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giovedì 16 aprile 2015

Zona Bufalotta: i palazzi di via Ida Baccini

Incastrata tra il progetto "Rione Rinascimento" e via della Bufalotta, ai confini del quartiere Talenti si trova via Ida Baccini, dove tra il 2008 e il 2011 sono stati portati avanti dei lavori per la costruzione di nuovi insediamenti abitativi. 

Si tratta per lo più di palazzine con un'altezza contenuta, presentando un massimo di cinque - sei piani fuori terra. 
Lo stabile più alto è quello più nascosto per chi percorre la strada e si pone quasi come un muro di contenimento tra i palazzi e gli isolati retrostanti; infatti è il palazzo più alto e più lungo del complesso, ma anche quello, a mio avviso, più interessante, presentando qualche vago elemento architettonico nell'insieme di forme squadrate. 

Il palazzo che più stona è, con tutta probabilità, quello rivolto verso via della Bufalotta, con balconature a dimensione crescente nella parte centrale e un colore abbastanza scuro.

Nel complesso, un nuovo insediamento che non ha né grandi pregi né forti difetti, se paragonato ad altri progetti romani. 













mercoledì 25 febbraio 2015

Centro residenziale Giardino di Faonte

Sopra la collinetta che separava un tempo il quartiere del Tufello da via della Bufalotta, si va concludendo il cantiere per la realizzazione di un immenso progetto edilizio, denominato "centro residenziale Giardini di Faonte".
Si tratta di un complesso di dodici palazzine, al momento, visto che nel progetto originale ne erano previste di più, e i manufatti si sviluppano lungo una nuova strada di collegamento che unisce via della Bufalotta con  via delle Vigne Nuove.

Trovandosi in una posizione rialzata e panoramica, è abbastanza semplice vedere questo nuovo complesso da via della Bufalotta. Purtroppo, però non si tratta di una visuale così gratificante, dal momento che le palazzine presentano delle forme squadrate e decisamente pesanti, nonché delle scelte cromatiche che tendono ad ingrigire ancora di più il giudizio finale. 

Anche la nuova strada di collegamento è stata pensata male, senza che le carreggiate siano separate da un qualsivoglia spartitraffico, nonostante ci siano lungo il percorso due curve abbastanza pericolose.

L'incrocio con via della Bufalotta, strada già di per sé pericolosissima, non è stato regolato da una rotonda, bensì da un semplice incrocio a raso con l'aggiunta delle isole di svolta. Una scelta al risparmio che denota ulteriormente la scarsità del progetto nel suo complesso.

L'unica nota positiva è data dalla sistemazione del giardinetto su via delle Vigne Nuove.



























domenica 18 gennaio 2015

L'intervento di via Augusto Camerini

Alla fine di via Augusto Camerini sta sorgendo questo complesso di quattro palazzine, con al centro un vecchio casale di campagna in parte recuperato e che, presumibilmente, verrà integrato nel contesto di un futuro parco tra gli edifici in questione.


L'intervento di per sé non è così malvagio, se non fosse per alcune criticità che saltano subito all'occhio:
  • l'altezza degli edifici; si tratta, purtroppo, delle solite stecche di 4 piani che brulicano all'interno dell'immensa periferia romana. In questo caso sono presenti alcuni elementi di stile che, perlomeno, rendono le strutture più interessanti rispetto al solito mattoncino più balcone squadrato, ma si poteva concepire qualcosa di meglio; i manufatti che si trovano in direzione di via Poggioli potevano essere progettati con qualche piano aggiuntivo, dato che nella suddetta via insistono già edifici che vanno dagli 8 piani ai 14. 
  • la viabilità: come al solito si catapultano degli edifici all'interno di un contesto senza alcuna regola urbanistica e senza pensare minimamente alla viabilità circostante. Queste palazzine insistono su una piccola strada senza uscita che presenta livelli di manutenzione pari a zero. La soluzione migliore sarebbe scaturita da un'integrazione con il tessuto viario già esistente, attraverso una connessione con il viadotto Giovanni Gronchi e con la suddetta via Poggioli. 
Purtroppo queste circostanze sminuiscono di molto la portata dell'intervento, anche se in esso sono riscontrabili anche degli elementi positivi, come il recupero del vecchio casolare abbandonato. 













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