In Via Ferrante Aporti sono partiti da alcune settimane i lavori per il "restauro" e la pulizia delle facciate dei Magazzini Raccordati, la lunga serie di magazini ricavati nella massicciata sopraelevata su cui corrono i binari: il Rilevato Ferroviario della Stazione Centrale.
I Magazzini Raccordati della Stazione Centrale nel marzo 2014 hanno compiuto 100 anni, e rappresentano un manufatto unico di grande interesse storico, economico e culturale. Perciò Grandi Stazioni - sollecitata anche da Comune e da associazioni di cittadini - sta effettuando la riqualificazione.
Si tratta di oltre 100 spazi per una superficie di 40.000 mq, distribuiti per due chilometri lungo la via Ferrante Aporti e la via Sammartini. Le decorazioni delle facciate in cemento sono in stile tardo liberty con influenze decò come la stessa Stazione Centrale, così come le bellissime cancellate in ferro battuto. Usate nel corso degli anni nei modi più disparati: da autorimesse a magazzini di stoccaggio merce, da pescheria a discoteca, da garage a vetreria. Finalmente si metterà ordine e saranno ridisegnati in modo da ospitare 130 nuovi locali con una superficie media di 300 metri quadrati, con sei diverse aree tematiche dedicate al tempo libero, all’educazione, allo sport, alle gallerie d’arte, al divertimento. Anche perché molti di questi magazzini sono vuoti da decenni, quando potrebbero venir utilizzati in modo migliore.
Intanto si inizia a ripulire...
Di seguito immagini che mostrano dove l'intervento di pulizia è arrivato e dove dev'essere ancora fatto.
Visualizzazione post con etichetta Zona Stazione Centrale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Zona Stazione Centrale. Mostra tutti i post
giovedì 1 ottobre 2015
lunedì 28 settembre 2015
Zona Loreto - Via Andrea Doria, vi sembra degna per una città europea?
Via Andrea Doria è una via dalle grandi potenzialità ma trattata come un banale luogo dove parcheggiare l'auto.
Via Andrea Doria venne creata sul finire dell'Ottocento per unire piazzale Loreto con il Trotter col nome di via Caiazzo.
Il Trotter venne sostituito sul finire degli anni Venti dalla Stazione Centrale e la via divenne più importante e centrale: nuovi palazzi vennero costruiti nel periodo tra le due guerre mondiali.
Qui si trova ancora oggi una piccola meraviglia del Quattrocento, la Cascina Pozzobonelli.
L'edificio fu costruito come villa suburbana per la villeggiatura da Gian Giacomo Pozzobonelli in epoca sforzesca. Della grande cascina-villa, sopravvive solo l'originaria cappella, con parte del portico che la collegava al palazzo. L'architettura rimanda molto alle forme progettate da Donato Bramante per la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Nell'epoca dell'architettura moderna segnaliamo la bellezza di molti edifici di epoca fascista, soprattutto quelli verso piazzale Loreto lato dispari, specie ai civici 31, 29, così come le due case d'angolo con Via Palestrina.
Di rilievo le case progettate da Giovanni e Lorenzo Muzio, “Isolato INA”, via Andrea Doria 17, del 1964.
Segnaliamo anche lo stupendo edificio verde-acqua “Montedoria”, all'angolo con Piazza Caiazzo ultimo edificio milanese progettato da Gio Ponti e costruito dal 1968 al 1971.
Insomma, si riesce facilmente a comprendere e sottolineare l'importanza architettonica di questa strada così bistrattata.
Bistrattata perché dalla fine degli anni Sessanta è stata snaturata e trasformata per buona parte in un parcheggio. La colpa principale la si deve alla costruzione della metropolitana linea 2 che sul finire degli anni Sessanta ha compromesso la parte centrale della via. Infatti nel Settembre del 1969 qui venne attivata la prima tratta della linea Verde, tra le stazioni di Caiazzo e Gobba. Così da allora abbiamo un larghissimo vialone con pochi alberi e troppe auto.
Tra l'altro nella via, tra i civici 52 e il 56, si trova un lotto ancora vuoto e usato come parcheggio.
Il Comitato Andrea Doria aveva progettato, nel 2013, una riqualificazione della via compreso il "vuoto" del civico 54: prevedeva piste ciclabili, più verde e un giardinetto ricavato tra i palazzi al 54. Anche il mercato di Via Benedetto Marcello pareva interessato ad essere spostato qui, ma il progetto non ha riscosso un gran successo.
Il Comune dovrebbe intervenire al più presto, almeno per sistemare in modo regolare e più bello (con alberi e aiuole) la parte del parcheggio centrale, che ora è decisamente imbarazzante. Si dovrebbe, a nostro avviso, iniziare a ripiantumare gli alberi e mettere ordine al disordine attuale.
Via Andrea Doria venne creata sul finire dell'Ottocento per unire piazzale Loreto con il Trotter col nome di via Caiazzo.
Il Trotter venne sostituito sul finire degli anni Venti dalla Stazione Centrale e la via divenne più importante e centrale: nuovi palazzi vennero costruiti nel periodo tra le due guerre mondiali.
Qui si trova ancora oggi una piccola meraviglia del Quattrocento, la Cascina Pozzobonelli.
L'edificio fu costruito come villa suburbana per la villeggiatura da Gian Giacomo Pozzobonelli in epoca sforzesca. Della grande cascina-villa, sopravvive solo l'originaria cappella, con parte del portico che la collegava al palazzo. L'architettura rimanda molto alle forme progettate da Donato Bramante per la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Piazzale Loreto 1947 |
Lavori di restauro/demolizione della Cascina Pozzobonelli del 1898 per l'apertura di via Caiazzo (oggi Andrea Doria) |
Nell'epoca dell'architettura moderna segnaliamo la bellezza di molti edifici di epoca fascista, soprattutto quelli verso piazzale Loreto lato dispari, specie ai civici 31, 29, così come le due case d'angolo con Via Palestrina.
Di rilievo le case progettate da Giovanni e Lorenzo Muzio, “Isolato INA”, via Andrea Doria 17, del 1964.
Segnaliamo anche lo stupendo edificio verde-acqua “Montedoria”, all'angolo con Piazza Caiazzo ultimo edificio milanese progettato da Gio Ponti e costruito dal 1968 al 1971.
Insomma, si riesce facilmente a comprendere e sottolineare l'importanza architettonica di questa strada così bistrattata.
Bistrattata perché dalla fine degli anni Sessanta è stata snaturata e trasformata per buona parte in un parcheggio. La colpa principale la si deve alla costruzione della metropolitana linea 2 che sul finire degli anni Sessanta ha compromesso la parte centrale della via. Infatti nel Settembre del 1969 qui venne attivata la prima tratta della linea Verde, tra le stazioni di Caiazzo e Gobba. Così da allora abbiamo un larghissimo vialone con pochi alberi e troppe auto.
Tra l'altro nella via, tra i civici 52 e il 56, si trova un lotto ancora vuoto e usato come parcheggio.
Il Comitato Andrea Doria aveva progettato, nel 2013, una riqualificazione della via compreso il "vuoto" del civico 54: prevedeva piste ciclabili, più verde e un giardinetto ricavato tra i palazzi al 54. Anche il mercato di Via Benedetto Marcello pareva interessato ad essere spostato qui, ma il progetto non ha riscosso un gran successo.
Il Comune dovrebbe intervenire al più presto, almeno per sistemare in modo regolare e più bello (con alberi e aiuole) la parte del parcheggio centrale, che ora è decisamente imbarazzante. Si dovrebbe, a nostro avviso, iniziare a ripiantumare gli alberi e mettere ordine al disordine attuale.
Via Adrea Doria |
Cascina o villa Pozzobonelli |
Cascina o villa Pozzobonelli |
“Montedoria”, all'angolo con Piazza Caiazzo ultimo edificio milanese progettato da Gio Ponti |
mercoledì 23 settembre 2015
Zona Centrale - Vi pare un luogo per l'istruzione?
Via Benedetto Marcello, Liceo scientifico statale Alessandro Volta, importante istituto per l'insegnamento in città.
Basta passarci davanti per rendersi conto di come, oramai, in Italia chi imbratta i muri abbia la meglio sulla civiltà. Questi edifici dovrebbero essere esempio di pulizia e decenza ma a quanto pare a nessuno questo pare un problema importante.
La situazione delle tag e delle scritte sui palazzi scolastici è una piaga antica: già negli anni 60 e 70 scritte contro qualcosa erano di norma, ma col tempo da scritte di protesta si sono trasformate in scritte per farsi notare, ora i muri sono una lavagna indecente che in un mondo civile non dovrebbe esistere.
L'edificio venne costruito nel 1936, durante il fascismo come casa del soldato, aveva inizialmente una pianta a C, che fu poi chiusa con una nuova ala su Via Settala, formando un blocco chiuso dentro un isolato squadrato.
Basta passarci davanti per rendersi conto di come, oramai, in Italia chi imbratta i muri abbia la meglio sulla civiltà. Questi edifici dovrebbero essere esempio di pulizia e decenza ma a quanto pare a nessuno questo pare un problema importante.
La situazione delle tag e delle scritte sui palazzi scolastici è una piaga antica: già negli anni 60 e 70 scritte contro qualcosa erano di norma, ma col tempo da scritte di protesta si sono trasformate in scritte per farsi notare, ora i muri sono una lavagna indecente che in un mondo civile non dovrebbe esistere.
L'edificio venne costruito nel 1936, durante il fascismo come casa del soldato, aveva inizialmente una pianta a C, che fu poi chiusa con una nuova ala su Via Settala, formando un blocco chiuso dentro un isolato squadrato.
giovedì 6 agosto 2015
Zona Stazione Centrale - Hotel Duca d'Aosta, ultimi ritocchi
Di seguito le ultime immagini dall'hotel costruito in Piazza Duca d'Aosta a tempo di record. Infatti sono passati più o meno due anni dalla demolizione del vecchio edificio anni Cinquanta che si trovava in piazza all'angolo tra via Napo Torriani e via Vitruvio e dopo qualche mese ha visto la partenza del nuovo cantiere. Ultimi ritocchi alla facciata e ora anche al marciapiede.
Il nuovo progetto è dello studio Onsite
Il nuovo progetto è dello studio Onsite
Iscriviti a:
Post (Atom)
Continuate a leggerci sul nostro blog
Troverete i nostri articoli sul blog.urbanfile.org
-
Segnaliamo con piacere questa bella pubblicazione: ItalyForKids presenta la prima Mappa di Milano per i bambini Perché imparare a viagg...
-
Ultime 24 ore di vita per il Consiglio provinciale di Milano che s’estingue dopo 154 anni di onorata vita istituzionale (la «prima volta» fu...
-
Sollecitati da diverse segnalazioni di lettori esasperati dagli olezzi fetidi che imperversano in alcune zone di Milano, ci siamo avventurat...