La maggior parte della mia attività di knitter compulsiva si svolge da settembre a giugno, nel periodo in cui le temperature sono umane, le ore di luce decenti ed accettabili e soprattutto, posso sferruzzare guardando la tv sotto il mio personalissimo cono di luce della fedele Tolomeo. Una luce ideale, che non disturba la visione dell'amato bene, fanatico della visione perfetta dei film, oscurità totale e sonoro 5 + 1...
Tolomeo svolge bene l suo lavoro, ma ahimè, scalda. E già basta lo schifido caldo estivo a massacrarmi. Ecco, anch'io in estate mi guardo i film come vanno visti.
Però ai primi di luglio ero in Valle d'Aosta e guarda guarda, mi imbatto in alcuni allettanti gomitoli di lana locale:
viene dalla Val Grisanche ed è una lana allevata e lavorata in Valle, totalmente naturale e molto rustica, secca e ruvida, fantastica!
Non ho resistito ed eccomi qua, un po' a rilento, ma operativa, a sferruzzare un bel maglione da uomo. Non di sera, naturalmente, ma nel primo pomeriggio, rifugiata e nascosta al fresco di casa, sul divano, tutte le sei stagioni del Trono di Spade a farmi compagnia.
28 luglio 2017
10 luglio 2017
Avremo sempre Parigi
L'ho vista tardi la prima volta, avrò avuto ventidue anni. Mi ha folgorata, come se avessi finalmente trovato la mia città, l'unica città in cui mi piacerebbe vivere. (Sono un tipo campagnolo)
Da allora ci sarò tornata una ventina di volte almeno e sempre scoprendone un pezzetto in più, un nuovo piccolo negozio, un nuovo parco, una nuova piazza. Vogliamo parlare della Place Dauphine? È li che nei miei sogni impossibili vorrei abitare, se potessi mollerei tutto in un attimo e ci andrei. Parigi è vicina, da tutto il mondo la si raggiunge con facilità e di sicuro avrei una bella stanza in più per gli amici!
L'amo in modo incondizionato, con la pioggia, la neve, in autunno, in primavera, sempre. C'è da dire che io sono un po' un caso particolare perché amo anche i parigini, notoriamente piuttosto antipatici, e devo dire che solitamente loro amano me.
C'è un bellissimo blog di un'acquerellista americana che fa dei reportage dalla città quasi quotidianamente, si chiama Carol Gillot, in questo momento è in Bretagna, ma solitamente invece è a Parigi e mi tiene sempre aggiornata! Ha un occhio attento e curioso, è allegra ed entusiasta, un vero piacere seguirla.
Ma tant'è, potrei arrivare a sfinirvi parlando di Parigi ed invece è di un libro piacevolissimo che vorrei parlarvi, l'ultimo della Dandini, si intitola "Avremo sempre Parigi".
Ed è vero, ci sarà sempre, nonostante tutto, e sarà li per tutti quelli che la amano, a farsi amare anche da lontano.
Ne leggo un capitolo ogni mattina, sotto l'acero sorseggio il caffè, spio la canicola infernale che si insinua dovunque e me lo godo proprio, con tutti i suoi aneddoti, le sue curiosità, le sue segnalazioni. Tengo anche una matita in mano e sottolineo ed evidenzio, per il prossimo, chissà quando, futuro viaggio.
Tra l'altro ho scoperto che anche Simone Signoret e Ives Montand abitavano in place Dauphine!
Da allora ci sarò tornata una ventina di volte almeno e sempre scoprendone un pezzetto in più, un nuovo piccolo negozio, un nuovo parco, una nuova piazza. Vogliamo parlare della Place Dauphine? È li che nei miei sogni impossibili vorrei abitare, se potessi mollerei tutto in un attimo e ci andrei. Parigi è vicina, da tutto il mondo la si raggiunge con facilità e di sicuro avrei una bella stanza in più per gli amici!
L'amo in modo incondizionato, con la pioggia, la neve, in autunno, in primavera, sempre. C'è da dire che io sono un po' un caso particolare perché amo anche i parigini, notoriamente piuttosto antipatici, e devo dire che solitamente loro amano me.
C'è un bellissimo blog di un'acquerellista americana che fa dei reportage dalla città quasi quotidianamente, si chiama Carol Gillot, in questo momento è in Bretagna, ma solitamente invece è a Parigi e mi tiene sempre aggiornata! Ha un occhio attento e curioso, è allegra ed entusiasta, un vero piacere seguirla.
Ma tant'è, potrei arrivare a sfinirvi parlando di Parigi ed invece è di un libro piacevolissimo che vorrei parlarvi, l'ultimo della Dandini, si intitola "Avremo sempre Parigi".
Ed è vero, ci sarà sempre, nonostante tutto, e sarà li per tutti quelli che la amano, a farsi amare anche da lontano.
Ne leggo un capitolo ogni mattina, sotto l'acero sorseggio il caffè, spio la canicola infernale che si insinua dovunque e me lo godo proprio, con tutti i suoi aneddoti, le sue curiosità, le sue segnalazioni. Tengo anche una matita in mano e sottolineo ed evidenzio, per il prossimo, chissà quando, futuro viaggio.
Tra l'altro ho scoperto che anche Simone Signoret e Ives Montand abitavano in place Dauphine!
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