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venerdì 18 febbraio 2011

Un (vero) complotto ambientale

Se si cerca qualche informazione in rete sui segreti che governi e potenti ci nasconderebbero ci si imbatterà praticamente sempre su enormi sciocchezze. Che l'opinione pubblica possa venire manipolata tramite l'informazione "ufficiale" non è certo un mistero ma un complotto storico ha bisogno di prove per dimostrarsi vero.
Quali sono i complotti "governativi" più gettonati? Quello sugli UFO, sull'11 settembre e quello sulle medicine alternative. Questi argomenti, venduti come ormai "dimostrati" sono basati su illazioni, sospetti e scorrettezze. Non esiste una sola prova che degli alieni abbiano visitato il nostro pianeta, non esiste una prova che l'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001 non sia andato come visto da tutti, non esistono prove che vi sia una cura "nascosta" nei confronti di gravi malattie.
Se una sola di queste ipotesi venisse verificata e dichiarata reale saremmo tutti a guadagnarci per amore della verità, della storia e della giustizia ed anche per interesse personale nel caso della medicina. Il problema è che il "complottista" (colui cioè che crede a questi complotti nascosti) vede chiunque non la pensa come lui, come un nemico, un "disinformatore" (magari pagato da chi il complotto l'ha compiuto) e non esita ad aggredirlo anche violentemente.
Eppure queste teorie sono vendute come verità. Vendute appunto, non è un caso, visto che chi le diffonde non è proprio disinteressato. Di queste "affascinanti" storie ne fa un commercio, un mercato, si crea una clientela affezionata che a sua volta contribuisce a diffondere il messaggio di marketing.
Naturalmente chi vende questi argomenti non si occuperà di problemi reali o di complotti che sono più che un sospetto. Non vedrete mai un sito "alternativo" occuparsi seriamente di inquinamento o di difesa dei diritti umani, non si venderanno DVD sulla distruzione di intere foreste o su ciò che comportano i reati nei confronti dell'ambiente. Nonostante i "guru" del complotto si presentino come "difensori della verità" alla fine si rivelano dei "commercianti del complotto", prodotto che qualche soldino lo fa guadagnare, rispetto a "noiosi" argomenti da tribuna cittadina. Vuoi mettere i "cerchi nel grano" con la povertà di certe zone del mondo? Vuoi paragonare la "diffusione di malattie tramite i vaccini" con chi non ha nemmeno l'acqua da bere? Un adolescente in fase di allucinazione ormonale sarà più attratto dagli "uomini in nero" che impiantano chip sottopelle per controllarci la mente o dai bambini di sei anni costretti a cucire i palloni che rotolano nei nostri grassi campi di calcio ultrasponsorizzati?
Devo dire che probabilmente questo articolo attirerà anche nel mio blog meno indignazione rispetto a quelli che raccontano di stupidi truffatori che dicono di guarire le malattie o furbi imbonitori che falsificano le cartelle, è così, è umano.
Ma visto che i sedicenti "ricercatori della verità" si occupano delle loro verità che non hanno nessun nesso con la realtà, oggi voglio farvi vedere come si discute di un complotto vero, reale. Non vendo nulla, nè DVD nè cappellini e quindi posso permettermi di parlare dei veri complotti, quelli che non hanno mercato, che non attirano esaltati in cerca di misteri e che sono suffragati da prove, non da indizi.

Un fatto che si compie sotto la luce del Sole, che non è frutto di sospetti ed indizi ma di prove, dimostrazioni, misure scientifiche e conseguenze reali. Un complotto vero. Non attira frotte di giovani in crisi rivoluzionaria, certo, ma denuncia uno scempio che riguarda tutti noi.

Oggi voglio raccontarvi di una vera sciagura provocata dall'uomo. Una di quelle che uccide lentamente e che non fa notizia, che è dimostrabile, dimostrata e risaputa ma che nessuno diffonde. Può essere definito come un complotto, gli ingredienti ci sono tutti: la multinazionale, il menefreghismo, tante famiglie e storie di sofferenza, solo che il finale di questa storia, pur non essendo del tutto lieto, ha avuto almeno un risarcimento.
Un complotto in un blog che parla di medicina? Sì, perchè la prima volta che osservai le conseguenze di questo complotto lo feci come medico.

Qui la storia si incrocia con quella dei vaccini. Ricordate la lotta serrata contro il mercurio contenuto nei vaccini? Il Thiomersal (o Tiomersale, è il derivato del mercurio, etilmercurio, contenuto in alcuni vaccini), è stato spacciato per anni come capace di provocare gravi malattie. La maggioranza dei critici ha accusato, senza averne alcuna prova, questa sostanza (e quindi indirettamente i vaccini) di causare patologie come l'autismo. L'accusa, gravissima, nonostante continui a diffondersi soprattutto in internet, non ha avuto conferme scientifiche ed anzi gli studi in proposito l'hanno smentita ma anche la semplice considerazione che il Thiomersal non ha nulla a che vedere con il mercurio più tossico (che è rappresentato da un'altra molecola, il metilmercurio) essendo metabolizzato ed espulso velocemente dal corpo umano ed alla fine tutto porta a confermare che il mercurio dei vaccini non rappresenta attualmente un "pericolo".

Il metilmercurio al contrario è un prodotto dalla pericolosità accertata.
Il fatto meno conosciuto è che questa sostanza è presente nel nostro organismo costantemente in quanto la assorbiamo dall'ambiente in molti modi.
L'assorbimento di mercurio è possibile in tutte le zone del nostro pianeta (tranne in quelle assolutamente incontaminate, rarissime), quindi anche nel nostro paese.
Esiste una zona nel sud dell'Italia nella Sicilia sud orientale, è chiamata "triangolo" perchè è delimitata da tre paesi, Augusta, Melilli e Priolo. Ci troviamo nei pressi di Siracusa, una zona ad altissima concentrazione industriale e definita già dal 1990 "zona ad alto rischio ambientale".
La presenza di numerose industrie in quella zona, è caratterizzata da un'emissione altissima di inquinanti ambientali e si tratta di emissioni che ricadono direttamente sopra le teste delle persone, che vengono inalate, ingerite ed assunte tramite l'acqua e l'alimentazione. I nuclei abitati in quella zona sono vicinissimi e nemmeno tanto piccoli. L'aria malsana si avverte anche passando in auto dalle strade di quelle zone e recandosi in autostrada da Catania a Siracusa o Ragusa. Non si parla solo di mercurio ma anche di altre sostanze: cadmio, cromo, piombo, arsenico e vari metalli pesanti.
In alcune alghe rinvenute nei fondali dell'area sono stati rilevati livelli di zinco altissimi e pericolosi
L'inizio della conversione industriale di una delle tante zone costiere d'Italia si colloca poco dopo la II guerra mondiale, nel 1949 vi fu la nascita di una raffineria di petrolio.
La costa marina interessata dal fenomeno è (era) una delle più belle d'Italia. Il mare pulitissimo, la ricca flora e fauna, le spiagge, unite al clima incredibilmente piacevole, era potenzialmente un paradiso terrestre. Lo può capire chi conosce i litorali di quella zona a meridione: spiagge incantevoli che sembrano disegnate con lo scopo di far sognare chi ama il mare.
Tutto questo oggi non esiste più, restano ancora fruibili i territori ancora più a sud nei quali sono state costituite anche delle riserve naturalistiche e che rappresentano ancora dei piccoli gioielli ambientali e paesaggistici. L'arrivo di grandi industrie ha cancellato tutto il resto e se le spiagge sono ormai discariche, l'acqua marina è un misto di inquinanti, idrocarburi, batteri e sostanze velenose.

L'arrivo delle industrie fu salutato con allegria anche dagli abitanti della zona: migliaia di posti di lavoro, agglomerati urbani che consentivano di raggiungere comodamente il luogo e la sicurezza di investimenti continui.
La situazione si capovolse e la bella notizia dell'arrivo di nuove prospettive lavorative si scontrò con l'evidenza che qualcosa non andava per il verso giusto.
Una regione marina basa la propria economia e la propria vita sulle risorse del mare e la presenza delle industrie ha intaccato proprio quelle in quanto una fonte sicura e stavolta davvero tossica di mercurio è il pesce.
Apriamo una parentesi per capire quanto può essere tossico il mercurio e quali sono i limiti attualmente concessi.
La FDA considera accettabile e priva di rischi un'ingestione di pesce che contenga al massimo 1 ppm (1 parte per milione) di mercurio, equivalente a circa 200 grammi a settimana. Praticamente tutti i pesci sono contaminati dal mercurio ma più in alto si sale nella piramide alimentare più questo inquinamento è consistente e preoccupante. I grandi pesci (tonno, pesce spada, squali) in confronto ai piccoli (pesce azzurro, crostacei) sono un serbatoio incredibile di mercurio tossico.

Secondo Mike Bolgers, tossicologo della FDA, ogni anno sono immessi in atmosfera fino a 6000 tonnellate di mercurio per normale rilascio naturale dalla crosta terrestre ed altre 3000 da attività umane (industrie, scarichi...).
Il mercurio libero viene poi trasformato dai batteri naturalmente presenti sulla Terra nel suo composto attivo (e tossico) metilmercurio. In questa forma si dissolve nell'acqua e viene assorbito dagli abitanti del mare. Un pesce che si nutre di un altro pesce oltre alla sua quota corporea di mercurio assorbe pure quella della sua preda accumulandone le dosi, oltretutto i pesci di taglia grossa vivono mediamente di più ed hanno così "più tempo" per accumulare i composti tossici. Il metilmercurio si metabolizza in un lungo periodo di tempo, anni, tanto che si pensa che un pesce possa solo aumentare la sua quota di mercurio senza mai diminuirla.
La cottura non degrada e non scompone il mercurio. Le analisi del pesce in zone considerare non contaminate ha spesso riscontrato livelli di metilmercurio superiori al limite di 1 ppm.

Bisogna comunque considerare che il limite fissato dalla FDA (di 1ppm) non è tossico, è ampiamente sicuro ed è quindi una precauzione in più quando si definiscono i limiti di tossicità del mercurio. Per capire meglio si possono ricordare due drammatici episodi di intossicazione da parte di questo metallo, uno avvenuto a Minamata e l'altro a Nigata, in Giappone. In ambedue i casi furono tantissimi gli intossicati dal metallo perchè avevano mangiato per mesi del pesce contaminato e diverse persone morirono. Le analisi nelle due zone trovarono un contenuto in mercurio nel pesce da 9 a 24 ppm ed in un paio di casi di 40 ppm. Questo per dimostrare che in ogni caso per diventare pericolosa l'assunzione dev'essere prolungata ed in quantità assai superiori ai limiti fissati per sicurezza.

Sappiamo che la concentrazione di mercurio in un essere umano non esposto a fonti di inquinamento può essere stimata con un controllo sanguigno o del capello (quest'ultimo meno attendibile), in questi casi la quantità media è di 8 ppm e 2 ppm rispettivamente. Nei casi giapponesi gli esami davano risultati di 200 ppm e 50 ppm dopo mesi (anni, a volte) di esposizione.
Questo vuol dire (riferendosi sempre a situazioni di normalità, non di inquinamento industriale o da mercurio) che in linea generale il pesce si può mangiare tranquillamente ma senza eccedere e che in particolari situazioni (gravidanza, allattamento) è bene controllare l'assunzione settimanale. Sembra che un quantitativo di 350 grammi al massimo, ogni settimana, sia sicuro. Se possibile preferire i pesci di piccola taglia (pesce azzurro). Cento grammi di tonno in scatola contengono in media 0,2 mg di mercurio, ciò vuol dire che una scatoletta di tonno a settimana è una quantità ampiamente sicura.

Questo vale per la popolazione normale quanto per le donne in gravidanza. Il metilmercurio attraversa la placenta e raggiunge il feto accumulandosi anche nei suoi tessuti con effetto tossico (soprattutto neurotossico) accertato.

Questo per quanto riguarda la situazione normale.
Non dovunque è così. In aree industrializzate la quantità di inquinamento in generale e di mercurio in particolare non è per nulla "controllata" o accettabile. Non è solo il mercurio ad essere assorbito tramite l'aria, l'alimentazione e l'acqua ma tutta una serie di inquinanti dannosi e spesso letteralmente velenosi. Idrocarburi, pesticidi, solventi, prodotti chimici, c'è tutta una serie di sostanze che non dovrebbero superare un limite imposto dalle direttive ma che in certe zone lo superano impunemente. Il limite superato non è un'anomalia amministrativa o un'inceppo burocratico è un vero e proprio avvelenamento dell'ambiente che oltre a colpire flora e fauna fa vittime immediate o potenziali anche fra gli uomini.
Perchè non si protesta? Per due motivi fondamentali: poca gente conosce i rischi legati all'inquinamento, pochi conoscono il livello di inquinamento delle zone di residenza e spesso questi rischi sono legati alla presenza di industrie che assicurano lavoro e sostentamento delle famiglie che vi abitano attorno. Protestare contro queste industrie quindi potrebbe significare la perdita della propria fonte di reddito.
Tutto questo finchè gli effetti dell'avvelenamento non diventano visibili e fonte di sofferenza.

Ma torniamo al triangolo industriale siciliano.
Lo sviluppo industriale avanzò inesorabilmente vi fu anche l'illusione di un nuovo "eden" quando si annunciarono trivellazioni al largo in quanto erano state rilevate falde petrolifere da sfruttare. Così tra fabbriche, industrie di produzione di vernici, solventi e colle, raffinerie petrolifere e tutto l'indotto conseguente, la zona industriale siracusana diventò un'area vastissima (ancora oggi esistente) e sempre attiva.
Gli incidenti non mancavano: intossicati, qualche morto sul lavoro, continue corse in ambulanza che però venivano viste come "normali" conseguenze della presenza dell'agglomerato industriale.
Ma qualcosa non sembrò più una conseguenza "normale" ed accettabile. Si notò, prima da parte di medici degli ospedali della zona e poi anche da parte di medici in province vicine, che il tasso di malformazioni di neonati provenienti da quelle zone era più alto del normale. Le autorità promisero un intervento mentre i rappresentanti delle industrie rassicuravano la popolazione invitando alla calma in quanto tutte le precauzioni del caso erano già attivate da tempo e non vi era pericolo reale di inquinamento pericoloso.
Ma chi vedeva la nascita di quei bambini, l'aumento delle interruzioni di gravidanza, degli aborti spontanei non la pensava allo stesso modo. Fu così che furono presentati i primi esposti e successivamente iniziarono le inchieste della magistratura che ordinò degli studi anche sui neonati e sulle donne che avevano partorito in quegli anni.
A volte può trattarsi di una coincidenza, un errore di interpretazione, come dico spesso una conseguenza temporale non sempre è "causale", bisogna studiarla ed analizzarla attentamente e facendo così emerse quello che nessuno voleva credere.
La media di malformazioni nel triangolo dell'inquinamento nel decennio 1980-89 fu dell'1,9% contro una media nazionale dell'1,5% e locale (Italia del sud) dell'1,1%. Nel decennio successivo un aumento ancora più preoccupante, la media di nati malformati fu del 3,1% contro una media nazionale sostanzialmente invariata, il picco evidenziato nel 2000 (il 6% dei bambini nati nella zona era malformato) rappresentava il triplo del limite considerato normale dall'OMS. Metalli pesanti oltre ai valori soglia sono stati rinvenuti anche nel latte materno.
Strabiliante.

In aumento anche i tumori e le malattie respiratorie.
Furono così intentate delle azioni civili con l'obiettivo di risarcire le famiglie che avevano subìto le conseguenze più gravi di quell'inquinamento. Le indagini scoprirono che non vi era nessun errore e che in effetti non solo i livelli di contaminazione erano più elevati dei limiti previsti e lo erano stati per anni senza che nessuno prendesse provvedimenti ma che anche le malformazioni e le morti fetali inspiegabili avevano un nesso molto probabile con la contaminazione ambientale. Si seppe pure che nonostante le autorità fossero a conoscenza dei rischi non fu preso nessun provvedimento efficace almeno per limitare i danni (per esempio il monitoraggio continuo delle emissioni o la depurazione degli scarichi).

Nel 2006 la Syndiam, ex Enichem ed ancora prima Montedison, procede al risarcimento delle vittime da inquinamento. L'evidenza e le prove erano schiaccianti e non fu possibile evitare la condanna dopo le indagini che hanno condotto alla cosiddetta "operazione mare rosso" e che si è conclusa con l'appello alla corte di giustizia europea che ha confermato la condanna e l'obbligo del risarcimento. Per la giustizia la colpa dell'inquinamento ricade tutta sull'impianto cloro-soda gestito dalla Montedison fino agli anni 80, il quale rilasciava in mare tutti gli scarichi (tutti...) senza alcun trattamento preventivo o depurativo. per la sentenza la Montedison era consapevole del danno che stava compiendo. In seguito sono stati adottati alcuni accorgimenti (demercurizzazione delle acque) che hanno ridotto fortemente l'inquinamento ma il danno era già compiuto. Inoltre non è del tutto evitato il rischio: esistono molte aree anche estese della zona che sono ancora a rischio elevato e che mostrano la presenza di alterazioni ambientali. E' comune infatti (e superiore a quella di altre zone del paese) la pesca di pesci con evidenti malformazioni (quindi con alterazioni genetiche). Qui alcune foto.




Attualmente la situazione è lievemente migliorata anche se la massiccia presenza di industrie non consente letteralmente di tirare un sospiro di sollievo. Nel 2006 un incendio in una raffineria ha causato l'immissione in atmosfera di 1917 microgrammi su metro cubo d’aria di idrocarburi (quando il limite massimo è di 220 microgrammi) e questi incidenti continuano ad avvenire. Non è completa l'opera di bonifica dei siti inquinati, c'è chi continua a pescare nelle zone di mare interdette, c'è chi fa il bagno dove c'è il divieto di balneazione e molte industrie continuano a non fornire i dati delle loro emissioni con monitoraggio continuo.
Insomma, la situazione, seppur meno drammatica è ancora grave ed ancora i tassi di incidenza dei tumori e delle malformazioni sono più altri rispetto ad altre zone della penisola.
Cominciai ad interessarmi a questa vicenda quando notai che tanti (la maggioranza) dei casi di malformazione che diagnosticavo avevano la stessa provenienza e la stessa cosa fu notata dai miei colleghi. Inizialmente pensai ad una coincidenza, quando un giorno ho assistito alla nascita di un bambino con una gravissima malformazione letale. Anche se quest'ultimo caso poteva non dipendere dalla zona di provenienza i suoi genitori abitavano proprio in uno di quei paesi.
Le mie successive "indagini" mi fecero scoprire l'intera vicenda: erano numeri scritti nero su bianco, le malformazioni umane provenienti dal triangolo industriale erano statisticamente e significativamente maggiori di quelle che provenivano da altre zone dell'isola e dell'Italia.
Sappiamo quindi che in quella zona c'è un inquinamento ambientale causato da aziende presenti ed attive. Sappiamo che questo inquinamento ha causato danni, decessi e malattie, sappiamo che riducendo le emissioni e bonificando i siti inquinati potremmo riportare tutto a livelli accettabili, perchè non rimediamo? Se queste industrie inquinano senza far nulla per diminuire l'impatto ambientale e renderlo almeno accettabile, perchè sono ancora lì?
Questo è un complotto o no?
Portare alla luce del sole questi drammi è cercare la verità o no?
Lo sanno gli abitanti della zona, i governanti, gli industriali. In questi casi bisognerebbe provvedere subito, all'istante per porre fine ad una strage silenziosa, evidente e pubblica. Perchè oltre alle parole non si fa nulla?
Perchè si copre tutto con le urla su problemi nazionali che problemi non sono e si fanno manifestazioni su temi assolutamente inconsistenti?
Ecco quindi una storia che non tutti conoscono. In questo caso studi, evidenze e statistiche hanno supportato il sospetto trasformandolo in fatto, quando invece i sospetti, nonostante gli studi, anni di ricerche, i riflettori puntati addosso, non si trasformano mai in realtà restano teorie, ipotesi.
Purtroppo la storia del "triangolo della morte" non è l'unica in Italia, altre zone sono ad altissimo rischio ambientale ed hanno lasciato (e lasciano!) sulla pelle di chi è nato e vive attorno alle industrie gravissime ferite e dolori immensi. Taranto, alcune zone della Campania, della Lombardia e di altre regioni italiane fanno registrare un tasso di malformazioni neonatali e di morti da tumore molto più alto che nel resto d'Italia. Nel tarantino i livelli di diossina riscontrate nei molluschi allevati in quella zona sono superiori ai limiti consentiti per quasi il 70% in più. Quel pescato finisce nelle tavole di tutti gli italiani e le diossine sono tra i composti più tossici che possano inquinare l'ambiente. La cosa più impressionante è il fatto che questi dati sono ufficiali, conosciuti dagli enti preposti al controllo, dagli amministratori cittadini e dalla stessa popolazione senza che si muova foglia e tutti viene osservato con un distacco preoccupante
Spesso è la paura di perdere il lavoro che rende incapaci di ribellione chi abita in quelle zone ma altre volte è l'ignoranza che cancella l'istinto di sopravvivenza: nessun lavoro e nessuna industria può toglierci la salute che è un diritto inviolabile e sacro.

Questa storia poi, dimostra che davanti all'evidenza non è possibile nascondersi, nemmeno se sei una multinazionale potentissima e ti chiami Montedison e nemmeno se dai da mangiare a centinaia di migliaia di persone (i lavoratori del luogo). Nessun risarcimento potrà ripagare i sacrifici fatti da quelle famiglie e probabilmente ci sarebbe altro da fare ma almeno si sappia che nessuno è sicuro di farla franca. Ah, i venditori di DVD sugli UFO e sul bicarbonato per curare il cancro, i cosiddetti "ricercatori della verità" non realizzeranno un commercio altrettanto florido su questi temi. Non vendono. Per questo continueranno ad occuparsi di cerchi nel grano e pranoterapia, questi sì che sono argomenti decisivi per aiutare la popolazione.
Forse il "nuovo ordine mondiale" è proprio questo, distrarre la popolazione dai temi più gravi e reali inducendoli a credere alle fandonie.

Alla prossima.

giovedì 16 settembre 2010

Autismo: vaccini colpevoli o innocenti? (II parte)

Autismo, vaccini e cure alternative. Cosa hanno in comune? Questa è la seconda parte dell'articolo che lo spiega. La prima parte è qui.
C'eravamo lasciati con un'affermazione di quelle che lasciano a bocca aperta. In realtà gli antivaccinisti non perdono occasione per trovare i più improbabili appigli ai loro allarmismi. Anche che per alcuni di loro l'autismo non esisterebbe in Cina, tanto da non esserci un termine in lingua cinese che identifichi la malattia (esiste, 自闭症 [zì bì zhèng], più o meno il male della solitudine). 

Molti antivaccinisti utilizzano come "smoking gun" della connessione tra vaccini ed autismo (per loro l'autismo è causato dall'accumulo di metalli ed i vaccini contengono derivati del mercurio) il fatto che nella comunità cristiana degli Amish (come ho scritto nella prima parte dell'articolo, gruppo di persone che rifiuta totalmente il progresso e quindi televisione, telefono, elettricità e così via) non si vaccina e di conseguenza non conosce l'autismo.
Sembrerebbe in effetti molto singolare. Ma non è così.

Certamente la comunità Amish ha una sorta di riluttanza a seguire il progresso ma non ha mai rifiutato la medicina. Si servono dei pronto soccorso e delle medicine ogni volta che serve davvero, usano gli antibiotici, si rivolgono agli ospedali e non sono contrari alle vaccinazioni (esistono comunque gruppi che rifiutano qualsiasi aiuto esterno, compresa tutta la medicina, dalla chirurgia alle vaccinazioni, sono i più estremisti, minoranza che arriva anche a rifiutare contatti esterni ed a non tagliare mai i capelli) tanto da vaccinarsi per svariate patologie, anche per l'influenza. In poche parole sono molto meno nevrotici ed ipocondriaci di noi, che al minimo acciacco chiamiamo le pompe funebri ma non sono certo folli. Il tasso di vaccinazione medio delle comunità Amish è esattamente sovrapponibile a quello della popolazione media  mondiale con gruppi che hanno una copertura molto più bassa della media ed altri con valori anche più alti di quelli non Amish. La comunità dell'Illinois (la Old Order) ad esempio conta il 90% di individui vaccinati. Recentemente si è notata una diminuzione della copertura vaccinale delle comunità ed il CDC (organismo di controllo sanitario negli USA) ha avviato una campagna di sensibilizzazione. Questa decisione è stata presa in quanto l'ultimo calo delle percentuali di vaccinazioni tra gli Amish (nel 1991 riguardante la comunità della Pennsylvania, una delle più "rigide") risultò in un dramma. Un'enorme diffusione della rosolia in donne in gravidanza con la nascita di un numero preoccupante di neonati affetti da rosolia congenita (una delle patologie più temibili per un neonato con esisti pesantissimi e quasi sempre drammatici). Per dare dei numeri, dopo l'epidemia il 15% dei neonati Amish di quella comunità risultò positivo alla rosolia.
La storia degli Amish che non si vaccinano quindi è una bufala utile solo a seminare incertezze.

In secondo luogo non è vero nemmeno che gli individui Amish non conoscano l'autismo. Ne sono documentati diversi casi e solo l'estrema chiusura della comunità non permette uno studio più approfondito. Con una ricerca veloce, ne ho trovato uno qui (due bambini) ed un altro qui. Un altro caso del 2006 è descritto qui (e nel quale, guardacaso, è stato identificato un difetto genetico). Ma non sono l'unico ad aver trovato questi casi.
E' lo stesso autore dello "scoop" sugli Amish che non conoscono l'autismo (Dan Olmsted, boss della patetica associazione statunitense Age of Autism) che ne trova sei in un colpo solo e non sono nemmeno vaccinati!
Sembra una farsa ma è tutto vero. Dopo aver parlato con un medico che ha in trattamento ben sei bimbi autistici di una comunità Amish non sa come rivoltare la frittata che egli stesso si è preparato ed ha un'idea: spiega che questi bambini sono autistici perchè intossicati dal mercurio inquinante proveniente da industrie vicine. Ma come, prima sventolava l'assenza di autismo tra gli Amish come prova della pericolosità dei vaccini e quando trova ben sei casi se la prende con le industrie?

Mi sembra chiaro quindi che ci troviamo davanti l'ennesima sciocchezza "certificata". Gli Amish si vaccinano e come tutta la popolazione mondiale hanno casi di autismo nelle loro comunità.
E sapete chi ce lo conferma?
Il dottor Kevin Strauss, pediatra al CSC (Clinic for special Childrens) che si occupa proprio di assistenza a bambini con malattie rare delle comunità Amish: "L'idea che gli Amish non vaccinino i propri figli è falsa. Abbiamo un turno di vaccinazioni a settimana ed è sempre molto impegnato". Strauss ammette che la percentuale di vaccinazione tra gli Amish è più bassa rispetto alla media della popolazione statunitense ma le vaccinazioni si fanno anche tra gli esponenti della comunità e chiunque dica il contrario dice il falso.
E' invece un dato di fatto che in Ohio tra il 1990 ed il 1991 si è sviluppata un'epidemia di rosolia: il 99% degli individui infetti erano Amish non vaccinati.

E' quindi assolutamente strumentale l'affermazione che tra gli Amish non esistano casi di autismo com'è falso che non esistono vaccinazioni. Portare questa come "prova" di connessione tra vaccinazioni ed autismo è quindi assolutamente fuorviante.

Un'altra delle conclusioni che dovrebbero porre fine definitivamente alla presunta correlazione tra mercurio contenuto nei vaccini ed autismo è l'evidenza che nonostante l'eliminazione di questi composti dai vaccini di tutto il mondo, l'incidenza di autismo è in salita. Il dato è palese, c'è poco da discutere e servirebbe davvero a mettere la parola fine a questa folle idea ma chi ne è convinto non cambia opinione, c'è poco da fare.
Vogliamo vedere assieme qualche dato?
Gli antivaccinisti mostrano spesso una tabella, quella riguardante uno studio californiano nel quale sembrerebbe correlato l'aumento dell'esposizione al mercurio dei vaccini con l'aumento dell'incidenza dell'autismo.

In effetti sembra evidente: aumenta l'esposizione al mercurio ed aumenta l'incidenza dell'autismo. Le statistiche però (e le tabelle) vanno lette bene e questa, presentata così come fanno gli antivaccinisti, è solo una trappola.
La tabella non è falsa nè manipolata ma ha molti punti deboli. Lo studio non è rigoroso e quell'aumento dell'incidenza dell'autismo è "forzatamente" collegato al mercurio nei vaccini, non vengono analizzati altri fattori e soprattutto nessuno vi mostrerà mai quello che è successo DOPO la rimozione del Thimerosal dai vaccini.
Lo ha studiato un medico californiano Robert Schechter


L'incidenza di autismo aumenta continuamente. Aumenta nonostante ormai da anni il Thimerosal non è più contenuto nei vaccini pediatrici degli USA. Antivaccinisti quindi beccati a bluffare e smentiti.
E' del 1999 la direttiva che prevedeva di eliminare il mercurio dai vaccini negli Stati Uniti e dal 2001 non esiste traccia di mercurio nei vaccini statunitensi (tranne in quello antiepatite, del quale ancora esistono lotti con Thimerosal): nonostante questo dal 2001 in poi (ed oggi continua questo trend) non si è assistito a nessuna diminuzione dell'incidenza di autismo ma ad un continuo aumento.
E negli altri stati? Stessa situazione.
Per esempio quella svedese che già dal 1979 ha iniziato a diminuire l'esposizione al Thimerosal dei bambini da vaccinare. Il governo sanitario svedese ha allora fornito i dati riguardanti proprio le quantità di Thimerosal alle quali erano stati esposti i bambini dai 2 ai 10 anni (dal 1980 al 1996) ed una ricerca scientifica (non rigorosissima, ma indicativa) li ha paragonati ai dati sull'incidenza dell'autismo, sempre in Svezia in quegli anni:


Diminuisce l'esposizione al mercurio dei vaccini mentre aumenta l'incidenza di autismo.
Ma vediamo i dati in Danimarca (dal 1981 al 2000) succede la stessa cosa, casi di autismo in aumento costante quando il Thiomersal veniva utilizzato nei vaccini, casi sempre in aumento da quando il Thiomersal non è più utilizzato:


Lo studio che ha realizzato questi grafici era nato proprio per controllare se l'evenienza che il mercurio dei vaccini potesse causare l'autismo avesse una plausibilità, anche in seguito all'osservazione dei dati californiani, quelli della prima tabella. Come per lo studio californiano anche quello svedese è "debole" non scientificamente irreprensibile ma dimostrativo e serve per far capire che i dati non vanno assolutamente nella direzione che pubblicizzano gli antivaccinisti.
Ma se l'evidenza dimostra inequivocabilmente che tra vaccino ed autismo non c'è nessuna correlazione lo stesso mostrano gli studi scientifici realizzati in tutto il mondo.

Non esiste una sola prova che colleghi in maniera credibile l'autismo ai vaccini.

In Finlandia è stato realizzato uno studio su 14 anni di vaccinazione antimorbillosa (3 milioni di dosi!) che ha concluso inequivocabilmente nello stesso modo di tutti gli altri studi: nessun caso di autismo.
Alla stessa conclusione di tutti gli altri studi è giunta la ricerca svedese di Madsen, nel 2003: nessuna correlazione tra vaccini contenenti Thimerosal ed aumento dei casi di autismo. L'intero studio è qui e quella che segue è la tabella che schematizza i risultati dell'indagine:

Come si vede nella tabella, nel 1992 fu interrotta la somministrazione di vaccini contenenti Thimerosal (è la linea verticale) ma i casi aumentano esponenzialmente, per tutte le classi d'età esaminate. Nonostante non sembrano servire altre prove per smentire questo nesso, le ricerche continuano.

Per tutta questa mole infinita di studi che negano che il mercurio dei vaccini (in particolare quello MMR, trivalente, è da questo che è iniziata la fobia) ha tirato le somme la revisione della Cochrane (è un centro di studi scientifici e statistici indipendente che effettua periodiche revisioni degli studi esistenti su un argomento) che ha concluso con ampio margine di certezza che non vi sono prove di un nesso tra autismo (ed altre malattie) e vaccini (MMR, nel caso specifico).

Ma a chi grida al complotto non basterà mai nulla. Nessuno studio, nessuna dimostrazione, nessuna evidenza: sono convinti e lo rimarranno.
Nemmeno l'ultimo ed attesissimo studio sull'argomento che presto sarà pubblicato su Pediatrics, rivista scientifica di punta: nessun collegamento tra l'esposizione a vaccini contenenti Thimerosal in epoca prenatale ed infantile ed autismo, disturbi dello spettro autistico e regressione autistica. Un risultato eclatante che serve a chi cerca informazioni reali e ponderate.
Non a chi crede per fede.
Per questo motivo è praticamente inutile tentare una discussione con i più plagiati, quando smonterete le loro convinzioni una ad una: prima divagheranno, poi faranno appello a  valutazioni soggettive e quando chiederete dati certi cominceranno ad attaccarvi arrivando pure all'insulto ed alle minacce, come se debbano proteggere un credo dagli attacchi esterni (gli insulti e le minacce che ho ricevuto questa settimana dopo la pubblicazione del primo articolo sull'autismo hanno superato tutte quelle che ho ricevuto in due anni di blog, incredibile).

Eppure basterebbe poco. Se queste persone puntassero alla salute dei propri cari approfondirebbero senza sosta invece di fermarsi alle stupidaggini dei catastrofisti o creare dei gruppi che fanno tifo da stadio. Si assiste spesso anche a "lotte intestine" assurde: chi sostiene che il mercurio sia causa dell'autismo si divide in sottogruppi, coloro che puntano il dito sul mercurio dei vaccini e coloro che lo fanno con il mercurio delle amalgame dentali ed ognuno di questi si divide ancora, in una miriade di "correnti" inutili, senza scopo e che servono solo a chi da tutto questo ci guadagna (soldi).

Conosco personalmente alcune coppie con un figlio autistico, quella convinta della validità del teorema dei vaccini ha una barriera indistruttibile contro ogni "invasione" esterna che metta in dubbio le proprie convinzioni.
Una di queste coppie venne da me (alla fine del 2005) per una visita alla figlia autistica che aveva importanti irregolarità del ciclo mestruale a 19 anni. Ero ancora completamente estraneo agli argomenti complottistici ed alternativi, dei quali avevo solo un'idea generale e quindi questo tipo di comportamenti mi risultavano sorprendenti.
La ragazza entrò in silenzio, aveva un'aspetto fisico normale, certamente molto magra ma senza particolari segni di disagio e non disse una parola, per lei parlavano i genitori che la introdussero come una "ragazza malata con gravissimi problemi psicologici" e già questo approccio mi colpì molto. Nell'immediato mi chiesi: sembra una ragazza normale, se i genitori la definiscono pubblicamente come "gravemente malata" non l'aiutano di certo.

Lei era come detto particolarmente magra e quando chiesi se la sua dieta fosse adeguata all'età mi risposero che per motivi terapeutici la ragazza seguiva una dieta particolare. Mi elencarono una serie di alimenti che lei non poteva assumere (secondo questa dieta che era stata prescritta da un medico antivaccinista, venni a sapere poi). Talmente lunga la lista degli alimenti proibiti (dal pane alla pasta, il latte, carni rosse, pesce, dolci, zucchero, glutine e tutto ciò che conteneva questi alimenti) che chiesi spontaneamente cosa avesse mangiato il giorno prima: un insalata e due pomodori con un po' di sale (in realtà non ricordo esattamente gli alimenti ma corrispondevano ad una cosa del genere). Ma era stato uno strappo alla regola in quanto i pomodori non erano "biologici" e quindi non dovevano essere somministrati.

Chiesi allora se questa dieta (che seguivano da 4 anni) aveva dato dei benefici: tantissimi a loro dire.

Proseguendo con la mia visita mi concentrai sul problema ginecologico ed arrivai alla conclusione che fosse comunque legato a malnutrizione.
Il problema autistico invece non era per nulla molto grave anzi, lasciava prevedere larghissimi margini di miglioramento: questo dicevano tutti i pareri di chi l'aveva vista tranne uno, il medico antivaccinista che le propose la dieta ferrea ed una terapia a base di estratti non meglio precisati. Per lui la ragazza era grave, la sua "malattia" era causata da intossicazione da metalli pesanti causata dalle vaccinazioni (diagnosticata con un esame delle urine) e solo una particolare terapia (da lui prescritta) avrebbe migliorato il suo stato.

Invitai questi genitori a rivedere le loro posizioni, a diminuire almeno le ristrettezze della dieta ma rifiutarono, dissero che era molto più importante la salute della loro figlia piuttosto che il ciclo mestruale.
Cercai di far capire che oltre al problema ginecologico quello stato era molto pericoloso per la salute fisica e psichica della ragazza che era vistosamente debole e sofferente. Lei continuava a non parlare, sembrava annoiata ma le espressioni del volto dell'individuo autistico non sono sempre comprensibili ed ebbi difficoltà a comprenderne i pensieri. I genitori furono irremovibili, anzi dissero che "noi dottori diciamo sempre la stessa cosa" e cominciarono a mostrarsi infastiditi dalle mie insistenze.
Consigliai allora di rivolgersi ad un centro di riabilitazione che avrebbe seguito la ragazza da tutti i punti di vista, psicomotorio ma anche dietologico e medico se necessario, almeno una prova, se fosse andata bene avrebbero continuato. Cercai di strappare la promessa di farla seguire dal centro e mi dissero che avrebbero fatto un tentativo anche se non li vidi proprio entusiasti.

Rividi la ragazza dopo due anni circa.
Appariva migliorata, sicuramente dal punto di vista fisico, stavolta era senza genitori e con il suo ragazzo di allora.
Il ciclo si era sistemato perchè aveva seguito di nascosto dai genitori il mio consiglio: mangiare meglio ed un po' di tutto su consiglio e programma del centro che avevo indicato (centro pubblico dell'USL dove lavoravo).
Era arrivata ad un peso forma accettabile.
Migliorò tantissimo i sintomi dell'autismo (così scrissero in una relazione i medici del centro e così appariva durante il nostro incontro), quelli ginecologici e trovò pure un fidanzato. Presto inoltre avrebbe conseguito il diploma di infermiera professionale.
Mi disse poco in effetti era imbarazzata, ma la ritrovai rinata e tanto mi bastò per esserne contento.
I suoi genitori li ho rivisti da poco ma non mi hanno nemmeno salutato, probabilmente non si ricordavano di me e va bene così.

Tra le varie falsità messe in giro da chi rema contro la scienza c'è quella che l'autismo avrebbe gli stessi sintomi dell'intossicazione da mercurio e questa sarebbe un'ulteriore prova della connessione tra i vaccini e la malattia. Spendo poche parole perchè i sintomi delle due condizioni sono assolutamente differenti e basterebbe chiedere ad un neurologo per confermarlo.
C'è da ricordare poi che il mercurio contenuto nei vaccini non ha nulla a che vedere con il mercurio che provoca intossicazioni acute. E' un suo derivato che si metabolizza molto più velocemente, che viene espulso in poche ore e che anche in quantità migliaia di volte maggiori di quelle contenute nei vaccini non ha mai provocato danni nemmeno fetali e nemmeno lievi.
Parlare di mercurio nei vaccini come del composto tossico che tutti conosciamo è fondamentalmente scorretto. Sarebbe come discutere del pericolo dell'idrogeno per sostenere la tossicità dell'acqua.
Altro particolare che molti ignorano è che la forma davvero pericolosa del mercurio (che ripeto non è quella contenuta nei vaccini) è presente non solo in tutto l'ambiente che ci circonda ma anche negli alimenti che mangiamo. Un esempio per tutti è il pesce. Più la specie ittica è in alto nella catena alimentare più è alto il suo contenuto in mercurio (di quello davvero tossico e soprattutto velenoso per accumulo), tanto che una dieta a base di solo pesce è sconsigliata per l'alto rischio di tossicità. Oggi non esiste pesce fresco o conservato che non contenga mercurio. Qualcuno ha per caso imbastito battaglie o manifestazioni per il bando del pesce dalle nostre tavole?
E se io affermassi che potrebbe essere il mercurio ingerito durante la gravidanza con la normale alimentazione a causare l'autismo nei bambini? Direi qualcosa di totalmente campato in aria?
No. Probabilmente molto più credibile della teoria dei vaccini, sarebbe sempre da dimostrare e soprattutto da studiare perchè non tutti i neonati rimarrebbero danneggiati dall'alimentazione. Se puntassi sull'inquinamento? Lo trovate un argomento implausibile? Perchè oggi i nostri neonati sono "immersi" nelle sostanze tossiche, quotidianamente, continuamente, è da dimostrare ma non mi sembra che la possibilità che l'inquinamento atmosferico possa causare una patologia sia assolutamente da scartare. Le due teorie sono infatti studiate da tempo. Riflettete perchè certa gente però batte sempre e solo sui vaccini.

Qualcuno mi ha scritto che la mia "difesa" dei vaccini è troppo di parte. Se una persona riceve vaccini o no, io non perdo e non guadagno nemmeno un euro. Ma ci tengo a far notare che non mi baso su "idee" personali o intuizioni di fantasia ma su dati che io, per dovere di medico devo conoscere e studiare. Lascio poi intuire a chi legge il mio "dovere" di padre, visto che anche io ho un figlio e che se avessi avuto dubbi sulle vaccinazioni non lo avrei certo sottoposto a quelle obbligatorie (più quella per il meningococco) come è successo. Quello che scrivo qui dunque, è quello che penso e pratico nella mia vita. Se escludo ogni possibilità che i vaccini possano causare l'autismo in qualsiasi modo? Assolutamente no, sarebbe in contrasto al mio essere uomo di scienza ma anche al buon senso, ma fino ad oggi ho tantissime prove schiaccianti contro e nessuna prova nemmeno opinabile a favore del nesso autismo-vaccini.

Anche nel mio caso quindi il complotto è poco credibile a meno di immaginare che gli "uomini in nero" siano riusciti a farsi volere più bene di quanto ne voglia a mio figlio.

Quanto detto sopra di personale spero serva a dare una scossa a chi sta vivendo il sonno della ragione. Se non volete vaccinare i vostri figli e siete informati e convinti delle vostre idee, non fatelo. Ma diffidate, e ve lo dico con tutto il cuore, da chi vi propone idee distorte e false: non sono persone che si basano su riscontri reali ma hanno avuto un'idea mai dimostrata e l'hanno resa pubblica, sono degli avvoltoi, garantito.

Possiamo cominciare quindi a tracciare dei punti fermi. La scienza esclude la correlazione tra autismo e vaccini. Esiste chi invece sostiene il contrario.
Bene.
Chi lo pensa e vuole dimostrarlo agli altri porti dei dati forti, ineccepibili e inequivocabili, se la correlazione è così evidente non dovrebbe essere difficile, altrimenti taccia.
Chi è indeciso o dubbioso si informi pure da queste "fonti dissenzienti" e chieda prove, studi, dati fermi, non "copia-incolla" o supposizioni o strani calcoli e giri di parole, chieda dati chiari ed evidenti.
Nessuno (nemmeno la scienza) può fornire una certezza al 100% ma la scienza almeno ci offre delle possibilità di documentazione e riflessione, la pseudoscienza nemmeno quello, pretende di essere creduta per fede.

Mi auguro proprio questo, che chi ha a cuore la salute di una persona cara e quindi preferisce approfondire per comprendere, non cada nelle grinfie di falsi profeti ma faccia un cammino libero da pregiudizi e che tende a scoprire come stanno davvero le cose e non a trovare per forza un colpevole del loro problema.
Solo così si andrà tutti con lo stesso interesse nella stessa direzione.

Il prossimo articolo parlerà dei trattamenti alternativi e pseudoscientifici dell'autismo e di come questi non solo non diano risultati ma diventano anche un pericolo per la salute di chi li usa.

Alla prossima.