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lunedì 1 febbraio 2010

Essiac: anticancro che non cura il cancro

Esiste uno dei rimedi alternativi per il cancro che può vantare una storia molto lunga e complicata.
Una sorta di "storia Di Bella" ma accaduta in Canada.
Bracebridge, Ontario: in quel paese, qualche decennio fa decine di persone affermavano di essere guarite dal cancro ma nessuna, come succede costantemente in casi simili, lo dimostrava.
Così si sparse la voce e comparve dal nulla un'anonima infermiera che, con il suo aspetto materno e sereno, colpì l'opinione pubblica diventando quasi un mito locale (ancora oggi in Canada la storia di Rene Caisse è ben conosciuta).

Inutile ripetere la solita storia dell'invenzione del secolo che a dire di chi la sostiene è stata boicottata dalle multinazionali, dai ricercatori, dagli scienziati, dai medici e dai pazienti che invece in realtà è stata studiata e sperimentata (lo è ancora oggi per alcuni risultati contradditori delle sperimentazioni), inutile ripetere che anche in questo caso non esistono prove certe di efficacia e documentazione attendibile (ma solo l'aneddotica e le testimonianze singole) ma è bene riassumere la storia dell'ennesima "cura efficace contro il cancro" perchè prima o poi in una discussione sulle cure alternative questo rimedio esce fuori, anzi è uno dei classici dell'alternativo.

Il rimedio si chiama Essiac è una tisana di erbe ed è stato "inventato" da una certa Rene Caisse che affermava di aver ricevuto la ricetta da una tribù di nativi americani.
Questi usavano un miscuglio di erbe selvatiche (comuni in Nord America) come rimedio ad alcuni problemi di salute (mai per il cancro).

La Caisse diffuse la sua cura della quale era proprietaria del brevetto dagli anni venti alla fine degli anni 70, soprattutto in Canada (la Caisse lavorava in una clinica nelle campagne dell'Ontario) e poco prima della sua morte vendette la ricetta con tutti i diritti derivanti e firmando una dichiarazione di "autenticità" davanti ad un notaio ad un'industria, la Resperin Corporation che, in accordo con il dipartimento della salute canadese vendeva la tisana come "infuso di erbe" mantenendo il nome originale di Essiac (che è il nome al contrario della donna che lo aveva inventato). Successivamente il brevetto fu ceduto ad un'altra azienda tutt'ora in attività. Una fornitura annuale di Essiac "originale" costa attorno ai 1000 dollari.
Esistevano due formulazioni: una orale (che migliorava lo stato di salute) ed una da iniettare (che curava i tumori).

La Caisse cominciò a somministrare il prodotto nel 1924 dopo la presunta guarigione dal cancro di un suo parente, una zia, della quale però non esistono documentazioni se non le parole della stessa Caisse. Dalla fine degli anni venti al 1942 la donna somministrò la tisana a centinaia di pazienti e non rivelò mai gli ingredienti nonostante le richieste da parte di aziende e di scienziati: c'è chi sostiene che non li conoscesse bene neanche lei.
Qualche anno prima nel 1936 un medico canadese (dott. Banting) offrì alla donna topi e polli malati di cancro che egli aveva in laboratorio per i suoi esperimenti per cominciare a testare il suo prodotto con la garanzia che non sarebbe stato necessario rivelare a nessuno la "formula segreta" e destinando alla donna i laboratori dell'istituto dalle ore 9 alle ore 17 di tutti i giorni. La donna rifiutò l'offerta.
Cominciò a svolgere la sua attività anche in una clinica che fu definita dagli stessi pazienti una sorta di "santuario di Lourdes" per il numero di persone che si raccoglievano, molte disperate, e per la notorietà che la clinica cominciò a procurare alla città che la ospitava.
Nonostante le centinaia di pazienti trattati ogni caso di guarigione veniva festeggiato come un miracolo ma chissà perchè mai documentato o registrato. Il paziente veniva accettato spesso senza nemmeno una visita medica, riceveva la tisana e qualcuno veniva definito "guarito".
La Caisse ha dichiarato di aver trattato fino a 600 pazienti a settimana (quindi circa 2400 al mese, per decenni sarebbero più o meno centinaia di migliaia di casi trattati, sarebbe un campione enorme) e se ne avesse guariti almeno 5000 ma anche 1000 (l'1%, una percentuale minima, insignificante), DOVE SONO (ma esisterà in questo mondo una sola persona grata a chi gli ha salvato la vita?)?

In alcune testimonianze non vi è neppure la diagnosi di cancro o la diagnosi di guarigione. In altre testimonianze il paziente (che non documentava nulla del decorso della sua malattia) diceva di "sentirsi guarito", un'autodiagnosi che evidentemente non significava nulla.
Negli anni 50 fu il dott. Warren del National Cancer Institute canadese ad offrire alla donna la disponibilità di laboratori e cavie per sperimentare la sua "tisana". La Caisse, avendo appreso che era necessario rivelare la formula per effettuare gli esperimenti rifiutò pure questa possibilità.

Nonostante quindi l'enorme numero di casi (e di chi si definiva guarito), la Caisse non produsse mai un lavoro scientifico o sistematico e tutte le notizie su di lei e sulle sue cure provenivano dai giornali locali o da testimonianze di pazienti che dichiaravano guarigioni dovute alla tisana, non esistevano nemmeno cartelle o raccolte dati precise.
Nel 1977 apparve un articolo su Homemaker's, un quotidiano locale, dal titolo: "L'Essiac curerebbe il cancro?".
Più recentemente è stata scoperta una raccolta di corrispondenza della Caisse che avrebbe chiarito alcuni degli ingredienti della ricetta misteriosa.

Alcuni pazienti affermavano che dopo la cura a base di Essiac, il tumore aumentava di volume e si induriva per poi ritornare morbido e successivamente liquefarsi e ridimensionarsi fino a scomparire.
La Caisse affermava che anche in pazieni definiti "terminali" o senza speranza, la sua tisana riduceva i dolori, aumentava l'appetito e donava una straordinaria voglia di vivere senza gravi effetti collaterali.
Non esistono informazioni ufficiali (procurate dalla stessa inventrice)oltre che sulle formulazioni esatte almeno sui dosaggi, sulla posologia o sul modo di somministrazione.
La Caisse muore nel 1978 e su di lei nacquero leggende incredibili. Come quella che voleva un misterioso investitore che le offrì un milione di dollari (un'enormità per l'epoca) in cambio della sua formula segreta che lei rifiutò perchè non le veniva garantita la diffusione gratuita del prodotto. Peccato che qualche anno dopo la stessa "altruista" vendette il brevetto ad un'industria che vende la tisana in tutto il mondo.

La Caisse afferma che diversi medici visitavano nella sua clinica ed erano testimoni delle guarigioni. Peccato anche in questo caso: nessuno di questi medici riuscì mai a scrivere una sola cartella o a ricostruire una storia attendibile di un solo caso di guarigione. Anzi, la commissione parlamentare che aveva il compito di controllare la clinica dell'ex infermiera canadese, trovò parecchi casi manipolati, false diagnosi di cancro, tumori che non esistevano, guarigioni mai avvenute e pazienti con diagnosi diverse (diabete, ipertensione) dichiarati guariti da un cancro che non avevano.
Le solite stranezze, disattenzioni, errori che poi, coincidenza, capitano sempre a chi ha fatto la scoperta del secolo.

Fu in particolare il rinvenimento di diversi casi di "falsa diagnosi di cancro" che indusse le autorità a proibire l'attività alla Caisse che poteva vendere il suo prodotto come integratore ma non utilizzare una clinica per fare diagnosi e terapia.

Oggi la tisana viene venduta (soprattutto tramite internet) in flaconi di dimensioni variabili con dosaggi variabili e con l'indicazione di assumere il prodotto per 2-3 anni senza sottoporsi contemporaneamente ad altri trattamenti come la chemioterapia o la radioterapia che distruggerebbero il sistema immunitario e non permetterebbero al prodotto di svolgere la sua azione.

Tramite analisi e rivelazioni anonime, sembra che gli ingredienti della tisana siano alcune erbe tradizionali del Nord America, in particolare: Rheum palmatum, Rumex acetosa, Ulmus fulva, Arctium lappa.
Non esistono però, come scritto, indicazioni sulle dosi e sulle proporzioni utilizzate per preparare la tisana.

Per quanto riguarda queste erbe, esistono delle minime evidenze di azione antitumorale per ognuna di loro (ma non per l'insieme) e sempre "in vitro", mai "in vivo".
Fu l'exploit delle rimostranze dei cittadini canadesi e la crescente popolarità dell'ex infermiera che suscitarono scalpore in tutto il paese: se tante persone dichiaravano guarigione, ci trovavamo forse davanti alla scoperta del secolo sottovalutandola? Ne parlavano i giornali, i medici e le persone per strada.
Su richiesta della Caisse furono svolti degli esperimenti dal Memorial Sloan-Kettering Cancer Center negli anni 70 e poi negli anni 80 su richiesta della Resperin, nuova proprietaria del marchio. Successivamente anche il ministero della salute canadese richiese una sperimentazione del prodotto.

Nel primo esperimento la Caisse inviò tre campioni di Essiac (due estratti secchi per ottenere la tisana ed un campione di tisana pronta) che il centro di ricerca sperimentò su cavie con sarcoma. La sperimentazione puntava a trovare un effetto immunoterapeutico (indicato dalla regressione del tumore) o chemioterapeutico (indicato dalla diminuzione della velocità di crescita del tumore).

I risultati di sei test immunoterapeutici e due chemioterapeutici mostrarono NESSUN effetto. Il centro di ricerca sperimentò poi i campioni forniti dalla Resperin in un'ampia varietà di leucemie e di tumori solidi. Furono effettuati 17 test di tipo chemioterapico e NESSUNO mostrò effetti antitumorali. Non fu dimostrata nemmeno tossicità del composto ma in alcuni casi furono definiti degli effetti sub-tossici (per esempio diminuzione di peso di alcune cavie).
Fu infine effettuato l'ultimo esperimento su richiesta del ministero canadese. Stavolta si testò il prodotto su cavie con leucemia ed anche in questo caso non fu mostrato NESSUN effetto antitumorale. Al contrario della precedente sperimentazione, questa volta fu dimostrato un alto grado di tossicità sugli animali.

Il dott. K.J.R. Wightman, direttore della Fondazione per la ricerca ed il trattamento del cancro dell'Ontario alla fine delle ripetute sperimentazioni che sembravano far crollare un'illusione collettiva, ha dichiarato
Negli scorsi tre mesi c'è stata una grande emotività ed interesse nei riguardi di un rimedio erboristico per il cancro (Essiac). Durante questo periodo, la preparazione, come fornita dall'infermiera Caisse di Bracebridge, è stata provata da importanti studiosi su pazienti con vari tumori maligni. Non c'è evidenza di alcun cambiamento nella progressione della malattia in nessuno dei pazienti. E' stato notato comunque un soggettivo miglioramento del senso di benessere in un certo numero di pazienti e questo potrebbe essere dovuto o meno un effetto placebo.
Questa è la storia di una donna che diceva di guarire dal cancro ma che non lo ha mai dimostrato. Raccontava di farlo disinteressatamente per amore del prossimo e non per denaro.
Anche lei a suo dire sarebbe stata vittima di boicottaggi e chiusura mentale.

Tutti gli studi effettuati ripetutamente su questa "tisana magica" non hanno mai dimostrato effetti reali. Esistono altresì degli studi che dimostrano addirittura la stimolazione della crescita (sempre in vitro) delle cellule tumorali del cancro mammario. Uno studio rivela che l'Essiac non sarebbe utile nemmeno a migliorare la qualità di vita in donne affette da tumore mammario (e si tratta di uno studio pubblicato in una rivista di medicina alternativa, è tutto dire...), in alcuni casi (ma si pensa sia un fattore legato alla più giovane età dei soggetti) l'ha addirittura peggiorata.
Qualcuno dei sostenitori della Caisse reclama la presenza di diversi esperimenti che dimostrerebbero una certa azione anticancro della tisana, non dicono però che tutti questi (pochi) studi, provengono sempre da centri di medicina alternativa, pubblicate su riviste di medicina alternativa e non subiscono nessun controllo scientifico. Esiste un solo studio scientifico controllato (è  l'unico sino ad oggi) che prova la remissione di un cancro prostatico attribuita alla tisana Essiac e proprio sul cancro prostatico si sono quindi concentrati gli esperimenti: se una ricerca commissionata da una clinica di medicina alternativa mostrava un buon effetto su cavie un altro ufficiale lo smentiva anche se paragonato all'effetto di un chemioterapico: il Paclixatel.
La ricerca più recente invece è una review, una revisione di tutte le ricerche riguardanti il composto usato come anticancro che sottolinea la "debolezza" degli studi effettuati fino ad oggi con una grande confusione sull'esatta composizione della tisana, sui suoi effetti e sugli eventuali rischi. Non evidenzia comunque particolari segnali di attività antitumorale, c'è altresì da segnalare che uno studio molto recente ha evidenziato che l'Essiac è stato capace di far crescere (in vitro) le cellule del tumore cerebrale. Alcuni sostenitori di questa "terapia" riportano un caso di tumore polmonare guarito (senza avere effettuato chemio o radioterapia), grazie all'uso di Essiac fatto dal paziente interessato. Il caso è stato pubblicato anche sul prestigioso BMJ che lo classifica come "guarigione spontanea" (possibilità rara ma reale in caso di tumore). Riguardo questo episodio infatti, è bene notare come l'inizio del miglioramento della malattia iniziò alcuni mesi prima di quando il paziente ha assunto l'Essiac (è riportato anche nello studio).

La Health Protection Branch canadese ha contattato (nel 1980) 150 medici che avevano ricevuto forniture di Essiac dalla Rasperin (l'industria che aveva comprato il brevetto dalla Caisse): risposero 74 medici che stilarono una lista sui risultati ottenuti dalla somministrazione del composto (in Canada, ripeto, la tisana è in vendita come "integratore" per sostenere le cure standard e non come antitumorale). Su 86 pazienti trattati per diversi tipi di tumore:
- 47 non ebbero nessun beneficio
- 8 non fornirono dati valutabili
- 17 morirono
- 1 ebbe un miglioramento soggettivo (si sentiva meglio ma non era migliorato clinicamente, aveva ancora il tumore)
- 5 richiesero meno antidolorifici
- 4 ebbero un miglioramento oggettivo (clinico, reale, il tumore era migliorato)
- 4 erano in condizioni oggettivamente stabili (cliniche, il tumore non era progredito)

Gli 8 pazienti migliorati o stabili furono riesaminati dopo 2 anni. Di questi: 3 erano peggiorati con malattia in evoluzione, 2 erano morti e 3 erano rimasti stabili.
I casi rimasti stabili furono approfonditi e la commissione concluse che avevano effettuato altri trattamenti ma standard. Furono riportati alcuni leggeri effetti collaterali ed un beneficio psicologico in alcuni pazienti.
In conclusione su 86 pazienti, dopo due anni solo 3 avevano stabilizzato la malattia ma erano stati sottoposti a terapie standard.
L'American Cancer Society conferma il fallimento degli studi e del rimedio come sostanza anticancro.
Anche qui dunque un altro buco nell'acqua. E visto che non ci si può intestardire per far funzionare qualcosa che dimostra di NON funzionare, credo basti così. Studi ripetuti, insistenti, prolungati non hanno mostrato effetto antitumorale degno di nota dell'Essiac. Cosa si vuole di più?
Pensate che io sia contento di sottolineare che un rimedio alternativo non funzioni? Non lo sono per nulla. Ma così è.

A questo punto a chi dice che quell'infuso abbia effetto, spetta l'onere di portare le prove se esistono, di questa affermazione, sempre che di prove ne servano ancora.

Quando si intraprendono discussioni sulle cure alternative per il cancro è praticamente inutile imbarcarsi in disquisizioni scientifiche o mediche ed anzi chi sostiene l'alternativo porta volontariamente la discussione su un piano "volgare", aneddotico: "eppure i guariti ci sono...".
Questa affermazione non nasce da stuoli di sopravvissuti grati a vita per essersi salvati (che dovrebbero pur esistere ma scompaiono puntualmente in queste occasioni) ma dal presupposto che se si "sente dire" che qualcosa funzioni un motivo ci deve essere. Ma il problema è che i "guariti" delle medicine alternative, sono leggende, non esistono.

L'esame delle presunte guarigioni è sempre deludente, mostra errori in buona o malafede, mostra lacune, dimenticanze, superficialità e manipolazioni.
Anche la presenza (come nel caso dell'Essiac) di un probabile effetto positivo non deve essere considerato un punto di arrivo ma di partenza: saranno poi la ripetizione degli esperimenti, lo studio, l'allargamento dei campioni studiati che dovranno giudicare se una cura abbia o meno qualche proprietà.

E chi risponde che esistono video o testimonianze dirette, se in buona fede, dovrebbe pensare che le "testimonianze" non valgono nulla per il semplice motivo che sono dei racconti condizionati da centinaia di errori, di mancanza di controllo di ignoranza medica. Basti pensare alle testimonianze di Simoncini o a quelle dei venditori di "rimedi miracolosi" in TV: sembrano dichiarazioni reali ma ad un'analisi accurata si dimostrano false.
Non stiamo nemmeno discutendo di un metodo per guarire dal singhiozzo, qui si parla di cura dal cancro ed in questo senso le testimonianze e le prove devono essere precise, approfondite e perfette o si tratta solo di illusioni o peggio di truffe.

E' un ragionamento del tutto errato che gioca sul principio della giustificazione indotta. Se tanti affermano qualcosa ci deve essere un motivo. A questa osservazione esistono decine di giustificazioni ma l'uomo in genere adotta quella che gli piace di più o che soddisfa le sue esigenze.

Chi ascolta la testimonianza di una donna che afferma di essere guarita dal cancro grazie ad una dieta a base di mandorle tende a dare alle mandorle un merito che probabilmente non hanno e questo merito è il risultato della speranza che le mandorle possano funzionare anche su di noi. Perchè? Perchè ci conviene, sarebbe un dono eccezionale, ci piace l'idea è la realizzazione delle nostre speranze. L'idea che una malattia non si possa curare ci terrorizza, soprattutto se pensiamo che potrebbe colpire anche noi. La "speranza" è l'ultima ciambella di salvataggio di ogni essere umano e queste "cure miracolose" rappresentano quello che noi "speriamo".
La medicina, quando non c'è speranza, non può mentire: può rendere la notizia più "accettabile", ammorbidirla, ma non può dire bugie. La pseudomedicina vive di speranze, ma alla fine spezzate.

E poi: si pensa seriamente che l'industria che produce l'Essiac (e che ne detiene il brevetto) si lascerebbe sfuggire l'opportunità di raccogliere tutti i dati (sicuri) delle guarigioni pubblicandole e diffondendole, se ci fossero?
Perchè non lo fa?
Probabilmente perchè queste prove non esistono.
L'industria che vende l'Essiac ha più interesse a lasciare il dubbio piuttosto che provare seriamente l'efficacia della sua tisana. Con il dubbio qualche cliente si trova, con le certezze, evidentemente no.

Altro piccolo particolare: l'Essiac è composto da sostanze naturalissime derivate dal trattamento di erbe diffusissime in natura. Un altro punto fisso degli alternativi è che l'industria farmaceutica non ha interesse a studiare e brevettare sostanze naturali. Beh, questa è la prova che una sostanza naturale è stata brevettata e commercializzata (e studiata) ma non riesce lo stesso a curare nulla.

Qualcuno può aver pensato: ma se ha curato anche una sola persona, perchè non utilizzarlo su tutti?
Perchè una sostanza che cura una sola persona su 10.000 in realtà non è una terapia. Anche il placebo o lo zucchero di canna, probabilmente avrebbero lo stesso effetto.

Fino ad oggi l'Essiac della signora Caisse quindi non ha mai dimostrato efficacia misurabile nella cura dei tumori. Di lei resta un busto in bronzo nella sua città natale. Peccato per tutti noi.


A chi ci crede ancora però, un premio di caparbietà...o di eccessiva fiducia nel primo che passa.

Alla prossima.

Bibliografia:

- http://www.cancer.org/docroot/ETO/content/ETO_5_3X_Essiac_Tea.asp?sitearea=ETO

- Eberding A, Madera C, Xie S, Wood CA, Brown PN, Guns ES. Evaluation of the antiproliferative effects of Essiac on in vitro and in vivo models of prostate cancer compared to paclitaxel. Nutr Cancer. 2007;58:188-196.

- Memorial Sloan-Kettering Cancer Center: http://www.mskcc.org/mskcc/html/69215.cfm#ClinicalSummary

- http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/cam/essiac/healthprofessional/allpages.

- Kulp KS, Montgomery JL, Nelson DO, Cutter B, Latham ER, Shattuck DL, Klotz DM, Bennett LM. Essiac and Flor-Essence herbal tonics stimulate the in vitro growth of human breast cancer cells. Breast Cancer Res Treat. 2006;98:249-259. Epub 2006 Mar 16.

- Seely D, Kennedy DA, Myers SP, Cheras PA, Lin D, Li R, Cattley T, Brent PA, Mills E, Leonard BJ. In vitro analysis of the herbal compound Essiac. Anticancer Res. 2007;27:3875-3882.

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Aggiornato: 17/01/12