 tazze uniche, una più bella dell'altra, sono entrata d'impulso e lì sono rimasta, per più di un'ora, a chiacchierare con una donna bellissima e pacata, di grande fascino. D'altronde la ceramica è un mio grande amore, se si potesse fare tutto nella vita, sicuramente farei anche quello....
In ogni caso, ho scelto questa, l'ho pagata una cifra assolutamente esagerata, senza senso, ma andava bene così in quel momento, e devo dire che è diventata uno dei miei oggetti privatissimi preferiti. Non ne ho molti.
E poi, tanto per rimanere sul rustico, ecco una piccola anticipazione dell'ultimo lavoro sui ferri :   Twigs and Willow di Alana Dakos.
Un piccolo cardigan con questo delizioso motivo di foglie sul davanti, un'ottima occasione per sfruttare la rocca verde avocado presa al mitico e sempre rimpianto spaccio della Grugnasco. Che nostalgia, si facevano splendidi affari durante le aperture straordinarie, e quanta bellissima lana di gran qualità! A questo mondo le cose belle durano sempre troppo poco.
Buono sferruzzo sisters!!

9 maggio 2015

FANTOOSH! by Kate Davies

Ecco, a volte capita che esce un nuovo pattern e per qualche strano motivo, te ne innamori subito e capisci che sarà il tuo prossimo Cast On visto che tanto hai già persino il filato che era lì, da tempo, proprio ad aspettare questo:

È il  Fantoosh della grandissima Kate, un faro per me, un grandissimo esempio e sicuramente non solo per la sua grande competenza nel lavoro a maglia, ma soprattutto per il suo coraggio e la sua fermezza, per l'entusiasmo e la gioia di vivere che quotidianamente l'accompagnano.
Grazie Kate

3 gennaio 2015

Un cane

 Nella mia vita un cane è quell'elemento imprescindibile che fa sì che sul finire di un giorno noioso, sprecato, pesante io mi senta in dovere di uscire nuovamente di casa per approfittare dell'ultima luce.

Ed allora capita che si cammina per una strada in discesa verso un tramonto spettacolare, con la luna quasi piena alle spalle sulla collina. Ed allora sto subito meglio respirando l'aria che  si fa leggera.


20 novembre 2014

La mia campagna

La mia campagna, quella che circonda la casa, è bellissima. Non mi annoia mai, mi cura, mi fa sentire ricca e fortunata, amo camminarci, in ogni stagione, con qualsiasi tempo. Specialmente con un cane.
Ogni volta una nuova sfumatura, un diverso profumo nell'aria, trovo sempre un motivo per amare quello che vedo, per stupirmi come fosse la prima volta, eppure i sentieri sono gli stessi da anni.
I campi, le vigne, il grano d'autunno, verdissimo dopo la pioggia.

È un paesaggio di colline, si riesce a camminare a lungo senza incontrare nessuno, a volte una chiesa con il suo campanile con la cipolla come dicevamo da bambini.
Oggi la luce di metà pomeriggio era stupenda, calda, il silenzio perfetto, un passo dopo l'altro, è solo il tramonto che ti fa tornare verso casa, ma intanto si continua, un passo dopo l'altro.
Saluto sempre gli alberi preferiti, amo gli alberi, mi piace toccarli, di fronte alla loro incredibile bellezza mi incanto, sospendo il giudizio, per lunghi attimi i pensieri si fermano, la pace mi avvolge.