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mercoledì 5 giugno 2019

Libertà di cura? Eccola.

Ho sempre detto e lo ripeto che la lotta alle false cure e ai ciarlatani della salute si fa impedendo ai truffatori di agire.
Sicuramente informare, spiegare la medicina, diffondere conoscenza e cultura, sono ottimi metodi per dare la possibilità di scegliere bene e consapevolmente ma a volte non basta. Chi ne è vittima, chi muore per colpa di un ciarlatano non deve essere criticato perché, tranne rari casi, si tratta sempre di persone fragili, a volte disperate, facilmente condizionabili. Soprattutto mai stupirsi.

Anche la persona più colta e razionale può essere vittima di truffatori.

Come è successo a Katie, mamma quarantenne che pensava (magari convinta da qualche ciarlatano o proprio leggendo internet) di sconfiggere il tumore che l’aveva colpita, con diete, attività fisica e curcuma, nella migliore tradizione della medicina alternativa. Ha rifiutato le cure mediche (intervento, chemioterapia e forse radioterapia) e si è affidata ai ciarlatani. E ovviamente è morta. È un peccato. Per lei che, avendo un tumore non troppo avanzato, poteva benissimo riuscire a guarire, c’era una buona probabilità e per sua figlia piccola che ha perso una mamma sfruttata e tradita. Però questo dimostra che la libertà di cura esiste.
Quando una persona sta male può liberamente e tranquillamente affidarsi alla medicina o ai maghi. Ai ciarlatani o agli ospedali.
Oggi l’ignoranza totale è rara e chiunque sa che le cure mediche vere e dimostrate si trovano in ospedale, dove pensi di trovarle d’altronde?
Oppure qualcuno crede davvero che un tumore, un cancro, malattia incurabile per definizione, si curi con il pepe o mangiando mele? Se ti affidi a internet o a chi dice di essere boicottato e di aver fatto una grande scoperta sul cancro stai rischiando tutto perché ti affidi al nulla, sia chiaro.

Lo sappiamo tutti, giusto?

Bisogna aggiungere che la famiglia di Katie ha dato fondo a tutti i propri risparmi per permettersi le cure alternative.
Ecco, da una parte ci sono le cure frutto di decenni di studi, terapie a volte efficacissime altre no, cure fatte di scienza, fatica, confronti, libri e dati.
Dall’altra abbiamo una baggianata frutto della fantasia malata di qualcuno che poi internet o qualche complice provvede a diffondere. Scegliete. Eccola la libertà. Certo, io penso che non si è veramente libero se non si hanno informazioni vere, oneste, controllate. So però che è difficile controllare e mantenere la calma in certi momenti. 

Katie aveva un tumore che oggi, seguendo le cure previste, ha un alto tasso di sopravvivenza e di guarigione (la possibilità di essere vive dopo cinque anni dalla diagnosi è oltre il 70%). Si è affidata a sciocchezze. La dieta vegana (molto in voga in ambienti alternativi), la curcuma (ultima moda dei ciarlatani), il pepe nero, le vitamine e altro. La dieta vegana non cura il cancro. La curcuma neanche. Nemmeno un po’.
Il pepe o le vitamine al cancro nemmeno lo sfiorano. Katie, per curare il suo tumore mammario, ha fatto una cura equivalente al nulla.

Katie come appariva in una delle tante foto messe in rete da lei stessa.
Per questo mi batto e mi batterò sempre perché ognuno sia libero di scegliere ma anche per togliere dalle grinfie dei ciarlatani le persone più bisognose d’aiuto. Certo che bisogna essere liberi di scegliere, però bisogna anche conservare, finché possibile, la lucidità e la dignità che ci salvino da truffatori e ciarlatani.
Alla piccola figlia di Katie, sei anni, un giorno racconteranno che la mamma è morta per inseguire la libertà. Forse la figlia capirà, forse si chiederà chi ha convinto la mamma che la scelta di usare sciocchezze sia stata davvero una scelta libera o condizionata da qualche furbo profittatore. Essere pasto di avvoltoi significa essere liberi?

Lo ripeto quindi. Affidatevi sempre e solo a chi ci propone cure dimostrate. Negli ospedali pubblici, in genere, si è sufficientemente protetti. Non esistono cure segrete o nascoste, per le malattie serie servono maniere serie.
Non affidatevi, mai, a chi parla di cure miracolose, di “metodi” inventati, di complotti, di risultati garantiti al 100%.
Cercate di mantenere saldo il timone che lì fuori c’è tanta gente che guarda il vostro portafogli e non la vostra salute.

Siate liberi ma non siate ingenui.
Mi raccomando.

Alla prossima.

lunedì 17 settembre 2012

MedDeliri: Ma vai a...te e l'igienismo

Se vi facessi leggere certi messaggi che mi arrivano in posta elettronica restereste allibiti: tra improbabili guaritori con i poteri più incredibili a strani personaggi che cercano di insultarmi ma sono talmente ignoranti che anche capire l'insulto diventa difficile, non scherzo, il campionario dei seguaci dell'alternativo è davvero singolare. Si va dalla persona chiaramente disturbata al professionista, come l'ultimo, un giovane avvocato con tanto di sito internazionale, curriculum importante, foto in giacca e cravatta che prima mi scrive con tanto di cordialità e formalismi chiedendomi un parere su una cura alternativa ed alla mia risposta che si tratta di sciocchezze vere e proprie ha una sorta di crisi isterica riempiendomi di "insulti" dei più banali, come quello che sarei "pagato da Big Pharma", che dico bugie e che "sono pagato per il mio lavoro" (beh, in effetti...) e che se poche persone governano su milioni è colpa di gente come me (omioddio...) con tanto di riferimenti a Berlusconi ed Emilio Fede (mancava solo l'accusa di essere un rettiliano), da lasciarmi senza parole e questa è (sarebbe) una persona colta, titolata e, presumo, con un certo quoziente intellettivo, ma assolutamente deprimente.

Nei messaggi che ricevo però, molte volte ci sono riferimenti a malattie gravi e vere e proprie ciarlatanerie e quindi per rispetto e per evitare pubblicità a questi tristi personaggi spesso evito del tutto di parlarne.
Pochi giorni fa però sono capitato sulla pagina di un "naturopata igienista", no, non è un addetto alle pulizie dei bagni con metodi naturali, è una persona senza alcun titolo né esperienza che tiene conferenze alle quali vanno tante persone che abboccano come sardine alle sue sparate. Lo seguo da tempo perché prima o poi parlerò di lui e se finora non l'ho fatto è per non regalargli un palco che lui cerca disperatamente, ma quello che ho letto merita di essere riportato.

In poche parole questa persona consiglia di mangiare solo frutta, semi e verdure, meglio crude e con i suoi consigli si arriverebbe non solo a stare meglio ma anche a guarire da malattie gravi, naturalmente si tratta di scemenze di una persona in cerca di gonzi.
Ha un sito internet ed è abbastanza noto nell'ambiente, è autoreferenziale, scrive "tesine" che diffonde dal suo sito e divulga la pratica dell'igienismo, un delirio misto tra vegetarianesimo e veganesimo e corbellerie, ma io il suo nome qui non lo scrivo, chi segue questi argomenti avrà capito di chi parlo.
Il "naturopata" improvvisato riceve tante lettere, alcune chiaramente false, quasi sempre strane e deliranti, ma quella che ho trovato ultimamente le supera tutte. Il povero uomo che si è affidato alle mani del naturopata seguendone i consigli ha tentato per mesi di sistemare la situazione in famiglia: un padre forte fumatore e bevitore che preferisce le abbondanti grigliate di carne alle verdurine, una madre che va matta per le uova e caffè a tutto spiano. Altro che fufu e durian, "gustosi" alimenti vegani proposti dal guru de noiantri, a casa del povero signore tutti si strafogano, soprattutto dopo un passeggero e funereo periodo di "igienismo".
La conclusione della storia è amara e triste, il povero figlio, ancora a casa dei genitori nonostante l'età, si arrende e si sfoga con il suo profeta. In fondo questo è il ritratto della persona tipo che cade vittima di questi "esperti" incompetenti.
Fantastica poi la figura del padre, 74enne che fuma come un turco e che mi ricorda il padre del personaggio di Verdone nel film "Un sacco bello".

Ecco il testo integrale della lettera (che è stata pubblicata sul sito del "naturopata"), ci sono momenti che sembrano la sceneggiatura di un film. Il nome del guru è oscurato, non merita nemmeno di essere nominato:

===

"Ciao V**** [il naturopata, ndr.]. E' finita. L'esperimento in famiglia è definitivamente tramontato. Mia madre è tornata
all'antico. Nel frigo ricompaiono i cimiteri, i formaggi, le uova (verso cui essa prova una sorta di venerazione). Mio padre non ha mai smesso d'altra parte di consumare forme intere di parmigiano.
Per premio compensativo, un mese fa, gli è venuto l'Herpes Zoster, prontamente decapitato con medicine prescritte e scrupolosamente assunte.

TRENTA SIGARETTE, MEZZO LITRO, GAZZOSE, E CENTRIFUGA SOSTITUITA DA UNA MACCHINA PER IL CAFFE’-ESPRESSO

A 74 anni, mio padre fuma sportivamente 30 Austin al giorno, roba da fare invidia a un giovane irrequieto. Beve mezzo litro al giorno tra pranzo e cena, per non parlare delle bibite gassate di cui, in vecchiaia, pare essersi innamorato. Cosa credi che la centrifuga da me comprata in aprile, giri a ritmo continuo? E' li abbandonata, perfino da me, dopo essere stata scalzata dalla macchina espresso da bar, che spara a tutte le ore caffè e cappucci odorosissimi, da favola per chi ne è drogato.
PER REAZIONE, ORA MANGIO ANCHE I FRUTTI MENO ENTUSIASMANTI

In questo gioco demoralizzante, io sono preso in pieno. Ma, più cibi animali compaiono a tavola
e più li schivo, con una determinazione fino a poco tempo fa sconosciuta, quando qualche defaillance me la permettevo. Ora non mi frega più se la frutta estiva non mi entusiasma. Imparo a mangiare persino le detestate pesche, e scopro una fantastica uva pugliese dagli enormi acini carnosi e saporitissimi.

PRENDERO’ I FICHI A CASSETTE

Persino le odiate prugne mangio, e con avidità. In attesa ovviamente che arrivi l'autunno, con la sua frutta fantastica, dai fichi che già mi estasiarono lo scorso anno. Appena caleranno un po' di prezzo, li prenderò non a etti ma a cassette.
PIU’ CADAVERI MAGNANO E PIU’ AGGRESSIVI DIVENTANO

Tornando ai miei, l'Herpes di mio padre mi preoccupa: e se avesse una recidiva? E' possibile? Con mia madre è ormai scontro continuo. Da quando ha ricominciato a ingoiare cibi animali è diventata
ancor più aggressiva di sempre. Sto meditando, a oltre 40 anni, di uscire di casa, di un buco in affitto, ma lontano da lei.

DUE ANNI DI INSEGNAMENTI LETTERALMENTE BUTTATI VIA

La frutta a casa è confinata di nuovo in un piccolo vassoio di plastica, tre susine e una mela rinsecchita, se non porto io ogni tanto qualche rifornimento di freschezza, restano lì malinconiche a languire per giorni. Dopo tutte le cose lette di V**** V****** [il naturopata, ndr], in 2 anni esatti, non posso non essere pessimista. Questo ritorno trionfale dei miei genitori, dei loro tetrapack gonfi, dei gelati a chili, delle lattine di birra, e delle ciambelle materne allo zucchero e alle uova, un giorno sì e l'altro pure, non rappresenta affatto per me una iniezione di serenità.
MI HANNO MANDATO A QUEL PAESE

Non ti chiedo di rispondere, ma solo di constatare il mio totale fallimento contro le brutte abitudini dei genitori. Mio padre, quando gli dico che lo Zoster non si cura con cicche e parmigiano, mi invita a pensare alla mia obesità. Mia madre, quando le dico che vegetarismo non è soltanto un piatto di zucchine cotte, mi apostrofa con “Ma vai a farinculo te e l'igienismo”. Certo certo, io ci vado a farinculo, ma ride bene chi ride ultimo.


STO DIGIUNANDO LA SERA

Io faccio a modo mio. La strada del verde, una volta intrapresa, difficilmente si lascia. Non potrei mai immaginarmi un V**** [il naturopata, ndr] che si mette a magiare kebab, a bere Sprite o Gatorade. Anzi, ho ricominciato con i digiuni serali, dopo aver imparato da te, che non solo non fanno male, ma danno riposo agli organi.

QUALCHE CHILO DEVE ANDARSENE PER FORZA

Tu comprenderai bene la mia situazione particolare di grande obeso, da sempre in lotta con i chili.
Molte cose che leggo nelle tue tesine devo per forza adattarle al mio stato. Dove tu consigli la crema d'avena per i vegani giù di peso, io al contrario non la posso prendere. Ma di roba da mangiare ce n'è in natura anche per i grassoni.
DALLE NOSTRE PARTI FIORISCE IL VEGANISMO AFRO-ASIATICO

Per finire, visto che tu ad ogni tesina inserisci quasi ogni volta nuove piante e nuovi frutti, che io regolarmente ti invidio perché non si trovano qui, mi accontento di fare le mie piccole scoperte. La costa abruzzese pullula di extracomunitari. Ha la più alta percentuale italiana di prostitute, di nigeriani e di extracomunitari per 1000 abitanti. Va da sé che è tutto un fiorire di negozietti etnici, dove un amante dei cibi esotici come me, si perde, e dove ogni volta che può, va a lasciare i canonici 50 sacchi per riportare a casa delizie dal mondo arabo-mediorientale, cinese-vietnamita
e dell’Africa nera.

NON DEMONIZZIAMO I PRODOTTI CINESI, CON STRAORDINARI CAVOLI E GUSTOSI FUNGHI SECCHI

E' un paradiso anche per i vegani. Non demonizziamo i prodotti cinesi. Se si fa un po’ di attenzione (io ormai compro cineserie da 10 anni), si trovano anche cibi puliti, perfettamente conservati e soprattutto vegani, come ad esempio il buonissimo cavolo cinese, che oltretutto costa una fesseria. Ma anche i funghi secchi, una busta da un kilo per 1 euro e 50, magari un po' coriacei, ma saporitissimi.

CI SONO PERSINO I SEMI DI BAOBAB

Ma le novità più importanti, etniche e vegane, vengono da un negozio ampio e generoso di Martinsicuro, gestito da padre e figlio pakistani. Vende ovviamente roba indiana e pakistana (che è lo stesso), ma anche un’ottima scelta di cibi africani. Vi ho trovato cibi davvero strani, come i semi di baobab, con cui nel Senegal preparano con semplice acqua una bevanda freschissima e vegana
dal vago aroma di limone.

I KAKI SECCHI E IL MITICO DURIAN

I kaki secchi mi piacciono da matti. Non posso dimenticare che, nell'ottobre di due anni fa, una cura di kaki risolse la mia psoriasi in modo definitivo. Ma io sogno sempre i frutti del Sud-Est Asiatico, primo fra tutti il durian!

FUFU, GARI E MANIOCA

Dai cinesi trovo infine il fufu, ed anche il fantastico gari, variante gustosa ricavata dalla macinazione
della manioca e del plantain, cotta in un sugo di pomodori freschi cotto per pochissimi minuti, molto lungo ed acquoso. Una sorta di polenta, molto più gustosa e salutare dell'insulso e inflazionatissimo mais. Inoltre basta davvero due minuti di cottura, a fuoco medio e si ottiene un cibo naturale esaltante e perfettamente vegano. Ahimè, queste cose le posso cucinare solo
quando mia madre non c'è. Raramente, quindi.
C***** da Ascoli Piceno.

===

Credo sia un manifesto di vita vera. Un tentativo mal riuscito di trasformare due poveri anziani, che si godono la vita, in automi alternativi ed un po' fricchettoni per seguire le sciocchezze apprese in rete da un incompetente autonominatosi "esperto". Immaginare la scena di questa famiglia è uno spettacolo, esilarante, ma anche un bel po' triste e credo che tutto si possa racchiudere nella mitica frase della mitica mamma di chi ha scritto la lettera, che è quella che direi a tutti i guaritori, ciarlatani ed alternativi di questo mondo:
A' naturopata, ma vai a...te e l'igienismo!

Alla prossima.

lunedì 11 giugno 2012

Dieta alcalina: alla base della bufala

Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Dieta alcalina (o basica) per stare bene ed evitare le malattie. Deacidificazione, disintossicazione dagli acidi, acque alcaline che migliorerebbero la salute guarendo anche le malattie più gravi. Negli ultimi anni soprattutto in "ambienti alternativi" spopolano le affermazioni che darebbero alla dieta (ed alle terapie) "deacidificanti" o "alcalinizzanti" dei poteri curativi innumerevoli, addirittura per curare il cancro.
Cosa significa? E' vero che "alcalinizzando l'organismo" si vive meglio?
Bisogna partire dall'inizio ed essendo l'argomento molto tecnico proverò come al solito a semplificarlo.
Intanto è proprio questo il motivo di tante leggende sul tema, la soluzione di tutti i mali è una conclusione banale che semplifica qualcosa che di banale non ha nulla e quindi, come spesso capita, è una sciocchezza.

Partiamo da un dato. Il nostro sangue è lievemente alcalino.
Cos'è "l'alcalinità"?
Ogni soluzione ha un suo pH. Si tratta della scala di misura dell'acidità o della basicità di un composto. Questa scala va da 0 a 14 (per praticità, ma i valori possono essere superiori). Se una soluzione ha pH 0 (zero) è un acido forte (si tratta cioè di una sostanza molto acida), se ha pH 14 è una base forte (è cioè molto basica, alcalina), una soluzione con pH 7 si dice neutra (non è cioè né acida né alcalina), un esempio di quest'ultimo caso può essere l'acqua pura. L'acidità e la basicità di una soluzione si misurano con appositi strumenti (anche molto semplici, come le cosiddette "cartine tornasole", delle striscette di carta che reagiscono colorandosi in maniera differente secondo il pH riscontrato).

Scala del pH: da 0 (acido) a 14 (basico)
Questa differenza è dovuta alla concentrazione di ioni idrogeno (H+) presenti nella sostanza che esaminiamo. Si tratta di temi strettamente tecnici, chimica e fisica che però possiamo provare ogni giorno perchè presenti in moltissimi fenomeni che ci circondano. Il succo del limone è acido (definiamo così anche il suo sapore), il bicarbonato è basico, alcalino (ma l'alcalinità ha un sapore amarognolo). Siamo circondati da sostanze acide, da altre basiche ed ognuna ha queste caratteristiche espresse in grado diverso.
Fin qui qualche ricordo di chimica può aiutarci.
Il nostro sangue ha un pH lievemente alcalino: 7,4
Se questo valore diminuisce (quindi va verso lo 0) o aumenta (verso il 14) anche di poco non potremmo sopravvivere perchè la maggioranza dei meccanismi che ci consentono la vita non funzionerebbero e verrebbero danneggiati in pochissimo tempo (pochi minuti!). In realtà il nostro pH non è un valore fisso, varia di pochissimo (per esempio un pH di 7,3 o di 7,5 per pochi minuti, potrebbe non provocare danni particolari) ma viene subito riportato alla norma da una serie di meccanismi che tutti noi mettiamo in atto apposta, involontariamente ma in maniera addirittura visibile.

Quando per qualsiasi motivo il pH del nostro sangue vira verso l'acidità o la basicità, riusciamo a riportarlo alla norma principalmente mediante due mezzi: i reni e la respirazione, mezzi che fanno parte (assieme ad altri) dei "sistemi tampone" dell'organismo (che servono cioè a "tamponare", a "bilanciare" il pH dell'organismo). Il mezzo più "imponente" è la respirazione: espirando (quindi emettendo aria) eliminiamo delle sostanze in modo da riportare il pH nella norma, quando serve i nostri polmoni riescono a riportare il pH alla normalità in tempi brevissimi (si pensi all'apnea, il respiro "affannoso" che segue ha questo scopo, i recettori che regolano la respirazione reagiscono ad un aumento della CO2). I reni hanno un ruolo meno "importante" ma molto più raffinato: eliminano con l'urina le sostanze che condizionano il pH, la quantità di sostanze espulse è minore di quella emessa dai polmoni ma si tratta di sostanze "organiche" non volatili e che quindi non "evaporano", queste ultime le espelliamo dai polmoni.
Troppo difficile?
Mhhh...

Allora facciamola ancora più complicata: se per qualsiasi motivo il pH del nostro organismo non è stabile (quindi va "oltre" la normalità del 7,4, verso l'acidità o la basicità) si entra in uno stato patologico: se si va verso l'acidità si parlerà di acidosi metabolica al contrario di alcalosi metabolica (il pH va verso l'alcalinità, la basicità).
Sono due condizioni che, se non rapidamente risolte, possono portare alla morte in breve tempo (per valori di pH inferiori a 6,8 e superiori a 7,8).

Perchè è tutto così complicato?
Semplice: se così non fosse basterebbe mangiare un limone per rendere acido il plasma sanguigno e morire o assumere un cucchiaio di bicarbonato di sodio per avvelenarsi. E' chiaro che l'organismo ha i mezzi per correggere piccole variazioni di pH (che avvengono quotidianamente) ma se queste variazioni fossero improvvise e violente, il rischio di un'impossibilità di riequilibrio sarebbe altissimo. Una base forte (come l'ammoniaca) o un acido forte (come l'acido cloridrico) hanno la capacità di danneggiare direttamente le strutture dell'organismo (ed in generale ogni struttura organica), per questo si tratta di sostanze corrosive e pericolose.

Il nostro organismo quindi "lavora" continuamente per mantenere il pH ai valori fisiologici: quando assumiamo una sostanza acida, i recettori presenti in tutto l'organismo avvertono la novità ed il corpo mette in moto i meccanismi che permettono al pH di rimanere stabile. Tutto il giorno, anche mentre dormiamo, polmoni e reni (ed altri organi per altri aspetti) lavorano "in silenzio" per mantenere il pH attorno al valore di 7,4.
Per chi volesse approfondire l'argomento dell'equilibrio acido-base dell'organismo, rimando a questo articolo molto chiaro di Giuliano Parpaglioni.

Ma allora cosa vuol dire "dieta alcalina" o alcalinizzare il corpo? A cosa serve? Sarebbe davvero un beneficio per la salute?
Sono tanti i siti pseudoscientifici ed i "naturopati" che consigliano una dieta ricca di alcali per migliorare la condizione del nostro organismo o per evitare spiacevoli disturbi, molti fanno risalire l'origine di questa bizzarra teoria alle idee di un certo Robert Young, presunto medico (ha ottenuto una "laurea" on line da un'università non riconosciuta chiusa per aver truffato i propri allievi) che ha scritto un libro sull'argomento. Young è stato arrestato per truffa ed esercizio abusivo della medicina.

L'inventore della "dieta alcalina" (anche autore di diversi libri sul tema) arrestato per esercizio abusivo della professione medica, truffa ed altri 16 reati
Mangiando soprattutto frutta (non tutti i tipi), alcuni legumi, ma soprattutto evitando cibi "acidi" quali la carne, i grassi, i fritti, il nostro corpo ne risultarebbe "alcalinizzato" con un risultato eccezionale sulla salute. Qualcuno afferma anche che questa dieta prevenga e curi (!) alcune malattie, anche gravi.

In realtà è una bugia, non serve a nulla, è semplicemente una truffa inutile: una bufala.
Il libro di Young è un insieme di madornali errori alimentari, ricco di invenzioni, veri e propri strafalcioni ed assurdità, basti pensare che il limone ed il pomodoro sono inseriti tra gli alimenti "alcalini" quando sappiamo che sono fortemente acidi. Non solo: Young consiglia di evitare alimenti fermentati, yogurth, vino, in quanto produrrebbero batteri, dimenticando che se il nostro organismo fosse privo di certi batteri, avremmo pochissime armi contro le infezioni più comuni. In realtà l'eventuale acidità o basicità di un alimento che introduciamo con la dieta non ha alcuna rilevanza né influenza sul pH del nostro sangue.

Insomma, una vera e propria sciocchezza. Qualcuno che ha seguito questa "dieta" riferisce miglioramenti evidenti ed un migliore stato di salute: probabilmente non pensa al fatto che non è la "bizzarra" dieta alcalina a farlo stare meglio ma la maggiore attenzione a ciò che si mangia evitando inoltre alimenti grassi e pesanti.

Esistono almeno tre motivi per i quali nutrirsi di alimenti "alcalini" non serve a nulla in termini di salute:
1) Un alimento alcalino, subito dopo l'ingestione, viene a contatto con i succhi gastrici presenti nello stomaco che, come tanti sanno, sono fortemente acidi. Questo "incontro" neutralizza l'alcalinità dell'alimento che al momento di venire assimilato è praticamente neutro (o addirittura acidificato).
2) Anche se esistesse un alimento che riuscisse a mantenere la sua basicità dopo il passaggio dallo stomaco, fino a riuscire a far variare il pH del sangue, si metterebbero in moto tutti i meccanismi spiegati prima che rimedierebbero come abbiamo visto, riportando immediatamente il pH ai valori consueti.
3) Anche se esistesse (ma non esiste) un alimento commestibile che dopo aver sorpassato indenne l'acidità gastrica e non aver scatenato i meccanismi di regolazione del pH, riesca a rendere "basico" il nostro sangue, basterebbero pochi minuti di questa condizione per andare in alcalosi metabolica. Se esistesse questo tipo di alimento, sarebbe un veleno e mangiarlo significherebbe morire, altro che salute.
Naturalmente questo accade anche in caso di alimentazione "acida": normalmente assimilare sostanze acide non cambia in maniera rilevante il pH del nostro sangue ma anche se lo facesse interverrebbero meccanismi specifici a correggere la situazione, che sarebbe patologica.

Se un individuo decidesse di nutrirsi con una dieta pesantemente alcalina potrebbe "spostare" il pH del suo sangue (di poco) verso l'alcalinità ma questo succederebbe per pochissimo tempo (qualche ora al massimo) e quindi non si avrebbe alcun beneficio in nessun contesto. Se in qualche modo riuscisse a mantenere un'alcalinità elevata per un prolungato periodo di tempo si suiciderebbe senza scampo. Se usasse "alcali forti", si procurerebbe gravissime lesioni (la soda caustica, per esempio, ha pH 14).



Per questi motivi è chiaro che non esiste "dieta alcalina", non vi è modo e non sarebbe nemmeno salutare "alcalinizzare" il sangue e, se il nostro pH ha un valore ben preciso, un motivo ci sarà.
Non solo: i seguaci di questa inutile pratica, non si rendono conto che nulla, nel nostro corpo, succede per caso. L'eliminazione renale delle sostanze acide rende le urine a pH lievemente basso (quindi lievemente acido) e questo ha uno scopo ben preciso: sfavorire la crescita batterica. Una dieta alcalina quindi, non solo non ha alcun significato ma potrebbe esporre a problemi di salute. Una delle stupidaggini a cui credono i seguaci di queste pseudodiete è quella che si possa controllare lo stato di salute del corpo controllando il pH urinario, se acido, bisognerebbe correggerlo. In realtà il pH urinario è necessariamente lievemente acido (anche se il suo pH varia durante il giorno e secondo la dieta e le condizioni di salute) per il semplice motivo che sta eliminando, attraverso i reni, i residui che il nostro corpo non trattiene. Come si vede, nulla nel nostro corpo è "un caso" e forse non tutti sanno che persino la pelle ha un pH lievemente acido che sfavorisce lo sviluppo batterico.
Qualche studioso ha notato come una dieta "alcalina" potesse apportare dei benefici di vario tipo alla salute, il problema di questo tipo di analisi è che non si analizzano gli ostacoli (che ho descritto) che rendono questo tipo di alimentazione inutile e che si confonde l'azione della sostanza alcalina con quella delle sostanze che gli questi alimenti alcalini contengono. In uno studio ad esempio si nota come una dieta ricca di frutta e verdura alcaline migliori le prestazioni muscolari per aumentata concentrazione di potassio e magnesio. Il "problema" è che sono questi minerali che migliorano le prestazioni muscolari (ed è noto da tempo) e non certo l'alcalinità degli alimenti, un po' come se sostenessi che l'assunzione di un alimento acido come il caffè stimola il sistema nervoso: è la caffeina che ha questa azione, non certo l'acidità della sostanza.

Esistono anche alcuni "integratori" in vendita che avrebbero lo scopo di "alcalinizzare" l'organismo e visto quello che sappiamo a proposito del pH sono due le cose: o questi integratori non fanno nulla o sono molto pericolosi per la salute. Io propendo per la prima ipotesi con il danno al portafoglio in aggiunta, che sempre danno è.

Alla prossima.

Nota: un approfondimento sul funzionamento del sistema acido-base dell'organismo umano, si può trovare qui.

lunedì 14 novembre 2011

Dieta vegetariana: salute o ossessione?

L'argomento dieta sembra non passare mai di moda ed in parallelo sono frequenti le discussioni tra chi "mangia normale" (perchè la maggioranza degli individui è "onnivora", cioè mangia alimenti di qualunque tipo) e chi è "vegetariano" cioè si nutre solo di vegetali o evita gli alimenti di origine animale (con tutte le varianti relative a questa scelta). L'alimentazione è una necessità per il nostro organismo ma è anche vero che esistono tantissimi risvolti culturali, sociali, personali che possono condizionare il nostro modo di mangiare. Il vero ed unico scopo di una dieta è quello di nutrire l'organismo in maniera completa e sana e per "sano" intendo anche piacevole: mangiare cose naturali e nutrienti che però ci provocano disgusto o ci deprimono è quanto di più lontano ci possa essere dal termine "sano". E' anche vero che nel variegato mondo dell'alimentazione esistono molti estremisti, persone che seguono diete sbilanciate ed insalubri per una scelta più "morale" o ideologica che "salutare", altri che hanno un'alimentazione totalmente errata e sbilanciata mentre sono convinti di fare del bene al proprio corpo.
Come sempre la regola del buon senso  è ancora valida ma conoscere qualche dato può aiutarci a compiere delle scelte oculate e ragionate.
Secondo voi vivere "vegetariano" è l'ennesima follia alternativa (ed un po' "chic") o fa davvero bene?
Quante varianti vegetariane esistono? Sono tutte "sane"?
La carne è un ottimo alimento o in fondo è bene mangiarla solo saltuariamente?
La carne va mangiata cotta o è meglio cruda? La carne deve essere cotta per quanto tempo?
Non tutti sanno che la scelta vegetariana, oculata, controllata e bilanciata favorisce la nostra salute al contrario di una dieta molto ricca di proteine animali. Altri ancora non sanno che la carne "alla brace" o molto cotta, non solo non è salutare ma addirittura può favorire lo sviluppo di malattie gravi tra le quali il cancro. Non tutti sanno che i conservanti della carne (i nitriti ed i nitrati, controllate pure, sono in tutta la carne in commercio) sono cancerogeni (segnalo, in argomento, questo articolo di Dario Bressanini).

Questo non vuol dire che chi ama una bistecca o un insaccato debba per forza rinunciarci ma che evitare le esagerazioni ed utilizzare questi alimenti solo come piacevoli e saltuari cambi di dieta è un ottimo gesto di buon senso e fa bene alla vita. La scelta migliore quindi è quella di mangiare ciò che desideriamo con predilezione per i vegetali. Chi sceglie una dieta solo vegetariana quindi non commette un errore a patto di far attenzione ai nutrienti che in questo caso possono mancare.
Ma anche in questo contesto c'è chi esagera e fa della dieta vegetariana un manifesto alternativo inventadosi le più improbabili teorie che spesso sono pericolose per la salute. Sull'argomento esistono vere e proprie leggende, vi sono genitori che obbligano i figli ad una dieta squilibrata e pericolosa, sono note gravissime carenze alimentari da dieta vegetariana spinta (per esempio i cosiddetti "crudisti"), insomma, spesso un'abitudine che potrebbe essere consigliabile rischia di diventare una mania pericolosa.

Se quindi essere vegetariani conviene al nostro organismo, essere "ossessionati" o trasformare la dieta in un'ideologia è al solito una malattia.
Come capire dunque se una dieta senza alimenti animali è adatta al nostro organismo?
Il dottor Giuliano Parpaglioni (che cura un blog sull'argomento), biologo nutrizionista e collaboratore di questo blog dai suoi albori prova a chiarire alcune curiosità.

Ecco il suo articolo per il quale lo ringrazio:
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Esistono decine di diete diverse, tutte promettono di far stare meglio e, per la verità, alcune ci riescono spesso. Intendo la dieta come stile di vita alimentare, ovviamente, e se andiamo ad informarci davvero, mangiare sembra una faccenda complicata da affrontare: c'è la dieta vegetariana, la vegana, la paleolitica, la crudista, la fruttariana, la dieta zona, la Atkins, la Dukan, la mediterranea, e potrei andare avanti per molto tempo. Parlare di tutte queste diete in un unico post è pressoché impossibile, sarebbe dispersivo e per forza di cose poco approfondito. Piuttosto mi interessa in questo post parlare del filone vegetariano, perché sebbene la dieta vegetariana sia probabilmente una delle migliori diete a livello salutistico che si possano seguire, è anche vero che la diffusione di questo tipo di alimentazione ha fatto sì che nascessero delle derive pericolose: per seguire una dieta ad esclusione come è la dieta vegetariana o vegana (esclude tutti gli alimenti di origine animale) c'è bisogno di studiare su fonti affidabili, e di farlo approfonditamente, altrimenti si va incontro a voci infondate, confusione e, nel peggiore dei casi, malnutrizione per difetto (per eccesso è un po' più raro ma lo stesso possibile, in un vegetariano).

Il caso estremo si ha nella cura dei neonati: è capitato che una coppia vegana lasciasse morire il figlio di inedia cercando di alimentarlo secondo i loro principi. La coppia era convinta di alimentare correttamente il bambino, dandogli un biberon di latte di soia e un succo di mela, è ovvio che tirare su un bambino in questa maniera sia da scriteriati, e sicuramente questa è una situazione eccezionale, d'altro canto l'ignoranza dei principi base dell'alimentazione può portare anche a questi eventi. Prima di tutto mi preme di precisare che, dopo lo svezzamento, è possibile far crescere un bambino con una dieta vegana se lo si desidera, lo conferma anche l'American Dietetic Association:
E' posizione dell'American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti. (fonte: Position of the American Dietetic Association: Vegetarian Diets. J Am Diet Assoc. 2009;109: 1266-1282. )
Inutile sottolineare, ovviamente, che in quelle righe riportate si fa riferimento ad una dieta correttamente pianificata, cosa che evidentemente non era quella del bambino della tragica notizia che ho riportato. Il vegetarismo è alternativo e, purtroppo, si porta con sé un'aura affascinante per molte delle persone che incontriamo in questo blog: persone disposte a credere nell'alternativo e che condannano la scienza e persone che si approfittano di loro. Spesso si legge di persone convinte non solo che l'essere umano non sia onnivoro (cosa, peraltro, di cui dubito anche io, ma ancora non ho preso una posizione netta), ma di assurdità scientifiche tali da poter benissimo essere classificati nella stessa casella mentale dei complottisti delle scie chimiche. Ho letto frasi del tipo “le proteine vegetali fanno bene perché non contengono azoto”, quando non esiste in natura una sola proteina che ne sia priva, o perle del tipo “le uova sono le mestruazioni delle galline”, evidentemente incommentabile. E' questo tipo di mentalità che fa sì che si prendano decisioni non corrette, ci si lascia trasportare dai sentimenti, per carità, assolutamente condivisibili se si pensa alle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi, ma che dovrebbero essere messi da parte nel momento in cui si ragiona di corretta alimentazione, che è una scienza.


Il problema è molto ampio soprattutto quando ci si spinge nel mondo del vegetarianismo spinto, ovvero di quelle derive come il fruttarianesimo o il monofruttarianesimo dove si rifiutano alimenti come i cereali o le verdure a foglia larga. Perché? Perché pare che in origine l'uomo fosse frugivoro e quindi dobbiamo mangiare solo frutti. Chi segue questo tipo di alimentazione è tanto convinto della sua bontà e superiorità che è impossibile fargli capire i rischi che ne derivano, è come per un ateo cercare di far valere il suo punto di vista davanti ad un sacerdote: senza speranza. E' vero, anche le melanzane, i pomodori e le zucchine sono tecnicamente dei frutti, ma non basta, non basta davvero! Chi segue queste diete è convinto non solo che allontanino la possibilità di cancro, ma addirittura che lo curino (vedi dieta Gerson), dicono cose assolutamente senza senso del tipo “le mestruazioni non sono naturali, sono causate dalla dieta contenente carne. Le donne sane non le hanno” e in pratica inventano una verità alternativa che fa comodo a loro: è difficile che chi ha delle convinzioni radicate possa pensare di cambiarle, ci deve essere uno spirito scientifico molto forte alla base per riconoscere gli errori ed essere pronti a fare ammenda per questi, la maggior parte delle volte avviene invece che le verità scomode vengano ignorate, o addirittura si insulti chi cerca di farli ragionare.

Non è attualmente riconosciuta alcuna fonte vegetale sicura per la vitamina B12, attualmente gli unici alimenti in cui è stata trovata in forma biodisponibile (ovvero utilizzabile dal nostro organismo) sono alimenti di origine animale, se non si assume alcun alimento di origine animale (come i vegani, ad esempio) si deve integrare la vitamina B12 per evitare carenze. Già, si deve fare per evitare di stare male: la pillola di integratori va presa quando i valori sono normali e va tutto bene, altrimenti la carenza potrebbe portare a problemi di vario tipo (depressione, anemia, ittero e altre cose poco simpatiche). Questa verità scientifica è spesso sottovalutata, ma ancora più spesso è negata da chi dice, ad esempio, che l'alga spirulina è un'ottima fonte di B12. L'alga spirulina può essere un buon integratore di vitamine e minerali ma non di B12, la cui forma, se presente, è assolutamente non biodisponibile. Si leggono perle del tipo “anche mangiando solo verdura per non andare mai in carenza [di B12, ndr] basta non lavarsi mai i denti”, scritte da persone convinte che i batteri che vivono nella bocca possano produrre B12 in quantità e qualità tali da essere utilizzabile.

Molte persone poi inneggiano al crudismo: convinti che un alimento cotto sia un alimento morto cercano di mangiare qualunque cosa cruda. La maggior parte delle volte sono vegetariani/vegani, ma non mancano anche i crudisti onnivori che mangiano carne macinata. Ora, credo sia inutile andare a spiegare perché è una cattiva idea andare a mangiare carne macinata cruda, basta pensare a quante mani, quante superfici, quanti strumenti toccano quella carne e qual è il livello igienico standard di questi passaggi; ma per quanto riguarda i vegetali la cosa potrebbe non essere tanto campata in aria: la verdura cruda è sicuramente più ricca di nutrienti rispetto alla cotta (che li perde con la cottura: molte vitamine sono sensibili alla temperatura), ma anche qui c'è il problema dell'igiene del prodotto che si mangia, inoltre un alimento cotto è più digeribile di un alimento crudo, infine alcuni alimenti crudi possono essere anche dannosi: i vegetali normalmente si difendono dalle aggressioni in maniera chimica, producendo tossine che, per fortuna, la maggior parte delle volte sono sensibili al calore della cottura.

Ovviamente non mi spingo a parlare del bretharismo, ovvero del vero e proprio “vivere d'aria”. I seguaci di questo stile di “alimentazione” sono convinti che il nutrirsi sia superfluo e, elevando il proprio spirito fino a livelli vibrazionali tali da aprire tutti i chakra del proprio corpo e facendo quindi fondere a livello quantistico la propria anima con una astrosupercazzola brematurata divina possano semplicemente vivere respirando, in armonia con la natura. Forse sono ancora troppo poco spiritualmente elevato per comprendere.

Quello che mi dispiace di più è che una scelta di vita valida, salutare e a mio parere condivisibile da tutti i punti di vista come quella del vegetarismo debba finire, a causa di qualche ignorante, nel calderone delle stupidaggini e delle “pratiche alternative” nel peggiore dei significati possibili. Sono sempre convinto che le persone che prendono questa scelta siano per la maggior parte più colti e più preparati della media degli onnivori, per quanto riguarda l'alimentazione, il fatto è che c'è un piccolo gruppo di essi che non lo è e pretende di voler riscrivere i fatti come fanno più comodo a loro. Sono pochi, ma si notano di più perché fanno più confusione, e offrono il fianco a chi li sbeffeggia, a danno di tutti.

Giuliano Parpaglioni


Aggiornamento (18/11/11): Sulla B12 sono stato un po' drastico. La realtà dei fatti è che non esiste una fonte alimentare affidabile di B12 in Italia e in generale in Europa. Esistono prodotti vegetali fortificati o prodotti con determinati microorganismi che contengono adeguate quantità di B12 e che quindi evitano l'integrazione alle persone che ne fanno uso, ma non sono presenti nel mercato italiano, per questo motivo preferisco affidarmi ad un'integrazione piuttosto che a alimenti dubbi (come poi suggeriscono le linee guida per l'alimentazione vegetariana sviluppate dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana). Per i dettagli basta andare nei commenti (in particolare, la discussione tra me e Zille del 14-16 novembre).

lunedì 2 maggio 2011

Alimentazione: il digiuno

Quanti miti e leggende legati all'alimentazione conosciamo?
In un'epoca nella quale siamo "maleducati" anche per come mangiamo serve sempre un consiglio o una guida che ci illustrino cosa è bene fare e cosa bisogna evitare.
Tra diete inutili, leggende metropolitane e vere e proprie truffe commerciali, un articolo sul digiuno preparato dal biologo e nutrizionista dott. Giuliano Parpaglioni, già collaboratore di questo sito dagli inizi e che ha anche un suo blog che discute proprio di problematiche legate all'alimentazione.
In molti siti "naturopatici" o a tendenza alternativa si legge spesso delle proprietà fantastiche e guaritrici del digiuno. E' vero? Cosa si rischia a digiunare?
E possibile farlo?
Nei commenti i vostri dubbi.
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Nell'ambito della nutrizione esistono decine di “mode” e usanze, alcune suggerite dagli stessi professionisti ai propri pazienti, altre invece diffuse tramite il semplice passaparola, lasciando che ogni persona si regoli da sé. Molti di questi approcci hanno una loro ragione d'essere scientifica, ad esempio è indubbio che una dieta vegana, per quanto ristretta e limitata, sia comunque compatibile con una buona salute fisica in ogni occasione a patto che sia ben equilibrata. Altri comportamenti alimentari, invece, non possono dirsi salutari, nonostante il numero di persone che li seguono.

Il digiuno è una condizione volontaria o forzata di assenza di alimentazione, e ne esistono vari gradi: c'è chi si alimenta di sola frutta, chi beve solo acqua, chi lo fa per un giorno alla settimana, chi lo protrae per più settimane. I fautori di questo modo di “alimentarsi” (metto le virgolette perché è ovvio che il digiunare non è propriamente un modo per alimentarsi...) ci dicono che il digiuno è terapeutico, che ci libera dal grasso in eccesso e che ci fa vivere più serenamente la giornata, abbassando i livelli di stress. Tutto assolutamente vero!

Durante il digiuno (inteso come assumere solo acqua) il nostro corpo passa varie fasi per adattarsi alla situazione: prima utilizza le riserve di zuccheri (il glicogeno) presenti nei muscoli e nel fegato, successivamente all'esaurimento di queste riserve si vede costretto a sintetizzare da sé lo zucchero necessario alla sopravvivenza (un processo chiamato gluconeogenesi), i mattoni per la sintesi dello zucchero sono le proteine, ovvero la struttura portante dei muscoli corporei. Allo stesso tempo però il corpo attua una grandiosa risposta, evolutivamente molto importante in quanto ci ha permesso di superare periodi di grande carestia, che permette l'utilizzo dei grassi come fonte principale di energia, tanto che col passare del tempo e dopo parecchi giorni di digiuno lo stesso cervello può lavorare “alimentato a grassi” più che a zuccheri. Tutto questo è possibile perché il cervello è capace, in condizioni di carenza, di utilizzare come fonte di energia quelli che vengono chiamati corpi chetonici, che sono il risultato dell'utilizzo dei grassi per funzioni energetiche. Quindi, riassumendo: dopo vari giorni di digiuno il nostro corpo si alimenta dei grassi che ha accumulato, non ha più bisogno di un gran quantitativo di zuccheri e quindi la massiva perdita di muscoli che c'è nei primi giorni piano piano rallenta, anche se non si arresta mai.



A livello di analisi del sangue è possibile poi avere una condizione quasi normale, come spesso succede per i soggetti anoressici che hanno in apparenza poche carenze ematiche. Altro effetto positivo è che perdendo massa grassa si abbassano sicuramente gli indici importanti per il rischio cardiovascolare come i trigliceridi o il colesterolo cattivo. Tutto questo è molto bello e su questo si basa il successo del digiuno. C'è chi arriva a dire che il sistema immunitario ne esce rafforzato! Inoltre è possibile che ci siano effetti positivi per il trattamento di alcune condizioni patologiche come il Parkinson o che si riveli un utile strumento per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari. C'è però il rovescio della medaglia.

Cominciamo dalla fine: le analisi possono anche apparire normali, ma in realtà c'è una carenza subclinica di molti nutrienti (primi fra tutti i minerali e le vitamine): dopo periodi molto lunghi di malnutrizione (pensiamo ad esempio ad un'anoressica) la rialimentazione deve avvenire in maniera molto graduale, perché se si dà una dieta completa, anche leggera, ad un soggetto così stressato si rischia di farlo stare davvero male, a volte. Succede che in condizioni di malnutrizione il nostro corpo abbassi tutti i suoi fabbisogni e che quindi, pur avendo circolanti nel sangue delle quantità di nutrienti apparentemente normali, nelle cellule questi stessi nutrienti siano estremamente carenti. Rialimentare una persona che per molto tempo non ha mangiato vuol dire sconvolgere il suo metabolismo ridandogli quello che fino a quel momento non aveva, a quel punto le cellule divorano i nutrienti e causano scompensi nei minerali e nelle vitamine circolanti, che possono risolversi anche con una crisi cardiaca: è la cosiddetta sindrome da rialimentazione. Quindi particolare attenzione al modo in cui si esce dal digiuno, soprattutto prolungato: ricominciare a mangiare normalmente troppo velocemente potrebbe essere paragonabile all'uscire velocemente dall'acqua dopo un'immersione subacquea in profondità.

Inoltre la perdita di massa muscolare è sempre presente. E' vero che è molto accentuata all'inizio e limitata nel lungo periodo, ma è anche vero che è limitata, non assente: il nostro corpo non può vivere senza carboidrati, almeno in quantità minima, ed è quindi costretto a sintetizzarli. L'unico modo che ha per sintetizzarli è quello di distruggere le proteine (i muscoli) e trasformarle in zuccheri, perché dai grassi non si ricavano zuccheri, mai. Prolungare per parecchie settimane il digiuno vuol dire perdere parecchia massa muscolare, fare un digiuno di 24 ore vuol dire perdere abbastanza massa muscolare da rischiare un infortunio in caso di attività fisica.

Infine ci tengo a dire che sì, si perde massa grassa, ma la mancanza di alimentazione porta ad abbassare la quantità di energia spessa in tutto quello che non è indispensabile. Cosa è indispensabile? Il funzionamento del cervello e del cuore prima di tutto. Il resto è importante, ma senza un rene si vive, senza la milza si vive, si possono asportare parecchi metri di intestino e continuare a sopravvivere, si possono togliere i due terzi del fegato e questo si riforma, ma non si può stare senza cervello e cuore. Questo vuol dire che anche il sistema immunitario ne risente e, indeboliti dalla mancanza di alimentazione, siamo sicuramente più vulnerabili alle infezioni, altro che rafforzarci. Il sistema immunitario è formato da numerosi tipi di cellule, molecole e tessuti: se parlate con un immunologo è probabile che vi dica che anche la pelle, essendo una barriera contro gli agenti esterni, è parte di esso. Tra queste cellule ci sono anche i batteri dell'intestino che escono da un periodo di digiuno sicuramente diminuiti di numero, quindi incapaci di sostenere la nostra buona salute (sono loro che impediscono, spesso, la comparsa di sindromi intestinali poco simpatiche). Ovviamente anche le vere e proprie cellule del sistema immunitario, i globuli bianchi, possono risentire della mancanza di alimentazione, sia come numero che come capacità di produrre molecole immunitarie.

In conclusione, se dovete seguire una dieta particolare o se volete digiunare, parlatene col vostro medico o nutrizionista, perché può essere d'aiuto sia nel seguire il regime scelto (ovviamente la scelta di seguirvi è a discrezione del professionista) sia per trovare alternative, o comunque elencarvi le possibili implicazioni negative.