Via Orvieto si trova nel quartiere Tuscolano e, fino a qualche tempo fa, metteva in collegamento tra loro via La Spezia e via Taranto.
Con i lavori per la metro C l'ultimo tratto di questa strada è diventato pedonale, togliendole la funzione di asse di collegamento tra le due arterie.
C'è da dire che non era certamente il traffico il vero problema: anche guardando le foto, non si può non notare come il mercato, posizionato nella parte centrale della via, abbia un impatto assai degradante su tutto il contesto.
I banchi sono brutti, sporchi, arrugginiti e tutti diversi tra loro. Come in molti altri casi, anche questo mercato assolve alle sue funzioni gettando l'ambiente circostante in una spirale di bruttezza e incuria.
Data l'alta densità dell'area e la carenza di spazi, si potrebbe pensare ad un male necessario per il quartiere.
In realtà una scappatoia ci sarebbe, se solo si volesse vedere il problema tentandone una risoluzione.
Infatti a poca distanza, precisamente tra via Cesena e via Urbino, c'è un lotto di terra ancora non edificato e lasciato all'abbandono.
Si è tentato in molti casi di dare una funzione a quest'area con vari progetti sempre osteggiati dai comitati di quartiere in quanto bollati come speculazioni.
Premesso che per i comitati qualsiasi progetto sarebbe una speculazione, la domanda sorge allora spontanea: perché non provare a spostare il degradato mercato di via Orvieto in una struttura decente costruita su quel lotto, sul modello di altri progetti effettuati in città nel corso di questi anni, come ad esempio il mercato di Ponte Milvio o il futuro mercato dell'Alberone.
Questo provvedimento avrebbe notevoli benefici: consentirebbe la riqualificazione di via Orvieto e permetterebbe di coprire definitivamente un buco nel tessuto del quartiere, magari garantendo anche altri servizi, come dei parcheggi sotterranei, favoriti dal fatto che via Vibo Valentia si trova già ad un piano ribassato rispetto a via Cesena e via Urbino, la creazione di un parchetto sulla parte di terreno non utilizzata per l'opera, più, ovviamente, la creazione di un luogo di aggregazione decoroso e igienico per tutti.