Non si discute dei singoli errori medici, quelli entrano nel campo dei casi personali ma dei grandi errori della medicina, umani o meno, prevedibili o fatali.
Paragonandoli ai danni che fanno quotidianamente le pratiche alternative però c'è sempre un elemento comune: quando il problema viene scoperto, la scienza si ferma, riflette e fa un passo indietro. E c'è sempre chi controlla e cerca di porre rimedio. Non è poco.
Esistono degli episodi notissimi, altri molto meno ma tutti hanno in comune la sofferenza ed a volte la morte di chi si è affidato alla scienza per curarsi e stare meglio.
Un articolo del genere non deve stupire.
La medicina non è una scienza esatta, non pretende di sapere o curare tutto, al limite è la percezione che abbiamo di lei che ci fa credere sia capace di guarire e capire tutto ciò che ci riguarda nel campo della salute.
Il medico non è un guaritore né promette miracoli, anzi, una buona regola sempre valida è quella di diffidare del medico che promette miracoli. Oltretutto quasi tutti i "grandi errori della medicina" non sono stati provocati dalla testardaggine di un medico ma da chi ha fornito a quei medici uno strumento che era garantito come sicuro.
Questi articoli hanno lo scopo di raccontare dei fatti e di farli conoscere, perché nascondere i propri errori è delle menti chiuse e retrograde e di chi non lavora per progredire. Dagli errori si deve apprendere, non perseverare.
La prima parte è dedicata al Thorotrast una delle peggiori e più drammatiche cadute della medicina.
Il Thorotrast
Il Thorotrast è una sospensione di particelle di diossido di torio radioattivo (ThO2), utilizzato come mezzo di contrasto in procedure radiografiche ed angiografiche (che studiano i vasi sanguigni) in diversi paesi del mondo negli anni 30 e 40 e negli Stati Uniti fino agli anni 50. I derivati del Torio producono eccellenti immagini radiografiche per l'opacità del Torio ai raggi X.
L'entusiasmo per l'uso di questo mezzo di contrasto fu eccezionale. Le immagini radiografiche non erano mai state tanto nitide e chiare. Gli organi erano visibilissimi, i vasi sanguigni erano visualizzabili in ogni particolare, sembrava di guardare un disegno di una tavola anatomica. Un altro grande passo avanti, apparentemente, della medicina.
Non furono mai evidenziati effetti collaterali immediati e quindi il suo uso a maggior ragione, si diffuse enormemente. Si stima che dai due ai dieci milioni di individui siano stati trattati con Thorotrast in tutto il mondo. Nonostante la mancanza di effetti collaterali evidenti, furono molti gli studiosi che mostrarono perplessità per l'uso indiscriminato della sostanza soprattutto per il suo lunghissimo tempo di vita biologica. In pratica per vedere dimezzata la presenza di Torio nell'organismo umano, dovevano passare almeno 20 anni.
Il prodotto si distribuiva soprattutto nel fegato, nella milza, nei linfonodi e nelle ossa ed in quei distretti veniva assorbito restando attivo e... radioattivo per decenni.
Questi organi dunque, venivano esposti a radiazioni alfa emesse dal Torio per anni ed anni, praticamente a vita.
Questo rischio fu sottovalutato e sottostimato enormemente.
Qualcuno approfondì quelle proprietà della sospensione apparentemente vantaggiosissima per il tipo di immagini che riusciva a fornire ma insidiosa per i suoi lunghissimi tempi di smaltimento e per le note proprietà radioattive. Questo studioso era un medico italiano, Luigi Bogliolo.
Questi cominciò a sperimentare nelle cavie proprio l'effetto carcinogetico del Thorotrast e scoprì che non solo la sostanza era cancerogena ma che non dimezzava la sua radioattività nemmeno dopo anni dall'esposizione. Riuscì anche a dimostrare che il suo effetto negativo non dipendeva dalla dose (in fondo minima) somministrata ma che anche dosi bassissime (proprio per la lunghissima presenza nell'organismo) potevano essere letali. La sua esperienza fu devastante: il Thorotrast era cancerogeno e poteva causare gravissimi danni.
Successivamente, altri ricercatori confermavano che qualcosa non andava per il verso giusto. Anche loro osservarono una strana, eccessiva incidenza di tumori epatici e leucemie in individui che si erano sottoposti ad esami radiografici con mezzo di contrasto. Alcuni di loro notarono poi che in tutti quei pazienti erano visibili "strani" accumuli di materiale "similmetallico" a carico del fegato.
Cos'era quella sostanza che permaneva per anni nel fegato di chi aveva fatto una radiografia? E perché tutte quelle persone sviluppavano quasi sicuramente un tumore maligno?
C'era un nesso tra radiografie e tumori? E dov'èra il punto debole di tutta la procedura? Erano i raggi X o il mezzo di contrasto?
La realtà apparve in tutta la sua crudeltà.
Vi fu infatti negli anni un'enorme incidenza di tumori soprattutto epatici (del fegato) in persone che si erano sottoposte a procedure radiografiche utilizzando il Thorotrast ed i tumori insorgevano 20, anche 30 anni dopo l'esame.
Fu stimato, per gli sfortunati, un rischio di 100 volte maggiore di sviluppare un tumore epatico rispetto alla popolazione mondiale e per quanto riguarda le leucemie, il rischio era di 20 volte più alto.
Questi dati classificarono il Thorotrast come uno dei più potenti agenti cancerogeni conosciuti dall'uomo.
Terribile.
Negli anni 80 furono realizzati diversi studi che confermarono come tantissimi tumori epatici erano comparsi in persone che si erano sottoposte ad esami radiografici con quel mezzo di contrasto e gli studi proseguono ancora oggi, quando ogni tanto si presenta un'altra vittima del Torio. Un passo falso con conseguenze devastanti e difficilmente giustificabile insomma.
L'entusiasmo provocato da quello che sembrava un passo avanti si dimostrò prematuro e letale.
Oggi il Thorotrast è abbandonato (è utilizzato in alcuni campi di ricerca) e per le indagini radiografiche ed angiografiche si utilizzano altre sostanze (spesso a base di iodio)
Le vittime furono tante e lo sconcerto pure. Consideriamo pure il fatto che si trattava di anni nei quali gli esami radiologici erano utilizzatissimi in medicina militare, si era in pieno periodo di guerra e così migliaia di soldati passarono per la ghigliottina del Torio radioattivo e per anni vissero con l'incubo di sviluppare un tumore.
Esistono casi di decesso per tumore epatico scoperto negli anni '90 e collegati direttamente all'uso di quel mezzo di contrasto e ci sono stati processi terminati a metà degli anni 90 nei quali l'azienda produttrice e distributrice del farmaco ha risarcito gli eredi delle persone uccide dal Thorotrast.
Ancora oggi esistono sporadici casi di tumori epatici (ma anche di altro tipo) causati dal mezzo di contrasto.
Un particolare incredibilmente impressionante può rispondere ad una domanda che molti di voi che leggono si saranno posti.
Ma come fanno i medici a collegare con certezza un tumore all'uso di Thorotrast?
Se una persona che ha utilizzato questo mezzo di contrasto per esempio a livello cerebrale, sviluppa anche dopo molti decenni un tumore cerebrale, le possibilità che sia stato il Thorotrast a causare la patologia sono basse, ma quando all'esame istologico, il pezzo operatorio evidenzia un livello di radioattività altissimo... è praticamente certa.
Pensate: quelle persone hanno avuto all'interno del loro organismo per anni ed anni un composto radioattivo che non perdeva potenza e che lentamente ma inesorabilmente, li distruggeva.
La legge americana ha riconosciuto il danno per mancato rispetto delle leggi della precauzione nei farmaci e negli alimenti e tutte le cause di risarcimento sono state vinte dai parenti delle vittime. Un'industria americana che fondava la propria attività sulla produzione del farmaco è fallita dopo aver risarcito 8 famiglie.
Il farmaco è stato naturalmente ritirato dall'uso e dal commercio.
La colpa di tutto questo?
Per la legge è stata di chi ha prodotto ed utilizzato il farmaco senza chiedersi SE quel prodotto radioattivo dall'emivita biologica decennale poteva essere pericoloso dopo anni dalla somministrazione. Lo è stato ed ha causato tante sofferenze e tante vittime. Il mezzo di contrasto non aveva un prezzo elevatissimo, non c'erano quindi particolari interessi economici in ballo, probabilmente si è trattato di "semplice", stupida superficialità. Mortale.
Alla prossima.
Fonti e bibliografia
Wikipedia
Canadian Medical Association Journal
Cornell University Law School